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Autore: japanmaniac    23/07/2014    3 recensioni
Mi piaceva l'idea di inserire anche Song Dam nei miei scleri così eccola qui! Ovviamente chi poteva essere l'uomo? Uno a caso?! NO!!! ahahahah la mia ossessione per quel ragazzo mi manderà al manicomio! Grazie in anticipo a chi leggerà!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Onew
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Infilò la chiave nella serratura di casa e si stupì di trovarla aperta. Era sicuro che non ci fosse nessuno, i ragazzi erano tutti all'estero per uno show a cui lui non aveva potuto partecipare per via di uno stupidissimo polipo alle corde vocali, quindi era impossibile che fossero lì.

Aprì la porta e mise dentro la testa guardandosi intorno. La casa era immersa nel buio più totale fatta eccezione per una luce accesa nella camera che Jonghyun e Taemin dividevano.

Per un attimo, pensò a che fare. Poteva richiudere la porta ed avvertire la polizia, o, più semplicemente andare a vedere che diavolo stava succedendo.

Era certo di non aver lasciato lui quella luce, non entrava mai nelle stanze dei compagni, tranne che in quella di Key e solo quando gli era finito lo shampoo o il gel, insomma robe di quel tipo.

Posò a terra i sacchetti che aveva in mano cercando di non fare rumore, poi afferrò un ombrello, l'unico rimasto in casa e lo brandì in aria pronto a colpire. Si avvicinò alla porta di quella stanza muovendosi senza quasi respirare. La porta era aperta...Cercò di guardare dentro e sussultò vedendo qualcuno che non si aspettava.

C'era una ragazza sul letto di Jong. I capelli lunghi castani con qualche ciocca color miele, il corpo minuto ma non troppo e quella pelle chiara... L'avrebbe riconosciuta ovunque:

“ Che fai qui Song Dam?”- disse questa volta ad alta voce. Gli occhi della ragazza lo fissarono spaventati:

“ Oh...sei tu Jinki-ah”
“ In persona...”

Poi vide gli occhi di lei fissare l'ombrello ancora a mezz'aria:

“ Pensavo ci fossero dei ladri e così...”

“ E volevi colpirli con quello?”

“ Meglio di niente...”- rispose lui alzando le spalle- “ Allora...che fai qui?”

Lei rimase ferma abbassando nuovamente lo sguardo. Solo in quel momento Jinki notò i suoi occhi pieni di lacrime:

“ Che succede? Perchè piangi?”

“ Non è niente...solo...posso stare un po' qui?”
Jinki annuì osservandola:

“ Stai qui tutto il tempo che vuoi solo...ti farebbe bene p...”

“ Non voglio parlarne”- rispose lei decisa- “ Ah! Jinki...non dire niente a mio fratello”

Poi si sdraiò nuovamente nel letto del fratello e immerse il viso nel cuscino.

Il ragazzo rimase un attimo sorpreso, poi uscì chiudendo la porta e lasciandola sola.

Tornò in cucina e sistemò la spesa. Quell'ospite inaspettato lo aveva sorpreso. Capitava spesso che la sorella di Jonghyun li andasse a trovare, a volte si fermava anche a dormire, ma ovviamente era tutto per passare del tempo con il fratello, che lei stessa ammetteva, doveva tenere d'occhio.

Eppure, in tutti quegli anni non era mai successo che si presentasse a casa, usando le chiavi che il lui le aveva dato per i casi di emergenza, e si sistemasse nella sua camera.

E invece eccola lì e sembrava davvero disperata, che avrebbe dovuto fare? Sulle prime pensò di avvisare Jong, ma lei gli aveva chiesto espressamente di non farlo così si fermò.

Non aveva esperienza di donne. Beh, certo, aveva avuto delle ragazze ma non si era mai trovato in una situazione come quella.

Le ragazze finivano sempre per imbarazzarlo. Non riusciva nemmeno a parlare in presenza di una donna, senza scoppiare a ridere rosso come un peperone.

Onew sapeva sempre far ridere tutti, ma Jinki era diverso.

Sospirò ad afferrò il cellulare: doveva chiedere consiglio a qualcuno ma a chi?

Scorse la rubrica lentamente, poi, selezionò il contatto:

 

A Minnie:

Aiuto! Ho trovato Song Dam nella vostra camera quando sono rientrato a casa. Sta piangendo e dice di non voler andar via che faccio? Ps: non vuole che il fratello lo sappia quindi acqua in bocca ok?”

