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Autore: Naephilim    04/08/2014    1 recensioni
La scuola superiore Seika è stata sempre riservata ai maschi e solo da poco tempo vi sono ammesse anche le ragazze, le quali però sono intimidite dal gran numero di persone del sesso opposto. Per questo motivo Phoebe Collins, in quanto prima donna diventata presidentessa del consiglio studentesco, desidera fortemente dimostrare le proprie capacità e la sua superiorità sui maschi, che in fondo disprezza, dal momento che suo padre è scappato con i soldi della famiglia. Grazie a questo obiettivo è diventata un modello di serietà.
Tuttavia la famiglia di Phoebe, non certo agiata, ha serie difficoltà economiche e lei nel tempo libero è costretta a lavorare in un maid café come cameriera. Vista la particolarità del locale, la ragazza sul lavoro deve quindi comportarsi in maniera diametralmente opposta alla scuola, col continuo timore di essere prima o poi scoperta da qualche studente di passaggio. E la cosa puntualmente accade, quando Harry Styles, uno degli studenti più popolari della scuola, la incontra per caso nei pressi del locale.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Terzo capitolo

Non riuscivo proprio a capire, dove voleva arrivare presentandosi come cliente qui, al Maid Cafè? Iniziai improvvisamente a sudare freddo. Se era venuto qui per prendermi in giro, poteva anche andarsene e non farsi mai più rivedere, anzi probabilmente mi avrebbe fatto un favore.
“E’ così carino..” in sottofondo sentii i commenti bisbigliati di Beth e Liz, un’altra cameriera del Maid. Non ero mai stata così agitata in tutta la mia vita.
“Ah, ti ho trovata!” esclamò Harry, mantenendo come sempre la sua aria indifferente. E’ qui per prendermi in giro, ne sono certa, oppure vuole una sfida? Non sono sicura ma, se è una sfida quella che vuole, una sfida avrà! Non mi farò prendere in  giro da un tipo come lui così facilmente. Mi ricomposi velocemente.
“Bentornato a casa, Padrone!” dissi sorridendo il più possibile. Devevo solamente far finta che lui fosse un cliente come tutti gli altri. Mi fissò senza dir niente per almeno quindici secondi. I quindici secondi più imbarazzanti di tutta la mia vita. Poi, si girò, e fece una sonora risata. Si, questo è decisamente umiliante. Continuerò a comportarmi come se fosse un cliente come un altro, ormai ho deciso.  Non mi interessa niente di lui, devo fare solamente il mio lavoro.
“Prego si accomodi, signore” dissi accompagnandolo verso il primo tavolo libero della sala. Cercai di dimostrarmi il più tranquilla possibile. Detto questo, mi girai e decisi di proseguire con il mio lavoro come se non fosse successo nulla. Lui non si mosse dal tavolo per almeno due ore. “Ehi, ehi!” venni richiamata da Megan. “quello là è il tuo ragazzo o qualcosa del genere? Ti ha osservata tutto il tempo!” mi chiese arrossendo tutta emozionata. Harry il mio ragazzo? Ma come le era saltato in mente! “No!” esclamai arrabbiata e leggermente imbarazzata dalla situazione. “Che strano..” concluse lei tornando al lavoro. Qualcuno mi aiuti.
 
Il giorno dopo
 
Non feci altro che pensare a quanto successo al Maid Caffè per tutte le ore di scuola. A quanto pare si divertiva a mettermi mentalmente in angolo. Era rimasto lì seduto al tavolo per due ore dopo aver ordinato una tazza di caffè e non aveva fatto altro che osservarmi. Ultimamente, oltretutto, sono così stanca, mi sento così lenta in ogni cosa che faccio. Avrei bisogno di riposare, ma ho troppi impegni da rispettare.
Il pomeriggio, al Maid, lui era ancora lì, seduto allo stesso tavolo dell’altro giorno.
“Quel ragazzo è ancora qui! E continua a guardare Phoebe!” le discussioni sottovoce tra Megan e Liz non potevano mancare. Non lo capiva che le persone qua intorno iniziano a notarlo? “Lo sapevo, è interessato a te!” esclamò improvvisamente verso di me, Megan. “Eh?” chiesi perplessa, figuriamoci. “I suoi occhi sono così preoccupati, è adorabile!” disse con fare adulatore. “Cosa? Preoccupati?” chiesi non molto convinta. Mi girai a guardarlo. Non si può dire che non sia un bel ragazzo..
Scossi la testa imbarazzata. No certo che non lo è.
Dovevo smetterla di fare certi pensieri.
 
