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Autore: spava_mcr    08/09/2008    2 recensioni
La mia vita non era mai stata così. Finalmente avevo tra le mani tutto ciò che avevo sempre sognato, Avevo lasciato l' Italia, dopo anni di studio, anni di lacrime e lotte con la famiglia.Il motivo? Semplicemente io. Io che ero così diversa dalle persone della mia età, io che suonavo, io che avevo un gruppo, io che non ero certo una persona che passasse inosservata, io e la mia voglia di indipendenza, la decisione di non frequentare l'università e di partire alla volta dell'America con la band. La mia band.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 This Is My Life La mia vita non era mai stata così. Finalmente avevo tra le mani tutto ciò che avevo sempre sognato, Avevo lasciato l' Italia, dopo anni di studio, anni di lacrime e lotte con la famiglia.
Il motivo? Semplicemente io. Io che ero così diversa dalle persone della mia età, io che suonavo, io che avevo un gruppo, io che non ero certo una persona che passasse inosservata, io e la mia voglia di indipendenza, la decisione di non frequentare l'università e di partire alla volta dell'America con la band. La mia band. Questo il motivo che aveva sempre acceso le mie speranze, che riusciva a tenermi in vita, vano però per i miei genitori, molto contrari a questa scelta da loro definita '' avventata''.
Nonostante tutto cel'avevo fatta, si, ero riuscita a far valere le mie scelte ed ora ero quì, lontana migliaia e migliaia di chilometri dal mio passato. Non avevo alcun ripensamento, nè timore sull'avvenire e potevo ben dire di aver finalmente imparato a guardare al futuro. Sentivo che il mio posto non era a Palermo, città della Sicilia dove non c'è posto per una rock band come la nostra, il mio posto era aldilà dell'oceano, in America, per sfondare là come tutte le band che da sempre noi amavamo. La chitarra era sempre stata la mia passione, cominciai con quella classica ad undici anni, per accontentare i miei genitori, ma a tredici possedevo già la mia prima chitarra elettrica, praticamente un sogno poter sfogare i miei sentimenti, i miei dolori, e la mia rabbia con uno strumento così bello da cui non credo mi allontanerò mai. Suonare è sempre stata la mia passione, ricordo ancora la prima prova che feci con il gruppo, ero emozionatissima ed ognuno diede il meglio di se. Eravamo piccoli, e nessuno di noi era perfetto, ma crescemmo insieme, aiutandoci e facendoci coraggio, imparando a suonare alle feste e nei locali, facendoci affermare tra le band Palermitane ma senza mai essere '' scoperti''. Questo ci spinse in America, lontani da Palermo, lontani da un' Italia troppo commerciale per essere disposta ad ascoltarci. Ricordo anche quando prendemmo quell'aereo, che ci avrebbe portati verso una nuova vita ma soprattutto verso un'etichetta discografica pronta a lanciarci dopo aver ascoltato i nostri demo. La nostra vita ora è cambiata per sempre, specialmente la mia, se potessi rifarei tutti gli errori di cui non mi pentirò mai, sono cresciuta, sono cambiata, dentro e fuori, ho imparato a saper affrontare un pubblico, ho imparato a gestire l'ondata di successo che ci ha letteralmente travolti nel giro di qualche mese, ma soprattutto ho imparato ad amare ed essere amata, ho imparato a soffrire e ricordare, ma per una volta, senza lacrime. E' il momento di tornare indietro a circa un anno e mezzo fa...

3 Settembre 2012
                                                                 
Mi sono appena svegliata, ho cercato a tentoni l'interruttore dalla parte sbagliata, credo che il mo cervello non abbia ancora capito che ormai sono mesi che non sto piu' nella mia vecchia casa, in Italia. Credo di avere l'aria abbastanza arruffata, e per confermare decido di andare dritta in bagno a sciacquarmi il volto, senza però far molto rumore, è notte fonda, no? Con passi felpati raggiungo il bagno, accendo la luce e mi guardo allo specchio. Sono ancora come mi ricordavo, capelli castani chiari, quasi biondi, molto scalati, che mi ricadono ribelli sugli occhi chiari, che danno un po' sull'azzuro e sul verde acqua. Indosso la maglietta sbiadita di un qualche gruppo musicale ed ho decisamente un'aria assonnata. Mi sciacquo il viso, sono ancora scossa dal tremendo incubo che ho appena fatto, e decido così di tornare a letto per riprendere il mio sonno molto tormentato. Vorrei mettermi a suonare nel cuore della notte, ma non lo faccio perchè rischierei di svegliare l'intero palazzo che già irrito a tutte le ore del giorno. Vivo da sola, ho scelto così perchè non sarei riuscita stare con qualcuno degli stessi metri quadri per piu' di qualche ora, scommetto che avremmo sicuro finito per litigare.
Ho un carattere molto particolare io, non mi fido di nessuno o quasi. Negli ultimi anni ho imparato a chiudermi in me stessa e imparare a far viaggiare i miei strambi pensieri solo all'interno della mia testa, senza condividerli con nessuno. Con i risparmi di una vita e qualche aiuto da parte della famiglia mi sono così comprata quest'appartamento a New York, distante solo qualche isolata dalle abitazioni degli altri ragazzi, con cui condivido il mio sogno. Noi siamo infatti i ''The Smiles'' affermata band palermitana che purtroppo non ha mai fatto il '' grande salto''. Alla chitarra ci sono io, Spava, soprannome datomi dagli amici, il mio vero nome è Francesca, alla tastiera c'è Elena, la mia migliore amica, al basso c'è domenico, alla seconda chitarra c'è Danilo, alla batteria Fioranna ed alla voce Priscilla. Siamo quì per questo,suonare suonare e soltanto suonare, aspettiamo la telefonata della misteriosa etichetta discografica che non si sa come ha trovato i nostri demo, si presuppone via internet. Mary, la nostra manager ha ricevuto da poco questa telefonata, da quest'ignota etichetta discografica di cui purtroppo non ricorda il nome che dovrebbe pero' chiamarci a breve per fissare la data ed il luogo dell'incontro. Ha detto soltanto che tutti erano molto entusiasti di noi, soprattutto il ragazzo con cui lei aveva parlato al telefono, che aveva iniziato a farle i complimenti sul nostro ''sound energico, rock ed innovativo'' e sembrava convinto di farci firmare un contratto per lanciarci nel mondo della musica. Saremmo così passati dall'altra parte del palco, finalmente, dopo anni ed anni di speranze. Mi riaddormentai tra questi pensieri, con un sorriso enorme stampato sul volto.
  
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