La serratura non è stata forzata e, da quel che posso
notare, nulla, in quest'abitazione, fa pensare ad un rapimento.
La donna, che circa un'ora fa è venuta in agenzia a chiedere il nostro aiuto, è
ora seduta sul divano in pelle nera della sua maestosa villa che, fino a ieri,
condivideva con il suo fidanzato.
Dalla dettagliata spiegazione della bionda ho appreso che il suo ragazzo, un
certo Peter Wilson, non è tornato a casa ieri sera e ha il cellulare spento.
Un uomo
scomparso. Beh, è la situazione è grave, non c'è che dire.
-Dobbiamo trovarlo alla svelta- afferma Liam, avvicinandosi a me.
-Non voglio spaventare la ragazza, ma c'è la possibilità che il suo fidanzato
sia stato ucciso e abbiano fatto sparire il corpo- sentenzia Louis.
Nel peggiore dei casi, il castano potrebbe avere ragione.
Improvvisamente, bussano alla porta.
La donna, con passo rapido, va ad aprire.
Spalanco gli occhi, notando chi è appena arrivato.
-Cosa ci fai tu qui?- domanda Liam, sorpreso tanto quanto me e Louis.
-Vi conoscete?- si intromette la bionda.
-Harry è un nostro vecchio amico- spiego.
-Io e Emily ci conosciamo da molto tempo, appena ho saputo di Peter sono subito
venuto qui.-
La presenza del riccio mi rende
particolarmente nervosa, ma cerco di non darlo a vedere.
Estraggo un pezzo di carta dalla borse e ci scrivo sopra il numero
dell'agenzia.
Mi avvicino alla bionda e glielo porgo.
-Ritroveremo il suo fidanzato, può starne certa. Può contattarci su questo
numero.-
-Sarà necessario ispezionare meglio l'abitazione e gli effetti personali del
signor Wilson. Torneremo domani mattina,
va bene?- interviene Liam.
La donna annuisce.
-Per qualsiasi novità sul caso, potete contattarmi su questo numero- sentenzia,
allungandomi un cartoncino.
Passo l'indice sul nome scritto in caratteri gotici. Emily Cooper.
Saluto cordialmente la nostra prima cliente e mi dirigo verso l'uscita
dell'abitazione. Liam e Louis fanno lo stesso e danno anche un'amichevole pacca
sulla spalla ad Harry prima di seguirmi.
Attraversiamo il cortile e ci dirigiamo verso la macchina di Louis. Mi accomodo
nel sedile posteriore e lascio che Liam si sieda accanto al guidatore.
Il ragazzo dagli occhi azzurri mette in moto la macchina e, dopo poco,
arriviamo nuovamente in agenzia.
Mi sfilo la giacca rossa e l'appendo all'attaccapanni, così come fanno gli
altri due.
Prendo posto dietro la mia scrivania e compongo subito il numero di Zayn dal
telefono dell'ufficio.
-Cosa stai facendo?- domanda, curioso, il maggiore dei due.
-Faccio venire qui Zayn e Niall. Abbiamo bisogno dell'intera squadra di Notting
Hill per risolvere questo caso, giusto?-
-Giusto- risponde Liam, sorridendo, anticipando Louis.
In meno di venti minuti, il biondo ed il ragazzo dai capelli corvini ci hanno
raggiunti.
Spieghiamo loro la situazione e, subito, accettano di darci una mano.
-Ci aiuterà anche Harry?- chiede, curioso, Niall.
-No- mi affretto a rispondere.
-Ma hai detto che per risolvere il caso c'è bisogno di tutta la squadra.-
-Harry non ne fa più parte- inizio a dire, battendo una matita contro la
scrivania.
-Ha preferito Oxford alle indagini- aggiungo.
La punta della matita si spezza e, irritata, la lascio cadere sulla superficie
in legno.
Niall mi accarezza il dorso della mano e si scusa per aver toccato un tasto
dolente.
-Non preoccuparti, tu non hai fatto nulla di male.-
Bussano, nuovamente, alla porta.
-Abbiamo appena aperto e già siamo molto richiesti!- esclama Louis, andando ad
aprire.
-Salve.-
Mi si gela il sangue nelle vene. E' di nuovo qui.
-Harry!- urla Niall, sorpreso.
Lui e Zayn si alzano per salutarlo.
