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Autore: ronnieisnotonfire    27/07/2014    5 recensioni
Sembra quasi una storia dei libri, la sfigatella che conquista il "ragazzo perfetto" nonostante prima d'allora non l'avesse cagata nessuno. Sembra che il mio soggiorno a Sydney sia stato una cosa del genere. Io, Veronica, quasi 15enne, paffutella e con mille altri aggettivi poco carini pronti a descrivermi, ho conquistato Luke Hemmings, ma ci credete? No, vero? Beh, fate bene a non farlo.
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"Eravamo come ogni storia reale, bisognosi di ritrovare l’inizio, dato che la fine appare così tremendamente sbagliata rispetto al resto."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So close but so far away.

4.ogni inizio necessita una fine pt.1




Mi sentivo come in una bolla, mi sentivo affondare. Affondo in un mare di bugie e parole che si fanno strada nei miei polmoni, mi rendono sempre più la vista appannata. Le lacrime non hanno forza di uscire tanto il dolore che mi pervade. Non mi accorgo nemmeno del braccio di Ashton che mi tira via da quella scena, in qualche modo mi alza di peso e mi trascina fuori.

L'aria fredda mi colpisce, si addiziona al gelo incombente sul mio io, la distruzione delle bugie.

Calum mi aiuta a entrare in macchina. Sono un essere inanimato, non ho niente da dire ai ragazzi che sono preoccupati per il mio sguardo apatico le mani ancora strette a pugno, gli occhi lucidi ma nessuna lacrima all'orizzonte.

Noto subito che ci fermiamo a casa Hemmings.

-vai a prendere qualche vestito, stasera dormi da me- sono le prime parole che sento, ovattate, ma le sento. Cammino macchinosamente in camera, prendo tutto, decisa a non dimenticare nulla in quella casa neanche per sbaglio, avrei salutato Liz prima di andarmene dall’Australia.

Scendo con la mia valigia e i borsoni che contengono tutta me.

-andiamo.- dice Calum prendendo le borse dalle mie mani.

Il viaggio mi appare silenzioso come non mai e corto, estremamente corto.

-non credo che mia madre abbia problemi, Lauren ha un materasso per quando vengono le sue amiche, te lo darà volentieri, Ronnie.- continuo a guardare avanti mentre Ashton parla in tono pacato

-ho bisogno di fare una doccia, c'è qualche problema se la faccio?- dico guardando Ashton negli occhi per la prima volta dopo l'accaduto

-nessun problema, tanto sai dove sta. Ti servono i vestiti?- annuisco prendendo la valigia.

Mi avvicino alle scale, poi tornando verso di loro, abbracciandoli tutti e due insieme

-grazie ragazzi, non dovevate, siete grandi- cerco di abbozzare un sorriso risultando sempre più distrutta.

-ci dispiace davvero, non so dirti che è successo, non me lo sarei mai aspettato da Luke. Tra poco arriveranno anche Michael e Gio, tu rilassati quanto puoi.- dice Calum accarezzandomi una guancia mentre l'altro mi stringe.

Salgo le scale lasciando quel covo di calore e di affetto, rifugiandomi nel bagno di casa Irwin.

Chiudo la porta a chiave, mi spoglio e nonostante mi sono lavata i capelli quel pomeriggio me li rilavo, solo usando l'acqua.

Comincio a grattarmi la pelle, cercando come di levare un alone di ricordi attaccati a me. Gratto con sempre più foga, mi scortico quasi la pelle delle gambe, ridotte a piccole chiazze bordeaux. Mi gratto la cute dei capelli, mi gratto le spalle e mi riduco la pelle in chiazze, chiazze e alcuni graffi.

Finalmente comincio a singhiozzare, liberandomi di quel grande peso con grande portata di lacrime tutte ammassate nelle mie iridi azzurre.

Singhiozzo talmente forte che sovrasto il rumore dell'acqua che colpisce le mie spalle e il mio corpo accasciato sul piatto doccia.

