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Autore: Lunatica95    28/07/2014    0 recensioni
Un fratello morto, lei che lo rivede in tutte le persone.
E se tra il gruppo di lui ci fosse qualcuno disposto ad aiutarla ad andare avanti?
Lei che piano piano torna se stessa, riportando a galla il suo carattere.
E se uno dei due si innamorasse?
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Tratto dal secondo capitolo
"Non la vedi è cambiata, a me piaceva com'era prima" si piaceva, nel senso che avevo una cotta per lei, ma era la sorellina del mio migliore amico non ci avrei mai provato. Ed ora non sopporto di vederla così triste, così fragile. "Lei non era così, e io la farò tornare in se"
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con la mia solita routine, come ogni anno, il primo giorno di scuola mi alzo dal letto e mi do la forza per andare avanti. E così una volta uscita di casa faccio di tutto per togliere il suo pensiero dalla mia testa.
Il pensiero di quella faccia adorabile e quel carattere meraviglioso.
Ok, sono a scuola, questo posto odiato dalla gente, e mi viene in mente lui, lui che non la odiava per niente, lui che veniva a scuola per incontrare i suoi amici, per uscire da casa e stare lontano dalla famiglia ma non da me.
Io e lui eravamo diversi, non eravamo come tutti i fratelli e sorelle che si stuzzicano e litigano, no noi ci volevamo un gran bene lui era il mio migliore amico, ci dicevamo tutto fino a quando non ebbe quell’incidente, che me l’ha portato via.
Quella meravigliosa creatura era ferita in fin di vita, non capisco come le cose belle devono sempre finire.
Lui un dono della natura è stato rovinato dalla natura stessa.
Per colpa di quell’incidente lui finì in coma e dopo poco tempo morì. Io mi sentii persa senza di lui, e mi ci sento ancora.
Il professore ha cominciato a parlare non so da quanto ed io non ho capito neanche come si chiama, qui in questa classe io mi sento sola, anche con altri ragazzi intorno a me, io sono sola.
Una ragazza davanti a me si gira e si presenta, ha una voce bassa, non so se per non farsi sentire o se è proprio il suo tono di voce. Comunque non capisco come si chiami e la ignoro, allora lei continua a parlare ma io faccio finta di seguire la lezione. Quando esco dalla classe per prendere un po’ d’aria la ragazza strana mi segue e con un tono un po’ arrabbiato mi dice: "Ei tu non mi hai sentito?"
Io che mi giro e mi tolgo la cuffietta dall’orecchio (anche se non ascoltavo niente mi piaceva far credere alla gente che lo stessi facendo) e la guardo confusa.
"Scusa non sapevo che stavi ascoltando la musica comunque io sono Martina tu sei?"
Io rimanendo seria dico semplicemente "Hope".
Mi rimetto la cuffia, che copro bene con i miei capelli lunghi color biondo chiaro, come i suoi, lui li aveva biondi e tutti li avrebbero voluti avere biondi come i suoi ma io no. Mi ricorda lui e fa male.
E’ entrata una professoressa, penso sia quella di matematica. Infatti, inizia a scrivere numeri alla lavagna, ho sempre amato la matematica è l’unica materia che mi fa stare bene, quando finisco un esercizio, rimango lì compiaciuta di esserci riuscita, di riuscire ancora in qualcosa, di non essere una delusione totale.
Si dopo la morte di Niall la mia vita è stata una delusione, io sono stata una delusione per la mia famiglia. Quando c’era lui era tutto diverso, lui mi difendeva, lui andava bene a scuola senza impegnarsi e quando io sembravo una delusione davanti agli occhi di mio padre lui era sempre pronto a guardarmi con i suoi di occhi pieni di fiducia e di amore con quel loro colore ghiaccio che rispecchiava il cielo.
I suoi occhi, uguali ai miei, solo che i miei da quando lui non c’è più si sono spenti, e
il cielo che era al loro interno è scomparso.
