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Autore: Thiare    04/08/2014    7 recensioni
18 marzo 1992
Una bimba lo affianca e sorride. Lui odia giocare con gli altri, ma con lei è diverso fin da subito. Gli mostra qualcosa; lei ha sulle dita una farfalla. Danaus plexippus.
"Jemma."
"Leopold Fitz III."

19 novembre 2003
Jemma sorride - Leo ha quindici anni ed è molto saggio; è bella pensa questa nostra piccola vita.
17 dicembre 2005
Jemma perde d'un tratto l'autonomia e si lascia cadere inerme sul corpo di Fitz. L'abbraccio in cui ora Leo è racchiuso è una stretta di sangue che danza macabro dal centro della schiena di lei. (...)
La vita dei nostri FitzSimmons riscritta dalla loro infanzia fino alla fine, senza tralasciare la battaglia con l'Hydra. Ma le cose di solito non sono mai come sembrano, infatti si nasconde molto di più dietro alla loro innocente esistenza.
Un finale non da me, lo so, ma mi sono sentita crudele.
[FitzSimmons] [Post 1x22] [Secondo round]
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jemma Simmons, Leo Fitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction ispirata alla canzone "Mia" di Gatto Panceri; vi invito ad ascoltarla prima di leggere il testo in modo tale da avere più chiara la narrazione.
https://www.youtube.com/watch?v=1fa-jcaorNk





 



Mine. Forever.







 
18 marzo 1992
Miracolosamente non sta piovendo. La signora Grace odia la pioggia. Ha appena portato il figlio al parco e ora si gode serena il sole primaverile. Il bambino gioca contento, la sabbia della piccola aiuola è fresca e soffice, non desidera altro. Una bimba lo affianca e sorride. Lui odia giocare con gli altri, ma con lei è diverso fin da subito. Gli mostra qualcosa; lei ha sulle dita una farfalla. Danaus plexippus.
"Jemma."
"Leopold Fitz III."









23 aprile 1999
"Tornatore o Burton?"
"Burton."
"Per quanti altri giorni dobbiamo stare chiusi in casa?"
"Fino a quando questa bellissima specie di Apis mellifera non lo deciderà."
"Ti hanno infestato il pianerottolo?!"
Jemma è una bella ragazza a quell'età. Ha gli occhi scuri e rassicuranti e dei sorrisi in cui vale la pena perdersi - Leopold lo può confermare.
E' il terzo giorno in quella condizione.
"ET?"
"Facciamo Ritorno al Futuro."
"Tanto vale guardare la trilogia." sbuffa la ragazza.








 
25 aprile 1999
 Coccinella septempunctata è il nome della bellissima specie stampata sul pigiama di lei.
Jemma si è appena addormentata, è stupenda, non può negarlo, forte come poche persone abbia mai incontrato. La conosce da molti anni ormai, sa tutto di lei e lei sa tutto di lui.
Le api "migreranno" a giorni.
Leo sorride alla vista della ragazza addormentata; la prende e se la stringe forte.
Dormono insieme quella notte, come due fratelli.









19 novembre 2003
"Vai."
"Sei pronta?"
"Pronta."
"Parlami della Mantide Religiosa e dell'ordine della Mantodea."
La ragazza chiude gli occhi e fa un bel respiro prima di parlare. "La Mantis religiosa si camuffa per nascondersi e-" Fitz la interrompe all'istante. Perfettino.
"Dici che è per nascondersi? Secondo me è solo per proteggersi." Fitz stira un sorriso puro addolcendo gli occhi. "C'è una piccola differenza tra le due: chi si nasconde è un codardo, scappa dai propri doveri; chi si protegge, invece, affronta i propri doveri e li raggira, prevenedoli. Entrambi però tengono alla vita più di chiunque altro."
Jemma sorride - Leo ha quindici anni ed è molto saggio; è bella pensa questa nostra piccola vita.








