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Autore: MiaBlack    01/08/2014    7 recensioni
Teniamoci compagnia tutto agosto!
E' tempo di vacanza per i nostri eroi! Mare, sabbia e sole. un trio perfetto associato a Oliver e Felicity. la nostra coppia preferita ha deciso di andare in vacanza ma ci sarà qualcuno che ci mette lo zampino che accadrà!!!
mmhh Va beh leggete e commentate!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ammetto che solitamente non pubblico in agosto, siamo tutti in vacanza io sono fuori casa, quindi solitamente non pubblicavo, ma ovviamente mentre ero in viaggio con la mia migliore amica discutevamo sul fatto che avessi pubblicato il primo capitolo della storia del pargolo poco prima di partire e che quindi avreste dovuto attendere settembre per leggere il seguito. Mi ha dato della stronza ç_ç per averlo fatto. Agosto è sempre stato un mese arido per la pubblicazione visto che la maggior parte delle persone non è a casa e non segue le storie, questo ovviamente era un motivo validissimo prima dell'avvento dei nuovi cellulari super tecnologici che hanno la connessione. Ammetto che avevo rimosso questa possibilità, non pensavo che anche se siamo tutti al mare possiamo leggere e recensire col cellulare, così abbiamo deciso di pubblicare questa storia, che era già pronta da qualche tempo aspettavo solo il momento giusto per metterla. La storia è divisa in 5 capitoli più o meno lunghi tutti uguali La pubblicazione sarà UNA volta a settimana OGNI VENERDI' così da tenervi compagnia per tutto il mese di agosto mentre aspettate il secondo capitolo della storia del pargolo.

Quindi ora vi lascio alla storia e vi chiedo di commentare, sfatiamo il mito che in agosto il sito è morto!

 

Ultima cosa, sono una persona che scrive a tema, questa storia è stata scritta in una giornata brutta, che anche se il calendario segna luglio assomiglia di più ad un dicembre, vento, tuoni e fulmini. e ovviamente acqua a catinelle, con un mix del genere non poteva che uscire questa storia.

 

Tempo di vacanze…

 

Capitolo 1 la città è un forno

 

Quella era una giornata calda, caldissima, quasi torrida, era una di quelle giornate d’agosto in cui il caldo toccava livelli intollerabili.

Il caldo si era insinuato anche nel sottosuolo della vecchia fonderia. Erano i primi d’agosto e le stanze segrete sotto al Verdant erano silenziose, o quasi. Un grugnito si propagò per le pareti un attimo prima del rumore della barra di ferro che cadeva rumorosamente a terra.

Una ragazza bionda sedeva sulla poltrona davanti al computer lanciando fugaci occhiate al ragazzo che incurante del caldo asfissiante si stava allenando. Prese una cucchiaiata di gelato e se lo portò alla bocca, il refrigerio del fresco alimento durò poco. Felicity continuava a mangiare il gelato in silenzio cercando qualcosa da fare, era andata al covo sperando di trovare un po’ di fresco, essendo sotto terra quel posto doveva respingere il caldo, invece anche li si soffocava dal caldo.

Felicity sospirò annoiata, non aveva niente da fare, la Queen Consolidated era chiusa per ferie e anche i cattivi sembravano essersene andati scappando dal caldo della città.

Quel posto era stranamente vuoto, erano andati tutti in vacanza: Diggle con Layla, Thea e Roy e anche Sarah era andata in vacanza con sua sorella, insomma tutti avevano lasciato quella dannata città che si era trasformata in un forno, anzi era diventata l’inferno. Felicity guardò lo schermo del computer dove la foto di una spiaggia bianca e di un mare cristallino faceva bella mostra sullo schermo. Sospirò ammirando quella foto.

-Cosa hai? – Oliver era sceso dalla trave al soffitto ed era ricaduto a terra poco lontano da lei con un rumore sordo.

-Niente.- sibilò in risposta. Lui la guardò socchiudendo gli occhi e scrutandola attentamente, era chiaro come il sole che c’era qualcosa che non andava.

-Cosa c’è da guardare?- chiese irritata, lei odiava il caldo, il caldo la faceva sudare e i vestiti si attaccavano addosso e la pelle diventava appiccicosa.

-Okay, sarò anche lento a capire determinate cose, ma Felicity che ti prende?-

-Ho caldo. – rispose lei alzandosi dalla sedia e andando a prendere una bottiglia d’acqua fresca nel minifrigo che avevano messo. Oliver la guardò, quando era arrivata era intento ad allenarsi e non aveva notato come era vestita o meglio svestita: portava una canottiera rossa e un paio di shorts in jeans veramente corti, troppo corti per i suoi gusti; da quando Felicity aveva vestiti del genere nel suo armadio? Okay che faceva caldo, ma in quel modo stava attentando alla sua sanità mentale. La vide piegarsi per prendere la bottiglia da dentro il minifrigo, un imprecazione uscì dalle sue labbra, se non fosse arrivato preso il freddo avrebbe fatto qualcosa di veramente stupido.

