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Autore: LaMusaCalliope    28/07/2014    2 recensioni
Una fanciulla prigioniera in una torre. Un prode cavaliere pronto a salvarla. Ci riuscirà? Voglio ringraziare la mia migliore amica, Martina, nonché protagonista della storia :P
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Il cavaliere è davanti al castello. Il mantello che fluttua nel vento e l’armatura scintillante. Si guarda intorno, studiando il  luogo. La rocca si trova sopra una piccola altura. Ci sono poche torri, una leggermente più alta rispetto alle altre. È li che si trova lei. Intorno al castello, un largo fossato. L’acqua è cristallina e si possono vedere i pesci dai mille colori che nuotano. Manca qualcosa, o meglio, qualcuno. Il drago che protegge il castello deve trovarsi lì intorno. Il cavaliere tira fuori, lentamente, la spada, senza fare il minimo rumore. Il cavallo nitrisce, scuotendo la criniera, agitato. Il prode sistema la lunga lancia, si guarda attorno. Non c’è niente, non riesce a capire dove si trovi la bestia. Poi, un’ombra. Alza lo sguardo e lo vede. Enorme, possente, solca il cielo spiegando le larghe ali membranose. Dalla bocca fa uscire una fiamma lunga dieci metri, di cui il cavaliere riesce a percepirne il calore. Il drago fa tre giri in cielo per poi  cadere in picchiata proprio verso di lui. Il cavaliere non scappa, bensì alza la punta della lancia. Il drago, accorgendosi in ritardo della punta dell’arma fa una troppo lenta virata verso destra, procurandosi un lungo taglio sull’addome. Il sangue cola a fiotti dalla ferita. Il drago si accascia a terra, già indebolito. Si rialza subito. Non vuole darla vinta al cavaliere che,sceso da cavallo e impugnata ora la spada, lo fronteggia con coraggio. Si guardano con aria di sfida. Il cavaliere si alza la celata dell’elmo per permettere al drago di guardarlo negli occhi. “Ricordati di questa faccia, drago! Perché sarà l’ultima che vedrai!”detto questo si scaglia contro la bestia che, nel frattempo, ha recuperato abbastanza energie per attaccare. Sputa fuoco e l’armatura del cavaliere diventa incandescente, si sente bollire. Il prode corre sotto la pancia del drago, e lì lo ferisce di nuovo. Il drago emette un ruggito di dolore e cade di fianco. Il cavaliere ne approfitta e sale a dorso del drago. Cammina sulla sua pelle coriacea fino ad arrivare al petto della bestia ormai morente. Alza la spada con entrambe le mani e, con un colpo preciso, la conficca nel cuore del drago che esala il suo ultimo respiro. Il cavaliere svelle la lama e la pulisce dal sangue dell’animale. Poi guarda in direzione della torre alta e la vede. Capelli ramati raccolti in un’acconciatura con dei nastrini, la carnagione chiara, indossa un lungo vestito di velluto rosso.  Il cavaliere corre verso il suo cavallo, non si da nemmeno il tempo di salire che già parte al galoppo verso l’entrata del castello. Scende di nuovo da cavallo e inizia a percorrere le sale del palazzo salendo migliaia di scale, fino ad arrivare alla sua porta. Si toglie del tutto l’elmo rivelando un volto sporco di fuliggine, un tempo chiaro, i capelli neri e mossi che lo circondano e due occhi indagatori pronti a cogliere il segno del pericolo. Apre piano la porta cigolante e entra nella stanza. È arredata in modo essenziale. Un letto a baldacchino, una cassa contenente gli abiti e, in un angolo illuminati dalla luce del sole, una tela colorata e dei vasetti per colori. Vicino alla finestra, con l’abito che tocca di poco il pavimento, c’è lei. Il cavaliere si schiarisce la voce e si annuncia. “Sir Michael di York Shire. Per servirla, Lady Martina.” La giovane si volta verso il cavaliere, che nel frattempo si era inginocchiato, la mano destra chiusa a pugno sul cuore. “Potete alzarvi” annuncia con voce calma ma autorevole. Il cavaliere obbedisce e si ritrova davanti a due occhi sicuri e pieni di gratitudine. I due si sorridono, prima timidamente, poi iniziano a ridere, per sfogare la tensione. Quando il silenzio cala di nuovo nella torre, si abbracciano forte, non desiderando altro se non quell’istante. Il cavaliere la prende in braccio e, insieme, escono dal castello. La fa sedere sul cavallo, davanti a lui e, poco prima di partire, sussurra “Volevo ringraziarla, Sir, per il gesto eroico che ha compiuto, salvandomi dal drago. Vi sono debitrice” il cavaliere le sorride, gli occhi gli brillano “Voi mi siete debitrice di una cosa sola” Lady Martina lo guarda, non capendo: “Ditemi, e l’avrete” dice allora. Sir Michael avvicina il volto a quello della fanciulla e, un attimo dopo, le loro labbra si sfiorano, facendo perdere un battito ai cuori di entrambi.

 

 

   
 
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