THE SOUND OF NIGHTWISH REBORN:
THE DREAM GOES
ON
Kitee, Casa Holopainen,
29 Agosto 2012, ore 16.49
-Allora questo top bianco una sera potrei
metterlo con questi pantaloni neri- ed appoggiai il top sul letto sopra ai
pantaloni.
-Se la lavassi la sera stessa la potrei
rimettere la sera dopo con quella mini di jeans, che… dove l’ho messa?-.
Mi voltai a cercarla, in mezzo al marasma di
vestiti del vecchio tour sparsi un po’ a terra, alcuni addossati su una Korg e
gli altri sul letto.
-Ah eccola qui- le abbinai e storsi il naso.
Non c’entravano una mazza.
Perché nell’altro tour mi mettevo su la prima
cosa che trovavo e ora non trovo nulla?!
Semplice perché qualcuno ha voluto che fossi un
po’ più seria ed ho perso il mio smalto nell’abbinare le cose.
Per il tour finlandese ed europeo di Imaginaerum
mi ero organizzata con dei vestiti scuri che però mi avevano stufata subito.
Sembravamo ad un funerale. Tutti vestiti di scuro.
Quindi per i festival estivi mi ero
riappropriata dei miei deliziosi vestiti floreali e cianfrusaglie varie.
Tuomas aveva brontolato perché dovevo essere più
seria nel vestire, che non avevo più vent’anni come nell’altro tour.
Grazie ne avevo 26 ora.
Ma con un’occhiataccia l’avevo messo a tacere,
almeno per l’estate.
Dovrei chiedere consiglio a Simone Simmons o a
Sharon Den Adel.
Non voglio portarmi queste tuniche nere negli
States. Non se ne parla.
O mi lascia rimettere i vestiti del vecchio tour
o me li faccio fare a tema Imaginaerum da una sarta.
-Eva, cucciolotta, che ne dici se mamma…?- chiesi
voltandomi.
La piccola non era più in camera.
-Eva?-
Ma dov’è sparita?!?
Da quando ha imparato a gattonare va via come
una scheggia.
-Eva?- la richiamai dal corridoio.
Sentii un “ghe” provenire dalla stanza Disney di
Tuom.
-Oh eccoti qui! Mi hai fatta…..oh santo cielo!-
-Ghe- disse ridacchiando e mostrandomi fiera il
pasticcio che aveva appena combinato.
Teneva tra le mani una copia di Paperino, che
evidentemente il furbone di suo padre aveva lasciato a terra, in una manina e
nell’altra la copertina della stessa. Strappata.
-Eva…dimmi che non l’hai rotta tu…-
Oddio ora ci fa fuori appena torna!
M’inginocchiai a terra per toglierle la
copertina dalle mani.
Fa che sia il numero di questa settimana!
Lo presi in mano e guardai la data: 1980.
Sbiancai.
-Ok, Eva, dammi il resto del fumetto- cercai di
toglierglielo dalla mano ma lei lo afferrò con l’altra frignando.
-Eva!- la rimproverai.
Tirai con più forza. La piccola lo teneva dal
lato dove le pagine erano unite.
-Eva, non farmi arrabbiare….molla l’osso-
Lei si arrese mollando la presa di colpo
Notai che avevo strappato un’altra pagina.
Nooooo.
Presi la piccola in braccio e corsi al piano di
sotto a cercare scotch e colla.
In qualche modo lo avrei riparato e messo in
libreria.
Non se ne sarebbe mai accorto. Mai.
Mollai la piccola sul divano.
Cercai nel mobile lo scotch.
Intanto i due micioni di casa mi osservavano
perplessi.
Anzi, Nauskis mi guardava male.
-Bè che hai da guardare?- dissi al gatto,
tirando fuori lo scotch.
Sentii l’auto di Tuomas sgommare fuori sul
selciato ghiaioso.
Richiusi il cassetto con un colpo secco.
Che faccio?!?
La disperazione era al massimo.
Guardai Eva. Stava tirando la coda a Kournaus.
-Cucciolotta lascia stare quel povero gatto!-
Idea!
Andai dietro al divano e cacciai i resti del
fumetto e lo scotch sotto allo stesso.
Mi voltai e trovai Nauskis che continuava a
fissarmi torvo.
-Sei peggio del tuo padrone. Azzardati a venire
vicino al divano o non ti do più da mangiare!-
Mi avvicinai per prenderlo in braccio per
metterlo sul divano col suo compare ma mi soffiò contro e se ne andò.
Alzai gli occhi al cielo.
Tuomas aprì la porta d’ingresso.
-Soph dovevi vedere che paradiso! Non avevo mai
visto tante tastiere in un posto solo-
Se ve lo state chiedendo, sì, aveva gli occhi a
cuoricino.
