Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Ricorda la storia  |      
Autore: AriadnesLinon    02/08/2014    5 recensioni
"Mi sorridi incuriosita, ma non ti fermi e continui per la tua strada.
Io, però, una cosa l'ho vista: hai gli occhi dorati; e non lo scorderò più.
"
Leigh s'innamorò dello sguardo di Rosalya, perchè non potè più dimenticarlo.
Un breve viaggio nella vita di due personaggi che hanno forse poco spazio, ma che mi piace immaginare così.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leigh, Rosalya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nei tuoi occhi *

Leigh & Rosalya

 



Oggi hai quindici anni e per la prima volta incrocio i tuoi occhi. 
Sono seduto al tavolino di un bar in centro. Lavoro da qualche giorno in un negozio di abbigliamento in fondo alla strada: i prezzi sono alti e i vestiti non mi piacciono, però la paga è buona, io e mio fratello ci siamo appena trasferiti e i soldi mi servono per non tornare in campagna dai miei.
In realtà quello che mi serve davvero è un'idea, se voglio aprire un negozio tutto mio e andare via da qui.
È quasi estate, l'aria è frizzante e io me ne sto qua fuori, fra le mani ho un bloc-notes e fra le labbra una matita. Ogni tanto butto un'occhiata ai passanti, sperando che qualcuno mi dia l'ispirazione. All'improvviso, tu: cammini per la strada, tranquilla. Sei alta, sinuosa, avanzi decisa e ad ogni passo i tuoi capelli chiarissimi si agitano avvolgendo le tue spalle in un morbido abbraccio, come i drappeggi di un velo. Hai gambe lunghe e chiare e un viso affilato che mi ricorda gli elfi e le fate. Stai guardando le vetrine, ogni tanto ti fermi ad adocchiare un capo qua e là. Ad un certo punto pieghi a destra, e nel farlo passi accanto a me; prima di sparire oltre l'angolo, mi noti. Mi sorridi incuriosita, ma non ti fermi e continui per la tua strada.
Io, però, una cosa l'ho vista: hai gli occhi dorati; e non lo scorderò più. 
 
Oggi hai sempre quindici anni, è passata una settimana. Sono a lavoro, c'è poca gente e questa volta fare l'inventario tocca a me.
Sto pensando a te: ti ho pensata spesso, in questi giorni.
Mentre rimugino la porta si apre, alzo gli occhi dal foglio che sto riempiendo e ti vedo: sei meravigliosa. Indossi un prendisole giallo che dà ai tuoi occhi il colore iridescente del sole.
Mi sorridi e il mio cuore s'infiamma. Ti dai un'occhiata intorno, ma si vede che hai gusto perché capisci all'istante che qui in mezzo non c'è niente per te. Allora mi riservi un sorriso colpevole, mi saluti con la mano e te ne vai.
Però in quel breve lasso di tempo io l'ho trovata: la favilla, l'intuizione, la fiamma; quello che cercavo.
L'ispirazione.
Farò qualcosa per te. 
Qualcosa che lasci senza parole quella ragazza bellissima e che non potrà fare a meno di volere. Qualcosa che ti costringa ad entrare nel mio negozio e non ti lasci più andare via.

«Ti prego Lys, fallo per me!»
«Leigh, te l'ho detto, non se ne parla. L'ho appena conosciuta, non potrei mai arrischiarmi a proporle una cosa del genere!».
Oggi hai sedici anni da poco, ma io ancora non lo so; sono quasi sei mesi, da quando ti ho incontrata. Il tempo è volato, l'ho passato a disegnare e a cucire. Per te.
«Ti supplico, non te lo chiederei mai se non fosse importante! È un'opportunità incredibile, ma per realizzarla mi serve lei!»
Mio fratello sbuffa, non capisce. In una grande boutique, in centro, cercano nuovi stilisti. Voglio portare i miei abiti, ma perché siano perfetti io voglio te, ti voglio al mio fianco. Solo tu.
«Non capisco perché ti ostini tanto a volere lei. Potresti usare una di quelle a disposizione degli aspiranti!»
«No, è impossibile. Tutte le mie creazioni sono per lei. Non sarebbero le stesse indosso ad un'altra», ribatto più deciso che mai.
Un sospiro, ma Lysandre finalmente si arrende: accetta, te lo chiederà.
Sarai la mia modella. 
Tu che già sei la mia musa e nemmeno lo sai.

