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Autore: M i s h a    29/07/2014    8 recensioni
DAL TESTO:
[ Cathrine conosceva bene l’uomo rimasto impalato davanti alla porta della cucina; il famosissimo Sirius Black la fissava pallido senza spiccicare una parola. La camicia nera sbottonata lasciava intravedere i tatuaggi scuri; si chiedeva sempre se gli fossero stati “inflitti” ad Azkaban o se li avesse fatti da solo. Persa nei suoi pensieri, sussultò leggermente quando vide quest’ultimo avvicinarsi sempre di più a lei.]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Incendiarius
 
<< Ronald, hai pulito la tua stanza?>> chiese Molly con la voce alterata dal troppo lavoro.
<< Si mamma, me l’hai già chiesto tre volte!>> rispose lui sbuffando; Molly per tutta risposta fece per lanciargli il mestolo dello stufato, quando i due gemelli si smaterializzarono al suo fianco facendola sussultare.
<< Fred! George! Ora potete usare la magia fuori dalla scuola, ma non vuol dire che dobbiate usarla per ogni minima sciocchezza!>> urlò lei sempre più arrabbiata .
<< Cara, devi riposarti>> disse Arthur dolcemente; Molly si asciugò la fronte leggermente imperlinata dal sudore e si sedette di fianco al marito.
<< Arthur, tra poco arriverà l’Auror! E dev->>
<< Dev’essere tutto perfetto! Lo sappiamo>> dissero in coro i tre fratelli.
Come chiamato in causa, il campanello suonò; Arthur andò ad aprire rivelando così la figura dell’ospite tanto atteso.
<< Tu devi essere la cugina di Fleur>> disse lui gentile.
<< Piacere signore, Cathrine Delacure>> rispose lei porgendogli la mano.
<< Io mi chiamo Arthur e ti prego, dammi del tu!>> ribattè lui abbracciandola.
Cathrine non assomigliava per niente a Fleur; aveva i capelli ricci di un color rosso scuro. Il signor Weasley, le fece strada verso la cucina e potè notare che gli occhi della ragazza scrutavano curiosa la casa che l’ avrebbe ospitata per tanto, tanto tempo.
Kingsley le aveva chiesto di trasferirsi a Grimmauld Place e di svolgere il suo ruolo di Auror al fianco di Harry e Ron; “un Auror in più non guasta mai di questi tempi” si giustificò lui.
Cathrine accettò subito, decise che un po’ di compagnia avrebbe giovato alla sua salute mentale; d’altro canto in Francia viveva sola dopo la prematura scomparsa dei genitori.
<< Lei è mia moglie Molly e loro sono Fred e George>> disse indicandoli
<< .. Oppure il contrario! Spero tu sia più brava di noi a riconoscerli>> completò la frase Molly, sfoderando un sorriso sincero.
<< Io sono Fred! E dici di essere nostra madre?!>> disse uno dei gemelli facendo sorridere tutti.
<< Te l’abbiamo fatta! Io sono Fred>> disse l’altro fingendosi offeso.
<< E io sono Ron e lui è Harry!>> disse l’altro ragazzo dai capelli rossi.
<< Molto piacere! Harry ho letto tantissimi articoli su di te>> rispose lei sorridente.
<< Abbiamo un’altra Hermione Granger, fratellino>>  disse uno dei gemelli.
<< Credo tu abbia ragione Georgie>> rispose quello identificato come Fred.
Cathrine si prese un po’ di tempo per osservarli; agli occhi di tutti erano praticamente identici, ma lei notò piccoli particolari che le permetteva di distinguerli.
Ad esempio George aveva una piccola smorfia sul labbro superiore, in più aveva un neo sul collo a differenza del fratello e poi era molto più affascinante.
<< Lasciali perdere, sono dei cretini>> disse una voce che la fece sussultare, scuotendola da quei pensieri.
<< Hermione Granger>> disse la ragazza.
<< E io sono Ginny, sorella dei cretini e di Ronald>> disse una ragazza un po’ bassottina facendo ridere un po’ tutti.
<< Piacere, io sono Cathrine Delacure>> rispose quest’ultima sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.
<< Almeno non ha quell’accento francese orribile>> borbottò Ginny, beccandosi una gomitata da Hermione.
<< Horrible, vorrai dire>> si atteggiò Cathrine imitando la cugina, lasciando tutti di stucco; le espressioni dei presenti la fecero ridere fino a farsi venire le lacrime.
<< Dovreste vedere le vostre facce>> disse tenendosi la pancia.
<< Di che parlate? Vogliamo ridere anche noi!>> disse una voce all’improvviso.
<< Cat imitava sua cugina Fleur>> disse Fred, mentre tre persone stranamente non dai capelli rossi entrarono in cucina.
<< Oh meno male, nessuno sopporta il suo accento>> disse una donna dai capelli rosa.
<< Io sono Tonks>> disse infine sorridendo.
<< Io sono Remus>> si presentò uno dei due uomini; Cat fu colpita dalla  grossa cicatrice che aveva in volto.
