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Autore: Evilcassy    05/08/2014    9 recensioni
E' passato un anno e mezzo dagli eventi di TS:W, e di Loki, improvvisamente, si perdono le tracce.
Nessuno sa che, su Nifleheim, vive proteggendo la Creatura il cui dominio, secondo una profezia delle Norne, sarà superiore a quello di Odino.
Ma le nubi non possono celare per sempre il Regno delle Nebbie dallo sguardo dell'Universo, né la Terra può sperare di scampare alla vendetta di Titano.
I destini di Loki, e dei Sette Vendicatori dovranno incrociarsi di nuovo.
Complicandosi ulteriormente, come se non lo fossero abbastanza...
[Sequel di The Seventh e The Seventh: Winter]
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'A Seven Heroes Army [The Seventh Saga]'
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Spett

The Seventh,

Hellraiser

 

 

 

 

EPILOGO

 

 

Ma a quell’età i bambini non si pongono troppi problemi. Sono troppo presi dai propri sforzi e dalle proprie lotte per preoccuparsi davvero di quel che fanno gli altri, e perché.

[Roald Dahl, Matilde]

 

 

 

Manhattan, New York, 3 Giugno 2021

 

 

 

Tre isolati in trentadue minuti.

Ne mancano almeno altri quattro – per un totale di otto chilometri – al Museo di Storia Naturale.

Aggiungendo ai sei minuti precisi di sosta agli incroci e al tempo di percorrenza di quattro minuti tra un semaforo e l'altro le varianti del traffico caotico – manovre imprecise di automobilisti, pedoni imprudenti, forse anche un tamponamento, chissà – Howie Stark calcola che lo scuolabus non impiegherà meno di cinquantasei minuti per arrivare a destinazione.

Per confutare il suo calcolo aziona il cronometro dello StarkWatch da polso e poi getta una mezza occhiata alla compagna al suo fianco, sbuffando ulteriormente per attirarne l'attenzione.

Inutile.

Quando ha il naso piantato tra le pagine di qualcosa - libro, guida o brochure poco importa - Hela diventa pressoché impermeabile al mondo esterno.

Nel sedile davanti due bambine bionde ridacchiano davanti ad un tablet condividendo gli auricolari: Howie allunga il collo, spia lo schermo, e poi si lascia ricadere sul sedile sbuffando sonoramente.

"Che c'è?"

Oh, finalmente! Principessa Addams- uno dei delicati nomignoli di suo padre che mamma cerca sempre di arginare - si è degnata di alzare il sopracciglio sinistro.

"Niente. Una nuova cantante Disney. Questa è vestita di azzurro."

"Mamma dice che sono un prodotto di serie epurato da ogni attributo caratteriale e privo di qualsiasi elemento personale per mantenere vivo lo stereotipo della femmina sciocca e ammiccante, ponendola come un martellante esempio comportamentale."

"A volte non ti seguo completamente."

Lei alza completamente lo sguardo dal libro: "Sto dicendo che è una cosa per bambine sceme."

Le due teste bionde nel sedile davanti si voltano di scatto: una mostra un palmo di lingua, l'altra - Tiffany -  alza la mano per richiamare l'attenzione: "Maestra! Helena mi ha chiamata scema!"

"Ho detto" precisa lei, raddrizzandosi sul sedile: "che è per bambine sceme. Se ti senti chiamata in causa non è colpa mia."

La maestra le raggiunge, si accovaccia di fronte alle due bambine e cerca di mediare. Hela sbatte le palpebre con aria innocente piegando deliziosamente la testa di lato. L'insegnante si limita ad una blanda ammonizione e torna nelle file davanti.

"Bei tempi quando in questa scuola si accettavano solo Quozienti Intellettivi e non conti in banca superiori alla media" Sussurra a Howie. "Peccato non esserci stati."

"Già. Cosa stai guardando?" Hela gli passa sotto il naso il libro-guida al Museo ed indica un capitolo picchiettandolo con il dito indice: "Mummie?"

“Da tutto il mondo! All’ultimo piano hanno allestito una mostra, apriranno domani.”

La testa bionda di Tiffany trasale di nuovo: "Mummie? Maestra! Maaaaeeeestra! Ma andiamo a vedere le mummie? Non voglio andare a vedere le mummie! Ho pauuuura!"

Hela ruota gli occhi al cielo, Howie sbuffa e la maestra accorre di nuovo per assicurare: "Niente mummie, Tiffany, solo i nostri amici dinosauri. Howard, Helena: cosa ci eravamo detti all’andata? Niente dispetti e niente scherzi oggi: è l’ultimo giorno di scuola e siamo in gita. Potete farcela?”