Louis mi osserva con la coda dell'occhio. Si aspetta una reazione che,
inaspettatamente, non c'è.
-Perché sei qui?- chiedo, gelida.
-Accomodati- sentenzia, gentile, diversamente da me, Liam.
Il riccio va a sedersi accanto a lui e si toglie il cappotto e la sciarpa.
-Vorrei farvi una proposta.- afferma, deglutendo, passandosi una mano fra i
capelli.
I quattro ragazzi lo incitano a parlare.
-Conosco molto bene Emily, siamo amici da parecchi anni e, in qualche modo, mi
sento in dovere di aiutarla. Vorrei chiedervi di partecipare alle indagini,
potrei esservi d'aiuto.-
Prima che possa rifiutare, con grande entusiasmo e senza il mio consenso, gli
altri accettano.
-Non ti sta aspettando Oxford?- mi intrometto, furiosa.
-Sono tornato per te, per noi. Sono qui e ho intenzione di restarci.-
-Se sei tornato per me, mi dispiace, ma lo hai fatto inutilmente. E al 'noi'
potevi pensarci prima!- gli urlo contro, furiosa, alzandomi e dirigendomi verso
il mio cappotto.
Lo infilo e, senza dare spiegazioni a nessuno, esco.
La porta alle mie spalle si spalanca.
Affretto il passo, notando che Harry mi sta seguendo, ma, per mia sfortuna,
riesce a raggiungermi e mi si para avanti.
-Ascoltami, ti prego.-
-Lasciami in pace!-
-Connie, io ti amo.-
La sua frase, per un istante, mi destabilizza, ma, subito, mi riprendo.
-Cosa vuoi che faccia? Che ti abbracci e ti dica che ti amo ancora? Che torni a
vivere insieme a te e finga che tu non mi abbia mai lasciata?-
Si ammutolisce, non sa più cosa dire.
-Lo so, ho sbagliato- inizia a dire.
-Oh, ne sei consapevole, mi fa piacere- affermo, ironicamente.
-Ma sono tornato qui e non ho più intenzione di andare via. Prenditi un po' di
tempo per pensare, ti aspetto a casa.- sentenzia, prima di andare via.
Harry's pov.
Sono passate quasi tre ore dalla mia discussione con Connie.
Sono qui, steso sul divano, a guardare il soffitto e ad aspettare che la porta
si spalanchi e che entri la mia ragazza.
Come per miracolo, risvegliato dal rumore delle chiavi a contatto con la
serratura, scatto in piedi.
Connie entra in casa e richiude la porta alle sue spalle.
Un sorriso si fa largo lungo il mio volto e corro ad abbracciarla. Lei, però,
mi porta una mano sul torace e mi allontana.
-Ho preso una decisione.-
Inarco un sopracciglio, confuso.
-Passeremo molto tempo insieme per lavorare al caso, quindi, ho pensato di non
insultarti ogni qual volta sia possibile e di instaurare con te un rapporto
civile.-
-E sei tornata per vivere qui insieme a me?-
Ride.
-No, assolutamente no. Sono venuta per prendere le mie cose, vado a stare da
Louis.-
E questa sua semplice frase riesce a destabilizzarmi e farmi crollare il mondo
addosso.
Spazio autrice:
Ammetto che questo capitolo è particolarmente noioso, mi sono annoiata anche io
a scriverlo!
Visto che ho cancellato la storia che stavo scrivendo, come ho scritto anche
nelle mie note dell'autore, perché, dopo la segnalazione di un'altra autrice,
ho riscontrato similitudini nella trama della sua storia e non intendo plagiare
nessuno, ho deciso di tornare a scrivere questa visto che in molto mi hanno
chiesto di continuarla.
Mi scuso tanto per la lunga attesa, sono davvero mortificata, ma la scuola mi
ha tenuta impegnata e poi, ispirata, ho deciso di iniziare nuove storie.
Adesso sono tornata e posso assicurarvi che scriverò questa per tutta l'estate.
I prossimi capitoli saranno più interessanti, diciamo che i primi sono soltanto
di passaggio. Mi sono serviti per introdurre il caso dell'uomo scomparso, un
nuovo personaggio, Emily, che avrà un ruolo fondamentale nella storia, e il
ritorno di Harry.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e perdonate eventuali errori.
A presto!