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Autore: Elissa_Bane    02/08/2014    4 recensioni
-Ogni angelo ha un Guardiano, che lo aiuta e lo sostiene, che sente ogni cosa senta l’angelo per poter meglio provvedere ai suoi bisogni. È il suo angolo di Paradiso in terra.
-E ogni Guardiano ha un solo angelo?- chiese Castiel. La figura davanti a lui rise divertita.
-Oh no, anche se potrebbero.
-E perché non lo fanno?- Anna abbassò il capo.
-Perché quando abbandoniamo il nostro tramite è come se morissimo, e loro muoiono con noi.
*.*.*
-Ricordi quando stringevamo il nostro "per sempre" tra le dita?
[Destiel + nuovo pairing]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Angels are watching over you'
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I'LL WATCH OVER YOU

CAPITOLO PRIMO

ABOUT A STORY, AN HELLO AND A GOODNIGHT

 

Per Dean e Gabriel. 
-Cass


-Ogni angelo ha un Guardiano, che lo aiuta e lo sostiene, che sente ogni cosa senta l’angelo per poter meglio provvedere ai suoi bisogni. È il suo angolo di Paradiso in terra.

-E ogni Guardiano ha un solo angelo?- chiese Castiel. La figura davanti a lui rise divertita.

-Oh no, anche se potrebbero.

-E perché non lo fanno?- Anna abbassò il capo.

-Perché quando abbandoniamo il nostro tramite è come se morissimo, e loro muoiono con noi.

 

-.-.-.-.-.-

 

Castiel vagava solo e smarrito nella nera foresta, che allungava i suoi rami a ghermirlo e le radici a farlo inciampare. Non sapeva né dov’era né cosa stesse facendo, quando vide la casa: piccolina, su due piani con i muri celesti e tanti fiori bianchi alle finestre.

Stava per bussare, ma la porta si aprì. Era una bambina di circa dieci anni, con lunghi capelli scuri raccolti in una treccia sulla spalla e la pelle chiara come la luce della luna. Gli occhi erano, in contrasto col pallore del viso, di uno scintillante color miele, carichi di saggezza. Sembravano molto più vecchi del corpo, quegli occhi.

-Ciao Castiel- mormorò con una voce che aveva già perso ogni traccia dell’infanzia, morbida e dolce, ma allo stesso tempo graffiante. Castiel sapeva il suo nome, sapeva chi fosse quella creaturina in camicia da notte bianca che gli offriva un fuoco caldo e un rassicurante abbraccio.

-Ciao Sibille- un sorriso si aprì sul volto della bambina, rendendogli per un istante lo sguardo giovane che avrebbe dovuto avere.

-E così mi hai trovata, angelo.

-Pare di sì. Questo ti rende la mia Guardiana, giusto?- Sibille rise e fu come se mille campanelle fossero state mosse insieme da un dolce vento.

-Finalmente!

 

-.-.-.-.-.-.-

 

Anni dopo, 24 Dicembre.

-Raccontami una storia- mormorò Castiel, dopo aver lanciato il trench da qualche parte ed essersi seduto sul pavimento contro la giovane. Erano come sempre davanti al caldo camino che scoppiettava.

Due volte l’anno si rivedevano, solo alla vigilia di Natale e al compleanno di Sibille. Solo due volte, perché Castiel, attratto dal suo Paradiso in terra, da qualcuno che precedeva ogni suo desiderio, non desiderasse fermarsi con la sua Guardiana e perché questa non volesse trattenerlo. Inutile. Si volevano bene, forse troppo, ma rispettavano comunque quelle regole ingiuste e avvilenti. Per Sibille addirittura devastanti, anche se Cas non lo sapeva. Come ogni Guardiano lei viveva per il suo angelo, e saperlo lontano le straziava il cuore. Nonostante questo, quando era il momento, lei lo attendeva sulla soglia della casetta azzurra, sorridente. Sorrideva solo in quei due giorni, solo per il suo angelo. Il suo unico angelo.

Perché Sibille era stata una dei pochi a scegliere di legare la sua vita a quella di un solo angelo, senza rimpianti. Aveva donato tutta se stessa a Castiel, lo aveva giurato. “Che io possa essere l’acqua per dissetarti, il cibo per sfamarti, il calore per riscaldarti e l’abbraccio per rincuorarti. Lego la mia vita alla tua: accada a me ciò che accada a te, provi io ciò che provi tu, sia il freddo del ghiaccio o il bruciore del fuoco, l’orgoglio in battaglia e il valore nel dovere. Io veglierò su di te.”

