Era
una fredda notte di novembre, oscure nubi annuvolavano il cielo della
capitale
nipponica, mentre le ultime luci rimaste accese, morivano bruscamente,
in una
notte senza luna. Nel pieno cuore della notte, una ragazza si agitava
tra le
lenzuola, sudata e stremata, mentre pronunciava febbrilmente frasi
senza senso;
il suo cuore batteva palpitante e la sua mente correva lontano, fino a
perdersi
agli albori della sua infanzia..
“Ran!
Svegliati Ran!”
La
bambina, infastidita dai continui richiami, si rigirò
nervosamente, tirando la
sua candida coperta fino all’altezza del mento, ma poi
esasperata dall’ennesimo
pizzicotto, si tirò su sedere, e dopo essersi stropicciata
svogliatamente gli
occhi, volse la sua attenzione al suo amico d’infanzia, a cui
rifilò una serie
di sberle .... che, nonostante la sua precoce età non erano
le prime che
riceveva .....
“Uffa
Shinichi, si può sapere che cosa
vuoi?”sbraitò
“Shhhhhhhhhhh!”
le intimò il piccolo, appoggiando lievemente, un dito sulle
sue labbra
Mentre
allo stesso tempo le faceva cenno, di alzare gli occhi al cielo..
“Ohhhhhhhhhhh!”
disse con meraviglia la bambina, non appena i suoi limpidi occhi,
incontrarono
il cielo stellato.. Entrambi si alzarono silenziosamente, aprirono la
tenda e
uscirono nel prato... A contatto con il suolo gelido, i piedi dei due
si
irrigidirono, ma i loro pensieri furono subito catapultati in
tutt’altra
direzione ....
“Una
pioggia di stelle cadenti!”disse Ran tutto d’un
fiato e al settimo cielo ...
per un lungo arco di tempo l’atmosfera si tinse di risate ed
urla euforiche,
mentre le braccia dei due si agitavano nervosamente, da una direzione
all’altra
... a rompere quel magico silenzio, fu Shinichi ...
“Se
dovessi esprimere un desiderio, che cosa chiederesti?” disse
impertinente, e
con un sorriso a 32 denti..
“Non
lo so ... mi piacerebbe tanto, che papà e mamma .... non
litigassero più!”
concluse, enfatizzando le ultime parole ... Il bambino la guardo
dispiaciuto di
aver toccato quel tasto dolente, ma nell’arco di un
nanosecondo la sua
espressione, divenne enigmatica e falsamente allegra ...
“Ma
come! Io invece, ero convinto che una normale bambina di 6 anni, come
te,
avesse gusti diversi ... ad esempio, pensavo che avresti chiesto, una
bambola o
un orsacchiotto o magari un principe azzurro tutto per te..”
concluse
ammiccandole divertito, e scoppiando in una fragorosa risata di
scherno, che
“Ma
Shinichi, a me basti e avanzi tu!”
Il
piccolo preso in contropiede da quella strana e, alquanto inaspettata,
reazione
... si tinse di tutte le più impossibili e inimmaginabili
sfumature del rosso,
mentre allo stesso tempo, le sue guance scoppiettavano allegramente
.... quando
Ran sentì il viso del suo amico d’infanzia andare
in fiamme, si stacco
leggermente dal collo, e si avvicinò velocemente alle sue
gote, dove impresse
un bel bacio a stampo .... il povero Shinichi ormai si era
carbonizzato, mentre
la bambina davanti a lui scoppiava in una fragorosissima risata ....
“Scherzetto
.. scherzetto .. scherzetto!!”
In
poco tempo la piccola cominciò a correre, seguita a ruota
libera dal “suo
principe azzurro” che non potè non lasciarsi
sfuggire un dolce e sincero
sorriso....
Lo
stesso dolce e sincero sorriso. che lentamente, stava increspando le
candide
labbra di Ran, mentre i suoi occhi cristallini si stavano via via,
aprendo
sempre di più, infastiditi dalla flebile luce del sole, che
tardava ad alzarsi
... dopo avendo finalmente capito che, ormai non si sarebbe
più riaddormentata
si alzò svogliatamente, e si diresse, ancora assonnata,
verso la porta del
bagno .... e senza rendersene conto andò a sbattere con, il
corpicino minuto
del piccolo Conan ...
“Scusami
Conan-kun ma sono ancora mezza addormentata” disse la ragazza
con voce
impastata di sonno,terminando la frase con un sonoro sbadiglio ....
“Ah,
non ti preoccupare Ran-neechan!” rispose prontamente il
piccolo
“A
proposito ... come mai sei sveglio e in giro per casa? Sono ancora la 4
e
mezza!!”
