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Autore: _KiraJas_    28/07/2014    1 recensioni
Non so chi sono realmente e non conosco il mio passato, ma di una cosa sono estremamente certa, il mio cuore batte solo per lui. Il vuoto che ho nella mia mente è stato riempito da nuovi ricordi, storie che non dimenticherò mai e continuerò a leggere, e non riuscirà nemmeno una parte di mondo a distruggerle come è successo in passato [...]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27 settembre 3045

Una canzone si ripete più volte nella mia mente, come un motivetto senza fine. Sono in una grande macchina, seduta su dei comodi sedili di pelle. Alla mia destra una bambina sta giocando con una piccola bambola di pezza, mentre alla mia sinistra un ragazzo di circa 15 anni sta maneggiando un pezzo di vetro luminoso, sul quale appaiono scritte e immagini. Mentre la canzone angosciante va avanti noto che nei sedili di fronte ai nostri sono sedute altre due persone, un uomo e una donna. L'uomo sta guidando l'auto mentre la donna sta picchiettando nervosamente le dita contro il finestrino. Improvvisamente la macchina aumenta di velocità e la musichetta che tormentava la mia mente viene sostituta da un suono di spari. Mi copro automaticamente le orecchie e così fa anche la piccola bambina. Il mio cuore martella mentre l'auto corre ancor più veloce. Non riesco nemmeno a capire cosa sta succedendo che il suono di spari finisce e il rumore di uno schianto mi fa sobbalzare.

Mi sveglio di soprassalto. Cerco di riprendere fiato respirando lentamente mentre mi asciugo con una mano il sudore sulla mia fronte. Mi guardo per quache secondo intorno... sono ancora nella mia piccola camera nell'edificio di collocamento. Mi fa male la testa per tutte le cose che mi hanno detto i dottori qualche ora prima e il sogno mi ha resa ancor più confusa. Mi alzo dal letto e vado verso il bagno, per bere un bicchiere d'acqua. Il vuoto che ho nella mente non smette di perseguitarmi, e a ogni secondo che passa, pur sforzandomi, non riesco a ricordare nulla. Ritorno con passo lento in camera e mi sdraio sul letto, sperando di poter riprendere sonno.

...

Mi sveglio la mattina seguente, ancora con le tempie che pulsano. Comincio a preparmi indossando i vestiti che il giorno prima mi hanno portato due infermiere... sono troppo appariscenti ma infondo non ho altra scelta. Mi guardo un attimo allo specchio, le mie lentiggini sfoggiano come al solito sulle mie guance bianco latte mentre i miei capelli ricci sono completamente scompigliati. Prendo un pettine dall'armadio e comincio a passarlo tra i miei capelli marroni, sistemandoli. Quando finisco di prepararmi qualcuno bussa freneticamente alla porta. Ad aspettarmi fuori è un altro dottore, penso voglia assicurarsi che stia bene. Mi chiede di sdraiarmi sul letto per farmi alcune domande e comincia col chiedermi se ricordo qualcosa della mia vita passata, se ho avuto delle visioni strane o degli incubi. A quel punto comincio a raccontargli del sogno di stanotte... "quello che hai visto è stato probabilmente ciò che è successo durante l'incidente" mi spiega e per qualche motivo il mio mal di testa aumenta... "e poi, come già sai, in seguito a una botta alla testa hai perso la memoria" dice poi scrivendo velocemente su un piccolo block notes. 'Allora forse quella bambina e quel ragazzo erano miei fratelli e quelli seduti davanti i miei genitori' penso e improvvisamente il mio viso diventa ancor più bianco di quello che è, le mie palpebre si fanno pesanti e una sensazione di angoscia mi pervade "riesci a ricordarti qualche nome o viso che conoscevi?" chiede, cercando di essere il più delicato possibile. Scuoto la testa e il dottore sussurra un "ho capito" mentre si avvia verso la porta "voglio dirtelo ora così che tu possa assorbire la situazione, probabilmente verrai assegnata a una nuova famiglia, visto che non hai nessun parente in zona" spiega e io annuisco. Se ne va subito dopo, lasciandomi sola. Da quanto mi hanno spiegato nelle poche ore in cui sono qui, la città è divisa in due grandi zone, quella ricca e innovativa e quella povera e ancora in via di sviluppo. Anche se la zona ricca sarà sicuramente piena di comfort, non penso che riuscirei ad abituarmi troppo facilmente alle tecnologie complicate che la dominano e ho dubbi anche a riguardo la zona povera, probabilmente se mi assegnassero a una di quelle famiglie diventerei soltanto un peso, una bocca in più da dover sfamare.

