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Autore: Paddy_Potter    28/07/2014    5 recensioni
Cosa ha provato Darth Vader durante lo scontro sopra Yavin per la prima Morte Nera? All'improvviso si è ritrovato davanti un ragazzo in cui la Forza scorreva potente, il primo dopo lungo tempo. Quali sono state le sue sensazioni di fronte a questa nuova scoperta? Sappiamo dal libro che l'ha inseguito, per poi essere malamente allontanato dalla battaglia...ma cosa ha pensato mentre lo inseguiva, mentre gli eventi precipitavano inesorabilmente a suo sfavore? Cosa ha sentito attraverso la Forza?
One-shot scritta per il compleanno di Inathia Len, nuova giovane padawan di questo universo...BUON COMPLEANNO!!!:)
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A WINDOW TO THE PAST
 




 
“Blu Dieci cadde sotto i colpi precisi di Vader che poi deviò leggermente dalla rotta per attaccare anche il comandante di squadriglia.”
Star Wars – Una nuova speranza, capitolo 12
 
 
 


Troppo facile.

È quasi un gioco, per te.
Questi piloti di Ala-X si slanciano come disperati all’interno di quel canalone, dove lo spazio di manovra è ridotto al minimo e dove è facile diventare tue prede. Ma loro non sanno con chi hanno a che fare. Loro non ti conoscono per davvero, pensano che tu sia semplicemente un abile pilota di caccia TIE. Non sanno, non conoscono la tua infanzia.

E va bene così.

 

È questione di pochi secondi e ti ritrovi di nuovo seduto dentro uno ammasso piuttosto arrugginito di ferraglia: il tuo sguscio da corsa, nel bel mezzo della gara, tra i canyon della tua polverosa Tatooine.
Ti batti con le unghie e coi denti, sterzi, viri e acceleri, con il vento tra i capelli e la sabbia che ti arriva sparata in faccia. Ma non ti arrendi. C’è in gioco molto più di una semplice vittoria, devi aiutare quella gente.

Sei ancora buono, Anakin. Ti importa ancora di aiutare chiunque ne abbia bisogno, sei ancora capace di avere degli amici.
Ma non è solo quello che ti spinge a dare il massimo, è la gara stessa. Questa smania, l’adrenalina che ti scorre nelle vene e ti fa battere il cuore a mille e…quel tuo strano potere. Lo senti, si è svegliato di nuovo. C’è una curva nel tuo percorso e tu hai già visto cosa incontrerai svoltato l’angolo.
Tu vedi le cose prima che accadano, questo ha detto lo Jedi a tua madre.

E all’improvviso questa consapevolezza ti inebria, ti senti forte, invincibile e ti abbandoni completamente ad essa. Se in gara, ti stai battendo per la vittoria: questo è tutto quello che rimane della tua coscienza. Il resto è diventata cibo per bantha.
Il tuo essere si è innalzato ad un altro livello, ogni tuo singolo muscolo si muove al ritmo giusto e al momento giusto, non c’è nulla che possa interferire. Nei tuoi occhi non c’è più l’alternarsi di immagini future con quelle presenti perché…li hai chiusi. Hai deciso: ti sei lasciato guidare dalla tua forza. Ed ora vedi solo con gli occhi della mente, mille e più volte più precisi di quelli veri.

E vinci.
 


È questione di un attimo. Rivivi tutto e poi tutto finisce, veloce com’era iniziato, ma non per questo meno intenso. Ora è come durante la corsa degli sgusci: la stessa smania, la stessa adrenalina e quello stesso tuo potere, solo moltiplicato esponenzialmente. È merito degli anni di addestramento Jedi, dove la tua forza è stata tramutata in Forza, quella vera, quella che permea l’universo e te stesso.

Non sei mai riuscito ad eliminare totalmente quell’eccitazione che provavi nello spingere al massimo i motori del tuo caccia, facendo finta che fosse uno sguscio. Non hai mai assopito quella parte di te che si nutriva di quella scarica che ti si propagava dentro, di quel senso di grandezza che non volevi domare.
Te l’avevano ripetuto tante volte: non c’è emozione, solo pace. Ma poi avevi capito: tu vivevi per quell’emozione e non ci avresti mai rinunciato.

Ordini ai tuoi piloti di ritirarsi: puoi occuparti da solo di quest’ultimo nemico. Colpisci di striscio il suo motore e subito l’unità C1 si mette a ripararlo, tentando di chiudere l’alimentazione principale, ma non gli lasci tregua. Qualche altro secondo e l’Ala-X ormai fuori controllo si schianta rumorosamente contro la superficie della Morte Nera.
“E questa era la prima squadriglia, vediamo se i Ribelli hanno di meglio da mettere in campo.” Pensi.
Quasi rispondendo alla tua preghiera, altri tre Ala-X si slanciano verso il canale.
Schivano abilmente il fuoco incrociato dei turbolaser, mentre tu li stai a guardare.
“Attaccate.” Ordini ai tuoi uomini, e calate loro addosso non appena le raffiche di laser si esauriscono.
Uno dei tuoi parla, dicendo che, alla velocità a cui stanno volando, gli Ala-X non riusciranno mai a cabrare in tempo. Controlli i tuoi sensori e noti che ha ragione, ma comunque li tieni a tiro. Il pilota centrale lancia i siluri, tutti i caccia cabrano e per un momento senti qualcosa.
È un’emozione istantanea e quasi fatichi a percepirla, ma la noti.
“Prendeteli.” Sibili ai tuoi uomini, mentre gli Ala-X si dividono preparandosi all’inseguimento.

