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Autore: p e a k y    29/07/2014    6 recensioni
Tac.
Centro, come sempre d'altronde.
«E tu sei…?» Hiccup alzò un sopracciglio.
Il ragazzo allargò il sorriso «Qui da dieci minuti buoni.»
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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T a c.
a little moment.
 










 
Tac.
Centro, come sempre d'altronde.
Merida si era scostata un ricciolo dalla fronte, aveva teso il braccio, osservato il bersaglio, e, dopo un attimo di concentrazione, aveva scoccato la freccia.
Tac, centro.
Sorrise soddisfatta, un sorriso modesto.
Si voltò verso la sua amica che, nel frattempo, la osservava intrecciando un'orrenda coroncina di fiori.
«Incredibile.» sussurrò questa lasciando cadere le margherite. «Sei davvero… wow.» si passò una mano tra i lunghi capelli biondi con espressione stupita.
Merida rise di gusto.
 
*  *  *
 
Dall'altra parte del prato, sotto un albero ben nascosto sedeva un ragazzino che scarabocchiava sul suo quadernetto dai fogli ingialliti.
Con una matita in carbone faceva segni lineari, morbidi.
Lui, Hiccup, sospirò e si voltò sporgendo da dietro l'albero: poco lontano la ragazza dai capelli rossi stava tendendo per l'ennesima volta l'arco scoccando una freccia.
Tac, centro.
Il ragazzo fece una smorfia rassegnata: non avrebbe mai avuto l'opportunità di conoscerla.
No, non la giovane rossa. Lei la conosceva anche troppo. O meglio: chiunque la conosceva, la principessa.
Osservò per un momento l'altra ragazza, bionda dal sorriso dolce.
Tornò a fissare il disegno e sospirò un'altra volta.
«E' incredibile, lo hai fatto tu?» chiese una voce.
Hiccup saltò dallo spavento dando una testata all'albero.
«Ah…» si massaggiò la nuca «Chi sei?» domandò scocciato.
Una risatina.
«Non c'è niente da ridere.» borbottò chiudendo il quaderno.
«Questo lo credi tu.» questa volta Hiccup capì da dove proveniva la voce e, imbarazzato, guardò in alto.
Su un ramo c'era un ragazzo sdraiato. Gli sorrideva.
«E tu sei…?» Hiccup alzò un sopracciglio.
Il ragazzo allargò il sorriso «Qui da dieci minuti buoni.»
L'altro sentì le sue guance in fiamme.
Rise ancora «Sono Jack.» si ravvivò i capelli castani «Ma noi due ci conosciamo?»
Hiccup scosse la testa prontamente «Sfortunatamente no.» avvertiva ancora il rossore del suo viso per l'imbarazzo «E ora devo andare, ci si vede, eh?» afferrò quaderno e matita e cominciò a camminare in una direzione completamente a caso, bastava allontanarsi da lui.
Jack lo raggiunse subito «Sono sicuro di averti già visto. Mh, vai spesso al lago? Quello accanto alla Grande Quercia?»
Hiccup curvò velocemente a destra «No, mi dispiace. Non credo di averti mai visto.»
«Ma sì. Mi ricordo. Fammi pensare solo un secondo.» si massaggiò il mento.
L'altro sbuffò sperando di non essere visto da nessuno insieme a quel ragazzo. Si sarebbe solo sentito più umiliato da quel suo aspetto così disgustosamente affascinante.
Bruscamente si spostò ancora a destra camminando più veloce.
«Mh… vai spesso alla costa? Sai, quella accanto a…»
«Ascolta.» Hiccup si fermò di colpo corrugando la fronte «Io so per certo di non averti mai visto. Quindi scusami ma ora devo scappare.»
Jack lo fissò per poi aprirsi in un sorriso afferrandogli le spalle.
«Ehi, ma che cosa…?»
«Ma si! Tu sei quello della bottega!»
Oh, perfetto, pensò Hiccup. Ricominciò a camminare a passo svelto.
«Lavori in bottega, ne sono certo. Devo averti visto lì, sai ci passo spesso per…»
«Oh bene. Allora passami a salutare un giorno.» rispose Hiccup ironicamente poi  guardò Jack sospirando «E' una giornata sbagliata, ok?»
Jack lo osservò mentre si allontanava, poi lo raggiunse «Aspetta. E' per la ragazza del disegno?»
Il naso di Hiccup tornò color porpora, rallentò finchè non fu fermo. Aprì il quaderno e riguardò il disegno. Dopo qualche momento si voltò verso l'altro e scrollò le spalle «Ascolta, è una storia complicata e…»
Tac.
Hiccup sgranò gli occhi e alzò lo sguardo: poco sopra la sua testa una freccia oscillava velocemente per poi fermarsi.
Deglutì, incapace di spostarsi.
«Oh Dio. L'ho ucciso!» gridò una ragazza poco lontano. Hic riconobbe la sua voce.
L'altra rispose «No, hai avuto fortuna. Ehi!» esclamò questa avvicinandosi «Stai bene?»
Hiccup guardò velocemente Jack che, dopo un attimo di spavento, gli rivolse un sorriso e alzò un sopracciglio. Poi spostò lo sguardo voltandosi, gli occhi sempre spalancati dal colpo.
Riconobbe una criniera di ricci rossi.













s l i p p e r s
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salve a tutti! Premetto che questa storia è nata come one shot, non so se continuarla o no.
Se verrà continuata sarà una mericcup, sappiatelo..:)
  
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