 

Attese un attimo sistemando anche l'ultima confezione di sale poi il telefono vibrò:

 

Da Minnie:

Che? O.O' Le hai chiesto che cos'ha?”

 

Jinki alzò gli occhi al cielo: quella era davvero una sciocchezza tipica di quel ragazzo!

 

A Minnie:

Mi credi scemo? E' ovvio, ma lei dice di non volerne parlare. Credo che sia accaduto qualcosa di grave o non sarebbe venuta qui”

 

Inviò premendo il tasto con decisione. Attese un attimo e la risposta arrivò.
 

Da Minnie:

Faresti meglio a dirlo a Jonghyun...”

Le dita si mossero incontrollate. Ormai si era lasciato cadere sul divano immerso in quella conversazione:

 

A Minnie:

Non posso :(

Adesso che faccio?”

 

Da Minnie:

Dalle tempo, lasciala sola per un po'. Poi riprova a chiedere, magari davanti alla cena. E' quasi ora lì no? Potresti farle il tuo curry speciale...lo rimpiango :p”

 

Scoppiò a ridere:

 

A Minnie:

Quando torni te ne preparo quanto ne vuoi...grazie...”

 

Da Minnie:

Di niente, sai che faccio tutto per quel piatto di curry! *_* Comunque fai il bravo solo soletto con lei o Jonghyun ti taglia quella grossa parte di te chiaro?”

 

A Minnie:

Grossa parte? Allora mi hai spiato!”- Stavano davvero flirtando? Sì, probabilmente era così. Capitava spesso che lo facessero, anche se personalmente non ci trovava nulla di male, non era certo che tutti l'avrebbero pensata così

 

Da Minnie:

Ti piacerebbe eh? Comunque non è colpa mia, lo tieni sempre in bella vista *_* XD”

 

Ridacchiò osservando lo schermo. Adorava quel ragazzino! Era sempre in grado di rilassarlo:

A Minnie:

Scemo! Comunque non potrei mai provarci con lei, e soprattutto lei mi farebbe fuori prima! Quella ragazza a volte mi spaventa O_O..”
 

Da Minnie:

Ora vado, il dovere ci chiama...Ci sentiamo presto. Tranquillo, non dirò una parola allo scimmione! XD”

 

Jinki sorrise di quell'ultima frase accompagnata da un immagine di Minnie sorridente. Con il pollice accarezzò il viso dolce dell'amico sentendone davvero la mancanza.

Quell'operazione aveva scombinato tutti i suoi progetti. Aveva dovuto rinunciare al musical, aveva rinunciato a quel dannatissimo show e cosa ancora peggiore non poteva cantare.

Questa era sicuramente la cosa che gli pesava di più. La musica era la sua vita e non poter usare la voce lo devastava.

Aveva rassicurato i suoi compagni dicendo che non se l'era presa per quella storia, gli aveva augurato di divertirsi in Brasile, di passarsela alla grande, e li aveva guardati partire con il sorriso sulle labbra. La realtà era ben diversa ma non lo avrebbe mai ammesso...almeno non con loro.

Si alzò e andò a lavarsi le mani, buttò un occhio alla porta che continuava a restare chiusa e iniziò a cucinare. Il suo curry speciale era una ricetta di sua madre, lui l'aveva personalizzata un po' rendendola solo un po' meno piccante, e più delicata. Taemin amava quel piatto che gli chiedeva in continuazione.

Richiedeva un lavoro di un paio d'ore ma il successo era assicurato.

Almeno lo sperava...

Il profumo di curry si diffuse presto nell'aria invadendo tutto l'appartamento.

Si spostò una ciocca di capelli dal viso sospirando per il caldo e preparò il riso.

Cucinare lo rilassava, gli piaceva. Più un piatto era elaborato più lo faceva sentire appagato. Accese lo stereo e selezionò un brano: la voce profonda di Elton John cantava 'your song'.

Se ci fosse stato Kibum molto probabilmente, avrebbe protestato per la scelta, ma adesso era solo, beh quasi solo, e quell'ospite non sembrava nemmeno considerarlo così era libero di ascoltare quello che voleva.

Quando finalmente fu tutto pronto versò il riso nel piatto, ci versò il curry accanto e riempì un bicchiere con dell'acqua. Posò tutto su un minuscolo vassoio che Kibum aveva comprato in qualche negozio strambo dei suoi e camminò verso la stanza.