Il giorno dopo ancora
 
Non riesco a non pensare a questa situazione, mi sta letteralmente tormentando. Lui continuava a guardarmi soltanto perché si divertiva. Non è possibile che sia preoccupato per me. Non ci conosciamo nemmeno.
“Ehi Collins!” i miei pensieri vengono interrotti dalla voce squillante di Clary, che mi chiama dalla bacheca sul corridoio. “Ottimo lavoro!” concluse sorridendomi. Ah si! Ero talmente presa dai miei pensieri che mi sono dimenticata che oggi uscivano i risultati della prova d’esame! “Sei arrivata seconda!” esclamò lei. “Seconda?” dissi perplessa. Non sono mai arrivata seconda, com’è possibile? “Chi è il primo?” chiesi avvicinandomi lentamente per scorgere il nome, dietro a quella miriade di persone davanti alla bacheca. “Harry Styles!” Non ci credo! Si diverte a prendermi in giro. Non lo sopporto. Non ho tempo da perdere. Non sarò di certo io il suo passatempo. Mi voltai andandomene silenziosamente. Mi sento costantemente guardata dall’alto verso il basso.
Finita scuola, mi avviai verso la riunione del consiglio studentesco. Entrai nell’aula velocemente e mi sedetti alla mia scrivania, analizzando le carte che erano state riposte su di essa.
“Presidentessa?” il mio lavoro venne interrotto dal tesoriere del consiglio studentesco. “Uhm.. dimmi” risposi io. “Ehm.. ecco..” si fermò per qualche secondo, “I conti dello scorso mese non corrispondono, mi spiace..” disse infine, con uno sguardo abbastanza dispiaciuto. “Come? Ti ripeto ogni volta di contare bene tutti i soldi! Lascia stare, lo farò io” dissi portandomi una mano alla testa. Mi sentivo stanchissima, senza forze.
La riunione finì abbastanza velocemente, ma io non potevo tornarmene a casa. Dovevo riguardare assolutamente i conti. Sono così impegnata, continuando così farò sicuramente ritardo al lavoro.
“Sei una masochista, Presidentessa?” la sua voce. Alzai gli occhi dalla scrivania trovandomi davanti Harry. Non lo avevo neppure sentito entrare. “Cosa stai facendo tu qui?” chiesi urlandogli contro. “A quanto pare –disse lui- ti piace spingerti in un angolo. Penso che dovresti un po’ lasciarti andare. Solo guardandoti..” non feci in tempo a sentire il resto della frase. Mi sentii le gambe cedere dalla stanchezza. Due braccia mi presero prima che cadessi per terra. “..mi fai preoccupare” concluse la frase. Realizzai poco dopo di essere caduta tra le sue braccia, letteralmente. Mi spostai imbarazzata e arrabbiata allo stesso tempo.
“Stai lontano!” gli urlai contro, “Non ho bisogno di aiuto da persone come te” conclusi posizionandomi di fronte a lui. “Oh, allora..” disse, per poi uscire dalla stanza. Mi sentivo così strana e triste allo stesso tempo.
Guardai l’orologio. Ero in ritardo per il lavoro. Presi  la mia borsa e mi recai il più velocemente possibile al Maid Caffè. Lavorai intensamente per un’ora. Poi decisi di uscire dalla porta sul retro per prendere una boccata d’aria.
Mi sentivo stanchissima, ma non mi potevo permettere di essere così stanca. Tossii appoggiandomi alla parete. Dovermi occupare dei conti non farà la differenza, ma ho anche bisogno di più tempo per studiare. Mi venne improvvisamente in mente la discussione avuta con Harry poco tempo prima. Forse aveva ragione, ma non avevo tempo per lasciarmi andare.
“Huh, quella non è la Presidentessa?” Girai la testa spaventata verso l’interlocutore. Non poteva essere vero. Il trio degli idioti era davanti ai miei occhi. “Wow, è davvero lei” disse uno dei tre. “Seriamente? Una Maid? Questo sì che è divertente!” esclamò quello in mezzo. “Hey, dai chiamiamo tutti. E’ ora di fare qualche foto” Mi voltai. Mi sentivo così in imbarazzo. Dopo tutto quello che avevo fatto per nascondere il mio segreto, ora verrà scoperto così. “Vuoi scappare?” mi chiese uno prendendomi per il braccio e facendomi girare verso di lui. “Tormenti i ragazzi tutto il tempo a scuola e poi scopriamo che sei una maid?” disse ridendo. Cercai di divincolarmi dalla sua presa, senza successo. “Lasciami!” gli urlai contro. “Avremo bisogno di qualche servizio particolare” mi disse. “Sorridi” disse un altro con un cellulare in mano. “Chiamaci padroni o qualcosa di simile” esclamò infine l’ultimo.
Mi sentii così debole e impotente. Avrei voluto scappare, ma non riuscivo a liberarmi dalla presa di questo tipo. “Sai, non mi ero mai accorto che in realtà fossi una ragazza, vestita da cameriera sembri proprio car-“ non finì la frase perché, improvvisamente, venni presa e tirata contro un’altra persona.
“Non toccatela solo perché è dannatamente carina” questa voce, Harry. Imbarazzata mi avvicinai a lui, utilizzandolo come uno scudo.
“Harry S-S-Styles” i tre idioti esclamarono in coro e si allontanarono molto velocemente da noi. “Stai bene?” mi sussurrò. Io rimasi in posizione. Mi sentivo malissimo. “Scusa” dissi.
Lui sembrò sorpreso dalla mia affermazione. Deglutendo a fatica, mi appoggiai completamente a lui. “Scusa, Harry”.
Lo sentii sorridere. Dopotutto non era così male.
 
 
Ehilà!
Avete il permesso di odiarmi, di tirarmi addosso pomodori o sedie (come la mia professoressa di inglese). Mi scuso tremendamente per il ritardo del capitolo, ma sono stata una settimana in vacanza senza internet (per l’altra settimana non ho scuse, chiedo perdono. Ma eccoci con il nuovo capitolo!
Ovviamente la nostra protagonista è testarda e orgogliosa come al solito.
Sebbene questo capitolo sia abbastanza orrendo, vi chiedo di non badare tanto agli errori che ci saranno. Ho scritto questo capitolo in tipo due ore, poiché non sapevo come scriverlo.
Ora vi saluto!
Anonima emotiva
  
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