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Autore: DJ_AmuStar    24/07/2014    9 recensioni
"Aveva cercato in ogni modo di proteggere la sua terra dalla pazzia di quell’austriaco e dal suo esercito. Aveva cercato anche di aiutare in qualche modo gli alleati e fino a quel momento aveva fallito. Ma quando anche l’ultima scintilla di speranza sembrava che stesse per svanire, si tesero verso di lui tre mani pronte ad aiutarlo e a sacrificarsi per la salvezza della sua patria.
Erano quelle di tre nazioni in particolare, facenti parte degli Alleati.
Quelle di America, Canada e…"
Eccoci con la mia prima One-shot su Hetalia. Sono appena tornata dalla Francia e visitare le spiagge dello sbarco in Normandia mi ha dato l'ispirazione per scrivere questa One-shot. Non so se è venuto fuori uno schifo o una bella cosa, quindi aspetto i vostri commenti per sapere che ne pensate. Spero solo che la parte tratta dal testo vi abbia attirato un minimo ^-^.
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Merci mes amis

 
Il mare era calmo e rifletteva la luce del sole fra le sue leggere increspature.
Le piccole onde, che si andavano a creare, arrivavano e se ne andavano con ritmo regolare e tranquillo sulla spiaggia.
I gabbiani sorvolavano la costa, lasciandosi trasportare dalla leggera brezza del vento che si era appena alzato.
Francia era appoggiato alla ringhiera di una specie di terrazza semicircolare, la quale ti permetteva di osservare dall’alto la spiaggia, godendosi il suono delle onde e il verso dei gabbiani con gli occhi chiusi e un’espressione rilassata in volto.
I suoi bellissimi capelli biondi e lunghi fin poco sopra le spalle sembravano danzare,  accompagnati da quella leggera brezza improvvisa, che gli accarezzava il viso inebriandolo del dolce profumo del mare.
- Devo ammettere che questo posto non è tanto male alla fin fine…-
 
Accennò un lieve sorriso, alzando lo sguardo verso il cielo, che diversamente dal solito era limpido e punteggiato solamente da qualche piccola nuvola in lontananza.
Solitamente non era facile trovare bel tempo in Normandia. Era quasi sempre nuvoloso o piovoso, proprio come quel giorno…il J-Jours o come usava essere conosciuto in tutto il mondo, il D-Day.
Al ricordo di quel giorno un sorriso amaro si formò sul suo volto e il suo sguardo ricadde sul mare.
Amava la Normandia.
Era la parte della sua nazione che amava di più. Eppure più di settant’anni fa, essa fu la parte della Francia più disastrata dai tedeschi e dagli scontri di questi ultimi con gli Alleati.
Non avrebbe mai potuto scordare tutta la sofferenza e la paura in cui hanno dovuto vivere gli abitanti della sua terra nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto in questa zona.
Città completamente rase al suolo; chiese e castelli che prima sorgevano imperiosi, distrutti quasi fino le fondamenta. Gli ci sono voluti moltissimi anni di restauri e di ricostruzione per poter riportare le città e i loro monumenti più importanti al loro “antico” splendore. Ma nonostante adesso fossero di nuovo integri, non era mai riuscito a togliersi dalla mente l’immagine di quando non erano altro che un cumulo di macerie, dimenticate da tutto e da tutti.
Si portò una mano sulla fronte mandandosi indietro i capelli, ricordandosi di come ormai aveva perso tutte le speranze.
Aveva cercato in ogni modo di proteggere la sua terra dalla pazzia di quell’austriaco e dal suo esercito. Aveva cercato anche di aiutare in qualche modo gli alleati e fino a quel momento aveva fallito. Ma quando anche l’ultima scintilla di speranza sembrava che stesse  per svanire, si tesero verso di lui tre mani pronte ad aiutarlo e a sacrificarsi per la salvezza della sua patria.
Erano quelle di tre nazioni in particolare, facenti parte degli Alleati.
Quelle di America, Canada e…
- Ehi Frog, cosa ci fai ancora qui? Lo sai bene che non siamo in questo posto per ammirare il paesaggio. –
 
