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Autore: Kairi_92    07/09/2008    3 recensioni
Conan, parlando col Professor Agasa dice di voler ritornare Shinici, ma Ai non essendo d'accordo si arrabbia, lasciando intuire i suoi reali sentimenti, ma non sarà l'unica di cui i sentimenti verrano allo scoperto...
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Detective Boys, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La verità Giorno 13 Maggio 2008, un 'intero villaggio a Kyoto prende fuoco, per fortuna nessuna vittima. Non si sa ancora come sia accaduto, ma secondo il famoso investigatore Kogoro Mori, in vacanza con la famiglia, si tratterebbe senza dubbio dell'azione di un piromane e il detective, di fronte ai media, promette al mondo intero di riuscire ad arrestare il malvivente e consegnarlo alla giustizia. Al contrario la Polizia Giapponese crede sia causa di una distrazione da parte di qualche villaggiatore, che sarebbe potuta costare cara la vita alle 2.000 persone residenti. Nonostante i pompieri siano intervenuti il prima possibile, il villaggio sarà per parecchio tempo inaccessibile e i proprietari, per metterlo a nuovo, dovranno pagare un'ingente somma. I feriti sono ben pochi, una decina in totale, tra cui un ragazzino "Conan Edogawa", ospite a casa di Mori, che nel tentativo di salvare l'amica Ayumi dalle fiamme si è ustionato. Adesso, quello che tutti considerano un "Piccolo Eroe" o "A Little Heros" è ricoverato in ospedale, sotto le cure dei medici e dei suoi cari, tra cui Mori e la figlia Ran. Secondo quanto stato riferitoci, il piccolo Conan non è in pericolo di vita e presto tornerà in piena forma. Attendiamo tutti la sua dimissione dall'ospedale.

Il giornale venne ripiegato e poggiato lì nelle vicinanze. Agasa era rimasto piuttosto sorpreso da ciò che aveva letto, ma adesso toccava al lì presente Shinichi esporre la propria versione dei fatti, versione che non sentì arrivare. Chissà a cosa stava pensando il ragazzo, nei panni di un bambino, seduto sul letto lì di fianco. Sembrava avere un'aria assorta, persa nei ricordi di una vita che forse non avrebbe mai riavuto indietro. Il Professore diede un leggero colpo di tosse, interrompendo quel silenzio alquanto imbarazzante. Il ragazzo osservò per un momento l'uomo anziano, con sguardo fermo e deciso.

<< Professore, vorrei tornare Shinichi! Non ne posso più di dire queste continue menzogne, specialmente a Ran... Il prototipo sperimentale dell'antidoto è pronto? In fin dei conti l'ultima volta lei ed Ai eravate vicini alla soluzione!! >>
<< Beh... Shinichi in effetti si, il prototipo sperimentale è pronto, ma... Non devi aver fretta... Potresti anche morire. Non è sicuro! >>
<< Ma lo lasci fare Agasa... Vuole andare dalla sua bella! >>

Ai era entrata nella stanza silenziosa e impassibile come sempre, ma ascoltando il suono aspro della sua voce, si poteva ben intendere che qualcosa la infastidiva.

<< Che vuol che sia... Al massimo può morire... Che vuole che gliene importi? Che vuole che gliene importi alla sua famiglia e a chi gli vuol bene?? Nulla!! Assolutamente N U L L A!! >>

Delle lacrime cominciarono a farsi largo per affiorare sul suo viso da bambina, ma le ricacciò immediatamente con rabbia. Intanto Shinichi esitava nel guardarla in volto, stringendo con tutta la forza le candide lenzuola che lo ricoprivano. Ricordava ancora le parole di sua madre, riguardo i sentimenti della ragazza. L'affetto che Haibara provava per lui, andava ben oltre alla semplice amicizia, come del resto quello di Ayumi, ma Ran doveva sapere, sapere a tutti i costi! Un detective costretto a mentire ed a rifugiarsi... Che ironia... Un colpo di tosse interruppe quei pensieri.

