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Autore: adamantina    30/07/2014    5 recensioni
“Non importa quanto a lungo corra né quanto lontano arrivi, Sam sa che non riuscirà mai a scrollarsi di dosso la presenza costante di suo fratello. Non smetterà mai di guardarlo almeno un po’ con gli occhi adoranti di quando aveva quattro anni e con quelli perdutamente innamorati di quando ne aveva quindici.”
[Partecipa al "10 Songs Contest Reprise" indetto da Frandra]
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima dell'inizio
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Autore: adamantina

Titolo: Sunday morning (when the rain begins to fall)

Fandom: Supernatural

Personaggi: Sam Winchester, Dean Winchester, OMC

Coppia: Wincest (Sam/Dean), Sam/OMC

Rating: Arancione

Generi: Drammatico, Malinconico

Avvertimenti: Angst, Incest, One-shot, Slash

Canzone utilizzata: “Someone else’s bed”, Hole

Introduzione: “Non importa quanto a lungo corra né quanto lontano arrivi, Sam sa che non riuscirà mai a scrollarsi di dosso la presenza costante di suo fratello. Non smetterà mai di guardarlo almeno un po’ con gli occhi adoranti di quando aveva quattro anni e con quelli perdutamente innamorati di quando ne aveva quindici.”

NdA: Pre-series, ambientata nel periodo che Sam ha passato a Stanford.

La storia partecipa al "10 Songs Contest Reprise" indetto da Frandra.

 

 

 

 

 

 

So you're lying in your underwear

Oh, in someone else's bed

And the silence is so dangerous

It's a terrible sense of dread

 

Piove.

Il rumore del temporale è pacato, attutito dalle mura spesse dell’appartamento. Le gocce scivolano sul vetro, visibili nello spiraglio lasciato dalle tende blu.

Tende alle finestre.

È talmente ridicolo che Sam si lascia sfuggire un mezzo sorriso che ha un gusto amaro.

La penombra non lascia spazio ad altro che ai pensieri, che in questo momento sono più assordanti dei tuoni al di fuori della stanza. Lungi dall’essere rilassanti, i minuti dopo quell’orgasmo non troppo soddisfacente sono tetri e pesanti.

Disteso sul letto, le lenzuola che lo coprono fino alla vita, Sam non ha il coraggio di voltarsi per guardare la persona al suo fianco.

Non c’è niente che non vada in Jack. È bello, in quel modo un po’ ribelle che ha attirato la sua attenzione quando l’ha visto in un bar, poche ore prima.  Ha carattere, è brillante, abbastanza da far sì che Sam accettasse un bicchiere dopo l’altro e continuasse a parlare con lui. È anche un gentiluomo, ha chiesto più volte a Sam se fosse tutto a posto, non ha esitato nell’usare un preservativo, e non si è dimenticato di lui mentre inseguiva il suo piacere.

Eppure Sam si sente sporco. Non ce n’è motivo, davvero, perché non ha infranto una promessa, non sta mentendo, non sta tradendo nessuno.

Le parole con cui si è separato da suo fratello non hanno lasciato spazio a dubbi. Niente pause di riflessione, separazioni temporanee, nessun compromesso. Questo è il mondo dei Winchester: tutto è bianco oppure nero, non esistono vie di mezzo. O resti o te ne vai, e Sam ha fatto la sua scelta.

Sono passate svariate settimane da quel momento, ma non è mai sembrato così definitivo come adesso.

Sam Winchester ha lasciato la sua famiglia, ha cominciato i corsi a Stanford, ha una sua camera e un coinquilino con cui va più o meno d’accordo, e ha appena fatto sesso con un ragazzo.

Ha appena fatto sesso con un ragazzo che non è Dean.

Il confronto è stato volgare, inutile, eppure inevitabile. Le mani avevano la forma sbagliata, in alcuni punti stringevano troppo e in altri non si soffermavano abbastanza. I baci avevano un sapore strano, diverso, non quello familiare e rassicurante dell’altra metà di se stessi. La voce era quella sbagliata, i respiri troppo rumorosi, e onestamente Sam non aveva dovuto mordersi le labbra nel timore di pronunciare il nome sbagliato. Non c’era nulla, in quel rapporto, che potesse trarlo in inganno.

