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Autore: Helerya    02/08/2014    2 recensioni
Era passato quasi un mese da qual giorno. Da alllora era cambiato tutto. Gli appartamenti avevano assunto un'aura triste dal giorno dell'incidente...
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ema Hinata/Asashina, Un po' tutti, Yuusuke Asashina
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Tutto quello di cui ho bisogno

 

 

 

Era passato quasi un mese da quel giorno. Da allora era cambiato tutto. Gli appartamenti avevano assunto un'aura triste dal giorno dell'incidente...

 

Un mese prima...

 

“Fuuto-kun, sei lento. Se continui così arriverai in ritardo!”

“Lo so benissimo questo, nee-san. Ma le prove ieri sera sono durate fino a tardi, quindi non ho dormito molto.”

“Non cambia niente il fatto che tu abbia dormito poco, devi andare a scuola!”

Fuuto scute la testa rassegnato. Quando Ema si dà da fare assomiglia quasi ad una madre... quanto vorrei essere il padre! Passare con lei la mia vita... dormire insieme... abbracciarci... baciarci... fare s- MA CHE DIAVOLO VADO A PENSARE?! Devo stare calmo, nessuno deve capire cosa stavo pensando! Se Fuuto se ne accorgesse, sono sicuro che-

“Ehi, Yuusuke, perchè hai la faccia rossa?”

Io riemergo dalla sala cinematografica dove stavo guardando il filmino mentale di poco fa e rispondo quasi gridando: “N-Non sono affari tuoi, bastard-”

Non finisco la frase che Ukyo-nii mi fa arrivare in testa la ormai abituale padella.

“Yuusuke, non si parla così di un prorpio fratello.”

“M-Ma Ukyo-nii... ha cominciato lui!!”

“Sei troppo rumoroso, vedi di abbassare la voce.”

La voce dal tono canzonatorio di Tsubaki mi fa imbestialire ancora di più.

“E tu che diamine vuoi?”

A fermare la lite prima che degeneri in un coro di urla è Ema, che con il suo tono conciliante ci fa calmare. Così inizia la giornata, quasi ogni giorno: noi litighiamo e poi Ema ci fa fare pace.

 

*

 

Io e Ema siamo quasi arrivati all'Università Meiji. Oggi abbiamo i corsi mattutitni, quandi ci siamo sbrigati anche noi a colazione. È rilassante quando tutto va come da programma. Tutti i giorni facciamo colazione con il cibo che Ema prepara, poi io e lei andiamo a lezione, e torniamo in tempo per preparare il pranzo, per quelli che magiano a casa, ovvio.

“Dai, Yuusuke-kun, siamo in ritardo!! Haruki-sensei stavolta non ce la farà passare liscia!”

“Lo so benissimo anch'io! Però dobbiamo stare attenti comunque per strada! EMA, ATTENT-!!”

Non finisco la frase che la vedo inerte a terra, mentre la macchina che l'ha investita sfreccia via, insieme al suo guidatore.

“N-No...”

No, non è successo davvero, non lei...

Mi sbrigo e chiamo l'ambulanza. Devo pur fare qualcosa per salvarla!!

 

 

Mentre siamo sull'ambulanza chiamo Masa-nii.

“Pronto?”

“Masa-nii! Sono Yuusuke!!”

“Calmati, che è successo?”

Così dico a Masa-nii di Ema, e lui mi dice di non preoccuparmi, che i suoi colleghi la salveranno.

Così chiudo la chiamata e avverto anche gli altri.

 

 

In meno di mezz'ora tutti i fratelli (tranne quelli che sono a scuola) si trovano tutti davanti alla sala operatoria dove Ema è stata portata in tutta fretta. Masa-nii ci raggiunge poco dopo, accompagnato da Rintarou e da mamma, che hanno la preoccupazione dipinta in viso.

“È ancora dentro?”

“Si.”

“Masa-nii, ti hanno detto niente gli altri medici?”

“Solo che era grave. L'impatto è stato parecchio forte. Ho gia chiamato la polizia, e stanno cercando il veiocolo ch l'ha investita in tutta Tokyo con ogni mezzo a loro disposizione. Lo troveranno.”

 

*

 

Oggi...