Cathrine conosceva bene l’uomo rimasto impalato davanti alla porta della cucina; il famosissimo Sirius Black la fissava pallido senza spiccicare una parola. La camicia nera sbottonata lasciava intravedere i tatuaggi scuri; si chiedeva sempre se gli fossero stati “inflitti” ad Azkaban o se li fosse fatto da solo. Persa nei suoi pensieri, sussultò leggermente quando vide quest’ultimo avvicinarsi sempre di più a lei.
<< Sirius>> disse semplicemente.
<< Cathrine>> rispose lei scrutandolo più a fondo, fu sorpresa nel vedere gli occhi chiari di Sirius fare lo stesso.
L’ultima arrivata fu letteralmente rapita da Hermione e Ginny che le mostrarono la casa.
Il giro terminò non appena arrivarono nella camera che avrebbero condiviso; si sedettero su un letto e iniziarono a conoscersi meglio quando un rumoroso “crack” e una folata di vento le fece sussultare.
<< La mamma dice che la cena è pronta>> dissero in coro i gemelli.
<< Ma non potete usare le porte come fanno tutti?>> sbottò Ginny.
<< Te l’ho detto che sono cretini>> borbottò infine Hermione.
<< Non ascoltare queste pazze, Cat>> disse George mettendole una mano nella spalla.
<< Passa al lato oscuro>> disse infine Fred occupando l’altra spalla.
<< Le avete già affibbiato un soprannome?>> chiese Hermione
<< Mi piace “Cat”, mi si addice>> rispose Cathrine, sorridendo ai gemelli.
<< Scendete immediatamente se non volete restare senza mangiare sino a domani!>> urlò Molly dal piano inferiore.
 Arrivati in cucina, Cathrine prese posto in mezzo ad Hermione e Ginny; mentre i gemelli si sedettero proprio davanti a loro per indispettire le due amiche.
<< Molly, era tutto squisito!>> disse Cathrine aiutando Tonks a sparecchiare la tavola.
<< Oh come sei gentile, cara!>> rispose Molly arrossendo.
Rimase un unico piatto sporco da mettere nel lavabo, così Cathrine allungò la mano, ma presto si rese conto che anche Sirius ebbe la sua stessa idea.
Si sfiorarono erroneamente e Sirius ritrasse di getto la mano come se fosse stato scottato; colpita dal suo tocco, Cathrine si portò la mano sulle labbra e lì capì che anche la sua pelle scottava, nonostante il suo corpo fu percorso da mille brividi freddi.
<< Cathrine, io e Harry usciamo per una perlustrazione; vieni anche tu?>> chiese Ron
<< Mmh, certo!>>rispose lei ricomponendosi.
Uscirono da Grimmauld Place e camminarono tranquilli per un lungo tratto.
Cathrine non si sentì mai esclusa, Harry e Ron la coinvolgevano in ogni tipo di discorso.
<< Ieri inseguivo Crosta e->>
<< Chi è Crosta?>> chiese curiosa
<< Il mio.. topo. Lo so, è patetico>> disse Ron, diventando rosso come i suoi capelli.
<< Oh no, è tenero!>> lo rassicurò la ragazza.
<< Oh, beh grazie! Dicevo.. Ieri inseguivo Crosta e sono arrivato in questa piccola foresta!>>  spiegò Ron indicando degli altissimi alberi che gli si presentarono davanti.
<< Dovremo perlustrare la zona>> disse Harry.
<< Hai ragione, ma credo sia troppo rischioso per te Harry. Ci vado io!>> disse la ragazza.
<< Ne sei sicura?>> chiese sorpreso Harry.
<< Si, in fondo sono brava con gli incantesimi di protezione. Ci rivediamo a Grimmauld Place tra un’ora>> disse lei addentrandosi nella foresta.
Non appena la figura dei ragazzi fu sparita, Cathrine si trasformo in un gatto nero dagli occhi ambrati come i suoi.
Era un Animagus ormai da tanto tempo, ma ancora non voleva dirlo a nessuno. Proseguì nella sua perlustrazione a passo calmo, godendosi quel contatto così intimo con la natura; rimase incantata dal fruscio delle foglie, dal vento che scuoteva piano i rami e dalle varianti di uccelli che svolazzavano beati sopra di lei.
Persa nella contemplazione della natura, si ritrovò senza accorgersene in un lago piuttosto piccolo.
La foresta le era parsa abbastanza tranquilla, così cedette alla tentazione di quel lago color smeraldo; tornò alla sua forma umana e grazie all’abbandono dei suoi vestiti per via della trasformazione, entrò in acqua senza problemi.
Era ormai Novembre inoltrato e il freddo le pizzicava la gola, ma non poteva resistere a quella sensazione di pura beatitudine che le dava l’acqua sulla sua pelle candida.
Dall’altra parte del laghetto, Sirius Black osservava incantato la figura della giovane Auror.
L’episodio in cucina l’aveva scosso; aveva smosso qualcosa in lui, qualcosa di profondo, che non gli permetteva di scacciarsi l’immagine di lei dalla testa.
Remus cercava l’amico, il suo comportamento lo insospettì.
Non appena i tre giovani Auror uscirono per la perlustrazione, Sirius si precipitò fuori di casa senza dire nulla a nessuno.
“Piuttosto strano” pensò.
Lo seguì di nascosto mentre vagava per una foresta con passo incerto; ogni qualvolta che Sirius si voltava di scatto, i sospetti di Remus aumentavano.
Lo vide nascondersi rapidamente dietro ad una siepe, così fece lo stesso e si sporse un po’ in avanti.