Qualcuno bussa alla porta

-Veronica? Ehi, calma, sono qui- dice Giorgia al di la della porta -posso entrare?- chiede dolcemente

-aspetta, aspetta, esco e mi metto un asciugamano.- faccio ciò che dico indossando anche l'intimo, poi accasciandomi sul pavimento mentre Giorgia entra ancora vestita per la festa.

-ehi- si lascia andare vicino a me, allungando un braccio sulla mia spalla.

Ricomincio a piangere, singhiozzando in maniera così rumorosa che anche Giorgia sussulta.

La persona già insicura che ero diventa un tutt'uno con il dolore pesante e opprimente che cresce nel mio cuore.

 

 

Ashton's pov

-ciao- dice Michael entrando con aria disfatta in casa. -penso proprio che dovreste uscire, ora.- ci dice indicando con un gesto della testa l'esterno.

Usciamo e steso sul prato di casa mia trovo un Luke distrutto e sulla via dell'ebrezza

-ho mandato tutto a puttane vero? Dio cristo- impreca nascondendo la testa tra le mani

-cos'è successo, Luke?- chiede Calum abbassandosi

-sta tanto male?- domanda guardandomi e sviando il discorso

-non immagini nemmeno quanto stia male- dico

-sono un mostro.- si scompiglia il ciuffo

-sì, ma, Luke, che è successo?- chiede Michael con le mani nelle tasche dei pantaloni scuri .

-la ragazza pensava ci stessi provando con lei, quando in realtà ha frainteso la mia richiesta sbadata di passarmi un drink e ha iniziato a flirtare, ma ogni passo che facevo mi continuava a stare dietro, quando ho cercato di dirle di lasciarmi stare ha preso le mani che le ho messo sulle spalle per allontanarla nel modo sbagliato e mi sono ritrovato la sua lingua in gola, una situazione davvero orribile, devo dire, e quando la scacciavo mi si attaccava tipo una sanguisuga, poi è arrivato Michael e l'ha tirata via di forza. Questo è tutto. Non so dirvi quel che ho fatto nel dettaglio perché ero leggermente brillo.- si alza pulendo i pantaloni -credo che vederla e spiegarle che è successo sia fuori discussione-

-ha portato via tutto da casa tua, ha lasciato tutto.- la porta si apre di scatto e Giorgia esce con il fiatone

-Veronica- parla con le scarpe con il tacco in mano -ha chiamato l'agenzia, le spostano il volo a dopodomani, se ne torna a casa, senza ripensamenti.- il silenzio è calato dopo quella affermazione.

-parte due settimane prima? No io la devo vedere-

-tu stai lì fermo che se ti vede non so che potrebbe farti, se le lasci qualche minuto forse la convinco a parlarti dall’altra parte della porta, aspetta qua e GUAI a te se scappi, tenetelo mi raccomando.- dice Gio prima di correre di nuovo in casa.

Sbuffo oppresso dalla situazione di merda in cui ci siamo ritrovati. Perché questa band non ha mai un attimo di calma?

-sono stato una merda, come ho potuto? Stupido Luke, idiota!- si rimprovera

-non per mettere il dito nella piaga ma sta davvero male, Luke, davvero tanto.- riprende Calum.- ha fatto dei singhiozzi tanto forti che avrebbe potuto distruggere le pareti.-

-okay, Cal, può bastare farlo sentire in colpa, ma non dobbiamo farlo buttare giù da un ponte.-tendo la mano a Luke per farlo alzare.

Michael, che era entrato con Giorgia, ci dice di dargli qualche caffè per farlo svegliare da quell’ubriachezza. Intanto, Ronnie parla con Giorgia per farsi convincere a parlare con lui.

Sono sinceramente dispiaciuto, per Ronnie, è una ragazza d’oro, davvero.

