The Sign of Three

Avete presente quando credete al cento per cento di sapere ogni particolare del carattere di una persona, e poi scoprire che quello che sapevi non erano altro che menzogne?

A me è capitato.

Ho sposato una donna che ha finto per mesi di essere quello che non è.
E io?
Io la amo.
Non mi importa un accidenti di chi era prima.

Lei è mia moglie.
La futura madre di mio figlio.
Lei è Mary.
E sarà Mary per sempre.

Quando ho preso coscienza della sua falsa identità...
Mi sono sentito perso, tradito, umiliato.
Ma ho riflettuto...
Effettivamente, chi è in realtà chi crede di essere?

Nessuno.
Nessuno è come si crede, o come gli altri ti credono.

Prendiamo Sherlock come esempio.

Una persona qualunque lo riterrebbe un cinico, inopportuno e fastidioso So-Tutto-io.

Chi gli è vicino, ma non quel tanto che basta da avere la sua fiducia, lo riterrebbe una persona inpossibile da gestire, indelicato e cercherebbe di “riparare” ciò che le sue parole sono in grado di rompere.

Chi, invece, si merita la sua fiducia, lo riterrebbe un genio.
Un fottuto genio da prendere a calci.
Una persona inpulsiva, forte e debole allo stesso tempo.
Ferito da anni di una solitudine che lui stesso non vuole ammettere di provare.
Una persona capace di fidarsi ciecamente di te, che crede nelle tue capacità.
Io amo questa persona.

Il mio cuore è diviso in tre.
Devo dividere il mio amore e per me non ne rimane neanche un po'.
Ma ne sono fiero.
Sono fiero di provare questo immenso amore, e di poterlo donare a chi, invece, si merita la mia di fiducia.

E sono queste tre persone, per me.
Mary, mio figlio e Sherlock.
I miei tre segni del cuore.