 

Era passato quasi un mese da allora. Ed Ema era ancora in coma. Non si è svagliata, e tutti ci siamo preuccupati, ma Masa-nii ci ha detto che era tutto a posto. Dovevamo soltanto aspettare che recuperasse le forze e guarisse. Il cervello non ha subìto danni, e non è in pericolo di vita. Vado a trovarla tutti i giorni. Leggo, studio, a volte schiaccio perfino un pisolino nella sua camera di ospedale. Il colpevole era un'alcolista già ubriaco fradicio di mattina presto. È stato arrestato e la sua patente confiscata. Il giudice, un conoscente di mio fratello Ukyo, ha detto che non gliela farà passare liscia, quindi la questione è risolta. Ma io non trovo pace. Avrei dovuto fermarla, o almeno essere investito al suo posto.

 

Lei meritava di meglio...

 

Mi siedo sulla sedia vicino al suo letto, e la guardo per interminabili attimi. Infine appoggio la testa vicino alla sua mano, sconsolato.

“Perchè doveva succedere proprio alla ragazza che amo... non mi sono mai neanche dichiarato... sono uno stupido fifone...”

“No, non lo sei. Non ho mai pensato questo”

No... questa è la sua voce... La sua meravigliosa voce mi fa alzare di scatto la testa, mentre lei passa la mano tra i miei capelli, guardandomi con occhi dolci e pieni d'amore.

“Non avrei voluto che venissi investito al posto mio. Sono felice perchè nessuno dei miei amati fratelli è rimasto ferito. Mi dispiace solo di avervi fatto preoccupare così tanto. Scusatemi.”

 

Non fare quell'espressione triste. Non ti si addice. Sul tuo volto sta meglio un sorriso, di quelli che sai fare solo tu e che ogni volta mi scaldano il cuore...

 

“Non ti devi affatto scusare. Quell'uomo alla guida era ubriaco. È stata tutta colpa sua. Tu eri al posto sbagliato nel momento sbagliato, tutto qui.”

Lei mi guarda, mentre la sua espressione cambia, e comincia a sorridere anche col cuore.

“Ora è meglio se chiamiamo anche il resto della famiglia. Sono tornati anche mamma e papà. Ti va di parlare con loro?”

Lei annuisce, sempre più felice. Le do il mio telefono, e da li parte tutta una serie di telefonate, che finiranno con una riunione di famiglia nella stanza d'ospedale. Masa-nii è il primo ad arrivare, insieme al dottor Onogawa, che la dichiara in perfetta salute. Fortunatamente nell'incidente si era rotta la gamba e nient'altro. I danni erano quindi poco gravi, visto cosa sarebbe potuto succederle.

Il dottore disse che entro qualche giorno sarebbe potuta tornare a casa. Tutti eravamo contenti, e io ero finalmente in pace nel mio cuore. O almeno lo fui finche nonricordai cosa mi aveva sentito dire quando si era svegliata... aveva sentito tutto... o solo una parte?... AHHH!! MALEDIZIONE!!!! Cosa aveva sentito realmente? Non ne avevo idea, ma di sicuro l'avrei scoperto presto...

 

Una settimana dopo...

 

“Yuusuke-kun! Mi aiuteresti a scendere le scale?”

La voce di Ema mi fa svegliare dal pisolino che stavo facendo sul divano.

“S-Si, dammi un secondo e arrivo.”

Era da quando Ema era tornata a casa che mi chiedeva di aiutarla. Mi chiedevo perchè.

 

Che sia perchè ero lì con lei quando si è svegliata?

 

Avrei affrontato l'argomento quanto prima. Era tutta la settimana che non riuscivamo a parlare da soli. Era costantemente circondata da almeno tre di noi, che la aiutavano in caso di bisogno. Dovevo riuscire a parlarle in privato. Dovevo conoscere i suoi veri sentimenti. Se non sarò corrisposto, allora aspetterò fino a quando i suoi sentimenti non cambieranno.

 

 

Io e Ema stavamo tornando a casa. Io portavo le sporte della spesa, mentre lei stava camminando con l'aiuto delle stampelle. Eravamo quasi tutti contrari, ma lei aveva detto che era stufa di stare chiusa in casa e aveva deciso di uscire, usando la spesa come scusa. Le cose da comprare per la festa di bentornato in suo onore erano molte, quindi ci avevamo messo parecchio per tornare. Era quasi buio, ed Ema si stava stancando. Decidemmo così di fermarci su una panchina.