-Che storia vuoi?- chiese Sibille, scacciando quei tristi pensieri.

-Non lo so- rispose Castiel col viso sulla sua clavicola. La Guardiana lo stava abbracciando stretto a sé e l’angelo accettava con gratitudine l’amore incondizionato che lei gli donava, non rendendosi conto del dolore che le straziava il cuore. Il legame tra angelo e Guardiano non gli permetteva di sentirla come sentiva i suoi simili.

-D’accordo- disse quella che per l’angelo dalle ali nere era ormai più che una sorella –E’ una storia molto antica, che parla delle Custodi del Tempo- Castiel si accoccolò meglio, permettendosi un comportamento così diverso dal suo solito essere un guerriero che si concedeva solo con Sibille –Un giorno, nostro Padre creò il cielo, la terra, le stelle e l’universo intero, ma si rese conto, finita l’opera, che qualcosa mancava. Chiamò quindi tutti i suoi figli e lo chiese loro, ma nessuno ebbe il coraggio di parlare, tranne un angelo che rispose “Padre, la tua opera è grande e meravigliosa, ma gli uomini necessitano di qualcosa che li guidi e insegni loro il valore della vita e della morte.” Allora il Padre gli sorrise, Cas non storcere la bocca, è una storia, non deve essere per forza letterale. Dicevo, il Padre gli sorrise, disse che era giusto e stabilì che fosse compito di quell’angelo, Kronos. Gli diede due Guardiane, una chiara come l’alba e l’altra nera come la notte, la prima con la voce dell’usignolo e la seconda col tono potente del corvo, e le chiamò Janet e Sibille- Castiel le accarezzò lentamente una mano, come avrebbe fatto un fratello maggiore orgoglioso della sorellina –Ma le cose non andarono bene. Entrambe le Guardiane s’innamorarono di Kronos, e lui le amava di rimando.

-Come io e te- disse Cas, ma Sibille scosse il capo, facendosi scivolare sul viso i capelli scuri.

-Loro erano sempre insieme, avevano un legame molto più forte del nostro. Tu mi ami come un fratello, lui le amava più di ogni altra cosa al mondo- l’angelo sbuffò –Dai, fammi continuare. Era un amore impossibile. Le Guardiane giunsero a odiarsi, erano gelose l’una dell’altra e ogni pretesto era buono per un litigio. Sicché, un giorno, misero mano alle armi e morirono. Kronos era distrutto, ma un angelo gli rivelò che avrebbe potuto richiamarne dalla Morte una. Ma una soltanto. Kronos provò, ma le rivolle entrambe, e offrì in cambio il suo stesso corpo. La sua anima fu costretta ad andarsene dal suo tramite, ma le due ragazze non ritornarono completamente in vita: solo metà sia del corvo che dell’usignolo. Piansero insieme, riconoscendo la loro stupidità, ma Kronos se ne era ormai andato. Sopportarono insieme l’ira divina, sostenendosi a vicenda, e da quel momento furono unite, letteralmente: un corpo solo, un’anima sola, ma due cuori distinti, che battessero in maniera opposta. Non consentirono che il sacrificio del loro amato fosse stato invano e presero il suo posto, continuando a far battere il suo cuore. E si racconta che ancora oggi veglino il corpo del loro angelo, Tempo, e che lo faranno sino a che non troveranno un altro amore impossibile e così disperato da prendere il loro posto.

Castiel si mosse lentamente e Sibille, conoscendo un copione recitato tante volte, si alzò e camminò sicura sino alla sua camera, una stanza con le pareti color del sangue più scuro. Si sciolse la treccia e s’infilò nel letto, attendendo l’angelo, che non tardò. Amava vederla dormire, lo sapeva bene. Cas si sedette accanto a lei –Veglierò su di te- disse, pronunciando quelle parole uscite dalla bocca della ragazza tanti anni prima. Le spostò una ciocca di capelli dal volto e Sibille storse la bocca, già sentendo nel cuore un dolore sordo che ben conosceva.

-Buonanotte Cas, ti voglio bene.

-Buonanotte Sibille.

Al suo risveglio la ragazza trovò la casa vuota.

  
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