La porta era ancora chiusa e per un attimo si chiese se fosse davvero il caso di entrare, poi, alla fine, bussò, e aprì:

“ Scusa...pensavo...avessi fame...Ho preparato del curry spero ti piaccia...”- disse impacciato. Odiava essere così timido con le ragazze, ma gli era del tutto inevitabile.

Guardò la donna che si era messa a sedere e ora lo stava osservando. Avere i suoi occhi addosso lo rendeva nervoso. Ok che era più grande di lui, ok che era totalmente fuori dalla sua portata ma Song Dam era anche maledettamente bella. Quell'aspetto trasandato poi, le donava ancora di più...

La osservò restando imbambolato: la camicetta bianca aderente appena aperta sul davanti delineava quelle forme perfette mettendo in evidenza un accenno di seno, le maniche corte a palloncino lasciavano scoperte quelle braccia sottili, e i pantaloncini corti mostravano quelle gambe perfette in tutta la loro bellezza. I piccoli piedini poggiavano sul letto rendendo quella figura quasi selvaggia.

I capelli erano una cascata di ciocche castane con qualche punto color miele e il viso, quel viso dai tratti morbidi completava davvero quel quadro perfetto.

“ Credo non sia stata una grande idea eh?”

“ No...ho fame...”

“ Bene! Allora lascio tutto qui!”- si affrettò a dire il ragazzo. Posò il vassoio sul comodino e indietreggiò- “ Allora io ti lascio mangiare tranquilla ok?”

Stava per andarsene quando lei disse:

“ Resta....fammi compagnia se vuoi...”

Gli occhi di Jinki si allargarono per la sorpresa. Da quando Song Dam era diventata così fragile? Era abituato al suo lato combattivo, forte e testardo e quella versione dolce lo imbarazzò moltissimo.

Si sedette nel letto di fronte e si guardò intorno. Il silenzio calò su di loro sinchè la ragazza non iniziò a mangiare:

“ L'hai fatto tu? E' ottimo...”- disse continuando il suo pasto

“ Sono felice che ti piaccia”- sorrise il ragazzo che si stava già pentendo di essere entrato. Poi ripensò alle parole di Taemin e si fece coraggio- “ nee...non che mi dispiaccia... ma perchè sei venuta qui?”

Lei alzò lo sguardo posando il cucchiaio nel piatto, poi sospirò:

“ Non farne parola a mio fratello...non approverebbe e soprattutto non voglio si preoccupi per me...”

“ Questo non posso promettertelo...se fosse qualcosa di grave lui”

“ Jinki, ti prego...”- disse lei guardandolo negli occhi.

Il ragazzo deglutì a fatica. Lo sguardo profondo di quella bellissima donna lo stava davvero tormentando. Lo sguardo di Song Dam somigliava tremendamente a quello del fratello, così profondo e scuro. Si perse a fissarla per un po' poi annuì:

“ Finisce sempre così. Ogni volta che mi piace qualcuno, finisco sempre per starci male...A volte mi chiedo cosa diavolo non vada in me...Ho conosciuto questo ragazzo, sembrava un tipo a posto, ma mio fratello lo trovava strano e mi aveva chiesto, anzi pregato, di lasciarlo perdere. Io non l'ho ascoltato, insomma mi sono detta: cosa diavolo ne sa un ragazzino! Così ho continuato a sperare che quella persona si accorgesse della mia esistenza. Incredibilmente è successo. Abbiamo iniziato a parlare, a scriverci e a telefonarci ogni giorno. Poi ieri mi ha chiesto di uscire. Ero al settimo cielo, e nonostante mio fratello mi avesse pregato di lasciare perdere quel tipo ci sono uscita. Mi sono preparata tutta felice per questo appuntamento. Non mi capita spesso di uscire con dei ragazzi, dicono che li spavento...Le altre ragazze sono sempre così perfette, femminili, alla moda, sempre circondate da uomini, ma io...io sono sempre sola...così ero felicissima di quell'invito.

Quando oggi ci siamo visti è stato tutto bellissimo come sempre, abbiamo scherzato, mangiato un gelato e ci siamo persino tenuti per mano, poi lui mi ha chiesto di accompagnarlo al suo appartamento. Diceva che doveva prendere una cosa importante e che non poteva aspettare.

Solo un'idiota ci sarebbe potuta cadere, e pensa un po'? Ho accettato.

Quando siamo arrivati in quell'appartamento mi sono sentita a disagio, ero così nervosa, continuavo a pensare a Jonghyun, alle sue parole e quando quel tipo ha alzato di nuovo gli occhi su di me ho visto uno sguardo diverso, così diverso dal solito.