Preparo il caffè e lo verso nella tazza grande per Luke che piano piano si riprende

 

Passano una ventina di minuti prima che a Luke venga dato il permesso di mettersi dietro alla porta per parlare con Ronnie. Sembra essersi quasi del tutto ripreso dall’alcol, sta davvero male per ciò che ha fatto e spero non faccia cose avventate.

 

POV Veronica

Mi sono seduta sul letto allo stremo delle forze, il cellulare ancora in mano dopo aver chiamo l’agenzia organizzatrice del viaggio che di studio ha realmente poco. Fisso il vuoto cercando di creare una barriera a quei ricordi che se dovessi rivivere macchierei di rancore indelebile perché, nonostante il male passi, rimane il terrore che ritorni tormentandoci come spettri del passato, nutriti da un insano terrore. Rimane sempre l’amaro del caffè sulla lingua.

Sarebbe bello rimanere sempre nel tepore innocente di quando si è ancora piccoli, ma così piccoli che non si riconosce il male, così piccoli che si scappa dalla mamma per non farsi pettinare i capelli, in quel periodo in cui la paura diventa gestibile e non hai nemmeno il terrore di dire quel “no” deciso a papà, anche se sai che si arrabbierà.

Mi reputavo una ragazza abbastanza persa nella propria realtà, ma che certe cose le sapeva, ora mi rendo conto che la mia realtà era troppo distaccata per permettermi di vedere bene il terreno. Mi ritrovo improvvisamente con la porta sbattuta in faccia e i palloncini che, dopo essere scoppiati, mi hanno rigettata a terra con un botto secco, come se il cielo non si meritasse più lo sforzo così grande di farti appartenere al suo mondo.

-Veronica?- mi scuote Giorgia preoccupata

-Mmh?- mugugno con la voce mozzata dai singhiozzi

-Secondo me non dovresti, però Luke vuole parlarti. Io ho detto che può farlo da dietro alla porta, non devi farlo per forza se non te lo senti.- mi accarezza i capelli bagnati con fare materno.

Ma come qualunque orgoglioso sulla strada della distruzione non ammette di avere bisogno di aiuto io rispondo semplicemente -facciamolo- ognuno si distrugge come vuole, come uno scontro programmato che non vuoi rimandare, se la ferita non la ricuci ti rimangono solo lembi di pelle uniti male, doloranti, che ti ricordano sempre lo schifo che hai passato.

E da lì mi volto dall’altra parte aspettando l’unica voce che mi aveva ferito, ma che almeno avrebbe potuto ammettere le sue colpe.

 

Bussano alla porta e non mi alzo finché non è sicuro che è lui

-Veronica? Ci sei?- aspetta a parlare, ma non rispondo -Okay, ora io parlo tu ascolti, va bene?- “va bene” penso. -mi sento il ragazzo più schifoso del mondo sai? Il discorso che potrei farti sembrerà uno di quei prestampati per maledettissime serie tv da casalinghe stanche del proprio matrimonio. -

-Senti, Ronnie, non pensare che io abbia fatto tutto ciò per ferirti, per volerti lontana dalla mia vita, perché lontani, la vita, ci avrebbe già tenuti, ma giustamente non hai avuto il tempo di vedere il burrone sotto al passaggio pericolante. Ti posso giurare che quella ragazza non l’ho cercata io, non l’avrei mai cercata io. Sono quelle ragazze che si approfittano, si lanciano su persone, occasioni, oggetti che credono che la vita gli abbia messo di proposito sul cammino, quando in realtà non sarebbero mai appartenute a loro. La ragazza pensava che la volessi baciare quando le ho preso le spalle per allontanarla, volevo solo il mio drink, ero leggermente ubriaco e lei immensamente ubriaca, con l’alito puzzolente a causa della vodka. -