Lui annuisce e guarda l'amica fare lo stesso; la conosce,  sa che sta mentendo spudoratamente.

Quando la maestra si allontana, Hela gli fa l'occhiolino: ha già architettato tutto.

Sarà qualcosa per cui finiranno nei pasticci. Probabilmente li beccheranno e finiranno in punizione.

Non vede l'ora.

 

"In fila per due! E tenetevi per mano finché non saremo con la guida, d'accordo?"

Nel coretto dei 'Sì, Maestra’, Hela afferra la mano di Howie e si raccomanda in un sussurro di non lasciare il suo fianco. Con le unghie sue smangiucchiate piantate nel palmo non è che si ritrovi alternative, dopotutto.

Si incolonnano per ultimi e sfilano diligentemente attraverso l'entrata del Muse ad incontrare la guida, una ragazza giovane e sorridente, una di quelle a cui Howie piacerebbe farsi notare, se la stretta di Hela non fosse così perentoria. Sorridono entrambi al saluto della ragazza, ricevono i loro tesserini con i nomi, e trotterellano al suo seguito, avendo cura di restare sempre in fondo.

Hela da un'occhiata in alto, saluta una telecamera agitando la mano e facendo una boccaccia infantile: “Un po' di interferenze non guasterebbero, Howie.”

“Niente di più facile.” Senza smettere di camminare vestendo la sua migliore aria innocente trova lo Starkphone in tasca, sfiora l'icona di un'applicazione e si connette alle telecamere. “Registro quello che sta avvenendo ora, poi entro nel circuito di videosorveglianza e lo carico. Non avremo molto tempo, è solo un diversivo.”

“Ce lo faremo bastare.”

Il gruppetto gira l'angolo. Hela stringe ancora di più la mano del suo amico e si arresta di colpo: due esatte copie si scindono dai loro corpi e proseguono al posto loro.

Uau!”

Hela è raggiante: “Un trucchetto di papà. E anche di mamma, forse, ma lei è piuttosto restia ad insegnarmeli. Muoviamoci!”

 

Il deserto al piano superiore regala l'illusione di avere l'ala del museo completamente a loro disposizione.

Hela disegna una piroetta sul pavimento di marmo, allargando le braccia e mimando un'arabesque, Howie prende la rincorsa e scivola per terra sulle ginocchia, gettando la schiena all'indietro nell'assolo di una finta chitarra: “Dove vai in vacanza?”

Hela sta controllando la loro posizione su una piantina appesa ad un muro e scrolla le spalle: “Papà viene a prendermi stasera, non so ancora dove andremo.”

“Inferi?”

Nah, laggiù è bassa stagione. E tu?”

Malibù, e poi DisneyWorld: il solito, insomma. Pare che quest’anno mi toccherà ancora Dubai.”

“Immagino la noia.”

“Già. Ma se veniste con noi…

Hela arriccia il naso: “L’ultima volta che i nostri papà sono stati nella stessa stanza, il tuo è diventato un rospo ed il mio è stato scaraventato sul lampadario dallo zio Bruce, ricordi?”

“Però è stato divertente!” Ridacchia Howie. Lei gli rifila un’occhiataccia. “Beh, io mi sono divertito.”

 

 

 

“Sono qui, sono qui!” Hela quasi saltella attraverso una stanza. “Le nostre mummie!” Lo spinge attraverso la sala dedicata alle mummie egizie quasi facendolo correre: “Queste dopo. Prima...”

Il salone successivo è più piccolo, alle pareti non ci sono geroglifici e le teche sono riempite da otri sbeccate e ninnoli e utensili di osso e legno colorato. Al centro, sotto una piccola campana di vetro, c’è quella che sembra una bambola di cartapesta rannicchiata su sé stessa, con i lunghissimi capelli neri che ricoprono come un velo le spalle rinsecchite.

“Una mummia peruviana” spiega pronta Hela, recuperando due sedie da un angolo e avvicinandole alla teca. Ci sale sopra e Howie la segue, poi studia la mummia con occhi brillanti di eccitazione: “Gli Inca compivano sacrifici umani. Sceglievano alcuni bambini alla nascita e poi, quando il momento era propizio, li mettevano in grossi vasi e li seppellivano. Vivi” Aggiunge con una nota lugubre e solenne.

“Non è possibile!”

