21 aprile 2022

Il fiore di ciliegio che la ragazza stava osservando compì una linea curva e dolce per poi posarsi sulla grande scritta incisa su pietra “Istituto superiore Hirori”.

Le gambe le tremavano un po': quello era il primo giorno e lei, per quanto solare di natura, continuava a pensare al peggio.

La sua mente fu pervasa dalle più terribili possibilità “E se venissi presa di mira dai bulli? E se andassi male? E se mi ritrovassi con quel perfido professore di cui ho sentito parlare? E se nella mia classe ci fosse quel teppista che è arrivato primo al test di ammissione e non si è nemmeno presentato al discorso degli studenti?”

Le gambe iniziarono a indietreggiare, prese dallo sconforto.

Un braccio la avvolse.

“Dai Nagisa, fatti forza”

“Fratellone!”

A cingere la povera fanciulla impaurita col possente braccio era un giovane più alto di lei, dal fisico scolpito e dai capelli biondo cenere.

“Fatti forza! Io sono in questa scuola da un anno e non mi è ancora successo nulla!”

Il giovane accompagnò la frase con un dolce sorriso.

Nagisa inspirò ed espirò con forza. Dopo un secondo iniziò a camminare in direzione dell'edificio scolastico.

Da lontano si sentì l'urlo di una ragazza

“Nagisa! Nagisa! Scusa il...anf...ritardo...anf...,ma sono arrivata! Questo è l'importante!” Una ragazza dalla corporatura minuta e dalle forme non troppo pronunciate proruppe nel discorso tra fratelli. Il sudore appiccicava i pochi capelli liberi dalle forcine alla fronte.

“Shinozaki” il ragazzo parve piuttosto stupito.

“Rika!” Nagisa esplose di felicità: l'avere qualcuno di fidato accanto per tutta la giornata le faceva passare ogni preoccupazione.

“Ma allora stavi aspettando lei?” il “fratellone” si mise a ridere per poi precedere le due a scuola alzando un braccio in segno di saluto dicendo “Ci vediamo al cancello dopo le lezioni, stammi bene!”

Rika prese le mani di Nagisa tra le sue mani e la guardò con occhi brillanti ed eccitati.

“Ehei Nagisa hai sentito che hanno iniziato a sviluppare sword art online?”

“Certo!” Nella giovane vi fu un fremito che sembrò cospargersi per tutto il corpo fino alla fine della lunga treccia color biondo cenere (come il fratello).

Il suono della campanella interruppe l'entusiasmato dialogo.

Le due si guardarono negli occhi atterrite.

“E' già così tardi?”

“Temo di sì!”

“Allora dobbiamo correre!”

Il pugno lo colpì in faccia violentemente, mozzandogli il fiato e facendolo cadere per terra.

Il ragazzo si rialzò tamponando il rivolo di caldo sangue che iniziava a scorrere dal labbro verso il mento. Il sapore del ferro risvegliava i suoi sensi mentre si guardava attorno.

-Sono dieci. Due con mazze e otto senza nulla.-

“Ehei bamboccio, vediamo se contro di noi ce la fai?! Non siamo come la feccia che hai massacrato ieri sera!”

-Lui saprebbe come fare, lui risolve sempre tutto, devo riuscire a raggiungerlo. Se non riuscissi nemmeno a sconfiggere questi non sarei mai più degno di guardarlo negli occhi-

L'uomo alto e massiccio che l'aveva provocato si stava avvicinando all'adolescente brandendo una mazza.

Il primo colpo fu diretto al volto del poveretto che lo evitò prontamente . Appena smise di sentire il movimento dell'aria, il giovane, si rialzò tirando una testata all'avversario che razzolò a terra coprendosi il naso zampillante di sangue.

-Ancora nove...-

1 ottobre 2022

I timori di Nagisa erano fondati: nella ampia classe davanti al suo banco vi era il posto del primo della scuola (nuovamente assente). La ragazza stava tentando di ricordarsene il nome senza risultati. Alla sua destra Ricchan stava diligentemente prendendo appunti, era così carina quando era assorta nella lettura.

