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Autore: Nageroboshi    24/07/2014    0 recensioni
E' una storia ambientate nel presente che ha come protagonista una ragazza ossessionata dalla voglia di morie , che incontra un ragazzo per il quale morirà salvandogli la vita tramutandosi in uno spirito vendicativo di anime . Il suo compito sarà quello di esorcizzare gli spiriti malvagi ripristinando la sua energia vitale .
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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02/10/2013 
* Odio la mia vita … oggi è il mio compleanno e nessuno oltre te mi ha fatto gli auguri … voglio farla finita … *
Inviai questo messaggio a Roby dal bagno della scuola , perché quel giorno lei non venne  per colpa dell’influenza . Oltre la mia maschera nella mia vita non esisteva nulla di vero … di certo …
Anche se all’apparenza potevo sembrare una persona allegra , disponibile e forte , internamente ero piana di dubbi  ed ero ossessionata dalla voglia di morire …
Era una giornata uggiosa e non ero particolarmente attenta alla lezione , ripensavo ancora a quello strano incontro di alcuni giorni prima . * Mi scontrai con un ragazzo nel corridoio e provai una strana sensazione … per un attimo il mio mondo si era colorato *  I miei pensieri si interruppero quando un professore mi chiamò per essere interrogata e io con prontezza gli esposi la lezione dando il via a una serie di battutine e di insulti nella classe , ma io senza curarmene troppo ritornai nei miei pensieri .
*13:45* La campanella mi fece tornare sulla Terra , misi i libri nello zaino e fra mille spintoni e gomitate riuscii a raggiungere la scalinata della porta principale . In un giorno normale avrei aspettato il padre di Roberta e poi sarei andata alla fermata del bus per tornare a casa …. *Già casa … un luogo freddo e vuoto … mia madre e mio padre erano separati e stavano ricreando le loro vite … delle vite senza di me … delle nuove vite migliori … io in casa ero sempre chiusa in camera e uscivo solo per mangiare  … ecco cos’ era per me il significato della parola “ Casa’’* … Assorta tra mille pensieri mi misi le cuffie e lentamente iniziai ad avviarmi al cancello . C’erano alcuni genitori che parlavano tra di loro e con dei professori  quando ad un tratto vedi lui … che mi passò la fianco correndo per attraversare la strada … voi non ci crederete … ma questo è il giorno in cui io morirò … morirò senza sapere il nome di quel ragazzo che aveva ridato vita alla mia esistenza prima di allora effimera … ma morirò per salvargli la vita . Infatti il ragazzo misterioso  si era fermato per prendere il cellulare che gli era caduto , nel bel mezzo della strada , finendo quasi investito da un piccolo camioncino . Io senza pensarci corsi per spingerlo facendolo finire sul bordo del marciapiede ritrovandomi al suo fianco dolorante . Il ragazzo mi ignorava totalmente e guardava sulla strada allibito e con gli occhi pieni di lacrime . Avevo paura di guardare … non volevo sapere … con molto sforzo mi girai per guardare sulla strada … trovai un folla formarsi davanti al piccolo camioncino di prima , tra le varie gambe riuscii solo ad intravedere un corpo steso in una chiazza di sangue . Il ragazzo al mio fianco ad un tratto si girò e quando i nostri occhi s’incrociarono lui ebbe uno scatto , mi prese dal polso e iniziò a correre .* Il cuore mi batte a mille … Il mondo prende colore … cos’è successo ? … cosa deve succedere ? …* Sono questi gli ultimi pensieri che ebbi prima di ritrovarmi su un letto che non conoscevo a fissare il soffitto per non far scendere le lacrime, lacrime di paura e felicità insieme . Ad un certo punto, con la coda dell’occhio , vidi una figura entrare furtivamente nella camera con degli asciugamani e un cambio di vestiti femminili . Io mi voltai di scatto  dando il via ad un fiume di lacrime che mi iniziarono a scendere senza controllo . Il ragazzo allora fece cadere i vestiti e gli asciugami e mi venne a stringere in un caldo abbraccio che non fece altro che far aumentare le lacrime  . - Gomen'nasai … - ecco l’unica parola che gli uscì dalla bocca prima che iniziasse a piangere anche lui . A quella parola la pioggia cessò di battere per un momento sulla finestra , il mondo si era fermato … il mio filo rosso del destino si era ricongiunto con l’altra metà . Non riuscimmo più a reggere la stanchezza e insieme ci addormentammo in un caldo abbraccio . Al mio risveglio non mi trovavo più nella stanza di quel ragazzo , ma ero in bilico tra due mondi . Un mondo in cui non avevo salvato il ragazzo … il mondo grigio di sempre e un altro in cui io non esistevo , ma in cambio della mia vita quella della persona che stavo iniziando a d amare era viva . Prima che potessi scegliere mi ritrovai a fissare nuovamente quel soffitto , ma ora ero al caldo di un piumone . Il ragazzo era seduto su una scrivania che cercava di risolvere un problema di algebra .
 –Ohayo …- mi disse a bassissima voce – non  fare troppo rumore di sotto c’è la vicina che sta piegano le robe-                                            
-No , non ti preoccupare …- risposi un poco ancora assonnata - ma hai appena detto Ohayo ?!?!- gridai .Il ragazzo balzò in piedi e mi mise una mano sulla bocca … il cuore mi batteva a mille …
-Shhh!-                                                                                                          
- Luca è tutto apposto ? Ho sentito dei rumori , cos…..- Luca il suo nome era Luca , finalmente sapevo il suo nome ora potevo anche morire …
-Ehy ci sei ? Sei sicura di stare bene ? – Mi disse agitando la sua mano a due centimetri dal naso
– Sì scusa , ero assorta nei miei pensieri … - dissi abbassando lievemente lo sguardo per non fargli notare il rossore sulle mie guance . Luca allora si sedette su un piccolo Poof e iniziò a fissarmi con aria incredula , come se aspettasse delle risposte .