“Non
riuscivo proprio a chiudere occhio ... sai dopo aver visto
l’ultimo episodio di
Kamen Yaibar, continuo a fare parecchi incubi ...” disse
ridacchiando Conan,
con la voce più falsamente infantile che possedeva .... in
realtà, ... non era
esattamente quello la causa della sua insonnia ... e mentre si
ritrovava a
riflettere, non potè non lasciarsi sfuggire un profondo
sospiro ... che lasciò
perplessa Ran ...
“Tutto
bene?” disse con amorevole dolcezza, e accarezzandogli
lievemente la folta
chioma ...
“Si
si ... non ti preoccupare!! E tu invece, perché sei
sveglia?”
“Oh!
Non riuscivo più a prendere sonno!” gli rispose
con voce acuta, che risultò
leggermente stridula ... perciò per non sollevare altre
domande, decise di
cambiare velocemente argomento ....
“Bè
visto che entrambi siamo svegli e non riusciamo a dormire ... che ne
dici se
facciamo un piccolo spuntino?”
“Ok
..!!! Infatti stavo proprio morendo di fame!!”
“Bene
... allora aspettami nel terrazzo, io vado a prendere un po’
di gelato .... A
proposito, che gusto preferisci: fragola, vaniglia, cioccolato o
bacio?”
“Ehmm
... direi bacio .... cioè volevo dire cioccolato! Eh eh
eh!” disse arrossendo
leggermente ...
“Ok
.. torno subito” disse sorridendo Ran, mentre scompigliava la
testolina del
“fratellino”
Il
“piccolo” Conan, si diresse lentamente in direzione
del terrazzino adiacente
allo cucina ... mentre frammenti del sogno, fatto precedentemente gli
tornavo,
in mente ...
“Allora
Shinichi, ti vuoi sbrigare?! Ran ti sta aspettando!”
“Sto
arrivando ... sto arrivando .. mamma mia che fretta!!!” disse
borbottando, tra
sé e sé e scendendo velocemente le scale ...
“Shin-chan
quando fai così, sembri proprio una stufetta che
borbotta!!” affermò sorridendo
la giovane attrice ...
“Mamma!!!!”
rispose indispettito il figlio, terminando la frase con una linguaccia
...
Proprio
nello stesso momento in cui, Ran si decise ad entrare in casa ...
“Ah
complimenti! Prima mi inviti, poi mi fai aspettare tre ore e ora pure i
dispetti ... bè se è così
...”disse, mentre si avviava indispettita e a grandi
passi in direzione dell’ingresso ...
“No
Ran, aspetta!” e nel terminare la frase, afferrò
il suo braccio, prima di
vederla sparire oltre l’uscio della porta ...
“Non
dicevo a te... scusami!” affermò guardandola
fermamente e intensamente, nei
suoi occhi cristallini ... e arrossendo lievemente, aggiunse ...
“Su
andiamo, abbiamo già fatto troppo tardi!”
“Abbiamo?!”
rispose lei, leggermente infastidita, ma non ancora arrabbiata ... non
per ora
almeno ...
“Si
si dobbiamo proprio andare .... ciao ciao mammina, salutami tanto
papà!”
affermò in tono falsamente preoccupato ....
“Mi
raccomando, non fate tardi e .... non sbaciucchiatevi
troppo!!!” aggiunse con
aria maliziosa, e facendo l’occhiolino in direzione di Ran,
che divenne
improvvisamente scarlatta, ma che si limitò a risponderle
coma sempre ....
“A
dopo ... Yukiko!!”
“Mentre
tu ... mio caro Shin-chan ... ricordati che giorno è
oggi!”
“Perché
che giorno è oggi ?”
“O
non fare il finto tonto ... è S.Valentino, mio caro non
dimenticartelo!”
“Perché
che cosa dovrei fare...?”
”Bè questo non te lo posso certo dire
io!!!” .... e dopo l’ennesimo
“mamma!!”,
i due ragazzi cominciarono ad avviarsi, entrambi rossi in viso,
entrambi
emozionati e in imbarazzo ... Inizialmente fu solo Shinichi, che ebbe
il
coraggio di alzare lo sguardo, e osservarla attentamente: si
è vero si
conoscevano da quasi quindici anni, però l’aveva
vista sempre vestita, con la
solita divisa scolastica oppure con la tenuta da karateka e raramente
quando
l’accompagnava a fare compere, o a qualche festa, la vedeva
vestita
“normalmente” ma quella era la prima volta che
uscivano, solo loro due da soli,
senza scocciatori del tipo Sonoko ovviamente, e questo lo emozionava,
certamente, ma lo imbarazzava allo stesso tempo....
