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Autore: RoseDust    29/07/2014    2 recensioni
È lei. La ragazzina timida che ho visto in stazione.
Lo capisco perché, mentre siamo in fila davanti a quel vecchio e logoro cappello, si gira verso di me e mi fa provare la stessa sensazione di qualche ora fa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Questa ff partecipa al contest "La pesca delle coppie" di Evelyne.13211. Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Joanne Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
È lei. La ragazzina timida che ho visto in stazione.
Lo capisco perché, mentre siamo in fila davanti a quel vecchio e logoro cappello, si gira verso di me e mi fa provare la stessa sensazione di qualche ora fa.
I suoi occhi, sebbene castani, sembrano due pezzi di ghiaccio purissimo che mi trafigge da parte a parte.
Non capisco perché mi guardi in quel modo, sono certo di non averla mai incontrata prima di oggi, ma sembra che lei si sia già fatta una sua opinione su di me.
« Malfoy, Scorpius Hyperion. »
Scivolo lontano dai miei pensieri mentre mi avvio con passo malfermo allo sgabello su cui è posizionato il Cappello Parlante.
"Serpeverde, ti prego, Serpeverde!" penso dentro di me; mi concentro con tutto me stesso su questa frase e, appena il cappello mi sfiora la testa, lo sento gridare:
« Serpeverde! »
Mi alzo contento e corro verso il tavolo della mia Casa.
Mi giro solo per un secondo e incontro due occhi di ghiaccio ridotti a fessure.
Non incontro più la giovane dai capelli rossi per qualche giorno, perché abbiamo poche materie in comune, ma quando finalmente incrociamo gli sguardi durante la lezione di Trasfigurazione, mi stupisco nuovamente di quel muto giudizio espresso dai suoi occhi.
Non capisco proprio cosa io possa averle fatto, soprattutto perché con gli altri è davvero timidissima, mentre quando guarda me è come se mi lanciasse un avvertimento: quel ghiaccio castano mi intima di starle alla larga.
Naturalmente, questo non fa che incitarmi a osservarla con maggiore attenzione.
La osservo fino al momento in cui cambia tutto.
Accade durante la nostra prima lezione di Volo: l'insegnante ci sta spiegando come montare correttamente su un manico di scopa, quando Jimmy, un ragazzino sciocco di Grifondoro, decide di mostrarci la sua abilità, decollando improvvisamente ed esibendosi in una serie di acrobazie volanti.
Madama Bumb si affretta a seguirlo, per cercare di riportarlo a terra, ma lui la colpisce per errore col manico della scopa.
Senza riflettere, salgo sulla mia scopa e mi affretto a seguire Jimmy, prima che qualcuno si faccia male sul serio. Riesco ad afferrarlo proprio mentre sta per essere disarcionato e atterro rapidamente, ma dolcemente, reggendolo con un braccio solo.
Quando scendo dalla scopa, noto che nello sguardo di Rose qualcosa è cambiato.
A metà ottobre il Preside annuncia che la sera di Halloween si terrà un ballo a scuola, e che i cavalieri possono invitare le dame che preferiscono.
Dal momento in cui sento quelle parole, mi sembra di avere una pietra nello stomaco: so benissimo chi vorrei invitare, ma so anche che non accetterà mai.
Riesco a ignorare la situazione per qualche giorno, ma la data del ballo si avvicina; così, una sera, riesco a trovare il coraggio di invitarla al termine della lezione di Erbologia: la vedo attardarsi a parlare con il professor Paciock, quindi mi nascondo appena fuori dalla Serra e la aspetto.
L'insegnante mi passa davanti e, qualche secondo dopo, ecco spuntare i capelli rossi che tanto attirano il mio sguardo.
« Weasley! » la chiamo.
Lei sobbalza e si gira di scatto.
« Malfoy! » pronuncia il mio nome in tono di sfida, come ad aspettarsi un incantesimo entro breve.