Tornando alla dolorosa realtà è finita anche quest’ora e io l’ho passata pensando a lui, vado al mio armadietto a posare i libri e vi trovo un ragazzo. Lo ignoro come faccio con il resto del mondo, lui mi si avvicina e mi prende il viso con una mano, così da guardarmi negli occhi, i miei occhi spenti che si specchiano nei suoi marroni, non posso sopportare quello sguardo vedo lui, e non riesco a guardarlo perché quando lui aveva bisogno di me, io sono scappata, mi sono chiusa in me stessa.
Non merito di guardarlo, i miei occhi non reggono più il peso delle lacrime e per non cominciare a piangere lì davanti a tutti scappo. Mi rifugio nel bagno, il mio rifugio personale, prendo da sotto il lavandino un cartello con scritto “NON ENTRARE LAVORI IN CORSO” e lo appendo fuori la porta. Nessuno entrerà ed io sarò libera di sfogarmi lì da sola, a pensare a quanto possa essere stupida non potevano essere i suoi occhi lui non c’è più ed io non riesco a farmene una ragione.
E’ colpa mia, se gli fossi stata vicino forse gli avrei potuto dire addio.  
Lui che ormai vive solo nei miei pensieri, in quei pensieri che non mi fanno dormire la notte che mi lasciano girare per la città come un fantasma, proprio quei pensieri che mi hanno portato qui, rinchiusa in un bagno a piangere.
Mi pulisco bene la faccia per non far sembrare che ho appena pianto, ma è inutile, esco e quando sto per tornare in classe vedo un gruppetto di ragazzi insieme al ragazzo di prima, e sento delle parole, una frase “è proprio pazza ma cos’ha che non va? Forse non gli piacciono i ragazzi” io faccio finta di niente e torno a pensare a lui, che se fosse ancora vivo sarebbe qui con me e magari avrebbe già preso a pugni quel gruppetto, perché per lui io ero perfetta e se qualcuno osava dire qualcosa su di me lui se lo mangiava. Io ero la sorellina piccola che era difesa, è sempre stato così lui era il mio principe azzurro io non avevo bisogno di amici o amiche io avevo lui, e lui era il mio tutto.
Non m’importa più niente della scuola di impegnarmi per prendere bei voti, non capisco perché ci vengo ancora, qui tutto mi ricorda lui. E’ un posto felice, mi ricorda l’anno scorso quando sono entrata per la prima volta in questa scuola e lui che era lì già da due anni mi ha fatto fare il giro completo, mi ha mostrato i suoi posti segreti, è stato lui che mi ha insegnato come poter rimanere soli nel bagno, come non far entrare nessuno. Lui lo faceva quando stava con le ragazze ed io per piangere. Lui faceva parte del gruppo più popolare della scuola, quel gruppo che da quando è morto non è cambiato per niente all'incontrario di me.
Io sono completamente diversa, prima ero forte e non mi importava niente degli altri perché sapevo che per qualsiasi cosa c'era lui. Lui era la mia forza ora senza di lui sono una pecorella inseguita da un lupo inesistente.
Nessuno riuscirà a scacciare quel lupo, perché il lupo è dentro di me.
Torno a casa e come al solito non c'è nessuno, i miei dopo la sua morte si sono buttati nel lavoro e la sera l'unica cosa che fanno è sgridarmi, quindi sono sempre sola e questo mi porta a pensare a lui. Un'altra giornata finisce e io continuo a pensare a lui. Lui oramai è un punto fisso nella mia testa.



Heilààààà
Questo è un piccolo prologo giusto per sapere se la storia interessa...
Continuerò se la storia viene seguita e recensita se no la cancellerò perché ho altre storie e non posso continuare una storia che non importa a nessuno..
Spero vi intrighi... 
Vi lascio una fotina di Louis 

Quant'è bello... Casco sulla mia bava... Emm scusate
Allora vi lascio il link delle mie altre due insulse storie..
su Harry : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2698176&i=1
Storia originale:
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2655902&i=1

Non so che altro dire... Spero che vi piaccia... Perfavore recensite.
Kiss Kiss 
E.

 
  
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