Annuisce grave: “E per farli star buoni, gli facevano masticare le foglie di coca. Quelle per fare la Coca Cola.”

“Io quando bevo la Coca Cola non sto calmo.”

“Perché tu non stai mai calmo.”

Ma Howie scuote la testa “Io non ci credo. “

“È vero, ti dico. L'ho letto su un libro.”

“Non tutto quello che c'è scritto sui libri è vero. Prendi Hogwarts, per esempio.”

Lei scrolla il caschetto nero indispettita: “Hai compiuto undici anni, forse?”

“No.”

“E allora tieni a freno la lingua, insulso babbano.”

“Beh, comunque io non ci credo.”

Hela sospira e alza gli occhi al cielo, poi appoggia la mano alla teca e la fissa: nel riflesso del vetro Howie scorge il verde dei suoi occhi diventare oro e nel suo piccolo ghigno scarlatto spuntare un paio di canini appuntiti.

Oh oh.

“Vogliamo chiederlo direttamente a lei?”

Dentro la teca, la mascella della mummia inizia a contrarsi.

Uau!”

Quello che i bambini non possono vedere, è che sta accadendo anche alle altre mummie del piano.

 

 

 

 

Sia lode ad Odino ! (Il Fac-simile, non quello vero) Ho finito!

In due anni ho scritto i 77 capitoli (22 per ogni capitolo di trilogia + 11 di 50SoGR) che mi ero follemente prefissata dall’inizio – e che ero pressoché certa di non riuscire a scrivere.

Ho usato citazioni di canzoni, film e libri, creato giochi di parole per i titoli di capitoli ed  inserito inside jokes e citazioni varie.

Non ho inserito alcune cose come una scazzottata tra Sif ed Addison che mi sarebbe piaciuto fare, ma tant’è, va bene così.

Sono piuttosto fiera di quest’impresa che, nel mio piccolo, costituisce di sicuro l’opera più impegnativa del mio repertorio. Certo, soprattutto negli ultimi capitoli potevo fare di meglio e di sicuro l’ho tirata un po’ per le lunghe e ci ho messo tanto (troppo) tempo per realizzarla.

Nel mio piccolo, per le mie capacità e per il mio tempo a disposizione, direi che è andata bene.

Ma passiamo ai ringraziamenti: In questi due anni dovrei ringraziare tantissime persone per il supporto e per la pazienza con cui hanno sopportato i miei svarionamenti, i miei smadonnamenti e le mie continue interferenze.

Siete tante, tantissime e tantissimi e non voglio scordarmi nessun nome. Quindi non citerò nessuno apertamente ma:

Se mi hai seguito sin dall’inizio  - GRAZIE!

Se mi hai incontrato in seguito – GRAZIE!

Se hai interrotto la lettura e poi l’hai ripresa – GRAZIE!

Se sei arrivata/o sino  a questo punto – GRAZIE!

Se hai investito il tuo tempo prezioso per omaggiarmi con una fanart o con un fanvideo – SUPERGRAZIE!

Se hai recensito tutti i capitoli – SUPERGRAZIE!

Se hai recensito anche solo un capitolo – GRAZIE!

Se sei stata/o un/a lettrice/lettore silenziosa/o – GRAZIE!

Se mi hai inserito nei preferiti / ricordati / seguiti – GRAZIE!

Se mi hai lasciato un commento – di qualsiasi tipo – sui miei social – GRAZIE!

Se comunque, per un motivo o per l’altro, hai nominato questa storia – GRAZIE!

 

Insomma, se hai camminato dietro alle chiappe sculettanti di Addison e compagnia bella…

GRAZIE GRAZIE E GRAZIE!

 

E non lo dirò mai mai mai abbastanza.

A Seven Heroes Army – The Seventh Saga – finisce qui.

Ho un po’ di magone, lo ammetto.

Ma spero di avervi lasciato con un sorriso sulle labbra, a sapere che ci sono in giro due casinisti (Hellraiser, appunto) che tengono ben alto l’onore delle rispettive famiglie.

Per ogni domanda, come sempre, c’è il mio ask.

Per tutto il resto c’è MasterStark (Ok, ora la pianto anche con questa battuta penosa, lo giuro.)

 

Alla prossima,

EC.

 

PS: solo una piccola curiosità su questo prologo. È stato pensato ed ideato davanti alla teca di una mummia peruviana (Appunto) al Museo Archeologico del Carmo di Lisbona.

Così, se volevate saperlo…

 

   
 
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