“Ehei Ricchan”

Nagisa bisbigliò dolcemente all'amica sperando in una risposta.

La compagna di classe le rivolse un'occhiata di sfuggita per poi tornare con le pupille sulla lavagna e rispondere

“Che c'è?”

L'altra fu un po' delusa dalla poca attenzione rivoltale e incrociò le braccia sul baco per poi poggiarne il mento sopra.

“Lo hai ordinato?”

“Che cosa?”

“che cosa vuoi che sia?! Il NerveGear!”

Sul volto di Shinozaki apparve un sorriso beffardo

“Per chi mi hai preso? Ovviamente!”

“Anche noi!”

“Addirittura due? Non potete giocare a turno voi fratellini?”

seguì un breve discorso sul come il NerveGear si adatti solo ad un preciso utilizzatore.

Certo che Shinozaki “Elizbeth” (questo era il nick che usava su tutti i forum e i videogiochi) Rika era proprio un tipo particolare: non si sarebbe mai detto che fosse un'appassionata di videogiochi, ma in realtà ne andava matta, soprattutto per le meccaniche di crafting.

“Ehei smettila di fantasticare” Il fratello di Nagisa la risvegliò dalla completa immersione nei propri pensieri, si era quasi dimenticata che la scuola era finita e che stava tornando a casa con Kaoru.

Takahito e Nagisa, Nagisa e Takahito: erano sempre stati una coppia inseparabile sia nella vita reale che nei giochi on-line: lei era la maga bianca che gli salvava la vita e lui il monaco* che si esponeva sempre ai pericoli estremi pur di proteggerla. E così era il loro rapporto anche nella realtà era così: lei era solare e gentile ed era una delle poche che riusciva ad approcciarlo a causa della sua timidezza, mentre lui la proteggeva sostenendola nei momenti di difficoltà.

Erano due metà di un'unica entità per quanto avessero esattamente un anno di differenza.

“Di nuovo persa nei tuoi pensieri principessa?”

“Ancora con quella questione?!”

Sul gioco con cui si divertivano ultimamente Nagisa aveva infantilmente chiamato il suo personaggio AkaHime venendo così presa in giro dal fratello ad ogni ora del giorno.

“Come è andato il primo giorno di scuola? Tutto bene con Liz...ehem...Shinozaki”

“Tutto bene, grazie”

“Prego”

I due sorrisero sommessamente guardandosi negli occhi e continuando il cammino verso casa immersi nella luce ambrata del tramonto.

6 Novembre 2022

Finalmente il giorno era arrivato.

La scatola contenente il bundle di console e Sao era arrivata (uno tra gli unici dieci esemplari in commercio).

Takahito scartò come un bambino piccolo a natale l'oggetto del suo desiderio e si fermò a rimirarlo.

Quando Nagisa estrasse il NerveGear constatò che era molto più pesante di quanto si sarebbe aspettata.

I due andarono in camera.

Nagisa guardò il fratello mettere il casco e poi si adagiò sul letto. Si sciolse i lunghi capelli e posò l'apparecchio elettronico sul capo. Ripensò a Liz: fra poco avrebbe potuto vederla su Aincrad. Sarebbero di nuovo stati loro tre: suo fratello, lei e la sua migliore amica.

Guardò l'orario e accese il NerveGear.

Quella notte stessa iniziarono ad apparire sui telegiornali le notizie che spiegavano come sao fosse un gioco mortale da cui era impossibile uscire.

Il giovane guardava lo schermo del suo computer, recante tutte le notizie possibili sul nuovo gioco, con gli occhi spalancati e le pupille dilatate. Un sorriso selvaggio si dipinse sul suo volto.

“Finalmente ti ho trovato! Ora potrò raggiungerti.”

*Il monaco è nei jmmorpg solitamente il job con poca vita ma molto attacco che combatte a mani nude o con pugni spesso utilizzando HP per i propri attacchi. Ho preferito paragonarlo al monaco piuttosto che all'assassino per restare in tema orientale. Precisamente mi sono riferito ai ruoli di Final Fantasy XI-XIV il primo è il più importante MMOJRPG (massive multiplayer japanese role playing game) di sempre.