Senza
rendersene conto si trovavano davvero vicini, le loro mani quasi si
sfioravano,
e poteva anche sentire il calore del suo respiro, cosa, che gli fece
venire la
pelle d’oca dall’emozione; alzò
nuovamente lo sguardo e i loro occhi si
incontrarono in uno turbinio d’emozioni, che parve durare
secoli ... abbassò
velocemente lo sguardo, soffermandosi sulla minigonna mozzafiato che
indossava,
con motivi scozzesi in tutte le tonalità del rosso, proprio
come la sua faccia;
mentre sopra indossava un maglioncino bianco a collo alto, di
cachemire, senza
giacchetta, perché fortunatamente quella mattina era
spuntato il sole ...
e non solo in
cielo, si ritrovò a pensare;
.... era anche leggermente truccata, e portava i capelli raccolti in
una
treccia che culminava in un fiocco rosso di raso .....
Lui
invece, era vestito “orrendamente” almeno secondo
lui, come affermava sua
madre, infatti era stata proprio lei a suggerirgli
quell’abbinamento: maglione
a collo alto blu, sciarpa bianca e jeans ... si sentiva tremendamente
ridicolo
conciato così, senza contare dell’orribile figura
che stava facendo con quella
sciarpa che penzolava, da una parte all’altra ...
chissà che stava pensando in
questo momento, Ran di lui ... che probabilmente aveva una faccia da
pesce
lesso e che ....
“Stai
davvero molto bene, vestito così ... Shinichi!”
disse quasi in un sussurro Ran,
la voce tesa dall’emozione, le guance in fiamme ... lo
sguardo a terra, perso
chissà dove ....
Il
cuore di Shinichi saltò un battito, quando capì
che Ran non lo stava prendendo
in giro, e che quella non era una battuta, ma un complimento ....
“Bè
sai mi sono messo su, la prima cosa che mi è capitata tra le
mani!” le rispose,
sorridendole allegramente ... poi facendosi più dolce e
serio, aggiunse ...
“A
proposito, ti ho già detto, quanto sei carina?”
Ran a quelle parole, alzò lo
sguardo immensamente riconoscente e felice, e mentre camminava, le
sembrava
quasi di volare
“Solo
oggi però!”aggiunse lui facendole la linguaccia, e
cominciando a correre,
ridendo allo stesso tempo ... a pochi metri da lui la sua amica
d’infanzia lo
seguiva a ruota mentre, sul suo candido viso, sbocciava un spontaneo
sorriso
...
Proprio
lo stesso sorriso, dipinto sulla faccia della stessa ragazza, che in
quel
momento gli stava teneramente porgendo una coppa di gelato ....
“Ecco
il gelato ... ed ecco il bacio!” disse lei, stampando un
sonoro bacio sulla
guancia, del bambino ....
“Ran
..!!” esclamò imbarazzato Conan, mentre si
nascondeva le guance bollenti ...
“Scherzetto
.. scherzetto .. scherzetto!!”
disse
Ran, esplodendo in una fragorosa risata, che a poco a poco
contagiò anche il
“fratellino”
Dopo
aver terminato di mangiare entrambi il gelato, a Conan
scappò un sonante
sbadiglio, che fece venire in mente a Ran, che per un bambino delle
elementari
come lui, sarebbe stato più opportuno andare subito a letto.
Così prese il
piccolo a cavalluccio e lo porto davanti alla camera del padre, ma
proprio in
quel momento si sentì sussurrare all’orecchio ....
“Ran-neechan
.... sta-stasera p-po-possso dormire ... con te?” disse
terminando,
imbarazzatissimo, la frase, il più velocemente possibile,
certo non era la
prima volta che dormivano assieme .... ma era la prima volta che era
lui a
proporglielo ... e dopo un arco di tempo che a lui parve un secolo,
finalmente
arrivò la risposta ....
“Ma
certo Conan-kun, che domande che fai! E’ ovvio che puoi
dormire con me!”
E
così entrarono nella stanza, lei lo adagiò
teneramente sul letto, si accoccolò
dolcemente vicino a lui, gli rimboccò le coperte e disse...
“Buonanotte,
Conan-kun!”
“Sogni
d’oro, Ran-neechan!”
“Si
.... davvero sogni d’oro ... !!”
E
detto questo, si addormentarono entrambi, cullati dal rumore del vento,
e dalla
luce della luna, che andava sempre più svanendo ... per
lasciare il posto ad un
nuovo giorno.