Anime & Manga > Suzumiya Haruhi no yūutsu
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Autore: Kyubey_00    24/07/2014    2 recensioni
"Sembrava terrorizzata e affascinata allo stesso tempo, ma non riuscii a capire il perché, visto che davanti a lei non vedevo altro che una strada deserta. Ed ecco che finalmente parlò: "Lo vedi anche tu Kyon? Che cos'è?". Io in realtà non vedevo niente, ed è proprio quello che le dissi prima che lei, presa dal panico... svenne. Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da Haruhi. Che cosa aveva visto di così tanto terrificante?"
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Haruhi Suzumiya, Kyon, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai di colpo, non so perché. Un presentimento? Forse. Se solo avessi saputo tutto fin dal principio...

La mattina andai a scuola ed entrai in classe. Fin ora era tutto normale, i soliti insegnanti, i soliti compagni e la solita persona irritante seduta dietro di me. Anzi! Oggi sembrava molto tranquilla e silenziosa, forse... "Troppo"!
Mi stavo preoccupando, ma poi capii che era probabilmente giunto uno di quei periodi di malinconia che spesso attraversava, ma che poi purtroppo abbandonava con le sue solite idee strampalate, che finiscono sempre con durò lavoro per ME. 

In quel momento stava guardando fuori dalla finestra. Avrei dovuto distrarla in qualche modo, ma come facevo a sapere che cosa sarebbe accaduto dopo? Se sapessi viaggiare  nel tempo, ora andrei in quel preciso giorno e farei in modo che niente fosse mai accaduto; ma purtroppo queste cose le può fare solo Asahina o un altro viaggiatore del tempo come lei. Nonostante le abbia chiesto questo favore, i suoi superiori glielo hanno impedito, cosa che non avevano mai fatto quando la richiesta era da parte mia. Probabilmente quello era un fatto inevitabile ed è dovuto accadere per forza, purtroppo...

Dopo le noiose lezioni della mattinata, iniziò la pausa pranzo e come al solito Haruhi si avviò verso l'uscita della classe; così io mi misi a mangiare con Taniguchi e Kunikida.
Parlammo del più e del meno, niente degno di nota. Il bello (anzi, il brutto) accadde quel pomeriggio, all'uscita dalla scuola, ma già da prima avevo notato qualcosa di strano.
Dopo la pausa pranzo tornammo tutti in classe per riprendere le lezioni. Passata un'ora mi voltai per dare un'occhiata ad Haruhi. Ancora con lo sguardo fisso sulla finestra, ad un certo punto spalancò gli occhi. Non ci feci molto caso, ma ricordo di aver pensato a cosa avesse visto. Provai a guardare fuori, ma niente. Pensai di essermelo immaginato. Ovviamente non era così.

Quel pomeriggio al club non successe niente di particolare. C'era solo una cosa che attirava la mia attenzione: Haruhi ogni tanto dava qualche sguardo veloce nel cortile della scuola. Che cosa stesse guardando non lo sapevo ancora, ma non ci volle molto tempo per scoprirlo.
Quando finirono le attività dei club iniziammo ad uscire dalla stanza, Haruhi un po' più in fretta del solito. Mentre gli altri si allontanavano, io rimasi a guardare cosa diavolo voleva fare quella ragazza; cercando di non farmi vedere, ovviamente. Si fermò accanto a un albero che conoscevo fin troppo bene, con lo sguardo fisso sull'erba. Fu a quel punto che notai qualcosa di strano. Sembrava un libro, un quaderno, un blocco per le note o qualcosa del genere. L'unica cosa di cui ero certo è che era nero. Appena mi spostai un attimo per osservare una scritta argentata sulla copertina, Haruhi si accorse di me e mi guardò sorpresa di vedermi lì.
Nascose immediatamente il quaderno e se ne andò. Provai ad inseguirla, ma lei era troppo veloce e non riuscii a raggiungerla. Ero proprio curioso di vedere quel quaderno.
Comunque non mi arresi e continuai ad inseguirla. Ad un certo punto la vidi fermarsi improvvisamente con gli occhi sbarrati. Sembrava terrorizzata e affascinata allo stesso tempo, ma non riuscii a capire il perché, visto che davanti a lei non vedevo altro che una strada deserta. Ed ecco che finalmente parlò: "Lo vedi anche tu Kyon? Che cos'è?". Io in realtà non vedevo niente, ed è proprio quello che le dissi prima che lei, presa dal panico... svenne. Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da Haruhi. Che cosa aveva visto di così tanto terrificante?
Anche io stavo andando un po' nel panico in effetti, ma feci un bel respiro profondo e mi caricai Haruhi sulla schiena. Visto che l'ospedale non era lontano, la trasporti con le mie sole forze.
Arrivato lì raccontai l'accaduto e consegnai Haruhi ai medici che la tennero sotto osservazione per tutta la notte, anche se si era svegliata già tempo prima. Non sembrava più spaventata, anzi! Voleva ritornare in quel luogo il più in fretta possibile, cosa che i medici le sconsigliarono. Ovviamente questo infastidì Haruhi, che fremeva dalla voglia di abbandonare quel letto di ospedale.
Quella sera, appena tornato a casa, mi venne in mente quel quaderno nero. C'entrava qualcosa! Ne ero certo!

