Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Ricorda la storia  |      
Autore: reigisaseirin    26/07/2014    3 recensioni
Quando Nagisa si era offerto di prestargli alcuni dei costumi, Rei – che si era dato mentalmente dell'idiota per aver dimenticato una cosa così importante dopo ore ed ore di calcoli e studi delle varie teorie riguardo il nuoto – si era sentito infinitamente sollevato ed aveva ringraziato il cielo per avergli risparmiato una corsa dell'ultimo minuto al negozio di articoli sportivi.
Ora però, seduto di fronte al letto dell'amico, continuava a fissare quei costumi – fin troppo corti, fin troppo colorati, fin troppo piccoli – cercando di valutare rapidamente quale potesse essere il più adatto per lui, maledicendosi per aver cantato vittoria troppo presto.
(Reigisa)
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buon salve! Finalmente sono sbarcata pure io sul fandom di Free con una OS! Ho passato giorni e giorni a recensire, ma dopo aver guardato il secondo episodio speciale, ho sentito il bisogno di scrivere anche io qualcosa su questi adorabili gay ragazzi. Ovviamente la prima ff su Free non poteva che essere una Reigisa, perchè amo questi due quasi come la pizza, e boh, spero di non essere stata troppo OOC. Enjoy!


 
Image and video hosting by TinyPic

Quando Nagisa si era offerto di prestargli alcuni dei costumi, Rei – che si era dato mentalmente dell'idiota per aver dimenticato una cosa così importante dopo ore ed ore di calcoli e studi delle varie teorie riguardo il nuoto – si era sentito infinitamente sollevato ed aveva ringraziato il cielo per avergli risparmiato una corsa dell'ultimo minuto al negozio di articoli sportivi – che si trovava dall'altra parte di Iwatobi e che sarebbe rimasto aperto solo per un'altra mezz'ora.
Sarebbe stato impossibile per lui arrivarci in tempo, a meno che non avesse avuto la capacità di volare.
Nagisa, però, non abitava molto distante da casa sua, quindi andare da lui si era rivelata un'opzione molto più allettante.

Ora però, seduto di fronte al letto dell'amico, continuava a fissare quei costumi – fin troppo corti, fin troppo colorati, fin troppo piccoli – cercando di valutare rapidamente quale potesse essere il più adatto per lui, maledicendosi per aver cantato vittoria troppo presto.
C'erano tre costumi a boxer – uno rosa con delle stelle marine, uno celeste e rosa, uno giallo e verde - e tre a slip – uno celeste con un fiocco viola, uno giallo, blu e viola e... aspetta ma quello è un bikini? -, i quali sembravano spaventosamente femminili.
“Allora, Rei-chan, che ne pensi?” chiese Nagisa, guardandolo impaziente, come un bambino che mostra alla madre un disegno di cui è particolarmente fiero.
Rei non sapeva cosa dire, non voleva smorzare il suo entusiasmo e non voleva offenderlo, perchè semplicemente, non sarebbe stato bello – a differenza dell'espressione del ragazzo.
“Credo di doverlo provare prima, no?”
Nagisa, nel sentire quelle parole, esplose di gioia, e cominciò a saltellare per tutta la stanza, entusiasta di quell'idea.
“Si! Dai, comincia subito o non ce la farai a provarli tutti!”
Rei lo guardò sconvolto, ma anche divertito dall'entusiasmo che provava per ogni minima cosa, anche per quelle che per gli altri sarebbero state noiose o semplicemente ordinarie.
“Cosa? Vuoi davvero che li provi tutti?” disse, senza neanche aver bisogno della risposta, poiché Nagisa lo spingendo verso il bagno, tenendo i costumi nell'altra mano.