Già…Inghilterra.
Nonostante non fossero mai andati d’accordo, in quel periodo gli fu più vicino di tutti gli altri e cercò insieme a Canada e America di salvare la sua terra in modo definitivo da quell’orribile e opprimente situazione in cui si trovava.
Era per questo motivo che una settimana prima aveva deciso di invitare i tre a visitare insieme a lui i cimiteri Inglese, Canadese e Americano, comprese le spiagge dello sbarco, per commemorare i settant’anni dal D-Day.
Quell’anno era infatti il settantesimo anniversario dallo sbarco e in ogni cittadina della Normandia potevi trovare appese ovunque le bandiere francese, canadese, americana e inglese insieme.
Aveva provato ad invitare anche Germania per visitare insieme il cimitero tedesco, sapendo che fra quei ragazzi ve ne si trovavano molti che erano costretti a eseguire degli ordini come il biondo dagli occhi di ghiaccio, ma aveva rifiutato.
Francia sapeva che il tedesco si vergognava del crimine di cui il suo popolo e lui stesso, insieme a suo fratello si erano macchiati, volontariamente o involontariamente che fosse. Anche Austria si vergognava quanto loro, solo per il  fatto che quel pazzo che aveva dato inizio a tutto questo era nato e originario della sua terra. Proprio perché sapeva che loro non avevano del tutto colpa di ciò che era accaduto, li aveva in qualche modo perdonati.
Francia si voltò verso il biondo sorridendogli con fare colpevole.
 
- Già lo so bene. Mi dispiace, ma non ho potuto fare a meno di ammirare questo bello spettacolo. È raro poter godere di questa bellissima vista all’ombra degli alberi e con questo cielo limpido. -
- In effetti…hai ragione.-  fece Inghilterra avvicinandosi al francese e mettendosi vicino a lui. - È strano come un bel posto come questo sia stato scenario di un così triste e brutale evento…-
Francia non poté che annuire tristemente all’affermazione dell’inglese.
I ricordi di quelle spiagge magnifiche disseminate di cadaveri e del mare tinto con il colore del sangue versato da questi ultimi, non sarebbe mai potuto svanire dalla sua memoria. E ciò riguardava anche Inghilterra, America e Canada, i quali avevano partecipato attivamente allo sbarco e avevano dovuto osservare soldati, nonché compatrioti, che cadevano sotto i colpi del fuoco nemico, alcuni senza avere neanche il tempo di poter fare un passo sulla spiaggia.
- Fa senso osservare queste spiagge sotto una luce e un’atmosfera differenti. Soprattutto se è da tanto tempo che non si vedono...come nel vostro caso. - disse Francia voltandosi verso l’inglese.
- Già, ammetto che quando mi sono ritrovato di fronte a Gold e Sword Beach è stato un duro colpo…soprattutto di fronte a quest’ultima. -
- È naturale visto che eri a capo del gruppo sbarcato su quella spiaggia mon ami. Mi dispiace che fosse la prima spiaggia che abbiamo visitato ma ho pensato…-
- Sì…hai fatto bene a partire da Sword, Juno e Gold Beach per poi arrivare a Omaha e Utah Beach. Io e Canada alla fine ce l’eravamo cavata abbastanza bene a Sword e Juno Beach e ci abbiamo messo solo tre ore per conquistare le spiagge, perdendo solo pochi uomini…in confronto ad America… -
 
Un silenzio pesante calò fra le due nazioni.
Ad America purtroppo toccarono le spiagge più difficili da conquistare e il suo esercito subì un numero di perdite esorbitante, sia durante il D-Day che nei mesi a seguire.
Per questo motivo Francia aveva deciso di lasciare per ultimo il cimitero americano e Omaha Beach, saltandola e visitando prima Utah Beach, che per America rappresentava il luogo meno doloroso da visitare dato che lui fu a capo di un gruppo che sbarcò sull’altra spiaggia. Quella spiaggia enorme e dalla sabbia fine e chiarissima, che in quel momento l’inglese e il francese stavano osservando come in trans. Poi Francia si riscosse da quel momento e ruppe quel silenzio diventato ormai troppo opprimente per entrambi.
 