<< Emmm... Ragazzi che ne dite se vi lascio soli a discutere? Credo che andrò a completare le mie ricerche... >>

Nessuna risposta. L'ambiente era carico di tensione ed il Professore vide di uscirne il più in fretta possibile, per lasciare ai due l'occasione di chiarirsi. Shinichi non era certo uno stolto e sapeva bene a cosa andava incontro e se aveva preso quella scelta doveva pur esserci sotto un secondo fine ed Ai avrebbe dovuto conoscere così bene il ragazzo da accorgersene, ma così non fu. I suoi pensieri erano offuscati dalla rabbia e dal quel disperato sentimento che probabilmente non avrebbe mai ammesso. Sapeva che il cuore del giovane detective apparteneva a Ran, perciò perché illudersi? Avrebbe osservato nell'ombra, anelando a quella felicità che non le sarebbe mai appartenuta. Sarebbe morta pur di proteggerlo. Le lacrime si rifecero sentire, ma stavolta non fu del tutto capace di scacciarle. Una riuscì a farsi largo e a scendere sul viso, rigandoglielo. Nemmeno se ne accorse.

<< Haibara, si può sapere perché fai tutto questo per me? In fin dei conti dovresti essere felice di avere una cavia... >>

Non avrebbe creduto a sua madre se non fosse stata lei stessa a dirglielo. La ragazza fu presa alla sprovvista e nonostante il cuore avesse preso a batterle sempre più forte, riuscì a darsi un contegno.

<< Ma è semplice no? Come potrei spiegare il motivo della tua morte? >>

Il cuore le si strinse al sol pensiero.

<< Mi metterei solo nei guai, diventando un facile obbiettivo per l'organizzazione e nel caso tu tornassi Shinichi, verrebbero a cercarti ed a torturati, facendoti sputare il rospo. >>
<< Tutte qui le tue scuse?? >>
<< Le mie scuse? >>

Era alquanto sorpresa della domanda.

<< Prego? E da quando sarebbe una scusa? >>
<< Da quando hai cominciato a dimostrare di essere disposta a morire per gli altri. >>

Non osava guardarla... Si sarebbe fatto odiare pur di arrivare al suo scopo. Meglio la realtà, alla pur semplice illusione, per quanto dolce possa essere. In fin dei conti c'era la possibilità che sua madre non avesse torto.

<< Allora? Voglio la verità! >>
<< Mi chiedi fin troppo... Credo tu abbia ormai intuito tutto, detective...>>

Strinse i pugni e si fece scura in volto... Bolliva dalla rabbia, ma questo non le avrebbe impedito di mantenere l'autocontrollo. Un silenzio imbarazzato cominciò ad aleggiare per la stanza.

<< Credo che tu voglia impedirmi di raccontare tutto a Ran... Credi che sarebbe anche lei in pericolo? Che non sappia proteggerla? >>
<< Voi uomini... Siete tutti uguali... Credete di essere dei grandi detective, ma non ne capite davvero niente di donne... >>
<< Con ciò che vorresti dire?? >>

Il cuore le arrivò fin in gola, impedendole quasi di parlare.

<< Non ti sei mai accorto di ciò che provo, vero? >>

Seguì una lieve pausa che sembrò infinita. Ai fece per andarsene, ma arrivata sulla soglia, sentì qualcosa prenderla per il braccio e fermarla. Era il suo angelo dai capelli corvini. Ritirò violentemente il braccio e se ne andò. Conan rimase solo in quella stanza, chiedendosi se avesse fatto bene a trattare a quel modo Haibara. Le avrebbe certamente chiesto scusa, facendole capire che quel posto del suo animo che fa battere forte il cuore, era ormai da parecchio tempo irreversibilmente occupato.





Salve a tutti^^ Rieccomi con una delle mi solite fict Romantiche-Tristi ^^" Già... Non sono molto originale, ma mi piacciono i personaggi che si dichiarano, non posso farci nulla, scusate... Hehe... Comunque buona lettura e tanti tanti ringraziamenti a Sora-Roxas^^








   
 
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