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Autore: Hugin BenMar    02/08/2014    5 recensioni
La rivelazione, da parte di un uomo ad un amico mai avuto, di un segreto così grande da non poter esser detto se non a lui.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Testamento morale, 02/08

Indirizzato ad un amico senza volto e senza nome.


Sto per morire e devo confessare a qualcuno il mio segreto, qualcuno che sia simile a me e per questo mi possa capire.

Sono daltonico, lo sono sempre stato e trovo che ciò mi abbia reso la vita molto più colorata: dove per gli altri c'era verde per me c'era arancione e, non so perché ma un prato arancione è più bello di uno verde.
Volli dipingere le pareti esterne di casa mia di viola e tutti mi dissero che quello era marrone, ma io non volevo vedere casa mia di un colore perché gli altri vedessero ciò che io volevo guardare.
Il vestiario mi ha sempre portato grandissime difficoltà: ho persino avuto amici che volevano scrivermi il colore che loro vedevano sull'etichetta dei vestiti per aiutarmi ad abbinarli. Non glielo avrei mai permesso.
Non avrei mai permesso loro di mandarmi in giro con pantaloni gialli e una maglia rosa solo perché secondo loro quelli erano blu e verde.
Ma sto divagando e di certo avrai capito, questo no è il segreto che voglio raccontare.

Lo scoprii per caso un giorno e decisi di tenerlo per sempre per me: è tanto franse e tanto incredibile che è meglio i "normali" non lo scoprano mai, pertanto, amico mio senza nome, se tu sei uno di loro, riponi questa lettera e lascia che sia uno come me a trovare, con tutto il tempo necessario, questo mio testamento: che sia lui a nascondere questo mio segreto.

Dunque cominciamo.

Ho scoperto tutto parecchi anni fa: ero con qualche amico a fare un'escursione in campagna quando mi ritrovai fermo, immobile, attonito a fissare un'immensa distesa di grano.
Credo di non aver mai visto qualcosa di così tanto bello in vita mia.
Tuttavia, mentre io mi godevo quello spettacolo di arancione e di blu che si spandevano sotto un'immenso cielo giallo, gli altri miei compagni guardavano annoiati un prato verde e del grano ocra curo sotto un limpido cielo azzurro.
Capirai bene, amico mio, cosa io voglio dire, e sono certo che sarai d'accordo con me: un mondo così bello non può essere stato creato per qualcuno che non sa… che non può vedere quanto sia effettivamente spettacolare.
Ecco, dunque, il dado è tratto, "alea iacta est" come disse il buon Cesare, l'indovinello è stato risolto e la sfinge si è gettata dalla rupe, i meccanismi dell'orologio girano e le lancette segnano l'ora della verità: i normali siamo noi che del mondo vediamo la vita e non loro che vedono solo noia e colori grigi.

Siamo pochi, amico mio, e il motivo è perché spesso la natura non vuole essere ammirata nella sua realtà dai mediocri.

Tu sii pazzo, dipingi il mondo come lo vedi, metti il giallo in alto e il blu in basso, fai un sole tondo e verde, non curarti se loro ti diranno che è giallo: tu lo sai che non è vero.
Tu lo sai che il mono è più bello di quello che ti insegnano a scuola o delle descrizioni piatte ed atone dei libri.
Non fidarti mai di chi crede che la sua realtà sia quella giusta, ma è annoiato dai colori dell'autunno e della primavera.
Credi in quello che vedi e porta nel cuore il mio segreto: madre natura il mondo lo ha fatto per noi che lo possiamo vedere.

Firmato
Un amico.

   
 
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