Osservò lo sguardo di Sirius e capì che quello sguardo era di un uomo innamorato e follemente perso.

Il che gli fece tornare in mente alcuni ricordi risalente all’Ordine della Fenice, al quale appartenevano lui, Sirius, James, Lily e i genitori di Neville..

Ma c’era qualcosa che gli sfuggiva.

Tornò di corsa a casa e chiese a Molly l’album dei ricordi e fu così che tutti i pezzi di quel pazzo puzzle si ricongiunsero.

 

Ogni notte Cathrine e gli altri Auror  uscivano per le perlustrazioni e la giovane si fermava ogni volta in quella fantastica scoperta che era il lago.

Nessuno sapeva di quel’angolo incantato, tranne Sirius che la seguiva ogni notte per bearsi di quella visione.

Sicuro di essere seguito, Sirius decise di proseguire in veste di cane; d’altronde non era sicuro aggirarsi per la foresta da umano.
Arrivato al solito punto, si sporse un po’ più in avanti per ammirare la pelle imperlata dall’acqua e illuminata dalla luna.

Cathrine si accorse di essere osservata e si voltò di scatto; la figura di un cane nero la fece sussultare e strinse forte la sua bacchetta.

Il cane si avvicinava sempre di più, ma lei non aveva la forza di schiantarlo; non appena il cane fu vicinissimo a lei, si trasformò rivelando la figura di Sirius. La bacchetta di Cathrine rimase sospesa a mezz’aria, così Sirius l’afferrò e la lanciò chissà dove.

Neutralizzò la poca distanza rimasta e le strinse i fianchi, lei per tutta risposta percorse con le dita le linee dei tatuaggi. La pelle di Cathrine ardeva al suo tocco; lui si perse nei suoi occhi ambrati e la baciò, con sua sorpresa ricambiò senza esitazione e rimasero abbracciati per minuti, forse ore.