Sam chiude gli occhi e prende tutto in considerazione. Ho fatto sesso, e non l’ho fatto con Dean. È la prima volta nella sua vita. Finora Sam ha sempre pensato che il sesso fosse un atto profondamente spirituale, uno scambio reciproco e un salto nel vuoto, una dimostrazione enorme di fiducia. Anni di intimità con Dean, spingendosi più o meno avanti, dai primi baci impacciati di quando aveva dodici anni alle notti di fuoco degli ultimi tempi, gli avevano insegnato che non c’era distinzione tra il fare sesso e il fare l’amore. Naturalmente – e ora gli è chiaro – si sbagliava.

Sam non può impedirsi di ripensare all’abbraccio di Dean, alle sue labbra sulle proprie, al modo in cui ogni suo singolo gesto comunicava che per lui non c’era e non ci sarebbe mai stata una persona più importante di suo fratello.

La pioggia continua a cadere e Sam prova vergogna, tristezza, malinconia.

Ma non se ne pente.

 

And my dirty little secret

Has a wretched little name

In the filthy morning after

I have walked the walk of shame

 

Sam si riveste ed esce dalla stanza senza fare rumore.

Essere silenzioso gli viene naturale, uno dei tanti comportamenti impiantati in lui da suo padre, suo fratello e anni di allenamento.

Si chiude alle spalle la porta dell’appartamento di Jack e comincia a camminare in direzione del campus. Ha appena smesso di piovere, il sole sta sorgendo e un pallido arcobaleno si intravede sopra ai tetti bassi delle case di quel quartiere elegante di Palo Alto. Sam fruga nelle tasche dei jeans stropicciati e tira fuori una sigaretta. È un vizio che non ha mai avuto prima di cominciare il college (quella merda ti rovina i polmoni, Sammy, voglio vederti, a scappare da un licantropo incazzato se non riesci a respirare), ma lo stress dei primi esami e degli orari massacranti di studio e lavoro avevano fatto sì che qualche volta indulgesse.

La accende e guarda distratto il fumo disperdersi nell’aria tersa.

Mentre si incammina verso il dormitorio (nonostante tutto, non riesce ancora a chiamarlo casa), continua a pensare a Jack, a come gli sia sembrato strano averlo dentro di sé e a come tutto sia stato profondamente diverso da ogni tipo di rapporto abbia mai avuto con Dean. Inclusi quelli affrettati nei bagni di una stazione di servizio e quelli furiosi quando smaltivano l’adrenalina dopo una caccia che aveva avuto successo.

In quel momento, gli balena un’idea in mente.

Vorrei che Dean mi avesse visto.

Immagina l’espressione che sarebbe apparsa sul volto di suo fratello se avesse potuto vedere Jack che offriva da bere a Sam, che lo invitava nel suo appartamento. Vedere Sam che si inginocchiava davanti a Jack e metteva in pratica tutto ciò che suo fratello gli aveva insegnato, Sam che apriva le gambe per uno sconosciuto, Sam che dimostrava di non essere più il piccolo Sammy.

Dean avrebbe sgranato gli occhi per un istante, per poi mascherare ogni sentimento dietro una maschera di indifferenza accuratamente costruita. Dentro di sé, però, si sarebbe sentito infuriato, geloso, ferito.

A Dean sarebbe importato, anche se avrebbe fatto di tutto per mostrare il contrario.

Sam, quella domenica mattina, mentre cammina per una strada della California fumando una sigaretta nei vestiti del giorno prima, pensa che non vorrebbe altro che vedere suo fratello maggiore incazzarsi, gridargli contro, accusarlo di essere uno stronzo. Mostrargli che gli importa ancora di cosa fa Sam, nonostante quello che gli ha detto quando Sam ha annunciato che sarebbe partito.

Non importa quanto a lungo corra né quanto lontano arrivi, Sam sa che non riuscirà mai a scrollarsi di dosso la presenza costante di suo fratello. Non smetterà mai di guardarlo almeno un po’ con gli occhi adoranti di quando aveva quattro anni e con quelli perdutamente innamorati di quando ne aveva quindici.

È proprio per questo che se n’è dovuto andare, ed è proprio per questo che – anche se gli sembra di morire un po’ di più ogni giorno che passa senza vedere Dean – Sam non tornerà indietro.

 

Oh, and you'll be the end of me

As I have been the death of you

And I quite enjoy your suffering

Oh, I want to watch the view

   
 
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