Serie TV > Shameless US
Ricorda la storia  |      
Autore: alix katlice    23/07/2014    1 recensioni
( Fiona Gallagher + Ian e Lip • child!fic )
Si rende conto che è stata una bambina ingenua, stupida. Illusa.
Una bambinetta stupida che pensava di poter essere come tutti i bambini normali, con una mamma e un papà che le vogliono bene, che le rimboccano le coperte, che le preparano una colazione calda e che infilano silenziosamente una barretta di cioccolato nella cartella.
Ma ora se n'è resa conto, Fiona, che piccola non è più.
Può fare affidamento solo su se stessa.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fiona Gallagher, Ian Gallagher, Phillip 'Lip' Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 


Look at me,
my eyes are burning;








 
Gli enormi occhioni della piccola Fiona Gallagher hanno sempre commosso tutti, nel quartiere. La signora della panetteria che ogni tanto le lasciava assaggiare il pezzetto di pizza bianca avanzato alla fine della giornata, il signore sulla metro che la faceva sempre sedere al suo posto non appena lei saliva, la maestra con la quale cercava di giustificarsi per ogni volta che Frank e Monica erano mancati a qualche colloquio...
Ora però quegli occhi tristi non fanno il loro dovere.

Fiona è seduta sul divano, Ian e Lip che giocano rumorosamente in cucina: fanno cadere un qualcosa che fa molto rumore -una padella, forse, e Fiona sobbalza leggermente voltando subito il capo verso i fratelli minori.
Non hanno smesso di rincorrersi, non si sono preoccupati delle sgridate per quella piccola marachella -ma tanto le sgridate non arrivano mai.
Fiona -la piccola Fiona, gli occhi grandi e i capelli scompigliati, pensa che anche lei vorrebbe giocare.
Vorrebbe divertirsi con i suoi fratelli, perché una bambina a undici anni è ancora una bambina, e cosa fanno i bambini di solito?
Giocano, si risponde la piccola Fiona, da sola, i gridolini di Lip e Ian come unici suoni in una casa altrimenti silenziosa quanto la neve.

Fiona punta lo sguardo verso la porta, chiusa. Ancora chiusa. Da un momento all'altro papà Frank e mamma Monica entreranno e li metteranno a letto. Tardi, è davvero molto tardi -l'orologio segna le dieci e tre.
Ma questo non succede. Ne ora, ne per la prossima ora.
La piccola Fiona rivolge i suoi enormi occhioni verso la finestra; fuori è buio, domani si deve andare a scuola.
Aspettiamo un altro po', si dice, tentando di sorridere. Aspettiamo un altro po', arriveranno. Sanno che dobbiamo andare a dormire.
Ma passa un'altra ora, e l'orologio ormai segna la mezzanotte e Lip e Ian hanno tirato fuori delle fette biscottate dalla credenza, stanno spargendo briciole per terra.
Il primo istinto di Fiona è quello di andare lì e sgridarli, perchè non si mangia per terra e non si lascia sul pavimento un tale disastro: poi però ci ripensa, perchè non è compito suo.
Non è la loro mamma. Non deve farlo lei.
Rimane ferma, sul divano. L'orologio segna l'una e mezza e Ian e Lip si sono addermentati accanto a lei, le piccole testoline poggiate alle gambette magre di Fiona.
Dorme anche lei, adesso. Gli occhi chiusi, il respiro leggero, qualche lacrima salata sulle guance smunte.
Tornano sempre, tanto, torneranno anche questa volta.
Tornano sempre, ma non ci sono mai.


La mattina dopo la prima cosa che la piccola Fiona fa è lavarsi il viso: strofina bene finchè lo sporco non va via, finchè le lacrime, le delusioni, la malinconia, la rabbia non l'abbandonano.
Allora decide che è giunto il momento di raccogliere le proprie forze e comportarsi da bimba grande.
Gli occhi di Fiona sono sempre riusciti a commuovere chiunque, e lei è sempre stata grata per questo speciale potere -come lei lo chiama. Ha sempre funzionato, il suo potere: una parola gentile, il tono un po' impaurito, e qualunque persona si trovasse davanti era quasi costretta a rivolgerle uno sguardo, anche se fugace.
E lì... lì era fatta.
Fiona, questa mattina, si rende conto che il suo potere sì funziona, ma solo se c'è qualcuno disposto a guardare.
Non funziona, con Frank e Monica. Non riusciranno mai ad essere dei bravi genitori, perchè non la guarderanno mai, e lei non potrà mai riuscire a fissarli con i suoi grandi occhioni, a convincerli che devono fare i genitori.
Mai. Non la guarderanno mai.
Sveglia Ian e Lip con dolcezza -quella che Monica non ha mai tenuto costante. Prepara la colazione, come una bimba grande, -questo se lo ripete più, più, più e più volte, mentre fa vestire Ian e Lip, mentre gli prepara lo zainetto per la scuola, mentre pulisce le briciole di fetta biscottata del giorno prima e mentre infila i suoi quaderni nella cartella.
Quando è pronta, prima di uscire di casa, prende un respiro profondo.
E si rende conto che è stata una bambina ingenua, stupida. Illusa.
Una bambinetta stupida che pensava di poter essere come tutti i bambini normali, con una mamma e un papà che le vogliono bene, che le rimboccano le coperte, che le preparano una colazione calda e che infilano silenziosamente una barretta di cioccolato nella cartella.
Ma ora se n'è resa conto, Fiona, che piccola non è più.
Non può fare affidamento sui suoi genitori. Può fare affidamento solo su se stessa. Mentre apre la porta e afferra le manine di Ian e Lip, raddrizza la schiena e stringe le labbra.
Fiona deve camminare da sola, ora, si ripete.  


 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: alix katlice