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Autore: Ilary_tommo    28/07/2014    0 recensioni
Jennifer è una ragazza di 16 anni che vive in una casa famiglia.I suoi genitori sono morti in un incendio e, da quel momento, Jenny si rifugia nella musica.La sua vita cambia completamente quando...
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai mi trovavo sul fondo della piscina in mezzo a delle bolle che non sapevo chi le avesse provocate.
Sentii una pressione leggera sotto al collo e un’altra sotto alle ginocchia. Chiusi gli occhi e non vidi più niente per un bel po’.
Quando mi risvegliai, avevo le labbra di Harry sulle mie. Cercava di farmi la respirazione bocca a bocca. Fu in quel momento che iniziai a tossire come una forsennata.
Hazza si staccò e si sorrise vedendo che avevo gli occhi aperti.
-Non hai visto il cartello con su scritto:”ATTENTI AL CANE”?- mi chiese.
-Sì, ma pensavo che l’avessi messo solo per tenere lontane le persone dalla tua bellissima villa- gli risposi sedendomi nell’erba fresca.
-Ti ho sentita urlare da camera mia.
-Meno male perché altrimenti sarei morta- dissi lasciando scappare una risatina turbata.
Harry si alzò e mi porse la mano. Io la afferrai senza esitazioni e lui mi aiutò ad alzarmi.
-Come mai sei venuta?- mi chiese guidandomi fino alla veranda.
-Dobbiamo parlare un po’- risposi.
Il riccio aprì la porta ed entrammo entrambi nel suo grande salone.
I muri erano di un verde acqua molto rilassante e il divano di pelle rossa si trovava davanti alla televisione da 42 pollici. Un vaso di fiori finti era vicino alla finestra e, sul davanzale, c’era un gatto bianco e nero che ci guardava con indifferenza.
-Oh, quello è Macchia- disse indicando il gatto.
Salimmo le scale ed entrammo in camera di Harry.
Il letto matrimoniale era vicino alla finestra che si affacciava sul giardino e una libreria piena di volumi di alcun tipo si trovava vicino alla scrivania. Su di essa c’erano i libri di scuola e un computer, insieme a tanti fogli sparpagliati qua e là.
-Stavi facendo i compiti?- gli chiesi dispiaciuta per averlo disturbato.
-No, in realtà stavo leggendo questo.
Mi porse un libro.
-Shadowhunters?
-Sì … lo stavo leggendo perché lo faceva Daniela, ma adesso lo metterò a prendere polvere sulla libreria.
Si sedette sul letto e io feci lo stesso osservando la copertina del libro.
-Allora, di cosa mi volevi parlare?- mi chiese.
-Be’ … - mi bloccai vedendolo triste e ripresi dopo qualche secondo:-Sei triste perché Dany è già fidanzata?
-Un pochino, ma sto bene anche così, lo sospettavo.
Si stese appoggiando la testa sul cuscino e mettendosi le mani sotto alla nuca e intrecciando le dita fra loro.
-Guarda il lato positivo …- pensai a un lato positivo …
Lui mi guardò speranzoso di sapere una buona ragione per essere felice.
-Potrai fare quello che vorrai senza … esser comandato da una ragazza.
-Il punto è che io voglio qualcuno da proteggere, amare e consolare nei momenti difficili.
Non potei più ribattere, così cercai un modo per non fargli più pensare a lei.
-Ehi, che ne dici se smettiamo di pensare a questa storia e andiamo giù in cortile? C’è un bel venticello oggi.
Lui annuì e, una volta giù, mi fece fare il tour del suo giardino (come se non l’avessi visto scappando da quel cane). Notai che tutti e due avevamo ancora i capelli umidi.
Un riccio gli ricadeva sulla fronte liscia e una piccola goccia gli stava scivolando sulla tempia.
La tentazione di scostargli i capelli dal viso era fortissima, ma mi trattenni.
-E se ti insegno a nuotare?- disse di punto in bianco.
-N … no- balbettai.
-Perché?
-Perché … Io ho paura dell’acqua.
-Ma va!- esclamò.
Si avvicino a me, mise un braccio sotto alle mie ginocchia e mi sollevò da terra prendendomi a principessa.
-H … Harry?- balbettai di nuovo.
-Tu trattieni il fiato- disse calmo e iniziò a correre verso la piscina.
-HARRY!- urlai e si tuffò in acqua.
Riuscii a trattenere il respiro appena prima che cadessimo in acqua.
Hazza risalì in superficie tenendomi. Mi accorsi solo dopo, che avevo infilzato le mie unghie nel suo collo.
Allentai subito la presa.
-Scusa.
Lui scoppiò a ridere:-Sei peggio di Zayn.
Dopo una mezz’ora durante la quale Harry cercava in tutti i modi di insegnarmi a nuotare inutilmente, uscimmo dalla piscina.
-Andiamo ad asciugarci sull’amaca.
Lo seguii e si stese facendomi spazio.
-Vicino a te?
Lui annuì e io mi misi vicino a lui. Mi circondò con un braccio e io mi accoccolai rilassandomi per il suo calore corporeo. Profumava di acqua di colonia. Il cloro non era riuscito a portargli via quel profumo.
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Spazio autrice: spero che vi sia piaciuto!

Baci,
Ilaria
  
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