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Autore: DarkDragoness    04/08/2014    5 recensioni
Ricordo solo una minuscola parte di quell’esperienza… Vidi una luce bianca… e poi svenni. Non ricordo chi,cosa e quando accadesse,non so nemmeno come lo ero diventata. Se vi chiedete cos’ero diventata… oh beh,ero diventata un Pokèmon. Non uno di quelli brutti,ma uno di quelli belli.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Ricordo solo una minuscola parte di quell’esperienza… Vidi una luce bianca… e poi svenni. Non ricordo chi,cosa e quando accadesse,non so nemmeno come lo ero diventata. Se vi chiedete cos’ero diventata… oh beh,ero diventata un Pokèmon. Non uno di quelli brutti,ma uno di quelli belli. Quando cercai di rialzarmi non ci riuscivo perché il mio corpo pesava più di quanto pensassi;provai a toccarmi per capire di cosa si trattasse ma vidi che le mie braccia erano diventate cortissime,simili anzi come quelle di un tirannosauro. Infatti avevo solo due arti alla fine di ogni dita,non cinque. Fortunatamente davanti a me c’era un lago;mi affacciai e nel mio riflesso vidi che ero diventata uno dei miei tanti Pokèmon di tipo drago preferiti:Tyrantrum!  Per curiosità e approvare che Tyrantrum era il Pokèmon preistorico più potente come diceva il Pokèdex provai a mordere una pietra dura come l’acciaio… ma i denti non mi facevano male,anzi non provavo nemmeno fastidio! Infatti mi accorsi che la pietra si spezzò in due facilmente;eh sì,i miei denti si erano trasformati in possenti e taglienti fauci. Ad un certo punto vidi un allenatore che aveva uno zaino blu alle  sue spalle ed era completamente vestito dello stesso colore dello zaino,tranne le scarpe che erano nere. Provai a parlargli per dirgli che ero in pericolo ma sembrava non ascoltarmi. Solo quando lo vidi con una Pokèball in mano mi accorsi che ero in grave pericolo,ma avevo un piano facilissimo da eseguire e da pensare per evitare di essere catturata:con la mia robusta coda spinsi tutte le Pokèball via. L’allenatore stava per mandare un Pokèmon in campo,così per sconfiggermi e catturarmi più facilmente,quando arrivò un altro allenatore con una maglia e le scarpe verde chiaro e i pantaloncini verde scuro che doveva essere il suo amico. “Non puoi catturare questo Pokèmon… ha degli occhi così umani!” e mi guardò in faccia. Io feci altrettanto. “Non sarà per caso davvero un umano trasformato in un Pokèmon?” disse un’allenatrice vestita rosa ed azzurro che era appena arrivata. Provai a parlare,e a dirgli che l’allenatrice aveva ragione. Ma loro non rispondevano… avevano la faccia sbalordita,sicuramente perché non riuscivano a capirmi oppure perché pensavano fossi un esemplare maschio;invece oltre a pensare che fossi un esemplare maschio,rimasero sbalorditi perché… oh beh,l’allenatore che cercava di catturarmi mi disse: “Sai parlare e… ci capisci?” io a quella domanda annuì. Poi tutti e tre iniziarono a dire che sicuramente era stato qualcosa a trasformarmi,oppure avevo il potere di trasformarmi in diversi Pokèmon ed io non lo sapevo…  insomma,cose così. Dopo un po’ sentì l’altro allenatore dire: “Dobbiamo portarla da qualche esperto di Pokèmon,per esempio a Diantha!