L'attesa si fa sempre più stressante mentre i minuti passano lentamente. Circa mezz'ora dopo la conversazione con il dottore, entra nella mia stanza una donna, è vestita in modo elegante e tiene stretto nella sua mano destra un aggeggio molto simile a quello che maneggiava il ragazzo nel mio sogno. Mi conduce verso un grande ufficio con lastre di vetro enormi disposte sulle pareti. Alla scrivania al centro della stanza è seduto un uomo di mezza età, che ci invita ad avvicinarci. Tocca con un dito il suo banco di legno e in meno di un secondo delle sedie si spostano difronte a lui. La donna mi spinge con delicatezza e mi fa sedere ad una di queste... "ciao" dice l'uomo, con un sorriso estremamente falso "io sono il signor Low e ti assegnerò ad una famiglia per farti cominciare una nuova vita. Per prima cosa ti chiedo di scegliere un nome, visto che non siamo riusciti a scoprire quello reale" prosegue. Se devo scegliere un nome voglio farlo per bene. I primi che mi passano per la mente sono veramente orrendi, ma alla fine riesco a trovare quello perfetto per me... "Chris" dico, piuttosto convinta. Il signor Low tocca ancora la scrivania e i grandi pezzi di vetro intorno alla stanza si illuminano. Comincia a tastare il legno, facendo apparire delle scritte ad ogni tocco. Riesco a leggere il mio nome su una delle lastre... "abbiamo scelto una famiglia che ti accoglierà sicuramente" dice, ma non ne sono pienamente certa... "questa bambina diventerà tua sorella, mentre loro i tuoi genitori" prosegue mentre osservo le loro immagini. A giudicare dal viso sporco e i vestiti malmessi direi con certezza che questa è una famiglia povera... "verrai portata da loro questa sera" dice spegnendo i grandi vetri con un ultimo tocco... "Lisa ti accompagnerà alla tua stanza" conclude, alzandosi e stringendo la mia mano come saluto, mi alzo anche io. Lisa mi riconduce alla mia camera dove mi invita a sistemare le mie poche cose in una piccola borsa.

Le ore seguenti passano molto velocemente. Lisa torna in stanza al calar del sole per accompagnarmi verso il veicolo che mi porterà nella mia nuova casa. Stringo forte la mia borsa e la seguo attraverso i lunghi corridoi dell'edificio. Scendiamo molte rampe di scale e dopo qualche minuto arriviamo di fronte a un lungo treno nero, del quale noto subito la mancanza di ruote o qualche tipo di appoggio alla rotaia. Non mi faccio troppe preoccupazioni e salgo insieme a Lisa. Delle sedie sono disposte a fianco ad ogni finestrino, cosa che mi riporta a qualche ricordo vago del mio passato. Mi siedo in uno dei primi posti... "Buon viaggio" mi dice Lisa prima di scendere, la saluto con la mano e mi rilasso contro il mio comodo sedile di pelle.

...

