Tre differenti storie
d’amore
Atto primo
/Taichi/
Abbasso
nuovamente gli occhi, perché in fondo io non merito questa visione. Dinanzi a
me, appoggiata sensualmente alla porta della sua aula, c’è lei, Mimi Tachikawa, in tutto il proprio splendore. Cos’avrò mai
fatto io, per meritare quotidianamente quest’angelica visione?
–
Taichi, riprenditi, dobbiamo entrare in classe! –
Ed
ecco che la voce del mio migliore amico mi desta dai miei romantici pensieri,
riportandomi alla triste, crudele e grigia realtà: la scuola.
–
Il prof è in fondo al corridoio, ci conviene sbrigarci a entrare in classe. –
È
sempre così preciso lui, da farmi venire i nervi. È sempre stato perfetto, il
mio migliore amico, eterno ragazzo della mia migliore
amica. Il loro amore per me è sempre stata una specie
di sconfitta, qualcosa di umiliante che ho dovuto incassare senza poter trovare
soluzione alcuna.
E
invece poi all’improvviso è apparsa lei, è apparsa
Mimi, e tutto è improvvisamente cambiato.
Tutto
è rinato.
Proprio
mentre contemplo per l’ennesima volta la sua bellezza, Yamato mi tira per la
manica della camicia, costringendomi a entrare in classe. È il caso di dire
fortunatamente, in quanto il professore entra un
attimo dopo rispetto noi due.
Oh
mia dolce visione, purtroppo dovrai aspettare per essere ammirata!
Ma
se i professori che si susseguono in questa soleggiata mattinata di dicembre credono
che io stia attento alle loro lezioni, beh... si sbagliano di grosso! Porto il
quaderno d’inglese all’ultima pagina e, matita in mano, incomincio
a tracciare i lineamenti del tuo stupendo volto... non immagini neanche
quanto ti ami, mia cara Mimi... sei tutta la mia vita, e tu neanche mi conosci,
se non superficialmente grazie a Sora, nostra amica comune... ma io sono un
genio! Al posto di chiedere a Yamato come poterti conquistare, devo chiedere a
Sora info, curiosità e approfondimenti su di te, devo sapere come gradisci essere corteggiata e conquistata, ma soprattutto...
se io ti piaccio! – ...Sono un genio! –
–
Bene, Yagami, visto che sei un genio vuoi tradurre tu
la frase alla lavagna al posto del tuo compagno? –
La
voce del professore giunge alle mie orecchie come una pugnalata, ma mi fa
prendere atto dell’aver detto qualcosa ad alta voce senza neanche accorgermene.
Yamato
ha ragione quando dice che sono un vero disastro.
/Yamato/
Ecco
che sta per cominciare l’ennesimo giorno di scuola in cui dovrò sopportare
Taichi che ammira Mimi. Che depressione! In realtà, è doveroso ammettere che,
mentre la ragazza che piace a me è in classe con noi,
permettendomi quindi di ammirarla tutti i giorni, Mimi, di cui Taichi è
innamorato follemente, è un anno più piccola di noi, costringendo quel povero
migliore amico mio a doverla ammirare dal corridoio, rischiando continuamente
di essere beccato dal prof di turno. Povero Tai!
Anche
adesso sta rimirando Mimi e non si è per niente accorto che c’è il professore
in fondo al corridoio... sarà meglio scuoterlo leggermente: – Taichi,
riprenditi, dobbiamo entrare in classe! –
Lui
pare scuotersi, ma ha uno sguardo ancora troppo sperduto... quindi sarà meglio ribadirgli il concetto con altre parole: – Il prof è in
fondo al corridoio, ci conviene sbrigarci a entrare in classe. –
E
finalmente lui sembra rinsavire, ritornare nel mondo reale, abbandonando quindi
per un attimo il suo mondo di sogni in cui Mimi è l’indiscussa protagonista.
Certe volte mi chiedo se lui sia troppo preso da questa cotta, e quindi occorre
aiutarlo a rinsavire, oppure se si sta comportando nella maniera giusta e
quindi va incitato a conquistare la bella Tachikawa.
Beh,
intanto, io posso crogiolarmi nell’amore che provo per Sora, la mia dolce metà.
Lei è tutto per me... ma... quel deficiente sta ancora
sulla porta? Sarà meglio “costringerlo” ad entrare in
classe. Ed è per questa ragione che lo tiro per la manica della camicia,
costringendolo a entrare in classe. È il caso di dire fortunatamente, in quanto il professore entra un attimo dopo rispetto noi
due.
Quel
mio migliore amico è sempre con la testa tra le nuvole!
– Yama... cosa farai oggi
pomeriggio? – mi chiede poi Sora, con la sua voce soave.
–
Non ho nulla in programma. – sbiascico io, annoiato da quest’ultradeprimente
lezione d’inglese... credo che ciò sia dovuto al mio comporre canzoni in questa
lingua che mi ha inevitabilmente portato a rafforzare la padronanza della
lingua più parlata nel mondo... pertanto queste lezioni per me sono estremamente noiose...
D’accordo,
calma e sangue freddo... occorre trovare un interesse che mi distragga dalla
mia intenzione di lapidare il professore... e quale potrei scegliere se non
quello di ammirare la dolcissima e, al contempo forte, Sora, mentre segue con
estrema attenzione questa stupidissima lezione d’inglese.
