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Autore: eltanininfire    29/07/2014    0 recensioni
Kaelie Blackwood ha trascorso la maggior parte del suo tempo a lavorare dietro le quinte dell'ARGUS, ma le cose stanno per cambiare. Non solo lei sta per scendere in campo, ma collaborerà con la Suicide Squad.
Deadshot/OC
ATTENZIONE: TRADUZIONE! NON HO RUBATO QUESTA STORIA, L'AUTRICE MI HA AUTORIZZATA. TROVERETE IL LINK ORIGINALE ALL'INTERNO DEL PRIMO CAPITOLO
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Questa è la traduzione di “Little Dove” di prettylittlerockstar su fanfiction.net. L’autrice mi ha autorizzata, NON L’HO RUBATA! Se avete dubbi o volete dei chiarimenti, vi lascio il link dell’autrice così potete chiedere direttamente a lei.

Link storia (primo capitolo): https://www.fanfiction.net/s/10229762/1/Little-Dove

Link autrice: https://www.fanfiction.net/u/4733300/prettylittlerockstar

 

-Miss Blackburn?- chiamò a voce alta Amanda Waller, guardandosi attorno nel laboratorio stipato di oggetti ed esaminando la stanza. Pile di documenti, schizzi e strumenti incompleti, armi e altri oggetti vari adornavano le pareti, i banchi da lavoro e persino il pavimento.

Amanda si spazientì. Questa ragazza era probabilmente la persona più disordinata che avesse mai conosciuto, ma era estremamente abile, specialmente per qualcuno della sua età comunque, così lei non poteva davvero lamentarsi.

Dopo una serie di colpi, cadute e qualche lamento, una giovane ragazza di circa vent'anni corse fuori dalla stanza sul retro, i capelli neri come l'inchiostro che cadevano disordinati lungo le spalle, alcune ciocche pendevano davanti ai suoi occhi, nascondendo le iridi verdi. A differenza della maggioranza dei lavoratori dell’ARGUS indossava un abbigliamento casual, una t-shirt con scollo a V grigia e nera e jeans scoloriti, più appropriati per il suo lavoro rispetto ad una gonna o un vestito. Posò i vari pezzi di metallo e di attrezzature che aveva tra le braccia su un tavolo già ingombro con un forte tonfo, facendo cadere un paio di schemi sul pavimento.

Amanda fece una smorfia al rumore, e la ragazza sorrise timidamente.  -Mi dispiace, colpa mia-

La donna agitò una mano nella sua direzione.  -Dov'è la tua assistente, Kaelie?-

La ragazza aggrottò la fronte, passandosi una mano tra i capelli neri come l'inchiostro e infilando un paio di ciocche dietro le orecchie.

-Dovrebbe star controllando le statistiche della Task Force X, mi pare che lo faccia tutti i giorni a quest’ora-

-Solo che non c’è, non si è proprio presentata al lavoro-

Kaelie strinse le labbra. –La chiamerò, oggi potrebbe essere al campus- suggerì, cercando il suo cellulare.

-Non pensi che non ci abbiamo già provato?- disse severamente Amanda. Kaelie rimise il suo telefono sulla scrivania incrociando le braccia.

-Cosa vuoi che faccia, allora?-

Amanda sospirò.  Possiamo sfruttare la situazione, ci puoi aiutare svolgendo il suo lavoro e raccogliendo quelle statistiche e poi continuare lo sviluppo-

-Va bene, altro?-

Amanda si fermò, pensando.

-Prova a riordinare-

-Okay-

-Questo è tutto, Kaelie- Amanda scosse la testa e lasciò la bottega.

Kaelie cambiò le sue lenti a contatto con un paio di spessi occhiali neri incorniciati e si raccolse i capelli sciolti con quelle che sembravano due bacchette d'argento. Raccogliendo il suo tablet fece un passo tra il disordine sul pavimento e lasciò il laboratorio, digitando una combinazione di numeri sulla tastiera, bloccando la stanza durante la sua assenza. Una guardia di sicurezza era in attesa fuori dalla stanza, in attesa di scortarla alle celle.

-Così Lola manca?- chiese e Kaelie si strinse nelle spalle mentre lo seguiva lungo una serie di corridoi.

-Così sembra-

La guardia di sicurezza annuì.   -Quindi ti stai occupando del suo lavoro per oggi, allora?-

-Sì-

-Che schifo-

Kaelie sorrise.  -Niente affatto, voglio dire quale ragazza non vorrebbe trascorrere qualche ora in una cella con un gruppo di cattivi ragazzi?-

-Fai comunque attenzione con questi ragazzi, sono dei criminali-

Kaelie gli posò una mano sul braccio.  -Sono cresciuta con i 3 fratelli, non può essere molto diverso-

La guardia di sicurezza ridacchiò scuotendo la testa.