(per chi non lo sapesse è la Campionessa della regione di Kalos)”. Si arrampicarono sul mio dorso e solo in quel momento mi accorsi che mi legarono una corda intorno,pensando che io potessi scappare;ma odiavo sentirmi “in prigione”,nel senso che non mi sentivo libera;volevo dimenarmi,ma avrei solo peggiorato la situazione,così con tono calmo li chiesi se non potevano legarmi la corda. Loro però non dissero nulla,così iniziarono a trainarmi per la regione. Dopo tre ore abbondanti arrivammo alla Lega Pokèmon;ricordo ancora la mia prima vittoria lì dentro. Era stata dura,ma i miei Pokèmon ricambiarono il mio affetto lottando senza stancarsi e cercando di farmi vincere fino a farmi diventare la Campionessa… ma bando alle chance. Dunque,appena arrivati davanti alla Lega Pokèmon vedemmo Diantha che chiese ai tre allenatori che cosa ci facevano qui. Dopo avergli spiegato il mio fatto,Diantha mi osservò per un po’ e poi disse: “E’ stato qualcuno a trasformarla! Purtroppo anche se sono un’esperta sui Pokèmon non so nulla su umani diventati Pokèmon… ma se volete consigli bisogna andare da un Sensitivo. Uno che vi consiglio è Arcangelo,anche se è specialista nelle Lotte Inverse chiedete qualcosa a lui!” dopo una camminata di venti minuti arrivammo alla casa di questo… ohem… tizio. Disse: “E’ stato qualcuno a trasformarla… ma non si sa come abbia fatto. So come farla ritornare umana;dovete andare nel posto in cui è stata trasformata e poi… oh beh,sarà il destino a scegliere se farla tornare Pokèmon o no. Ma dovete farlo entro domani,altrimenti essa resterà un Pokèmon per sempre…” mi piaceva l’idea di restare per sempre un Pokèmon,ma i miei genitori cosa avrebbero pensato? E le mie sorelle? Sicuramente mi avrebbero cacciato da casa,a parte che non ci entravo visto che i Tyrantrum sono alti 2,5 metri. Quindi,dovevo per forza ritornare umana. L’allenatrice guardò me per tre secondi,poi sempre osservandomi mi chiese: “Sai per caso in che posto ti sei trasformata?” io risposi di no,e tutti e tre ci rimasero male. “Allora” esclamò l’amico dell’allenatore “ci tocca cercare… camminando.” Ero esausta;non ce la facevo più a camminare. Anche se i Tyrantrum sono Pokèmon resistenti,a me le gambe già facevano male. Chissà,fuori ero un Pokèmon,ma dentro sicuramente ero rimasta l’umana di sempre. Comunque non potevo fermarmi,perché dovevamo sbrigarci assolutamente entro domani e non potevamo riposare…  Sì,sono una tipa pigra,lo ammetto. Anche dopo cinque minuti di camminata mi stufo… comunque,ci avviammo per tutta la regione di Kalos;la attraversammo tutta,giorno e notte,però non riuscimmo a trovare il luogo,e sfortunatamente si era fatta l’alba. “Proviamo la Via Vittoria!” esclamai. La Via Vittoria viene chiamata così perché è un'immensa grotta con cui ci si può arrivare direttamente alla Lega Pokèmon. Entrammo nella Via Vittoria e camminammo per dieci minuti. Quando arrivammo alla fine,una strana luce mi avvolse. Dopo qualche secondo i tre ragazzi fecero di nuovo la faccia sbalordita ma non sapevo perché. Solo quando vidi le mie braccia e le mie mani e mi toccai i capelli mi accorsi che ero tornata l’umana di sempre. Poi vicino ad una roccia c’era la mia borsa,fortunatamente non l’aveva toccata nessuno. La presi,salutai e ringraziai i tre allenatori,andai fuori,cacciai dalla mia Pokèball il mio Charizard,gli ordinai di usare Volo ed entrai a casa. Mia madre esclamò: “Tesoro! Che fine avevi fatto?!” fortunatamente mio padre non era a casa. Io le risposi: “Oh beh… è una lunga storia” andai in camera mia e c’era mia sorella che stava leggendo. Ma in quel momento non me ne importava nulla;mi sdraiai sul mio letto e dormì fino a cena. Poi la notte avevo comunque sonno,va beh… ero stata sveglia tutta la notte,quel giorno!
   
 
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