All’improvviso,
la voce di Taichi esplode rumorosa nell’aula: – ...Sono
un genio! –
Non
vorrei sbagliarmi, ma credo che lui non si sia neanche accorto di averlo detto,
mentre il professore l’abbia udito perfettamente, infatti
la voce del docente cattura irrimediabilmente la mia attenzione, facendomi
rendere conto per l’ennesima volta di quanto fosse distratto quello svampito di
Taichi: – Bene, Yagami, visto che sei un genio vuoi tradurre tu la frase alla
lavagna al posto del tuo compagno? –
E
dall’espressione che fa subito dopo, mi accorgo che Tai non ha neanche capito
perché è stato richiamato. La prossima volta che nega quando gli affermo che è
un vero disastro lo stritolo... giuro.
/Miyako/
Al
diavolo Iori e il suo caratteraccio! È vero, mi piace
un ragazzo più piccolo di me, ne sono follemente innamorata... ma che posso
farci? Hikari, la mia migliore amica, è una donna estremamente
fortunata: il suo ragazzo, Takeru, è in classe con lei! Tutte alle altre, le
fortune... per me mai niente. Uffa!
In
ogni caso credo di amare Ken, indipendentemente dalle nostre età, da tutte le
cose dette da chicchessia o altri stupidissimi fattori che in questo momento la
mia mente non riesce a focalizzare ma che riterrebbe
in ogni caso idiotissimi.
–
Inoue, al posto di disegnare sul banco non ti sembra più proficuo venire alla
lavagna a completare lo schema che stavo facendo anche per te? –
Eh?
Schema? Ma di che materia? Chi è costei che sta
parlando, e che ha osato interrompere il mio flusso di pensieri sul mio Ken?
Alzo lo sguardo, convintissima di trovarmi di fronte a quella befana della Wakashi, la docente di matematica, e invece la Yukikawa è lì, dietro la cattedra,
mentre mi scruta indemoniata. Forse le sono risultata
eccessivamente distratta... e il non sapere che materia si sta svolgendo nella
propria classe forse è un segnale sufficientemente deprimente.
Eppure
quando penso a Ken per me non esiste nient’altro, che
io sia a scuola, a casa, sull’orlo di un precipizio o intenta a librarmi
nell’aria non ha alcuna rilevanza.
Chissà
quella racchia che periodo sta spiegando... ma in
fondo che importanza ha? L’unico giorno importante in questo
universo è il 7 settembre dell’anno scorso, con i successivi, il giorno in cui
io e l’adorabile Ken ci siamo fidanzati... da allora attendiamo con trepidazione
ogni mesiversario per celebrare il nostro amore...
ma, un momento... – ...il sette settembre è oggi! – e tanto ero presa dal mio
stupore che neanche mi ero accorta di aver urlato, salvo poi realizzarlo non
appena vedo le facce di TUTTI i miei compagni fissarmi attoniti... chissà,
forse si stanno scervellando circa l’ubicazione del
manicomio nel quale devono, secondo loro, al più presto portarmi... MA CHI SE
NE FREGA!! Adesso, di vitale importanza è pensare come festeggiare il
dodicesimo mesiversario con il mio Ken, al diavolo lo
schema di storia antica alla lavagna... la storia comincia
il 7 settembre 2007, punto e stop.
Ora
passiamo a cose molto più importanti che devo fare il
prima possibile: il regalo a Ken... ma come cavolo ho fatto a dimenticarmi di
oggi? Male Miya, male... dimenticare le date è il
primo passo per essere campioni mondiali tra gli smemorati!
Dunque... cosa potrei regalare al mio Kennuccio?
Non vorrei risultare banale e credo che qualunque idea
culinaria sortirebbe quest’effetto considerato che i miei posseggono un negozio
d’alimentari! Occorre cambiare idea, quindi. Basterebbe ricordare cosa ama Ken,
i suoi svaghi e le sue passioni... a parte il calcio e la scuola, s’intende: riguardo questi due ambiti possiede miliardi di
cose.
E
se gli comprassi un motorino? Romantico, così mi potrebbe venire a prendere e
portarmi in riva al mare ogni volta che lo desidero! Che genio che sono!
Bene...
cerchiamo un foglio, dove appuntare tutte le genialissime
idee!
Oppure
gli potrei regalare tantissime settimane enigmistiche o Sudoku,
in modo che il mio amore può sempre tenere la sua genialissima
mente in allenamento! Sì, sono un genio e ne sono consapevolmente fiera!
Appuntiamo anche questa...
Altre
ipotesi al momento non vogliono giungere nella mia graziosa testolina, quindi
credo che sarebbe giusto cercare una persona che conosca a fondo Ken, per farmi
consigliare. Sono consapevole che meglio di me non lo conosce nessuno, ma
magari il suo migliore amico potrebbe darmi preziose dritte riguardo i suoi gusti. Sìsì... farò così!
Ma
subito dopo rabbrividisco all’idea: il migliore amico di Ken è DAISUKE
MOTOMIYA.
Mi
sforzo nel cercare altre soluzioni possibili, almeno un’altra via percorribile,
ma non ne trovo. Non mi resta che andare a parlargli, sperando vivamente di
sopravvivere a quest’incontro ravvicinato con il mio peggior nemico. Peccato
solo che io ne dubito fortemente.
Salve a tutti! ^^
Siamo noi, DarkRoe (bello questo
nuovo modo di presentarmi XD) e Kymit con la nostra prima
storia a quattro mani, tutta dedicata al compleanno di SORA89! AUGURI CARA, speriamo che la nostra idea-regalo ti piacerà,
a noi ora non resta null’altro da fare se non quello di rinnovarti gli auguri,
sperare che a chiunque stia leggendo non sia dispiaciuto questo primo atto, e
poi salutare tutti, dandovi appuntamento al prossimo
capitolo!
Baci,
Roena.