- A proposito…America è già dentro?-
L’inglese venne riportato alla realtà e si ricordò il motivo per cui era andato a chiamare il francese.
- Ah ecco, ti stavo chiamando proprio per dirti di entrare! America ha preferito andare direttamente nel cimitero e Canada lo ha accompagnato, quindi dobbiamo raggiungerli. A meno che tu non voglia farci le radici su questa terrazza Frog!-
- Oui oui, non ti preoccupare mon petit lapin. Se volevi che ti accompagnassi io personalmente non potevi che chiederlo!- disse il francese con fare malizioso prendendolo per mano e facendo arrossire il biondo di fronte a lui.
- Damn Frog! Smettila di fare lo stupido, siamo qui per una faccenda importante! - fece sfilando la sua mano da quella di Francia come se quel contatto lo avesse ustionato.
- Lo so, ma preferisco vederti con la tua espressione arrabbiata che con quella triste che avevi fino a poco fa. -
L’inglese arrossì ancora di più alle parole del francese. Come poteva essere così…così Francia anche in questi momenti in cui ci vorrebbe un minimo di serietà?
Eppure sapeva, che ciò che aveva detto e  fatto era solo perché non voleva che si preoccupasse troppo di cose che ormai appartenevano al passato.
- Bhè è meglio se andiamo allora! Perché ci sarà una faccia molto triste che avrà bisogno di conforto in questo cimitero! -
 
Inghilterra a quel punto si voltò di scatto dirigendosi con passo deciso verso la scalinata che portava all’enorme cimitero americano, seguito a ruota da Francia, il quale in quel momento lo guardava sospirando e pensando che in fondo il suo petit lapin non sarebbe mai cambiato e sarebbe sempre rimasto lo stesso scorbutico dal cuore d’oro.
Arrivati in cima alla scalinata  si trovarono con alla loro sinistra una piazza semicircolare, al cui centro si trovava un’enorme statua di bronzo raffigurante un uomo nudo, simile a quelli rappresentati nelle statue greche e romane, il quale si tendeva verso il cielo con tutto il suo corpo e sul capo indossava una corona d’alloro; esso rappresentava la libertà. Motivo per cui molti di quei soldati americani avevano combattuto quella guerra.
La libertà di una nazione dall’oppressione e dal terrore.
Sulla loro destra invece vi si trovava un enorme giardino, con al centro una lunga vasca rettangolare, piena d’acqua e costellata di qualche ninfea bianca qua e là e ai lati di essa due stradelli, i quali si diramavano in altri piccoli sentieri di terra bruciata  che si inoltravano nel cimitero, i quali erano delimitati da filate di alberi dalla chioma folta.  In lontananza i due potevano vedere un infinità di croci di marmo bianco, messe tutte perfettamente in fila.
Più di 9000 tombe, si estendevano di fronte al loro sguardo.
I due si incamminarono verso lo stradello di sinistra dirigendosi verso, appunto, l’ala sinistra del cimitero.
Dopo poco riuscirono a intravedere, fra tutte le persone quel giorno venute a visitare il luogo, due figure che ben conoscevano e che stavano in piedi di fronte una delle tombe della prima fila.
- America, Canada siamo arrivati. Scusate se ci abbiamo messo tanto ma questo qui si era messo a guardare il panorama.- fece Inghilterra appena arrivò vicino ai due, indicando il francese di fianco a lui guardandolo di traverso.
- Non vi preoccupate. Tanto non c’è fretta, possiamo fare le cose con calma. - rispose Canada col suo solito modo tranquillo.
- E poi io mi devo scusare per essere entrato direttamente qui senza passare dalla spiaggia ma…mi riporta troppi ricordi…tristi alla mente e preferirei non andare ancora. - fece America non riuscendo a trovare le parole giuste per esprimersi, cosa strana per lui.
 