 
1° maggio 2005
"E' la cosa più pazza che abbia mai fatto." Leo si affaccia dal terrazzino dell'ultimo vagone del treno e vede i binari sfrecciare come volessero scappare dal suo sguardo inquisitore.
Jemma è seduta poco lontano da lui sotto l'ombrellone verde, leggendo un giornale. "Uhm? Scappare di casa intendi?"
"Mmh-mmh."
Jemma chiude il giornale in sincrono con gli occhi. "E' per la scienza, Fitz, pensa solo a questo."
Il ragazzo sospira rigettando di nuovo lo sguardo verso il paesaggio che si allontana, un pettirosso gli vola vicino, cinguetta qualcosa e scompare. Erithacus rubecula pensa.

«Amala.» ha sibilato l'uccellino «Ne vale la pena.»

E lui ascolterà quel consiglio.









10 maggio 2005
Il sole sta picchiando, la loro pelle pallida non è abituata a tanto caldo.
E' lungo il viale da percorrere per raggiungere quella casa abbandonata; Simmons si stringe nelle spalle e sospira, un topolino squittisce scappando in una buca. "Mus musculus" pensa la ragazza. Leo dietro di lei strizza gli occhi asciugandosi il sudore. Il Sud America è sempre stato uno dei suoi sogni.
"Cosa vuoi fare adesso?" grida Jemma facendo un giro su sé stessa a braccia larghe e un immenso sorriso.
"Quello che farai tu."
E' una cosa che Simmons si è chiesta sempre, di come Fitz riesca così bene ad addolcire gli occhi e sorridere facendola sentire bene. E' questo che le ha detto sua nonna una volta - quando con un solo sorriso un uomo ti farà sentire l'unica e la sola, allora stagli vicina, colui sarà l'unico paradiso per te.
'Un po' troppo sdolcinata' ha pensato quasi subito, ma le massime delle nonne sono sempre un po' vere.








 
11 maggio 2005
Hanno rubato due bici dietro le urla dell'agricoltore abbronzato, ridendo, come due bambini. Jemma scarta uno di quei sorrisi che le riempiono il viso da parte a parte - meraviglioso - mentre scende di corsa dalla bicicletta e la lancia di lato correndo verso un cespuglio nel prato campagnolo. Fitz la segue. Lui non è mai stato capace di stare sulla sua lunghezza d'onda; al contrario di lei, lui neanche sorride, lo fa solo con gli occhi e questo è molto meglio.
"Cosa credi che sia?" chiede Simmons stesa accanto a lui dietro il cespuglio, il naso immerso nel verde a indicare una creaturina tra le foglie vive.
"Hyphantria cunea, bruco americano."
"E' bellissimo." lo incalza Jemma fissando il corpicino arancione del bruco.
Fitz la guarda sorridere. "Sì, lo è."









17 novembre 2005
Fitz ha insistito perché andassero al lago quella sera, aveva nevicato da poco. Attraversano gli alberi del bosco e appena sulla riva vedono il lago, nientemeno che un'infinita lastra d'acqua ghiacciata, estendersi all'infinito. Leo sorride, le tende una mano e, camminando uno affianco all'altra raggiungono l' "acqua". Hanno le anime gonfiate d'orgoglio e ai piedi dei pattini, e quella sera tutte le stelle li guardano danzare sul ghiaccio.
"Ti ho promesso che ti avrei insegnato a pattinare." sorride lui. Lei annuisce, ma ciò le fa perdere l'equilibrio e cade bocconi trascinando Fitz sotto di sé. Tutto è illuminato da una strana luce bluastra, soffusa, persino gli occhi di Leo, attraverso i quali lei guarda non appena capisce di giacere sopra le sue costole.
"Oryctes nasicornis." è quella la specie di scarabeo che si è appena posato sul nasino di Fitz; Jemma non manca a farglielo notare. Lei sorride mordendo il labbro inferiore quando uno sparo rimbomba nel'aria fresca della campagna.
Jemma perde d'un tratto l'autonomia e si lascia cadere inerme sul corpo di Fitz. L'abbraccio in cui ora Leo è racchiuso è una stretta di sangue che danza macabro dal centro della schiena di lei.