Arrivando al blocco di celle fermò Kaelie. -Sto per prendere tutte le armi che hai, per precauzione-

Kaelie annuì, già tirando fuori varie armi dalla cintura e sciogliendo il filo elettrificato dal braccio.

-Tutto fatto?- chiese la guardia, dopo che numerose armi si erano accavallate sulle sue braccia.

Kaelie annuì sorridendo.  -Non giudicarmi, questo fa parte del mio lavoro, ricordati-

-Giusto, tu sei la ragazza delle armi-

-Esattamente-

La guardia di sicurezza sbloccò la porta di una delle celle e Deadshot si appoggiò allo stipite, guardando fuori e oltre Kaelie. Si accigliò fingendo delusione.

-Cos’è questo? Hai portato un bambino a lavorare oggi*?- Cercò di infastidire Kaelie, ma lei, in tutta risposta, alzò gli occhi. Era consapevole del fatto che sembrava molto giovane, era uno dei più giovani dell’ARGUS dopotutto, ma ciò non la disturbava affatto.

-Divertente- Alzò un sopracciglio, facendo un passo verso di lui, e Deadshot si spostò dal telaio della porta, lasciando Kaelie all'interno della sua cella.

-Dov'è la cara Lola?-

-La sto sostituendo-

-Bene, non mi piaceva comunque, era una cagna**-

-Non è una grande fan dei ragazzi cattivi-

-Ho avuto questa sensazione dai suoi costanti sguardi truci-

Egli rivolse un ghigno malvagio a Kaelie. Rimasta in silenzio, Kaelie aveva iniziato ad impostare il suo tablet.

-E tu, tesoro?-

-Hmm?-

-Sei una fan dei ragazzi cattivi?- le chiese ironicamente, usando le sue stesse parole. Kaelie lo ignorò, e cominciò a digitare.

-Non parli molto, vero, Dove***?-

-Kaelie- disse lei con forza, non gradendo i termini affettuosi che lui stava usando.

-Bel nome, non si trovano molte Kaelie-

Spingendo verso l'alto gli occhiali, lei alzò gli occhi e tirò fuori uno dei bastoncini dai capelli, voltandogli le spalle, e lesse qualcosa sul tablet. Deadshot sbirciò da sopra la spalla, cercando di guardare quello che stava facendo.

-Che cos'è?- domandò lui.

Kaelie cliccò all'inizio della bacchetta e un piccolo ago spuntò fuori dall'altra estremità. Deadshot spalancò gli occhi e poi iniziò a ridere.  -Ragazza cattiva, non sono permesse armi qui dentro-

-Dammi la mano- Kaelie prese la mano rigirandola in modo tale che il palmo fosse in alto. Conficcò l'ago nel centro del palmo, prelevando del sangue.

-Ouch- Deadshot trasalì, flettendo la mano e pulendo il sangue sulla sua camicia.

-Povero bambino, ti ho fatto male? Mi dispiace- lo prese in giro Kaelie prima di tornare al suo lavoro. Cliccò la parte superiore della bacchetta e l'ago coperto di sangue si ritrasse. Mettendola sul suo tablet, premette alcuni tasti e una linea blu scannerizzò la bacchetta, che si mise a levitare. Afferrandola, Kaelie se la fece scivolare di nuovo nei capelli, fissandola al suo posto. Leggendo i risultati sul suo tablet, annuì a se stessa.

-Sembra che qui abbiamo finito, Deadshot-

Lui mise il broncio.  -E noi stavamo appena iniziando ad andare d'accordo-

La porta della cella si aprì e Kaelie uscì.

-Vieni a farmi visita presto, Dove***- disse scherzosamente Deadshot, soffiandole un bacio e agitando le dita nella sua direzione. Scuotendo la testa, Kaelie nascose il piccolo sorriso divertito.

Guardando le altre celle si rivolse alla guardia di sicurezza.  -Va bene, chi è il prossimo?-

 

Note della traduttrice: spero che questa storia vi piaccia come piace a me. Anche se in inglese, l’ho amata dalla prima all’ultima parola.

*Cos’è questo? Hai portato un bambino a lavorare oggi?= in inglese era “What is this? Bring a kid to work day?” e “work day” non è il giorno in cui si fa vedere al figlio/alla figlia che lavoro fa il genitore, ma è la giornata lavorativa comune. Perciò l’ho tradotta come “Portare un bambino a lavorare”

**era una cagna= in inglese era “she was a bitch”, quindi è tradotta letteralmente (bitch significa proprio cagna. In teoria, nel vocabolario, non sarebbe spregiativo. Lo diventa quando è rivolto alle persone, soprattutto donne). Mi scuso se urta la sensibilità di qualcuno

***Dove= letteralmente sarebbe stata “Colomba” o “Colombina”, ma sinceramente in italiano non mi piaceva, allora l’ho inserita in originale (e così da anche più senso al titolo)

 

Note dell’autrice: spero solo che vi piaccia :)

   
 
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