Il suono di un fischio mi riporta alla realtà. Mi sono addormentata e ho dormito per tutta la durata del viaggio "è il momento di scendere" mi dice una donna sorridente. Mi alzo e scendo dal treno ancora mezza confusa. Il posto intorno a me mi sorprende. Le case sono di legno, molte con del muschio che le ricopre. I tetti sembrano instabili e la gente che vedo è vestita con stracci rotti e sporchi "la tua nuova casa è quella là in fondo" mi dice la donna indicandola prima di rientrare completamente nel treno. La ringrazio e il veicolo riparte, lasciandomi qui, completamente sola, in balia di queste persone sconosciute. Cammino lentamente tra la gente, e ad ogni passo che faccio tutti mi guardano storto. Cerco di non farci caso e proseguo. Quando mi trovo davanti alla porta d'entrata della casa, la tensione nel mio corpo cresce. E se non dovessi piacere alla mia nuova famiglia? E se mi considereranno soltanto una nuova bocca da sfamare come avevo pensato? Mando giù le cattive possibilità e uso tutto il coraggio che mi è rimasto per bussare alla porta. Ad aprire è una bambina, la stessa che ho visto nell'ufficio del signor Low "ciao" dico e lei mi saluta con la mano... "sono la nuova arrivata, mi chiamo Chris, tu invece?" chiedo cercando di essere amichevole "Lillian" risponde con voce timida, le sorrido "hai un nome stupendo, puoi avvertire i tuoi genitori che sono arrivata?" chiedo poi e lei annuisce. Rimango qualche secondo ad aspettare all'entrata mentre la bambina dai capelli color oro corre per la casa in circa dei suoi genitori. Per qualche motivo mi sento estremamente fuori luogo qui... sarà difficile abituarmi a questa vita "ciao" interrompe i miei pensieri la voce della mia nuova madre... "Ciao, piacere sono Chris... so benissimo che probabilmente non vorrete avermi qui con voi e..." dico ma lei mi interrompe alzando un dito "non dire sciocchezze, entra" risponde e mi fa accomodare nella piccola casa. Al centro c'è un minuscolo tavolo e a destra un fornello e un armadio fanno da cucina. Mi sorprende il fatto che ci siano delle scale, non mi sarei mai aspettata che una casa così piccola avesse un secondo piano "io sono Anne, molto piacere, puoi sistemare le tue cose al piano di sopra, seguimi" dice e le vado dietro mentre saliamo le scale. Il secondo piano è una specie di camera da letto con tre letti un po' malmessi, un cumulo di paglia e una porta da su un piccolo bagno "mi dispiace che tu debba dormire sulla paglia, ma non abbia un quarto letto" dice e io le rispondo subito con un "fa niente, tranquilla" mentre appoggio le mie cose... "le persone che ti hanno portata qui ci hanno spiegato già tutto di te" Mi dice mentre guarda Lillian giocare con una marionetta di legno... "mio marito arriverà questa sera.. se vuoi intanto puoi farti un giro" prosegue e io annuisco "Ok, allora a dopo" dico. Torno al piano di sotto ed esco in cerca di qualcosa da fare. Non so come queste persone si procurino i viveri, ma voglio contribuire. Sobbalzo quando sento una mano toccarmi la spalla "scusa non ti volevo spaventare" mi giro e quando vedo il meraviglioso ragazzo che ho difronte mi incanto per qualche secondo... "ciao, io sono Sat, il vostro vicino, tu devi essere la nuova arrivata giusto?" Mi chiede "si ehm, piacere, mi chiamo Chris" rispondo e lui mi sorride. Ha gli occhi color mare e i capelli ricci e biondi e deve avere molto probabilmente la mia stessa età "il piacere è mio. Allora... ormai tutto il quartiere conosce quello che ti è successo, quindi avendo perso la memoria suppongo che tu non sappia nulla di questo posto" mi dice senza smettere di sorridere "già infatti" rispondo... "se vuoi posso raccontarti com'è la vita qui" dice e io annuisco entusiasta.