 
18 novembre 2005 03:16 a.m.
Fitz è chiuso in ospedale da ore, da solo. Ha indosso ancora i vestiti della sera prima, di quando Jemma è quasi morta su di lui, ancora tutti sporchi di sangue. L'ultima volta che l'ha vista, qualche ora prima, è stata quando lei gli stringeva inconsciamente la mano, in quel vecchio, ferroso, letto di corsia, intubata a stento, in una città in cui le mamme servivano ai propri figli il cibo per i gatti, tanto la povertà.
Fitz sa che almeno uno di loro due deve essere forte, ma non riesce a non piangere. Le hanno sparato. Chi mai potrebbe fare qualcosa di così brutto ad una creatura così splendida? Nella sala d'attesa sembra tutto più triste, e mentre si strofina le guance, casualmente, alza gli occhi in corrispondenza della finestra. Danaus plexippus. Farfalla Monarca, lì a salutarlo, la stessa che lei gli mostrò la prima volta che si incontrarono. E' un segno pensa. Ma intanto continua a pregare.









18 novembre 2005 04:59 a.m.
Fitz non ha chiuso occhio da quando Jemma è entrata. Ha continuato a pensare e pensare, ma il perché di quello sparo non è venuto fuori. In tutto questo tempo Leo ha visto la loro vita scorrergli davanti. L'asilo, il primo giorno di scuola, il primo litigio che ha fatto per difernderla, i suoi sorrisi, il profumo dei suoi capelli, il colore delle sue guance, il primo progetto di scienze, il pugno che si è preso per proteggerla, l'amore. L'AMORE. Quella stupida cosa che non lo sta facendo addormentare, quella cosa che non l'ha fatto mai dormire se non con la consapevolezza che lei stesse bene. Una signora lì accanto lo vede piangere a palmi aperti sulla faccia, il marito è stato ricoverato l'altra notte ancora, lui morirà di lì a qualche ora. L'anziana signora abbandona il lavoro a maglia e gli strofina una mano sulla schiena incurvata. Lei c'era quando loro sono arrivati. "Vedrai che la tua ragazza si riprenderà, sta' tranquillo." Ma Fitz non smette.








 
18 novembre 2005 06:00 a.m.
Le spie sono sempre puntuali.

Fitz alza a malapena gli occhi stanchi e arrossati quando Coulson gli si avvicina. L'agente estrae dal taschino un libretto di identificazione e si toglie gli occhiali scuri. "Agente Coulson, dello S.H.I.E.L.D." Il ragazzo non sa cosa sia lo SHIELD, ma lo fa pensare a qualcosa di grosso.
"Cosa vuole da me?" riesce a mettere insieme prima di alzarsi a fatica.
"Credo, parlando per i miei superiori che mi hanno inviato, di sapere perché abbiano sparato alla tua amica." gli occhi di Fitz si illuminano e si spengono nello stesso momento e Coulson ne rimane pressoché sorpreso. "Me lo dica."
"Noi le proproniamo di unirvi allo S.H.I.E.L.D., lei e la signorina Simmons; sappiamo delle vostre capacità e vorremmo avervi dalla nostra parte."
"No."
"Che cosa?"
"Non rimetterò Jemma in pericolo."
"Questo sarebbe per proteggerla, invece; le sto dando l'opportunità di dare la caccia a quel bastardo che le ha sparato."
Fitz resta in silenzio questa volta. Riflette.









18 novembre 2005 09:38 a.m.
Phil è sparito poco prima che si addormentasse, liquidato con una risposta per lui soddisfacente e con un biglietto da visita lasciato tra le mani di Leo. Ora lui sta dormendo, cerca di dormire, ma tra pochi minuti il pianto della signora al suo fianco lo sveglierà: il marito è già morto. Quando Fitz apre gli occhi non è sicuro di quello che vede: la signora - vedova - Finnegan sta tormentando un fazzoletto di stoffa pregiata, le guance gonfie, i capelli spettinati e nessuno lì intorno a darle conforto, se non lui. Ma Leo non fa in tempo ad avvicinarsi a lei che il chirurgo che li ha scortati fino alla sala operatoria esce dalle porte scorrevoli con ancora la mascherina in viso. Quello che dice dopo, Leo non ha idea di che si tratti. Sente un vago 'mi dispiace tanto' soffiato tra i respiri affannati del dottore e anche un 'abbiamo fatto il possibile' non del tutto sincero. Quando l'uomo scompare dalla sua visuale ancora un po' offuscata, Leo capisce. Sente le forze venire a mancare e un vuoto nel petto che si allarga a perdita d'occhio. Sente di voler piangere, di dover piangere per non affogare nel proprio dolore, perché non sa se riuscirà ad andare avanti, ma deve farlo. Si alza a fatica e stringe la signora Finnegan forte, piangendo, sfogandosi, gridando; entrambi recitano scuse come mantra, ripetendosi l'un l'altro che si andrà avanti con la vita, che non è tutto finito. Parole a cui nessuno crede più. Perché se Jemma Simmons è morta, anche quei tre quarti di cuore in cui in tutti questi anni lui aveva riposto il suo pensiero adesso moriranno.