“Ah, grazie mille! Non ce la facevo più! Questo gesso è molto pesante...”

“Te l'avevamo detto noi che dovevi riposarti!”

“Si, ma ero stufa di non fare niente! I videogiochi li ho gia finiti tutti, libri non ne ho molti e non sono una grande fan di manga e anime.”

Il suo broncio è troppo carino per rimanere arrabbiati. Sbuffo e le sorrido.

“D'accordo, come vuoi tu, tra poco dovremmo tornare.”

Stavo per alzarmi quando Ema mi prese la mano e mi rimise seduto. Rimasi pietrificato dal suo gesto. Lei era più la tipa che ti chiedeva di sederti, non che ti tirava giù a forza.

“Possiamo parlare?”

In effetti anch'io volevo parlarle, ma non sapevo cosa avrei potuto dirle.

“Yuusuke-kun, io volevo dirti che... ecco... che tu... io... io... io ti piaccio?”

A quella domanda risposi:

“P-Perchè me lo c-chiedi?”

“Perchè io... cioè t-tu mi... tu mi piaci!!”

La mia faccia fu più o meno questa:

*________*

Mentre quella di Ema era questa:

>_<

Ed era la più bella che avesse mai fatto. Senza nemmeno pensarci l'abbracciai e la tenni stretta a me finche il cuore non smise di battere alla velocità della luce. Non potevo crederci. I miei sentimenti che per tanto tempo avevo celato erano ricambiati. Era il giorno più bello della mia vita.

“Yuusuke-kun?!”

“Tu mi piaci.”

Riuscii a vederla arrossire vistosamente a quella mia confessione.

“Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo in faccia, ma mi sei piaciuta fin da prima che diventassi mia sorella. Non l'ho fatto apposta a imparentarmi con te. Ho nascosto questi sentimenti nel profondo del mio cuore, credendo che per te sarebbero stati solo un peso, ma ora che conosco i tuoi, non ho più bisogno di scappare lontano da loro.”

Le sollevai dolcemente il viso e la bacai. Non era un bacio appassionato, ma dolce, di quelli a stampo, quelli che dai le prime volte alla persona che ti piace.

Quando ci staccammoeravamo entrambi rossi come pomodori, ma felici, perchè sapevamo che quell'nostro amore era reciproco e speravamo anche duraturo.

 

5 anni dopo...

 

“Yuusuke!! Porta Hiroki a fare una passseggiata! Dice che vuole fare un giro sulle spalle del suo papà!”

Dalla cucina di casa nostra, Ema mi sorride mentre tiene in braccio un piccolo bambino con i capelli rosso fuoco e uno sguardo allegro e vivace.

“Papà!”

Ema lo mette giù, e il bimbo mi salta in braccio, gridando tutto contento.

“AHAHAH! Ehi, fai piano campione! O il papà finisce KO qui!”

Tutti e tre ci mettiamo a ridere, ed Ema si unisce a noi mentre faccio il solletico al nostro primo (e per il momento unico) figlio, Hiroki Asahina. Quando avevamo annunciato di esserci fidanzati, non posso fare a meno di dire di non essermi mai sentito così bene. Tutti (Masa-nii compreso *-*) erano rimasti shoccati dalla notizia, ma soprattutto delusi, specialmente Fuuto! Come sono contento che ora Ema sia MIA MOGLIE, e non la sua. Ben presto tutti hanno accettato la nostra relazione. Così dopo aver trovato un lavoro e un appartamento tutto nostro, le ho chiesto di sposarmi, e lei ha detto di si. L'anno dopo è arrivato Hiroki, la nostra più grande gioia. Devo dire che, se dovessi morire domani, morirei felice e senza rimpianti, perchè so che la donna che amo ricambia il mio amore e che mio figlio è sano e in forze, allegro e con tanti amici. Questo è tutto quello di cui ho bisogno.

 

 

Fine

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

bene signori, cosa ne dite? Di tutti i fratelli Asahina (tutti dannatamente fighi) Yuusuke è quello che più mi piace. Spero che la fanfic vi sia piaciuta! L'incidente, ecco, quello era da quando ho finito tutto l'anime che lo dovevo far succedere, solo non sapevo chi sarebbe stato il fortunato, così ho scelto Yuusuke, uno dei miei Top 5. Arrivederci! Oyasuminasai, Minna-san!!!

   
 
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