-Okay… e poi? – chiese, cercò di guardare qualcos'altro che non fossero le gambe della ragazza, ma nonostante tutto il suo impegno l’occhio continuava a cadere li.

-Niente, mi annoio, sono qui da sola e sto morendo di caldo! Sono andati tutti in ferie e io sono qui a Starling city a cuocere in questa dannata città che si è trasformata in un forno. – continuava a non capire il problema, lei non lo guardava, il suo sguardo era puntato su qualcosa dietro di lui, seguii la direzione in cui guarda e capì, stava guardando lo schermo del computer dove una bellissima spiaggia troneggia su tutto lo schermo.

-Primo: non sei sola, ci sono anche io qui. – gli regalò uno sguardo di ammonimento, certo lui era li, ma a parte per lavoro loro non erano mai usciti insieme, nemmeno come amici, le poche volte che capitava c’era sempre Diggle con loro e parlavano di lavoro per la maggior parte del tempo.

-Secondo: Cos’è quella una spiaggia di Tahiti?- chiese indicando col capo lo schermo del pc.

-Bora Bora. – rispose lei con un piccolo broncio di disappunto, erano anni che voleva andare a Bora Bora e tutto per colpa di uno stupidissimo film che aveva visto con il suo ex ragazzo, dove il protagonista non faceva altro che dire che voleva andare a Bora Bora, così alla fine era diventato il suo chiodo fisso. Chiodo che non si era mai potuta permettere di soddisfare visto il prezzo del volo.

-Okay, andiamo. – Oliver lo disse con un tono così disinteressato e ovvio che spiazzò Felicity. La ragazza si voltò a guardarlo con la bocca leggermente aperta. Oliver le aveva appena proposto di andare a Bora Bora insieme? Si pizzicò il braccio, no, decisamente era sveglia. Se non stava dormendo allora c’era solo un'altra spiegazione a quello che avevano sentito le sue orecchie: il caldo le doveva aver danneggiato le orecchie o il cervello.

-Oliver tu non mi stai realmente proponendo di andare a Bora Bora insieme? – anche se la domanda le suonava stupida doveva farla, era ovvio che non glielo aveva proposto, non era in uno dei suoi soliti sogni, quella era la realtà.

-Si invece. – per la seconda volta in meno di due minuti Felicity rimase di nuovo a bocca aperta.

-Oliver, io… come… quando? Ma, non possiamo! – balbettò lei in modo sconclusionato, quella frase non aveva il minimo senso logico.

-Con l’aereo aziendale. Quando, beh dipende quante tempo ci impieghi a preparare la valigia. – le rispose lui guardando il suo orologio erano dieci del mattino, se fossero riusciti a partire entro un ora sarebbero riusciti ad arrivare per le otto la sera.

-Oliver non possiamo usare l’aereo aziendale, Isabel ci ha già accusato di volerlo usare per spassarcela. – gli ricordò lei, il ricordo di quello che disse la mora prima di imbarcarsi con loro per andare a Mosca era rimasto impresso a fuoco nella sua mente.

-Isabel è in vacanza e non tornerà prima di due settimane, se torniamo prima di lei non lo scoprirà mai.-

-Tu sei pazzo! E poi, vuoi veramente venire con me a Bora Bora? –

-Che c’è di male?-

-Oliver, non siamo mai andati da nessuna parte da soli. –

-Non è vero.- la corresse lui accigliandosi.

-Hai ragione, in missione quando Dig non ti parlava. Ma a parte in quell’occasione non siamo mai stati soli se non per lavoro. Tu vuoi passare veramente dieci giorni con me? Da solo? Non sai niente di me e se ti stanchi o non mi sopporti che fai? Sali sull’aereo e parti lasciandomi li? –

-Non essere assurda non ti lascerei mai li, tu sei mia amica, sei la mia partner, sei il mio braccio destro non posso fare a meno di te. E se dovessi irritarmi troppo con la tua parlantina assurda ti affogherò! –

-Tu..- iniziò indignata.

-Stavo scherzando. Forza a preparare la valigia io prenoto un bungalow e faccio preparare il piano di volo.- la spinse verso l’uscita del covo, incitandola a tornare a casa a preparare le valigie.

-Vuoi che me ne occupi io? – Felicity si fermò lei guardandolo, solitamente affidava a lei il compito di prenotare e di far preparare i piani di volo.

-No, tu vai a fare le valigie, ho esperienza di ragazze, ci starai una vita e voglio partire presto così da arrivare presto. –

-Okay…- Felicity uscì lanciando un ultima occhiata a Oliver.