Mi sono ritrovata a combattere con le sue mani, con la sua bocca...era sopra di me...mi sentivo malissimo, volevo solo andarmene...non sono mai stata debole, non ho mai subito le prepotenze, lo sai...eppure in quel momento non riuscivo a muovermi...poi non so cosa mi abbia dato la spinta ma l'ho colpito all'inguine con tutta la forza che avevo, quando si è staccato da me sono scappata e sono venuta qui...mi sento così stupida...”- disse ricominciando a singhiozzare.

Jinki era rimasto fermo ad ascoltarla per tutto il tempo. Sentiva rabbia e frustrazione, avrebbe voluto trovare quel tipo e spaccargli la testa. Si disse che se Jonghyun fosse venuto a sapere di quella storia, molto probabilmente sarebbe finita anche peggio.

Guardò quella che aveva sempre visto come una leonessa ridotta come una gattina spaventata e si avvicinò, le si sedette accanto e con tutta la delicatezza del mondo l'abbracciò.

Non era solito abbracciare una donna, eppure fu l'unica cosa che gli venne in mente.

Song Dam si strinse a lui forte, sentiva le sue mani stringergli la maglia con forza e le sue lacrime bagnargli la maglia.

Le accarezzò la testa lentamente cercando solo di tranquillizzarla.

Dal canto suo la ragazza si lasciò andare a quel contatto. Jinki era gentile e delicato. Nonostante fosse più giovane di lei, le sue braccia la facevano sentire al sicuro.

Respirò il profumo di quel ragazzo sentendosi a casa. Aveva bisogno di un amico quella sera e in Jinki sembrava averlo trovato.

Quando si staccò da lui rimase a fissare i suoi occhi come imbambolata.

Aveva visto quel ragazzo crescere, aveva visto il suo corpo trasformarsi in quello di un uomo, e conosceva la sua timidezza. Eppure quando si erano staccati per guardarsi, aveva visto un tipo totalmente diverso. Quando le mani del ragazzo le sfiorarono il viso asciugandole le lacrime, sentì le increspature delle sue dita graffiarle la pelle.

Quando lo vide sorriderle arrossì come una bambina. Era una scemenza, sicuramente quella brutta esperienza le aveva dato alla testa, eppure per un attimo il suo cuore aveva accelerato.

Quello era un amico di suo fratello, un ragazzino, un bambino poco cresciuto che aveva visto diventare uomo.

Aveva assistito a così tanti lati di quei cinque pazzi da sentirsi parte di una famiglia più numerosa, e ora, si stava perdendo a fantasticare su quel ragazzo, ma che le prendeva?

Era imbarazzata e si sentiva una cretina così cercò di rompere quel silenzio:

“ Posso usare il bagno? Ho bisogno di una doccia...”

Jinki come risvegliato da un sogno ad occhi aperti balbettò un: 'ok' e la ragazza fu finalmente libera di filarsela.

Quando chiuse la porta tornò a respirare. Era la prima volta che le capitava di fare quei pensieri su un ragazzo più giovane, anzi per la precisione, su un amico del suo fratellino.

Certo: avevano cinque anni di differenza, Jinki ne aveva 25, non si trattava certo di un bambino con il moccico al naso, ma era la prima volta che pensava a lui in quel modo.

Quando si era ritrovata quel viso davanti non aveva potuto fare a meno di trovare quegli occhi stupendi e quelle labbra irresistibili...

“ Stai proprio fuori di te Song Dam!”- si disse- “ Una doccia! Ci vuole una doccia...”

Aprì l'acqua e si gettò sotto senza aspettare che diventasse calda. C'erano tre desideri nella sua mente adesso: uno era lavarsi via quello schifo di serata e il fetore di quella bestia da dosso e due....cercare di resistere al desiderio numero tre...

Jinki intanto sentì l'acqua scorrere. Si sentiva terribilmente a disagio. Quando aveva toccato quella donna aveva dovuto lottare contro il desiderio di baciarla. Era un cretino! Song Dam era appena scampata ad un maniaco, e il suo pensiero adesso era quello di saltarle addosso, a volte era davvero un idiota!

Afferrò il cellulare ma nell'agitazione lo fece cadere un paio di volte, lo raccolse ed andò in rubrica: controllò che la porta del bagno fosse ancora chiusa e selezionò il contatto...

  
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