“Dai, Rei-chan, sarà divertente!”
Il ragazzo prese i costumi che l'altro gli aveva passato – o meglio dire lanciato addosso – e chiuse la porta del bagno.
Nagisa, intanto, si avvicinò alla sua scrivania, dove i suoi compiti di matematica – lasciati incompleti a causa della chiamata del compagno di squadra – aspettavano di essere finiti, o almeno di essere degnati di uno sguardo. Prese la penna per cominciare il secondo esercizio, ma perse quasi subito la concentrazione, fin troppo curioso di vedere come stesse Rei con i suoi costumi per poter pensare ad altro. Si sedette sul suo letto per aspettare, e cominciò a fissare la porta, sperando di poter vedere l'altro uscire il più presto possibile.
La matematica poteva aspettare, si disse. O magari, poteva sempre chiedere a Rei di spiegargli gli esercizi, già che c'era.
“Uhm, Nagisa-kun” Rei aprì lentamente la porta, ed uscì facendo passetti corti, cercando di tirare un po' più giù il costume che proprio non ne voleva sapere di stare al suo posto “Credo ci sia qualche problema... non riesco nemmeno a camminare” disse, ed arrossì leggermente nel vedere l'altro fissargli le gambe – che quasi non sentiva più.
Effettivamente cominciavano a diventare sempre più rosse, e a Nagisa ricordavano quelle caramelle alla fragola che i suoi genitori gli compravano sempre al festival estivo di Iwatobi.
Si alzò a prendere delle forbici dalla sua scrivania “Hai ragione, questo non va!” Prese un'estremità del costume e lo tagliò lungo la coscia, facendo arrossire ulteriormente Rei, che per poco non ci restava secco – non tanto per l'estrema vicinanza di un Nagisa armato di forbici ai suoi gioielli di famiglia, tanto perché sarebbe rimasto nudo di fronte a lui, il che non era affatto bello - “Essendo tutti e tre i pantaloncini della stessa misura, credo che tu possa passare direttamente agli slip. E poi questo costume non rendeva affatto giustizia alle tue belle gambe” disse, per poi risedersi nuovamente sul suo letto, con la sua solita espressione allegra che sembrava non abbandonarlo mai.
Rei, ripresa sensibilità alle gambe, tornò in bagno, ancora un po' confuso per quello che era appena successo. Nagisa- kun mi ha appena detto che ho delle belle gambe?
Scosse la testa, e guardò i tre costumi che gli erano rimasti da provare.
Si sistemò gli occhiali, in preda all'angoscia più totale poiché non sapeva decidere quale dei tre fosse più imbarazzante, quando sentì l'altro dirgli “Rei-chan, perché non provi quello bianco?” con un tono di voce supplicante, e fin troppo alto – Rei avrebbe giurato che Nagisa fosse con la faccia appiccicata alla porta, vista la sua impazienza riguardo qualsiasi cosa. Decise che comunque prima o poi lo avrebbe dovuto provare e, armatosi di coraggio, prese quel costume e lo indossò.
“Posso dare una sbirciata?” Senza neanche attendere la risposta – come succedeva sempre – Nagisa aprì la porta, e nulla lo avrebbe mai preparato a ciò che si trovò davanti.
Il suo amico, con quel costumino addosso, sembrava... un'idiota.
Tentò di non ridere, ma non resistette per molto e cominciò a ridere di gusto, reggendosi la pancia per quanto trovava quella situazione esilarante.
“Non ci posso credere” Rei, dal canto suo, non ci trovava affatto nulla da ridere, anzi, divenne paonazzo dall'imbarazzo. “Te lo sei messo davvero? Ma non ti sei accorto che è da donna? E io che pensavo che avresti detto 'Questo costume non posso metterlo, perché non sarei bello' ” disse facendogli il verso e gonfiandosi il petto per sembrare alto come l'amico “oppure 'secondo i miei calcoli e gli otto libri di teoria che ho studiato posso constatare che si tratta di un costume da donna, e quindi non adatto a me'” aggiunse poi, fingendo anche di sistemarsi degli occhiali immaginari come faceva sempre Rei.