Inghilterra gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla guardandolo con fare comprensivo.
- Non ti preoccupare America. Sappiamo che per te venire in questo posto non è stato facile. -
- Grazie…-
- A proposito a chi appartiene la tomba che stavate guardando tu e Canada?- si intromise all’improvviso Francia preso dalla curiosità.
- È la tomba di un ragazzo che faceva parte del mio gruppo. Si chiamava Alfred F. Waicolsky. - disse sorridendo mestamente e volgendo lo sguardo verso la tomba.- Eh…è buffo sapete. Tutti facevano battute su noi due perché avevamo lo stesso nome, quello che uso quando mi devo far chiamare dagli esseri umani normalmente no? Eravamo la coppia degli Alfred F. , l’unica cosa che cambiava era che io facevo di cognome Jones e lui Waicolsky. Dovete sapere che eravamo piuttosto amici in fondo e abbiamo sempre combattuto insieme…e poi quell’Ottobre… -
A quel punto delle lacrime iniziarono a scendergli lungo il volto, nonostante tentasse in ogni modo di trattenerle. Si tolse gli occhiali cercando di asciugarsele riprendendo a parlare da dove si era interrotto, non riuscendo a evitare di singhiozzare ogni tanto fra una parola e l’altra.
- …è buffo perché eravamo andati insieme in ricognizione e…io non sono riuscito a individuare subito il cecchino che ci stava dando addosso e…non ho fatto in tempo a sparargli che…aveva già colpito Alfred…eravamo soli e io non sapevo che fare io…io…l’ho lasciato morire fra le mie braccia! - quasi urlò con voce spezzata dal pianto crollando in ginocchio di fronte alla tomba del suo compagno, attirando l’attenzione della poca gente che si trovava lì intorno.
- America ti prego cerca di calmarti…- cercò di tranquillizzarlo Canada cingendogli con un braccio le spalle. Suo fratello si aggrappò alla sua giacca piangendo sulla sua spalla.
- Era un mio compagno…un mio amico…una persona del mio popolo! Eppure non sono riuscito salvarlo…non sono riuscito a salvare né lui…negli altri miei compagni! Non sono riuscito a combinare niente di buono e ho visto morire su quella spiaggia quasi tutti i miei compatrioti. -
Canada lasciava che suo fratello si sfogasse sulla sua spalla, mentre Inghilterra e Francia osservavano quella scena con dispiacere e malinconia.
Non avevano mai visto America piangere in quel modo, ma dopotutto quella guerra aveva segnato tutti quanti, chi più e chi meno.
Inghilterra si inginocchiò vicino ad America mettendogli una mano sulla spalla cercando di consolarlo come poteva.
- America…capisco quello che provi e sappiamo cosa si prova a perdere qualcuno a noi caro o amico, senza poter far nulla per aiutarlo ma…dimmi, qual’era il motivo per cui i tuoi compagni combattevano, per cui Alfred combatteva? -
L’americano si voltò verso l’inglese, smettendo di singhiozzare ma continuando ogni tanto a tirare su col naso con gli occhi lucidi.
- Per…per la libertà di una nazione dall’oppressione e dal terrore…-
- Esattamente. Quei ragazzi sono morti per una causa che era loro a cuore, sapendo bene che non avrebbero ottenuto niente in cambio. Eppure nonostante questo hanno combattuto, rischiato e dato la propria vita per ciò in cui credevano. E per ciò in cui credevi e hai sempre creduto anche tu…- disse con sorriso malinconico.
America spalancò gli occhi, sorpreso per ciò che Inghilterra aveva detto.
Aveva ragione; loro erano morti per una causa in cui credevano e in cui lui aveva sempre creduto...fin dai tempi della Guerra d’Indipendenza. Proprio Inghilterra, proprio colui dal quale lui voleva ottenere la libertà e l’indipendenza gli aveva ricordato il suo ideale, nonché quello del suo popolo stesso.
- Hai ragione…anche Alfred combatteva per questo ideale come tutti loro e la loro vita non è stata sacrificata invano. - disse asciugandosi gli ultimi lucciconi dagli occhi e alzandosi in piedi insieme a Canada e Inghilterra.
Francia, che fino a quel momento era rimasto in disparte ad osservare la scena, si avvicinò al trio. Le tre nazioni lo videro avvicinarsi con sguardo felice e malinconico al tempo stesso…quasi commosso e non sapevano spiegarsi il motivo.
- Angleterre, Canada e soprattutto tu…America, sono grato a voi e a tutti i vostri compatrioti e compagni che hanno lottato e hanno sacrificato la propria vita per aiutare me e il mio popolo a riottenere la libertà e la pace. Io…ho potuto fare poco a quel tempo e non vi sarei stato molto utile se il buon vecchio De Gaulle non avesse aiutato i vostri superiori in questa situazione. In effetti…se non fosse stato per lui io sarei stato completamente inutile nell’offrire anche un minimo di aiuto…-
- France…-
- A quest’ora se non fosse stato per voi probabilmente adesso…il mio popolo ed io stesso saremmo costretti a parlare tedesco eheh…quindi…Merci mes amis, merci beaucoup per tutto quello che avete fatto per me, per la mia terra e per il mio popolo…Merci. - disse iniziando a versare qualche piccola  lacrima di commozione, sia per i sensi di colpa che provava, sentendosi responsabile per le morti che era costata la decisione di salvare la sua terra, sia per la felicità di aver riottenuto la libertà grazie al loro intervento.
I tre sorrisero comprensivi, capendo  quanto tutto ciò fosse stato difficile per Francia e quanto gli fosse riconoscente. Inoltre intuirono che si dovesse sentire in colpa per ciò che era successo a tutti quei ragazzi in battaglia.
- Mi dispiace di non trovare parole migliori per poter esprimere la mia gratitudine ma…è tutto quello che sono riuscito a tirar fuori eheh…- fece asciugandosi quelle poche lacrime versate e sorridendo.
- Don’t worry Frog, abbiamo capito. - gli disse Inghilterra mettendogli una mano sulla spalla cercando di tranquillizzarlo e fargli capire che lui non doveva prendersi la responsabilità di ciò che era accaduto.
- Già Francia, non devi sentirti in colpa per qualcosa che non hai fatto.- disse avvicinandoglisi Canada con sguardo comprensivo.
- Come abbiamo detto prima, se l’abbiamo fatto sapendo che non avremmo ricevuto nulla in cambio, non c’è nulla per cui tu debba incolparti dude. - concluse America dandogli una pacca sulla spalla.
Francia guardò ognuno di loro per poi sorridere.
- Merci…mes amis…-
 