Passano anni da quel giorno, anni in cui Fitz non ritorna più a casa ma se ne crea una nuova, nello SHIELD, al fianco di Phil Coulson. E' in quegli anni che lui rincorre la sua vita, rincorrendo quella dell'uomo che gli ha portato via LEI. E' questo lo scopo della sua esistenza ormai: riacquistare quel sorriso che lei ha portato via con sé.
 











***___***
 





18 novembre 2014
Base SHIELD_ubicazione: segreta

Jemma ha visto Fitz contorcersi un paio di volte nel letto d'ospedale in cui è steso e intubato e, purtroppo per lei, ancora in coma. Gli è stata vicino per tutto il tempo, lei, e non osa lasciarlo un attimo solo, non finché non si sveglierà, dice.
Forse la parte ancora semi-cosciente di Leopold Fitz si rende conto che quella vita che ha sognato, quella morte della sua amata, quelle... beh, non sono mai esistite. "Solo un sogno." continua a ripergli una voce calda fuori dalla sua testa, mentre qualcuno gli accarezza la fronte. "Era solo un sogno, ci sono io qui con te."
Fitz vorrebbe tanto non trovarsi in un letto di ospedale a combattere contro la morte, vorrebbe tanto non essere mai stato colpito in profondità dell'oceano nei suoi polmoni, avrebbe voluto avere solo qualche secondo in più in quella cella in fondo al mare, solo per sentire il respiro di Jemma sulla sua spalla; vorrebbe, si, tanto, ma non può.
Leo sente il tocco caldo di Simmons nella sua mano attraverso le coperte ospedaliere. Vorrebbe non trovarsi lì, ma se Jemma è viva, allora va bene così.

A distanza di anni Simmons l'avrebbe vendicato, il suo Fitz, l'ha giurato quello stesso giorno; lui, la sua prima fonte di buonumore, lui, che sapeva riportarla sulla giusta strada, lui, che forse le avrebbe impedito di uccidere ogni soldato dell'Hydra che incontrava sul suo cammino perché avevano ucciso lui.
Leo l'avrebbe calmata dicendo solo poche parole. "Sono persone, loro, sono ancora delle persone, e se non è così almeno lo sono state. Non diventare tu il loro mostro." E probabilmente lei avrebbe acconsentito.
Solo a distanza di anni, Jemma si ricorda della persona che è stata un tempo, della persona che ha cessato di esistere non appena l'elettrocardiogramma di Fitz ha iniziato a fischiare. Solo ora se ne rende conto.

Ma lui morì così, in silenzio, senza che nessuno se ne accorgesse. Solo lei, in lontananza, piangeva. Lei, per cui lui era sempre stato la sua prima priorità.


























N.d.a.
Non so per niente da dove sia uscita questa one shot, so solo che la canzone 'Mia' è una delle mie canzoni preferite e mi ha dato l'ispirazione.
Allora... oggi succede qualcosa.. eh sì.. so che sono straziante ma questa storia è un mio regalo - a voi e a me, in qualità di fangirl - per il mio compliscrizione (?), ovvero un anno dall'iscrizione al sito! ^^
Ringrazio chiunque abbia avuto la bontà di leggere questo robbo e chiunque recensirà.
Bacioni
Just words, fantasies and fortune
Erika <3
   
 
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