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Autore: Lost on Mars    05/08/2014    21 recensioni
A diciassette anni non sai cosa sia la morte e perché debba capitare proprio a lei. Non sai perché il destino abbia deciso di fare questo scherzo proprio a voi. Perché tu debba soffrire così.
A diciotto capisci che non si può più cambiare nulla, allora provi ad uscire di casa, ma tutto ti ricorda troppo lei.
A diciannove ricominci a vivere, ma sei ancora legato ai fantasmi del passato,tant’è che non riesci più a legarti a nessuno, perché ti sembra di tradirla, perché la ami ancora, anche se è morta.
Ashton ha diciannove anni ed è convinto che il tempo che guarisce ogni ferita sia un gran cazzata: lei è morta da due anni, ma lui non smette di sanguinare dentro.
E se fosse una persona a guarire ogni ferita? Se il tempo non c’entrasse proprio niente?
-
«Non credo quanto possa interessarti la storia di un ragazzo depresso.»
«Oh, non credo che tu sia depresso. Non hai l’aria da depresso.»
«Allora devi essere una pessima osservatrice.»
«Hai l’aria da distrutto, a dir la verità, ma hai anche l’aria di uno che ne è uscito, da qualsiasi cosa tu fossi dentro. Hai un sacco di arie, in effetti.»
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
 
   
«Now my heart is open and I can finally breathe.»
(Alicia Keyes – Brand new me)
 
 
La scuola era ricominciata da circa un mese, era Aprile e a Sydney cominciava a tirare il tipico vento autunnale. Thalia si strinse nella sua sciarpa rossa non appena scese dalla motocicletta di Ashton. Lui si tolse il casco e lo mise nel porta-oggetti, appiattendosi un po’ i capelli. Splendeva il sole nonostante fosse la stagione delle piogge, ma faceva comunque freddo. Ashton aveva parcheggiato vicino ad un imponente cancello in ferro battuto, un cartello sul muro accanto ad esso recitava: Rookwood Cemetery
Thalia era stata poche volte in un cimitero, non le piacevano i cimiteri. Erano posti in cui si sentiva soffocare, il silenzio la schiacciava e le tombe la facevano diventare ansiosa. Quando vi passava accanto, non faceva che ripetersi “Un giorno anche io sarò qui”, e di nuovo una morsa allo stomaco. Quando varcò quel cancello avvertì la stessa sensazione, ma Ashton le cinse le spalle con un braccio e Thalia parve rilassarsi.
«Tutto bene?» le chiese. E Thalia annuì, sorridendogli dolcemente.
Si incamminarono per il parco e raggiunsero una parte del cimitero caratterizzato da file di tombe in marmo bianco, tutte ben curate. Mentre camminavano, Thalia notò che ad ognuna non mancavano fiori freschi.
Quando Ashton si fermò, Thalia capì che erano arrivati alla loro meta. Lui stringeva in mano un mazzo di rose rosse, anche se Thalia gli aveva detto che con quel freddo sarebbero subito appassite, lui aveva sorriso e aveva scrollato le spalle, rispondendole che Lilian amava le rose.
Si abbassò all’altezza della tomba e la fissò con i fiori in mano per qualche minuto. Thalia si inginocchiò accanto a lui, sporcandosi i jeans di terra e sospirò, per poi rimanere in silenzio tutto il tempo. Ashton tolse i vecchi fiori dal vaso e li sostituì, sfiorò la foto, appena sopra il nome che era inciso sul marmo.
Lilian Satchwell
17.05.1994 – 03.04.2011
Thalia mise una mano sulla spalle di Ashton e lui sospirò, pulendosi le mani sui jeans neri.
«Sono già due anni.» mormorò con un filo di voce.
Thalia non rispose, in qualche modo, sapeva che Ashton non era rivolto a lei, bensì a Lilian. Lo osservò mentre parlava, senza ascoltarlo veramente. Vide una patina lucida formarsi nei suoi occhi, ma nessuna lacrima gli solcò il viso. Ashton era cambiato così tanto da quando l’aveva conosciuto... in quei mesi erano successe tantissime cose. Thalia si era innamorata davvero per la prima volta e aveva trovato qualcuno che la ricambiasse, aveva accettato ogni cosa che la vita le offriva anche se era difficile da superare, anche se tutte quelle cose si erano concluse con Ashton che piangeva tra le sue braccia e che le prometteva che sarebbe andato tutto bene, mentre doveva essere lei a prometterlo a lui. Si era ritrovata ad essere abbastanza forte per due persone e ce l’aveva fatta, senza sapere veramente come. E intanto, il mondo attorno a lei era cambiato, il suo migliore amico era cresciuto e lei l’aveva visto affrontare tutte le sue paure, e anche se Luke continuava a dirle che era in gran parte merito suo, Thalia era fermamente convinta che ce l’avesse fatta completamente da solo. Michael si era rivelato la persona più coraggiosa tra tutti loro, però, perché era riuscito a perdonare chi gli aveva spezzato il cuore, buttandosi di nuovo a capofitto tra le braccia della persona che, se fosse stata sincera, sarebbe stata l’unica a poterlo rendere veramente felice, e Thalia lo ammirava tantissimo.
Quando tornò alla realtà, Ashton si era alzato in piedi e la stava richiamando da qualche minuto.
«A che pensavi?» le chiese, facendole scivolare la mano nella sua.
«Al tempo.» rispose Thalia, ancora sovrappensiero.
«Al tempo?» domandò ancora Ashton, facendole eco.
Thalia sorrise. «Sì. Sai, quella cosa che il tempo guarisce ogni cosa. Ci ho pensato spesso negli ultimi mesi e... e forse è vero. Solo che deve avere un piccolo aiuto esterno per funzionare davvero.» disse lei.
«E suppongo che l’aiuto esterno del mio tempo sia stata tu?»
«Forse.»
Soffocarono entrambi una risata, quando furono abbastanza vicini all’uscita del cimitero.
«Cosa ti ha detto Sally, ieri?» chiese Thalia. Ashton aveva smesso di andare dalla psicologa. Aveva preso quella decisione da solo, senza il parere dei suoi genitori. Era abbastanza grande e maturo per decidere per se stesso, soprattutto se si trattava di una situazione delicata come quella.
«Ha detto che quando i pazienti vengono ad interrompere le sedute è la parte migliore del suo lavoro. Perché vuol dire che allora hai fatto davvero la cosa giusta e sei riuscito ad aiutare qualcuno» rispose Ashton. «In particolare, ha detto che non vedeva l’ora che andassi lì ad annullare gli appuntamenti. Mi vuole bene, si è affezionata a me e credo che non le facesse piacere vedermi distrutto.»
«Oh, a nessuno faceva piacere vederti distrutto, scemo!» scherzò Thalia. «E a nessuno farà mai piacere, lo sai.»
Varcato il grande cancello, i due s’incamminarono di nuovo verso la moto, in totale silenzio. Non c’erano tantissime cose da dire. Thalia si era sentita così partecipe alla vita di Ashton, quando lui le aveva chiesto di accompagnarlo al cimitero, che avrebbe voluto ringraziarlo per il resto della sua vita. Ashton le aveva insegnato così tante cose... non se ne era mai accorto, ma lei gli era grata per averle fatto conoscere il vero amore.
«Dove vuoi andare? Abbiamo tutto il giorno.» Era sabato e Thalia non aveva scuola.
«Al mare.» esclamò lei.
«Con questo freddo?»
«Sì, con questo freddo.»
Ashton sorrise e le porse il casco nero, appena prima di salire sulla moto. «Reggiti forte, allora!»
Thalia rise e si mise in sella alla motocicletta, cinse per l’ennesima volta la vita di Ashton con le braccia, perché sin dal primo istante era una sensazione che le dava i brividi, appoggiò la testa sulla sua spalla e poi Ashton mise in moto. Partirono con un gran rombo, per far capire che forse quando si sta male non bisogna rimanere nell’ombra e aspettare in silenzio che il tempo lenisca i graffi e i lividi. Ashton l’aveva imparato a sue spese, rimanere impassibile di fronte ai giorni che si susseguono portando con loro nient’altro che dolore è inutile.
Il tempo funziona solo se siamo noi a muovere le lancette a nostro favore, e se non ci riusciamo, ci sarà sempre qualcuno pronto a darci una mano. Bisogna solo trovarlo.
Ashton aveva trovato Thalia, e lei era indiscutibilmente stata la più bella scoperta della sua vita, o il più bel regalo che la vita gli avesse offerto.
Rimaneva il fatto che prima di incontrare Thalia, Lilian era un chiodo fisso nella sua mente, un ricordo indelebile, un dolce incubo che non riusciva a dimenticare. Ma Thalia aveva spostato le lancette della sua vita e aveva rimesso in moto l’orologio, e adesso Lilian non era altro che un nome a cui rimanere affezionati e al cui suono sorridere tristemente.
E sulla stessa spiaggia a cui aveva detto addio a Lilian, Ashton guardava l’orizzonte assieme a Thalia e la stringeva perché faceva davvero troppo freddo. Lui era una persona totalmente nuova, e ci era riuscito solo grazie ad una ragazza dai capelli scuri e gli occhi verdi uguali ai suoi; e sperava che lei potesse essere sul serio il suo per sempre. Dopotutto, lei glielo aveva promesso e Ashton ne era pienamente convinto. Thalia era il suo nuovo inizio.