 

Un ora dopo Felicity era all’aeroporto con Oliver, le valigie erano già state portate dentro l’aero. Stavano aspettando Oliver che aveva appena ricevuto una telefonata. Felicity continuava a guardare l’aereo e lanciava fugaci occhiate a Oliver, come se tutto dovesse finire male.

-Eccomi, scusa. Pronta? – Oliver aveva chiuso la chiamata e aveva rimesso il cellulare in tasca, Felicity smise di fissare l’aereo e spostò lo sguardo sul ragazzo accanto a lei.

-Oliver sei ancora in tempo. – esclamò mettendosi davanti a lui, bloccandogli così la strada per raggiungere l’aereo, lui si accigliò a quella frase.

-In tempo per cosa?- chiese cercando di guardarle il viso e non il seno che era praticamente fuori dalla canottiera.

-Se ci hai ripensato non ci sono problemi, io.. capirei. Voglio dire è un idea… -

-Geniale. Saliamo forza. – le passò un braccio attorno alle spalle e la fece girare puntando dritti verso le scalette dell’aereo. Lei stava per dire “folle” quella era realmente un idea folle, ma Oliver sembrava tranquillo e per nulla interessato a cambiare idea sul viaggio.


Le ore di volo parvero interminabilmente lunghe, Felicity lanciava sguardi fugaci ad Oliver il quale guardava fuori dal finestrino e sorseggiava da bere.

Felicity aveva provato a fare conversazione, ma non sapeva di cosa parlare con Oliver, lui era sempre così serio e riservato, così alla fine aveva deciso di lasciar perdere e si era messa a sentire un po’ di musica, mentre guardava il mondo sotto di lei passare.

 

La bionda si svegliò indolenzita, non si era nemmeno accorta di essersi addormentata, si stiracchiò, quel movimento fece scivolare la coperta che aveva addosso, non si ricordava di averla prima.

 

Oliver si era perso a guardare fuori dal finestrino, stava ancora cercando di capire per quale motivo le avesse proposto di andare li insieme, non che non volesse passare del tempo con Felicity, il problema non era assolutamente lei, il problema era il luogo, non Bora Bora di per se, ma l’idea di andare su un isola, anche se non era un isola sperduta nel nulla, era comunque una dannata isola circondata dal mare, dopo aver passato cinque anni su Lian Yu si era ripromesso di non andare più su un isola per il resto della sua vita, ma quando aveva visto l’espressione della ragazza le parole erano uscite dalla sua bocca prima ancora di poter collegare la lingua al cervello.

L’aero ebbe un piccolo scossone dato sicuramente da un vuoto d’aria, fu una frazione di secondo, Oliver non si spaventò, era abituato a volare, ma quello lo fece riscuotere dai suoi pensieri. Si voltò verso Felicity, non era stato molto carino con lei, le aveva proposto il viaggio e poi si era perso nei suoi pensieri ignorandola completamente. Quando la individuò gli scappò un sorriso, era seduta sulla sua poltrona dall’altra parte dell’aereo, era leggermente voltata verso il finestrino, aveva le cuffie e gli occhi chiusi, si doveva essere addormentata. Si alzò e prese una coperta coprendola attento a non svegliarla.

Diverse ore dopo la vide svegliarsi guardò la coperta e poi si voltò verso di lui. Si alzò e si avvicinò a lui.

-Grazie. – semplice e diretta, sorrise, non si aspettava niente di diverso da lei.

-Prego. – si sorrisero, lei lo guardava mordicchiandosi il labbro, indecisa su cosa fare.

-Siediti. – le fece Oliver indicando il seggiolino vuoto davanti a lui, era inutile che stesse dall’altra parte dell’aereo erano solo loro e c’erano tanti posti liberi. Felicity si accomodò davanti al ragazzo sorridendogli, dopo qualche minuto di silenzio sospirò rassegnata, non sarebbero riusciti a parlare.

-Quanto manca? – chiese cercando di rompere il ghiaccio, doveva pur esserci un modo per riuscire a parlare con Oliver senza che ci fosse di mezzo il lavoro.

-Un'oretta. –

-Che bello, non vedo l’ora di arrivare. – si avvicinò al finestrino e guardò giù, una distesa d’acqua infinita con qualche isola sparsa qua e la, quello a suo parere era il paradiso. Il ragazzo non poté fare a meno di sorridere vedendola così felice.

 

Continua...

 

agosto siamo tutti (o quasi) in ferie quindi mi sembrava giusto mandare anche loro in vacanze, alla fine a natale lavorano, per l'ultimo dell'anno lavorano, lavorano sempre poveretti almeno agosto lasciamoli riposare! ^.^

Perchè Bora Bora? Lo dice Felicity stessa, per via di un film, ovvero “xXx” Vin Diesel ripete per tutto il film che vuole andare a Bora Bora.

Più o meno o detto tutto ci vediamo VENERDI'!!

un bacione buone vacanze!

Mia

 

   
 
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