 – C-cosa c’è ? – chiesi timorante  
  - Cosa sei tu ? – se ci ripenso queste parole tutt’ora mi eccheggiano nella mante senza trovare risposta …              
Dopo abbondanti cinque minuti di silenzio lui riprese a parlare –Io forse lo so cosa sei …- disse con voce seria guardandomi dritto negli occhi – tu sei … - non fece in tempo a finire che la signora che prima piegava i panni , bussò alla porta e senza aspettare un risposta , la aprì
–Luca io sto andando … Ah prima ha chiamato tua madre e ha detto che neanche oggi tornerà per cena , quindi ti ho lasciato in frigo due Hamburger . Se ci sono problemi chiamami pure – disse infine chiudendo la porte senza accennare ad altro . Non si era accorta di me anche se le ero di fronte …
-Come ti chiami ? – Chiesi per cambiare discorso velocemente            
- Il mio nome è Luca Tevigiano e ho quasi 14 anni , li compirò tra pochi giorni . Vado nella calasse 3° F del tuo stesso istituto , ricordi alcuni giorni fa ci siamo scontrati nel corridoio  –rispose prontamente – E tu ??-                                                                        
 -Il mio nome è Kyoko Otomo e oggi compio 13 anni e…- non mi diede il tempo di finire che balzò in piedi gridando – COMEEEEEEEEEE ???? OGGI E’ IL TUO COMPEANNO ????!!- io feci un lieve cenno di acconsento con la testa
–Bene ! Ora io esco tu aspettami qui io torno subito – disse uscendo dalla stanza – Ah , sulla sedia ci sono dei vestiti della mia Onee-chan e un asciugamano , usali per cambiarti e rinfrescarti . Il bagno è infondo a destra – mi gridò dal corridoio . *Cosa ci faccio io qui ?... cos’è successo in queste tre ore ?* … furono queste le domande che mi assillarono . 
*L’orologio segnava le 16:57* Presi l’asciugamano e iniziai a percorrere quel lungo corridoio che portava al bagno .Dopo una doccia calda tornai nella stanza , mi cambiai velocemente e mi sedetti alla scrivania per vedere un po’ di Tv .Non c’era niente di interessante e così decisi di ispezionare la casa in attesa del ritorno di Luca . C’erano ben 5 stanze , 2 bagni e un salone e una cucina enormi . Il frigo era pieno di frutta e verdura , ma non mancava di bibite gassate e gelati .
*19:36* Di Luca nessuna traccia . Non mi pesava essere sola , a casa ero sempre chiusa in una piccola stanza , ora almeno avevo un’enorme villa in cui poter gironzolare . Dopo 10 minuti iniziai a cucinare gli hamburger e insieme feci un’insalata di pomodori come condimento . Nel giro di 5 minuti gli hamburger furono pronti in tavola e io mi appoggiai al muro stanca della straordinaria giornata . Finalmente sentii aprire la porta , ma non era Luca . Era un uomo sulla cinquantina , che si avvicinò al tavolo e si sedette a mangiare . Io inutilmente cercai di trattenerlo , ma lui sembrava non sentirmi e mi ignorava totalmente . Quando ebbe finito , fino all’ultima briciola la cena che avevo preparato , aprì il frigo prese una lattina di birra e se la scolò tutta ad un sorso . Dopo di che salì le scale e si diresse verso una stanza . Io ero sconvolta da quello che era accaduto , avevo le lacrime agli occhi e mi rannicchiai in un angolo con le mani alle orecchie iniziando a piangere disperata .
*20:18* Luca finalmente tornò , era andato a comprarmi una torta per il compleanno insieme a un volume di manga come regalo . Ma quando si guardò attorno vide solo una grande confusione sul tavolo e mi trovò in un angolo senza lacrime … le avevo già versate tutte da tempo. Non ero sconvolta per l’atteggiamento di quello che probabilmente era il padre di Luca  , ma lo ero per il fatto di essere stata completamente ignorata come se non esistessi . Dopo aver spiegato l’accaduto a Luca , corse furioso nella stanza dell’uomo pronto a difendermi . Al suo ritorno però era sconvolto , mi prese per mano e mi face sedere su un divano . –Sai … lui non ti ha vista , ha detto che la casa era vuota … e vedendo apparecchiato ha mangiato quella che credeva essere la sua cena …- disse con aria sconsolata guardando dall’altra parte rispetto a me – questo non fa altro che confermare le mie ipotesi … Kyoko tu sei … un Ayakashi , precisamente un Onryo ovvero uno spirito vendicativo … - A quelle parole sentii il cuore stringermi in una presa insopportabile , era come se il mondo che finalmente si era colorato ora si stessere sgretolando sotto i miei piedi . Per la paura chiusi gli occhi e quando li riaprì ero di nuovo in bilico tra quei due mondi … tra quelle due me … Penso che se quello fosse stato un giorno normale , avrei scelto il solito mondo grigio di sempre perché dovevo conoscere il nome di quel ragazzo misterioso e perché c’erano gli esami e dovevo farla pagare a quelle della mia classe … così scelsi il mondo in cui ero morta perché non c’è prezzo alla vita umana … la mia vita effimera poteva essere ceduta in cambio di quella di Luca .
   
 
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