-Mi ricordo ancora il primo giorno che ti ho vista, con il tuo pigiama a tutina e quella papera, la faccia deliziosamente sporca di marmellata e i pantaloncini che “casualmente” vennero sporcati di coca-cola in pizzeria. La gente pretende di cercare la vita perfetta e quando ce l’ha si stanca, è tutto effimero come la sabbia nella clessidra che in molti cartoni è sempre stata rappresentata come un nostro nemico. Il tempoè stato però dalla nostra parte, il tempo che abbiamo passato tu e io insieme, sapere che il primo a farti sorridere in quel modo sono io mi riempiva fino a farmi scoppiare e le tue risate erano ciò che mi teneva a terra, anche se mi davano il permesso di pensare a me e te in un futuro insieme perché lo sapevo che siamo lontani, che il tempo non sarebbe più stato con noi, ma eravamo così capaci di saziarci con i baci che credevo in tutto.-

-Ora tu sei distrutta, sei a pezzi, così come lo sono io e non voglio che tu mi perdoni, voglio che tu mi dica solo che il tempo passato insieme, i fremiti ad ogni bacio, l’aria volatilizzata ad ogni abbraccio o tocco non siano macchiati di odio per me, dimmi solo che il ricordo ti metterà ancora il sorriso, perché io sorriderò, però non ti prometto che non mi mancherai, mi mancherai sempre. Sembra assurdo, illogico, ma in te, ancora così ingenua e appena cresciuta, ho trovato quello che non pensavo una persona così giovane potesse avere: la capacità di essere svuotati dai tentativi di essere migliore di quanto si è, ma nonostante tutto piacere proprio perché si è così. Sei il mio senza nome, Veronica, quello che mi dicevi sempre essere fatto di pelle che si tocca, di labbra bisognose e di parole, quello che come invece ti dicevo sempre io si può sentire solo di pancia senza ragionarci. Ma io lo sentivo che tu sei quel senza nome-

Fa tutto il discorso con voce roca e lasciandosi sfuggire solo all’ultimo un leggero singhiozzo ma non da lacrime, da risentimento. Ad ogni parola io mi avvicino sempre più alla porta con le lacrime come fiumi.

Afferro la maniglia.

Ognuno si fa del male come vuole, penso.

Apro la porta e mi presento davanti a lui in cocci rotti come sono.

Gioco di sguardi. Iridi troppo azzurre troppo simili per non capirsi. Rappresentavano noi, a guardarle, i suoi scuri come la tempesta, i miei sporchi di quel marrone che era un po’ tutto quello che girava intorno alla nostra storia.

E’ il gesto più stupido che posso fare, ma mi avvicino a lui, decisa come mai prima, con lacrime al posto della pioggia a incastrarsi tra le labbra, labbra che sanno di addio, non di un rassicurante arrivederci, a quasi lottare per la sopravvivenza di uno solo di noi.

Tutti i baci mi si ripresentano nella testa facendomi venire capogiri troppo forti, ma l’ultimo bacio, quello che segna la fine, il bacio del “ci abbiamo provato a lottare, ma le nostre armi non erano sufficienti” mi rimbomba dentro come nemmeno tutti gli altri uniti.

Ci stacchiamo e lui lo sa, sa già che tutto è rotto, l’ultimo bacio sporco, sbagliato, quello che apre la voragine e che ti gela ogni organo.

Eravamo come ogni storia reale, bisognosi di ritrovare l’inizio, dato che la fine appare così tremendamente sbagliata rispetto al resto.





SALVEEEEEEEEEEE
Non ho mai scritto un capitolo così sofferente in tutta la mia vita e mi scuso se è corto, ma secondo me c'è tutto. Il prossimo sarà l'ultimo, che dolore aiuto.
Allora vi ringrazio tutte voi che seguite, che preferit, recensite e io vi amo. 
Non ho molto da dire se non che in questo capitolo trai miei ringraziamenti speciali ringrazio la mia amica SOF che segue la storia, salva maestra!
Eeee niente, spero di rileggervi presto, se mi lasciate una recensioncina, grazie vvb e a prestoooo
Con affetto,
Ronnie *se volete seguirmi su twitter sono @hoodsbadblood e su instagram @itsronnje, ricambio tutte!*

   
 
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