 

Da quella notte ogni volta che Cathrine usciva per le perlustrazioni, Sirius spariva; questo costrinse Remus ad agire, conoscendo l’amico ci volevano maniere forti.

Remus arrivò a quel lago, ormai famigliare e vide Sirius uscire di soppiatto da un cespuglio così decise di fermarlo.

<< Sirius, dove vai?>> chiese

<< Và via Remus!>> gli urlò contro lui

<< Stai andando da lei?>> chiese avvicinandosi. Sirius lo fulminò con lo sguardo e lo ignorò.

<< Lei non è Victoria>> urlò infine Remus.

Sirius si bloccò come sotto un Petrificus Totalus, poi per risposta urlò infine si trasformò in cane e scappò via.

Cathrine ignara di tutto, rimase ad aspettare il suo amato per ore, ma di Sirius neanche l’ombra.

Tornò a Grimmauld Place con gli occhi rossi e gonfi dal pianto e piuttosto che dormire, rimase in cucina ad osservare il cielo incupirsi come il suo umore.

<< Come mai non sei a letto?>> chiese una voce alle sue spalle.

<< Non riuscivo a dormire George>> rispose lei

<< Ci riconosci?>> chiese lui stupito e lei annuì soltanto.

<< Vuoi un bicchiere di latte?>> chiese lui dolce

<< Si grazie, anche se preferirei del whisky incendiario>> rispose lei sospirando.

<< Brutta giornata?>> chiese lui porgendole il bicchiere.

Per un attimo Cathrine si perse ad ammirare il rosso; da quando era li si era occupata solamente di perlustrare la zona e di.. Sirius, ovviamente.

Aveva instaurato un buon rapporto con tutti; erano tutti molto simpatici e cordiali, ma c’era qualcosa nell’apprensione di George che la colpì.

<< Io.. ehm, s-si, credo di si>> rispose lei.

<< Se vuoi parlare, io ci sono>> le mise una mano sulla spalla.

<< Grazie mille Georgie>> rispose con un sorriso sincero.

<< Ma ora credo proprio che andrò a dorm->> fu interrotto da uno sbadiglio di lei.

<< Mi sa che ti seguo a ruota>> disse lei e risero; quella risata fu un toccasana per lei.

Salirono le scale in silenzio e ognuno si diresse verso la propria camera.

<< Buonanotte Cat>> disse lui

<< Buonanotte Georgie>> rispose dolce lei.

Il giorno seguente a colazione, Cathrine era di buon’umore.

Entrò in cucina e i polmoni le si riempirono di un profumo dolce, profumo di cannella.

Si sedette tranquilla dopo aver baciato la guancia di George, il che suscitò reazioni diverse fra i presenti.

Il rosso in questione arrossì, Fred sorrise malizioso, Harry e Ron quasi non si strozzarono con i dolcetti di Molly, quest’ultima sorrise soddisfatta come Hermione e Ginny.

<< Devi dirmi qualcosa fratellino?>> chiese Fred con tono divertito.

<< Certo che no Freddie>> rispose lui con il suo tipico sorriso da malandrino stampato in volto.

Cathrine si versò del succo di zucca e notò la sedia vuota di Sirius, incrociò così lo sguardo di Remus che la osservava ormai da un po’.

 

Passavano i giorni e non si ebbero ancora notizie di Sirius; le giornate scorrevano con lentezza e monotonia senza le sue battute.

I gemelli quasi non provavano piacere a fare scherzi, il che era davvero insolito.

Come se non bastasse, Molly iniziò a preoccuparsi per i suoi figli, ma anche per Cathrine che ogni giorno osservava silenziosa la sedia vuota che occupava Sirius.

<< Cathrine cara, c’è qualcosa che non va?>> chiese lei accarezzandole i capelli.

<< Oh no Molly, tranquilla! Grazie mille del pensiero>> rispose Cathrine stampandole un bacio sulla guancia, per poi prendere un dolcetto alla cannella e uscire dalla cucina.