“In ricordo di tutti coloro che sacrificarono la loro vita per la libertà di un popolo.
In ricordo di tutti i giovani soldati, il cui nome è sconosciuto in terra, ma conosciuto da Dio, KNOWN BUT TO GOD


.:Angolo dell'autrice:.
Eccomi qua con questa One-shot su Hetalia. Come avevo già detto nell'introduzione sono appena tornata dalla Francia (precisamente dalla Normandia e la Bretagna) e fra le varie cose che ho visitato ci sono state le spiagge dello sbarco in Normandia, compresi alcuni musei della zona riguardanti il D-day e il cimitero americano a Omaha Beach. E dato che quest'anno è il settantesimo anniversario dal D-day e mi è venuta ispirazione visitando quei posti, ho deciso di scrivere questa One-shot in commemorazione di quel giorno e in ricordo di tutti quei soldati che sono morti nell'intento di liberare la Francia e la Normandia dall'oppressione Nazista. Visitando quei luoghi mi sono commossa e sono rimasta colpita da tante cose che ho visto e dalle testimonianze che ho sentito nei video dei musei.
Alfred J. Waicolsky è un soldato veramente esistito e di cui ho visto la tomba. Sono rimasta colpita dal fatto che avesse praticamente lo stesso nome di America (o che comunque lo avessi trovato così per caso). Così ho pensato di rammentarlo nella One-shot...perchè volevo rammentare almeno uno di quei soldati valorosi che si sono sacrificati per una cosa in cui credevano fermamente. 
Infatti tutti i fatti e i luoghi che ho rammentato, anche se ricollegati ad Hetalia, sono reali e non inventati. Essendoci stata ho potuto fare una buona descrizione di ciò che ho visto e che ho scoperto. Quindi spero di aver parlato di tutto ciò in modo che anche voi abbiate potuto percepire ciò per cui questi soldati hanno lottato. Non so se sia venuto fuori un bel lavoro o meno...ma spero solo di aver potuto commemorare la loro memoria in un buon modo. Bhè alla Prossima e commentate :)
La vostra DJ_AmuStar

PS 
Ho messo Rating giallo perchè i temi di cui ho trattato non mi sembravano completamente da rating verde...quindi spero vada bene.




 
  
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