Passiamo il resto della mattinata a parlare di come le persone vivino in questa parte di città. Sat mi spiega che la maggior parte dei ragazzi e ragazze sotto i 18 anni, compreso lui, vanno a caccia, in cerca di qualche animale da poter mangiare o vendere. Le persone di 18 invece sono obbligate a scegliere una scuola durante la cerimonia che si tiene ad ogni inizio anno. I tipi di istituto possibili da frequentare sono tre: la Warriors High School, scuola per diventare un guerriero a difesa della città, la Chemistry High School, scuola in cui gli alunni imparano a utilizzare le nuove tecnologie e a costruire apparecchi e produrre medicinali, e infine la Chatchers High School, scuola in cui gli studenti imparano a cacciare e portare cibo nei negozi nella zona ricca della città. Le scuole non sono frequentate soltanto dai ragazzi poveri ma da anche quelli ricchi, quindi le due parti devono convivere. Dopo aver frequentato un anno di lezioni gli studenti cominceranno a lavorare e finiranno all'età di 40 anni, quando gli uomini poveri dovranno prestare servizio alla fabbrica a est della città, mentre quelli ricchi torneranno a casa a "poltrire", parole di Sat, e a vivere nella lussuosità. Sat mi spiega anche che tutte le persone che vivono nella zona ricca sono degli eredi o parenti dei governatori e che vengono pagati il doppio della gente povera. Faccio una faccia disgustata mentre lo seguo nella boscaglia "già, anche a me fanno ribrezzo, il governo di questa città è un vero schifo" afferma poi mentre sorpassiamo un piccolo ruscello. Ho chiesto a Sat, durante la spiegazione, di insegnarmi a cacciare e così ci stiamo inoltrando in questa foresta. Non voglio sentirmi inutile ed è per questo che voglio poter fare qualcosa per la mia nuova famiglia. Credo che procurare del cibo in più sia il minimo. "allora, ti mostrerò tre facili modi per cacciare, poi sceglierai quello che è di tuo gradimento" mi dice, mentre comincia a spostare delle foglie dal terreno, sotto alle quali ha nascosto degli utensili... "io sono piuttosto bravo con la spada, quindi cominciamo con quella" dice. Mi spiega come tenere le mani mentre la impugno e mi fa provare ad infilzare un albero "devi cercare di colpire con questa parte della spada" dice e mi fa vedere come fare. La corteccia si scheggia, e un grande pezzo cade sul terreno "prova tu" mi incoraggia. Comincio a sferrare goffamente delle spadate mentre Sat ride divertito "che c'è?" chiedo "niente, è solo che quello non è per niente il modo giusto" rido con lui mentre mi godo il suo meraviglioso sorriso "ok, proviamo con qualcos'altro" mi dice poi, mentre prende un arco e delle frecce. Scopro che non ho talento nemmeno con questo, ho rischiato di colpire per sbaglio la gamba di Sat "ok, vediamo se sei brava con i coltelli, se no mi sa che devi rinunciare" dice, con il suo solito sorriso stampato sulle labbra. Mi fa vedere come devo sferrarli e provo a fare lo stesso. Stranamente mi sento a mio agio con quei pugnali di metallo in mano. Lancio il primo e poi il secondo e Sat rimane visibilmente colpito dalla mia bravura... "bene, abbiamo scoperto qual'è il tuo talento" dice, applaudendo silenziosamente mentre io faccio un piccolo inchino.

Torniamo a casa verso cena, dopo aver provato a colpire degli scoiattoli che gironzolavano tra gli alberi. Sono riuscita a ucciderne tre tutta da sola, e ne sono piuttosto fiera. Entro dalla porta d'entrata stringendo in modo soddisfatto il mio bottino mentre vedo Anne cuocere qualcosa su una piccola padella "sono tornata!" dico e si gira di scatto, ammirando la carne di scoiattolo tra le mie mani "quelli dove li hai presi?" mi chiede mentre ripone un cucchiaio in un cassetto "li ho uccisi io, ho incontrato Sat e mi ha insegnato come fare" rispondo e lei sorride... "Oh Sat, è un ragazzo fantastico. Dammi pure, li preparerò con la zuppa" dice entusiasta, sono contenta che Anne apprezzi il mio lavoro. Pochi secondi dopo arriva Lillian con tra le braccia la stessa marionetta di questa mattina "ciao" la saluto e lei ricambia con un "hei" mentre si siede al tavolo "la cena sarà pronta tra qualche minuto, intanto dovrebbe arrivare Hank" dice, suppongo che Hank sia suo marito. Mi siedo accanto a Lillian mentre la osservo giocare. Una ventina di minuti dopo entra in casa Hank che saluta sua moglie con un bacio sulla guancia e sua figlia con la mano "tu devi essere la nuova arrivata" mi dice, un po' accigliato... "sì, molto piacere, mi chiamo Chris" rispondo e mi alzo "guarda, ha ucciso questi scoiattoli per noi" si intromette Anne, cercando di smollare la tensione... ci riesce. Hank si siede difronte a noi e sussurra un "benvenuta in famiglia" mentre sorride in modo caloroso.
   
 
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