<< Vado a parlarle>> disse Remus.

<< Cathrine, aspetta! Facciamo due passi>> disse lui raggiungendola.

 

Camminarono per un po’ in silenzio, così Cathrine si perse a contemplare i suoni della natura; ma i buoni propositi di scacciare dalla sua mente l’immagine di Sirius, diventava sempre più impossibile.

<< Sei preoccupata per lui?>> chiese Remus all’improvviso; se Cathrine avesse avuto del succo di zucca, si sarebbe strozzata. Ad ogni modo, scelse di non rispondere; l’idea che Remus centrasse qualcosa con la sua scomparsa le faceva accapponare la pelle, d’altronde erano migliori amici no?

<< Sai che Sirius doveva sposarsi tanto tempo fa?>> chiese senza ottenere risposta. Dalla sua tasca levò una fotografia e gliela porse.

Cathrine non capiva il gesto di Remus; osservò la foto, vedeva tante persone tra le quali riconobbe lo stesso Remus con i capelli lunghi, Malocchio Moody con la stessa espressione da pazzo furioso e un Sirius giovanissimo con affianco una donna incredibilmente somigliante a lei.

Era giovane e sorridente, i capelli rossi dai boccoli morbidi ricadevano sulle spalle; gli occhi verdi erano curiosi e scintillanti, ma soprattutto a Cathrine parve che fossero occhi innamorati.

Non appena la foto di mosse, la donna misteriosa appoggiò dolcemente la testa sulla spalla di Sirius che le baciò la fronte.

<< Qui c’è il professor Silente, questo è Hagrid il custode delle chiavi e dei luoghi di Hogwarts.. Oh qui ci sono James e Lily Potter, i genitori di Harry e qui.. troviamo Victoria, lei e Sirius dovevano sposarsi pochi giorni dopo che scattarono la foto, ma Voldemort la uccise.. aveva solo ventisei anni>> spiegò Remus.

<< E’ tutto?>> chiese Cathrine; Remus annuì e lei gli voltò le spalle inoltrandosi nella foresta.

Remus rimase a seguire con gli occhi la sua figura di gatto sparire tra gli alberi; sentiva di aver fatto la cosa giusta.

 

Cathrine vagò senza meta per un tempo indeterminato; le zampe le dolevano, ma imperterrite continuavano a camminare come sotto effetto di un incantesimo.

Senza rendersene conto giunse al lago, il  cuore iniziò a batterle forte alla visione di una figura che nuotava beata.

Si sporse il tanto giusto per identificare chi aveva davanti e il suo cuore fece le capriole nel riconoscere Sirius.

 Decise di avvicinarsi con cautela per captare ogni suo movimento, ma una foglia in mezzo al suo percorso scricchiolò rovinando i suoi piani.

<< Grattastinchi? Và via, Hermione ti starà cercando>> bisbigliò Sirius.

 Cathrine sorrise dentro di se; si trasformò il più silenziosamente possibile ed entrò nell’acqua; per effetto della trasformazione era priva di vestiti, d’altronde anche Sirius ne era privo.

Il fruscio dell’acqua mossa dalle gambe bianche di Cathrine, fece voltare Sirius che rimase incantato a fissarla.

<< Và via>> disse solamente dandogli le spalle; Cathrine esitò un attimo e poi si mosse piano nella direzione opposta.

In una frazione di secondo il corpo caldo di Sirius aderiva perfettamente al suo, facendolo bruciare.

Scossa dai brividi che Sirius le provocava, inarcò involontariamente la schiena facendo aderire sempre più i loro corpi; Sirius attentò il suo collo mordendolo piano, per poi baciarlo e leccarlo con passione.

<< Resta qui>> gli disse infine cingendole la vita e stringendola forte a sé.

 

Note:

Benvenuti in questa nuova avventura!
Ringrazio chi leggerà la storia, metterà tra le storie preferite & co.
Inoltre, vorrei ringraziare Elena che mi sopporta e supporta!

Ci tenevo a precisare che certi avvenimenti sono stati modificati perchè mi serviva per realizzare la storia :)

-Cat

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
   
 
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