Oggi hai sedici anni, io ne ho diciotto e sto per morire - si, ne sono certo, morirò. Morirò di gioia perché sei davanti a me, sulla panchina di fronte al negozio che da oggi è mio, due calici di champagne fra le nostre mani mentre festeggiamo l'inizio di qualcosa di nuovo. I tuoi capelli assorbono i riflessi argentati della luna, i tuoi occhi sfavillano e io credo che in qualche modo abbiano imparato ad arrivarmi dritti in testa, o fra i ventricoli del cuore, quegli occhi dorati, marchiati a fuoco in cima ai pensieri. Tu stai parlando, mi chiedi qualcosa ma io non ti ascolto più: con le dita ti sto sfiorando le labbra, sono morbide e dolci sotto i miei polpastrelli. Non mi accorgo di averlo fatto finché non sorridi, mi prendi la mano e te la posi sul collo; mi dici che ti piace il mio sguardo perchè con i colori della notte si screzia di blu. Poi infili gli occhi nei miei e io non ci vedo più. 

Oggi hai sedici anni, io quanti anni ho non lo so più, ma so che ti bacio, ti bacio e la tua meraviglia è tutta per me.
Ti bacio sotto il cielo reso languido dalla luna, ti bacio nel sole che scotta la pelle, ti bacio di giorno fuori dalla tua scuola, ti bacio di notte nel segreto dei nostri respiri, ti bacio in silenzio, ti bacio ridendo, ti bacio ansimando, ti bacio mentre gridi di piacere sotto di me; ti bacio per oggi, per ieri, per il domani che verrà, ti bacio per tutta la vita e capisco che sei tu.
Ancora non ci credo e penso che ti bacio, e poi ci credo e non penso più.

Oggi hai diciassette anni e abbiamo appena litigato. Tu sei arrabbiata perché dici che lavoro troppo e non ho mai tempo per te, io sono distrutto perché non posso credere che pensi questo di me. 
Mi viene da piangere, ti cerco a scuola ma non vogliono farmi entrare, perciò me ne sto in cortile con il cuore tranciato a metà. Una ragazza che non ho mai visto mi guarda, io la fermo e le chiedo di te. Si chiama Cèline(*), mi dice.
Ti prego, le dico, ti prego Cèline, aiutami, i miei occhi gridano, la mia musa non mi vuole, ma niente esisterebbe senza di lei. 
Ti prego Rosalya, aiutami, il mio animo implora perdono, io ti amo e non esisto senza di te.

Oggi hai ancora diciassette anni. Siamo al mare e io ti guardo, hai il costume che ho fatto per te e sei una meraviglia. La ragazza che mi ha aiutato è diventata tua amica, ti saluta: abbiamo fatto pace e  - col sole che bacia il tuo corpo sinuoso - io ti voglio sempre di più. 

Oggi hai diciotto anni. Proprio oggi, perché è il tuo compleanno. 
Hai passato settimane ad organizzare la festa e io ti ho fatto il vestito: è lungo e rosso, sembra bruciare, proprio come il sole, proprio come te.
Ridi tutta la sera, sei felice, ti diverti. Ci sono tutti: Kim ti scatta le foto, così in ogni due su tre c'è anche lei, Violet si guarda intorno estasiata, quegli strani gemelli che ti stanno tanto simpatici non si staccano dal buffet e fra le mani di Castiel ogni tanto c'è un nuovo bicchiere. Poi c'è Nathaniel con una cravatta azzurra che ci sorride, e alla fine arriva anche Lysandre: a sorpresa, stringe nella sua mano quella di Cèline. Ne sono felice.
Siamo tutti felici, quella sera. Un po' brilli ci lanciamo in piscina, tu abbracciata a me, ancorata, spero, per tutta la vita.

Oggi hai diciotto anni e qualche ora, e nel buio della tua stanza mi dici che mi ami, e nel buio della tua stanza mi chiedi di non lasciarti più. 