Rei, che ormai era sul punto di scoppiare dall'imbarazzo, non sapeva cosa dire.
Avrebbe voluto ridere, ma non trovava affatto divertente mettersi in imbarazzo di fronte a Nagisa-kun.
Avrebbe voluto arrabbiarsi – e se fosse stata qualsiasi altra persona probabilmente lo avrebbe fatto – ma voleva bene a Nagisa e non voleva ferirlo.
Avrebbe voluto piangere – e ci aveva riflettuto attentamente su quest'ipotesi – ma non si addiceva ad un uomo virile come lui.
Alla fine, decise di cacciare via Nagisa – che intanto continuava a ridere come se avesse visto chissà cosa – per potersi togliere quel coso immediatamente.

Guardò gli ultimi due costumi, esausto come se avesse corso per una giornata intera, e decise di dover provare almeno quello giallo – che tra i due sembrava il meno indecente – perché aveva troppo bisogno di un costume per poter andare via a mani vuote.
Nagisa, dopo aver smesso di ridere, si era riseduto sul letto, in attesa.
Poco dopo Rei uscì dal bagno, indossando l'ultimo costume della serata, e stavolta non era neanche troppo imbarazzato. Insomma, dopo essere stato in bikini nulla poteva essere più imbarazzante.
E poi non aveva motivo di esserlo, perché si era visto allo specchio e non si era visto tanto male.
Nagisa aveva uno sguardo meravigliato in volto.
“Questo è perfetto, Rei-chan. Sapevo che ti sarebbe stato bene.” Prese un respiro, come se stesse per dire qualcosa di importante “È bello” disse, imitando l'aria sognante che aveva Rei quando vedeva qualcosa di bello.
Stavolta Rei non si arrabbiò, ma sorrise, perché non poteva fare a meno di trovare il suo amico adorabile mentre saltava sul suo letto, incapace di stare fermo per più di due minuti filati. Un adorabile idiota.
“Grazie, Nagisa-kun.” Ripensò un attimo a quello che aveva detto Nagisa e – oh. “Se lo sapevi già, perché mi hai fatto provare anche gli altri?” chiese, con un'aria fintamente arrabbiata, trattenendo a malapena un sorriso nel vedere l'altro così allegro.

“Perché è divertente!” Rei avrebbe voluto esporre tutti i motivi per cui non era stato affatto divertente – aveva quasi rischiato di perdere le gambe, la sua virilità e si era messo in imbarazzo innumerevoli volte – ma vedere il suo amico così felice gli aveva fatto capire che forse ne era valsa la pena di mettersi in ridicolo.
 

Una volta rivestitosi, uscì dal bagno con la tracolla già in spalla, pronto a togliere il disturbo.
Già pregustava il momento in cui, una volta cenato, si sarebbe finalmente steso nel suo letto per riposarsi da quella giornata più sfiancante del previsto.
Nagisa, però, gli corse incontro e lo abbracciò.
“Rei-chaaan, devi già andare via?” Rei rimase immobile, colto alla sprovvista. Era incredibile come quel ragazzo fosse sempre così imprevedibile, anche per una persona dotata di un grande spirito di osservazione come lui. “Ti prego non andare via! Sono ore che provo a fare matematica, ma non ci capisco nulla. Non è che potresti darmi una mano?” chiese, guardandolo allo stesso modo in cui lo aveva guardato quella volta in cui era riuscito a convincerlo ad unirsi alla squadra di nuoto.
Non poteva dirgli di no, anche se l'idea di fare matematica al momento non era affatto allettante, e poi lui lo aveva appena salvato da una crisi nervosa, quindi era il minimo che potesse fare.

“E va bene, Nagisa-kun, ti aiuto io. Ma devi restare concentrato, o sarà tutto inutile”
Il biondo esultò, sprizzando letteralmente gioia da tutti i pori.
Rei sorrise e poggiò la tracolla vicino al letto.
La serata sarebbe stata ancora più impegnativa del previsto.

 


Se siete giunti fino a qui, vi ringrazio! (Wow, siete davvero coraggiosi)
Sono davvero contenta di essere sbarcata sul fandom, e boh, spero di non aver fatto troppo schifo.
Hasta la vista! *torna a sclerare sul trailer della quinta puntata*
 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: reigisaseirin