L'ultima piccola luce nella strada si spegneva. Tutto era così silenzioso e buio.

Yukari stava seduta nella sua poltrona di pelle nera, avvolta dalle coperte che la donna di servizio le aveva portato poco prima. Sorseggiava una tazza di thé caldo,  sperava che avrebbe potuto scaldarle l'animo.. Già.. era un pensiero troppo infantile per una donna ormai in età avanzata. Forse era più un pensiero di Caroline..Sapeva già che le bevande calde non avevano lo stesso effetto di un abbraccio dall'uomo che aveva amato.

Ridicolo, a distanza di anni stava ancora li, seduta, a guardare il disfacimento della sua più importante relazione. Non aveva più nulla da piangere, aveva trattenuto le sue lacrime così a lungo che ormai anche il sol pensare di versarne la faceva ridere. I suoi occhi non erano più capaci di farlo.

Quando tutte le luci si spegneva Yukari sprofondava in una profonda tristezza. La sua mente veniva invasa da ricordi felici, ma non poteva più vivere quei ricordi e questo li rendeva tristi. Non aveva più nulla. La sua carriera era finita, a quell'età poteva solo andare in giro come ospite speciale. Niente che la facesse sentire come quando aveva vestito quel blu cobalto ricoperto di rose. Quella passerella non l'aveva mai dimenticata. Ne aveva varcate tante, ma nessuna era come quella.

Chissà, forse non erano le passerelle il problema.. Magari era il vestito? Già.. sarebbe potuto essere il vestito, nessun'altro abito che aveva indossato era stato disegnato da George.. Oppure era altro? Forse perché sapeva che gli occhi che l'ammiravano con soddisfazione da dietro le quinte, quei magnifici occhi chiari, non erano più li a fissarla.

Ormai la solitudine era la sua migliore amica. Aveva perso suo marito da molto tempo ormai. Aveva perso tutti. I suoi amici non li aveva più visti da tempo.. Come le mancava quella ragazza dallo spirito innocente ma in realtà così perversa.. Le mancava anche quello strambo sarto ricoperto di piercing e di un biondo talmente ridicolo. Un sorriso si accentuò sul suo volto.
Come dimenticare quella strana donna che l'aveva scovata per strada e fin dall'inizio aveva creduto in lei? Chissà se era ancora insieme a George..

"Signora, sarebbe ora di andare a letto! Domani c'è un appuntamento importante"  disse dolcemente la donna di servizio.
"Capisco" fece sorridendo. Un sorriso che non era uguale a quello di prima, era per rassicurarla che non l'aveva disturbata e che lo avrebbe fatto sicuramente.

Un ultimo sguardo al vetro, un ultimo tentativo di vederlo, un ultimo pensiero a lui..

Era ora di andare a dormire, domani quei pensieri non avrebbero dovuto disturbarla. Si concedeva il piacere della malinconia solo in quei pochi minuti del giorno..

Buona notte amici.