Oggi hai vent'anni, camminiamo per strada. I miei vestiti sono diventati famosi, guadagno molto e posso darti tutto quello che vuoi. 
Tu mi dici che sei felice ma ti senti un po' inutile, che la scuola è finita da un pezzo e ti sembra che gli altri siano già troppo avanti a te. Hai saputo che Lysandre continua a scrivere e cantare, che Nathaniel ha conquistato l'università, che persino Castiel ha deciso che la musica sarà il suo futuro. 
E tu?
Mi dici che hai avuto una rivelazione, che essere la mia musa ti piace ma che vuoi fare qualcosa di più, qualcosa che serva al mondo, qualcosa che aiuti gli altri, quelli che non sono felici come me e te.
Vuoi creare qualcosa di grande, forse vuoi fare beneficenza, ora che possiamo permettercelo, ora che sai che io ci sarò.
Oggi mi dici questo, con i tuoi occhi che sono la mia vita e che vedo scintillare di consapevolezza e maturità.
Oggi io mi inginocchio a te, in mezzo alla strada, così, non mi importa, perché per te farei mille volte di più, e oggi ti chiedo di sposarmi, così sul momento, senza niente da metterti al dito se non tutta la mia esistenza, tutta la mia essenza. Tutta solo per te.

Oggi hai ventun'anni e io ventitrè, forse siamo troppo giovani ma non mi importa, perché in questo momento ti sto aspettando all'altare e sono l'uomo più felice che c'è. 
Gli altri ridono, i nostri amici; Cèline sospira tra le braccia di Lysandre quando entri dalla porta di quercia, col vestito che non ho potuto farti io perché non si può.
E sei meravigliosa, e io mi sento un dio, e da oggi sei anche mia moglie, tu con i tuoi sogni, con la tua eleganza, con la tua voglia di divorare la vita a morsi giganti, sei mia moglie oggi e lo sarai per sempre, quando anche i miei capelli saranno d'argento e conteremo le rughe sul nostro viso, e anche loro saranno meravigliose, e io continuerò a vederti come la mia musa e cammineremo insieme attraverso gli inverni della nostra vecchiaia, meravigliosa...

Oggi non so dire quanti anni hai, quanti ne ho, mentre ce ne stiamo seduti sul nostro divano e io ti accarezzo il pancione. Non riesco a smettere di guardarlo, di guardare te, che sei bellissima così morbida e quasi madre, così viva accanto a me.
Ti avevo giurato che non avrei amato altre che te, ma ho mentito: non avrei creduto di potermi innamorare di nuovo, e invece eccomi qui, a sospirare d'amore per una donna che non è neanche nata.
Scherziamo e ci chiediamo di che colore avrà gli occhi la nostra bambina, tu dici che vuoi rivedere i miei quasi neri, ma io voglio le tue iridi dorate per amarle ancora di più.

Oggi hai cento anni, cento anni di gioia su quel letto d'ospedale, più bella che mai quando l'infermiera ci porta nostra figlia.
Alla fine ha i tuoi occhi.
E i miei.
E quelli di Lysandre.
Oggi ho cento anni, cento anni di gioia, quando guardo gli occhi di mia figlia.
Ha un occhio d'oro come il sole, l'altro scuro come la notte.
Come tu ed io, adesso più che mai, una volta ancora, oltre le nostre vite, nella sua, per l'eternità.
 
 
 
 
NDA: Questa One Shot è stata scritta un giorno mentre ero al mere, di getto e sulle note del cellulare; ho cercato poi di limarla il più possibile, ma come sempre gli errori o le incoerenze possono essermi sfuggite: spero che in tal caso sarete così gentili da farmeli notare ^^ 
Forse è leggermente melensa, però questa coppia mi piace e volevo scrivere qualcosa su di loro; probabilmente ne ho fatto un ritratto un po' troppo rose e fiori, ma per le liti e i bisticci c'è tempo: lasciamogli un po' di felicità. 
Il rating è giallo per qualche accenno che temevo potesse essere di troppo per quello verde.  
Per quanto riguarda Cèline(*), si tratta del personaggio di un'altra One Shot che ho scritto, "L'anima di un poeta"; ho deciso di inserirla perché tendo irrimediabilmente a collegare praticamente tutto quello che scrivo, dato che in realtà è da tempo che sto pensando ad una Long che colleghi tutti i pezzi, che non penso pubblicherò mai ^^' 
Per quanto riguarda il diciottesimo di Rosa, ho fatto un po' di ricerche, ma non riesco a trovare nulla: naturalmente in Francia la maggiore età si raggiunge appunto con i 18 anni, quindi suppongo che anche lì sia usanza festeggiarne l'arrivo. Se qualcuno avesse informazioni più precise, sono pronta a correggermi ^^ 
Infine, ovviamente, la parte della lite tra i protagonisti e quella ambientata in spiaggia sono ripresi rispettivamente dall'episodio 6 e 9. 
Bene, ho finito. Spero di ricevere qualche recensione che mi aiuti a migliorare! 
Un bacio  
Ari
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: AriadnesLinon