-Tuom, eri al negozio della Korg, non poteva
essere altrimenti!!-
-Lo so! Avrei voluto prenderci la residenza!-
Mi abbracciò e mi fece volteggiare.
-Tuomas?-
-Sì?-
-Quante ne hai comprate?-
Mi rimise con i piedi per terra.
-Due- rispose mogio guardando il pavimento.
-Due?!? Ne abbiamo cinque in casa!!-
-Emmaeranocosìbelle!- disse d’un fiato.
-E a che ti servono?-
-Devo comporre!-
-Io invece ti scompongo, se non ne ricicli
qualcuna!-
-Ma mi servono!- mi supplicò.
-Tutte e sette?-
-Sì- disse incrociando le braccia.
-Bene- dissi con un ghigno malefico- Ora chiamo
Tero e gli dico che sul palco avrai 7 Korg-
-Sei matta? Che me ne faccio di sette
tastiere??-
-Visto? Lo dici anche te che non ti servono!-
-Ma non vale!!-
Qualche ora dopo…
Mi misi a riordinare i giochi di Eva in salotto,
quando mi accorsi di Nauskis che continuava a strusciarsi e a graffiare il
divano.
Mi avvicinai al gatto.
-Ehi, che hai?- allungai una mano per attirarlo
a me, si avvicinò e si strusciò contro di me.
-Ma lo sai che sei un tenerone??- gli dissi
sedendomi a terra.
Nauskis però tornò al divano e cercò di infilare
le zampe sotto.
-Hai perso qualcosa? Eva ti ha nascoso la
pallina colorata, eh?- mi accovacciai ed infilai una mano sotto al divano.
Quello che tastai non era una pallina! Era un
qualcosa simile ad una circonferenza.
Lo tirai fuori e mi ritrovai con un rotolo di
scotch in mano.
Che ci faceva sotto al divano?
Il gatto continuava nella sua ricerca e così
feci anch’io.
Tastai bene sotto il divano, cercando di non
incastrarmi con il braccio, e tirai fuori un fumetto.
Di Paperino.
Con una spalla spostai leggermente il divano e
vidi spuntare la copertina del suddetto fumetto e una pagina strappata.
Tragedia!
Assassinio!!
Attentato!!!
-Sophieeeeeeeeeeeeee!!!- urlai.
Dei passi concitati scesero le scale.
-Che succede?- chiese spaventata.
Le mostrai il fumetto, ancora inginocchiato
accanto al divano.
Lei sbiancò.
-Posso spiegare!- si difese lei indietreggiando.
-Ah ma davvero? Mi pare evidente…-
-Io non c’entro! È stata tua figlia…-
-Dai la colpa ad una povera bambina innocente??-
-Innocente…è una piccola peste. A dirla tutta è
colpa del tuo disordine!!-
-Ora è colpa mia?-
-Anche di quel gatto!- disse indicando Nauskis –
Mi odia!-
-Soph- sospirai – Vieni qui-
-Non rischio la vita?-
Chiusi gli occhi e feci no con la testa.
-Ok-
Si avvicinò a me.
-Lo sai che sei sexy con questi shorts? Non
vorrai mica metterli sul palco?-
-L’idea era quella…-
-Lo sai che sono geloso-
Lei alzò lo sguardo.
-Certo che lo so. ed è per questo che li
metterò!- si divincolò da me e scappò al piano di sopra.
Ridendo feci nuovamente no con la testa.
L’amavo anche per questo.
spazio autrice:
Ciao!! Vi ricordate di me? Lo so, è un bel po' di tempo che non mi faccio vedere da queste parti ma...tempo fa vi avevo promesso un'OS come terza parte di TSONR. Solo che l'ispirazione è arrivata tipo qualche settimana fa (e sono in ritardo di quasi due anni). Invece di una One Shot è venuta fuori una mini fic da quattro capitoli, massimo cinque (non ho ancora diviso il file). Come avrete letto dalla trama tratterò il "famoso" caso Denver, che sarà molto angst. Soprattutto per Sophie. Questo inizio è molto Fluff invece, era per farvi riabituare alla coppia Tuomas/Sophie.
Dopo questa FF, archivierò devinitivamente questa storia che è la migliore che io abbia scritto in questo fandom e ci sono affezionata. Anche perché vi ho tediato un sacco con quasi novanta capitoli.
Per adesso nulla da aggiungere...Ah sì, aggiornerò due volte a settimana, perché poi parto e a inizio settembre torno ergo....
Per chi sta seguendo "Only for her" nel fandom di Thor, abbiate pazienza sto scrivendo l'altro capitolo a rilento ma lo sto scrivendo :D
Un bacio,
CrystalRose.