Ti lanci all’attacco del caccia sospetto, ma senza sentire di nuovo quella strana stretta. Per quanto ti sforzi, quel pilota evita tutti i tuoi colpi, districandosi abilmente tra le raffiche laser come se stesse danzando. Compie manovre affascinanti ed elaborate e, per un attimo, decidi di toccare la sua mente.
E ne rimani estasiato.

La Forza scorre impetuosa in ogni singolo anfratto del ragazzo, lo permea e lo guida. Puoi quasi sentire i midi-chlorian che gli suggeriscono come inclinare le mani sui comandi, senza il minimo aiuto del computer. Ma lui non si fida totalmente di loro, senti che non li conosce, che diffida del suo intuito e questo è ciò che lo frena. Rimane comunque un ottimo pilota, anche se tu riesci comunque a colpirgli uno dei motori.
Un’esplosione laterale attira la tua attenzione, ti deconcentri per quelli che sono decimi di secondo, ma è abbastanza per il tuo nemico per squagliarsela.

Frustrato, inverti la rotta e ritorni a pattugliare l’entrata al canalone, rimuginando sull’incredibile potenza con cui la Forza si era manifestata nel giovane.
Passa poco tempo ed altri tre caccia ritentano il colpo…ma sono gli stessi di prima.
“Te lo concedo, ragazzo, hai bravura e coraggio, ma combatti per la parte sbagliata.” Sospiri, mentre ordini ai tuoi TIE di attaccare di nuovo.
I due Ala-X di retroguardia tentano invano di distrarti, ma non li noti nemmeno e continui a dirigerti spedito verso il primo, verso quel ragazzo. E poi quella sensazione torna, veloce ed istantanea, ma questa volta la riconosci…e ne rimani spiazzato.

È l’impronta del tuo vecchio Maestro, è la traccia di Obi-Wan, lo senti che sostiene il ragazzo, senti che alimenta la sua fiducia. Ora capisci, capisci quello che ti ha detto il vecchio nell’hangar: uccidendolo non l’hai eliminato, l’hai solo privato di una costrizione fisica e l’hai reso molto più potente. Ed ora, di nuovo, lui si è schierato con il ragazzo, che ora riconosci come il ribelle che hai aiutato a liberare la senatrice Organa.
Elimini con brutalità uno dei caccia delle retrovie, mentre l’altro si allinea al primo. Poi anche lui cabra e se ne va, la nave in preda ad un guasto. Rimane solo il ragazzo…e il tuo Maestro.

Sei combattuto: devi eliminare quel ragazzo perché è una minaccia per l’Impero, è un Ribelle, ma senti la sua forza, la vedi alimentata e resa più salda dall’aiuto di Kenobi… e ti riconosci in lui, nell’allievo posto di fronte alla missione, supportato dal Maestro, ma comunque solo al comando.

E di nuovo vieni catapultato nel passato, nelle molte giornate passate con Obi-Wan tra le battaglie, prima nell’addestramento e poi nelle Guerre dei Cloni. Lo vedi schierare la sua lama affianco alla tua, lo senti di nuovo lì con te, anche quando i pirati di Hondo vi avevano accerchiati, anche quando Ventress vi aveva attaccati senza tregua, anche quando ogni singola cosa ti si era rivoltata contro, lui c’era, ti aveva aiutato.

E tu avevi tentato di ucciderlo.
 Avevi distrutto tutto quello che avevate costruito e tutto quello che c’era stato prima di voi. Avevi sacrificato ogni cosa solo per lei, per salvarla.

E lei era morta.

E tu eri vivo per miracolo.

Alla fine, torni a farti sempre la stessa domanda: per cosa stai vivendo? Per servire l’Imperatore, tuo nuovo Maestro, per portare avanti il suo piano e la sua voce tra le truppe e tra i mondi. Sì, questo è quello che ti è stato detto. Ma tu, ci credi davvero? È questa la tua ragione di vita?
Troppe domande e tu non sai la risposta. E non hai il tempo di cercarla, perché un colpo proveniente da chissà dove ha appena centrato uno dei tuoi caccia TIE, polverizzandolo.

Torni alla realtà, piuttosto bruscamente, e noti che gli stessi generatori di disturbo che offuscano i sensori dei ribelli ora bloccano anche i tuoi. Riconosci la minaccia solo quando la vedi: un trasporto corelliano decisamente modificato per riuscire a muoversi così nonostante le dimensioni.
Vi sorpassa, sovrastandovi, e noti con una certa nota di stizza che l’ultimo dei tuoi piloti TIE è concentrato a schivarlo, troppo concentrato da notare che ti si sta avvicinando. Purtroppo è già tardi per fare qualsiasi cosa. I vostri caccia si urtano, provocando una piccola esplosione, e, mentre l’altro pilota viene sbalzato verso la Morte Nera ed esplode insieme al suo caccia, tu ti ritrovi sbalzato nella direzione opposta, senza il minimo controllo sulla nave e la rabbia che bussa prepotentemente alla tua testa.

Ma non ti lasci pervadere, non questa volta.
Rimani calmo e fissi la scena, cercando di sforare di nuovo la mente del ragazzo. Se c’è una cosa che vuoi fare, è rincontrarlo, un giorno. Lo trovi e senti che finalmente crede nel suo potere, allontana il visore di precisione e, accompagnato dalla presenza di Obi-Wan, si abbandona alla Forza.

E, non certo senza una punta di soddisfazione, sai che il Grand Moff Tarkin è finalmente perduto.
 


 
  
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