Non ci misi molto ad addormentarmi, quando il mio telefono squillò. Mi svegliai, guardai l'orologio: erano le 3:27 del mattino. Chi diavolo mi avrebbe mai chiamato a quell'ora?! 
Risposi con tono abbastanza infastidito, ma stanco allo stesso tempo. Con mia sorpresa, c'era l'ultima persona che mi sarei aspettato di sentire, ovvero Nagato. Di solito preferiva parlare a quattrocchi, ma chissà perché questa volta mi aveva chiamato. "O è una cosa urgente, o sta veramente cambiando, anche se di poco" pensai.
Quando mi accorsi che era lei, mi scusai per aver risposto in quel modo, e lei disse subito che c'era una cosa molto importante di cui dovevo essere a conoscienza. Così Nagato incominciò a spiegarmi la situazione:
"Esattamente alle 14:42 della giornata di ieri, col nostro mondo è entrato in contatto un corpo sconosciuto perfino ai miei superiori, nonostante essi ritenessero inconcepibile la possibilità che un simile evento accadesse. Siamo venuti a conoscenza di questo solo poche ore fa."
"È tu hai un'idea di cosa possa essere?"
"..." Ci fu un attimo di silenzio.
"Purtroppo neanche io ne sono a conoscenza e gli unici dettagli che sono in grado di spiegarti in termini umani sono questi. Sappiamo però che l'individuo Haruhi Suzumiya ne è entrato in contatto"
Ovvio! C'è sempre di mezzo Haruhi in queste situazioni.
"È per caso stata lei a crearlo?"
"No, secondo le nostre conoscienze"
In tal caso sono sicuro che non è stata lei. Nagato non si è mai sbagliata e ho sempre riposto in lei tutta la mia fiducia, perché non farlo anche adesso?
"Ok Nagato, grazie per l'informazione. C'era altro che volevi chiedermi?" Ormai mi ero dimenticato che stavo parlando tranquillamente al telefono nel bel mezzo della notte. Ma che importa!
"Volevo aggiungere solo che l'Entità di dati integrali ha percepito che tu ne sei entrato quasi in contatto"
Io? Io sarei quasi entrato in contatto con qualcosa sconosciuto all'intero Universo?!
"Va bene Nagato... ci vediamo domani a scuola" Cercai di dire nel modo più calmo possibile.
"..."
Così finì la nostra conversazione. Spensi il telefono e mi rimisi a dormire, o almeno ci provai, visto che nella mia mente giravano strani pensieri e domande su questo strano mistero. Riuscii finalmente a prendere sonno verso le 5:00, chiedendomi cosa sarebbe successo il giorno seguente.


Angolo dell'autrice: È la prima volta in assoluto che scrivo una fic, perciò mi piacerebbe avere dei pareri, positivi o negativi, per migliorare sempre di più. Se questa storia piacerà, la continuerò :3
  
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