« Ehi, tranquilla, volevo solo chiederti una cosa! » 
« Sentiamo, allora! »
Mi rendo conto che la sua mano è sulla bacchetta e che potrebbe sfoderarla da un momento all'altro.
« Mi chiedevo soltanto se volessi venire al ballo di Halloween con me. »
Vedo la sorpresa sul suo volto e per qualche secondo sembra non trovare le parole per rispondermi.
« Malfoy, tu... No, non posso venire al ballo con te... Tu sei... Un Malfoy! »
« E quindi? Mi giudicherai per sempre per il mio cognome? Per gli errori di mio padre e di mio nonno? »
Sono arrabbiato, perché ho finalmente capito il motivo dei suoi sguardi carichi d'odio e non mi piace affatto.
Mi giro, arrivo al portone del castello e mi rendo conto che è chiuso.
Guardo Rose senza capire e lei, visibilmente spaventata, cerca di aprirlo con gli incantesimi di sua conoscenza.
« Perché è chiuso? » domando ingenuamente.
« Perché chiude sempre, a quest'ora di sera! Per colpa tua siamo rimasti chiusi fuori! Cosa faccio adesso? »
Ha ragione su una cosa: è colpa mia. Non ha ragione su qualcos'altro, però...
« Cosa facciamo, Rose. La risolveremo insieme. »
Passiamo la mezz'ora successiva seduti sulla riva del Lago Nero a pensare a una possibile soluzione, che sembra non esistere.
Alla fine, ci arrendiamo. Passeremo la notte qui, sperando che non faccia troppo freddo.
Mentre sediamo in silenzio a fissare il lago, mi ritrovo a parlare, quasi senza rendermene conto.
« Ho sempre vissuto all'ombra di ciò che era la mia famiglia un tempo. I pregiudizi mi seguono fin dalla nascita. Quando sono entrato nella Casa di Serpeverde, a settembre, mi hanno festeggiato tutti, perché pensavano che fossi come mio padre. Ma io non sono come lui, non lo sono mai stato. Non voglio esserlo, e non voglio che tu lo pensi. »
Rose mi guarda e sorride dolcemente.
« Non sei l'unico che subisce il peso dei pregiudizi riguardanti i propri genitori. Mia madre è Hermione Granger, cioè un genio, praticamente. Tutti pensano che io sia come lei, ma non è vero, e non so per quanto tempo riuscirò a sopportare le aspettative enormi che hanno tutti. Non sarò mai brava come lei, e so di rappresentare una delusione per tutti. »
Noto una lacrima solcarle la guancia. È buffo: io faccio di tutto per non essere come mio padre, mentre lei vorrebbe soltanto essere come sua madre.
« Rose, magari non sei come tua madre, ma sei comunque una strega bravissima! Prima hai utilizzato degli incantesimi che non avevo mai sentito, per cercare di aprire quel portone. »
Sorride nuovamente e mi prende una mano. Sento la sua stretta.
« Non sei come tuo padre, Scorpius. Sono stata ingiusta con te e ti chiedo scusa. Verrò al ballo con te. »
Passiamo la notte sdraiati vicini sull'erba, a parlare e, verso la fine, dormire.
 
La sera del ballo sono molto emozionato: questo è il nostro primo appuntamento.
Gli altri studenti ci guardano in modo strano, penso che vedere una Weasley e un Malfoy insieme sia sconvolgente, per loro, ma noi ridiamo, scherziamo e balliamo insieme.
Verso la fine della serata torniamo sulla riva del Lago Nero, là dove ci eravamo addormentati abbracciati quella notte in cui tutto è cambiato.
Ci sediamo vicini e sento il peso leggero della sua testa sulla mia spalla.
« Ah, Rose, se i nostri genitori sapessero... »
« Io so già cosa direbbero i miei: "Usa la testa, Rose! Non lasciarti ingannare!" »
« Ma, mia dolce Rosie, non lo sai? La mente si lascia sempre abbindolare dal cuore!* »
Lei solleva la testa, mi guarda per qualche istante e infine mi bacia. In quel momento, ogni preoccupazione svanisce per sempre.
 
 
*“La mente si lascia sempre abbindolare dal cuore” è una frase di François de La Rochefoucauld.
  
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