 


 
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Angolo di Marianne
Okay, ragazze. Mi scuso già in anticipo se questo spazio autrice sarà il più lungo fatto finora, ma la storia è ufficialmente finita. Ho cliccato su "Completa" e ora non si torna indietro. Oddio, la mia bambina! ç___ç *piange*
Mi sono affezionata troppo a tutti i personaggi, nessuno escluso. Sul serio, mi mancheranno anche... che ne so, la ex fidanzata di Calum, la mamma di Michael e i due coglioni alla festa che onestamente così su due piedi non ricordo nemmeno come li ho chiamati. Sono scema, lo so, ma boh... ç__ç
Tutto sommato sono... felice (?) di essere arrivata a questo punto. Insomma, non ho buttato tutto al vento al terzo capitolo e sono arrivata fino in fondo. Ho cambiato 189189 volte la fine, lasciando sempre una virgola dopo l'ultima frase, e quando mi sono decisa a mettere il punto... boh, ho provato una sensazione strana. Mi sono detta: "Finisce qui" EBBENE NO! :D Ricordate la sorpresa di cui vi avevo parlato l'altra volta? Perfetto, non dico che sarà un vero e proprio sequel, con tanto di capitoli, ma diciamo che avrei potuto iniziare a scrivere una One-Shot (grazie alla mia mogliah che mi ha quasi costretta ehm, spronata) u__u, sarà abbastanza lunga perché ho una cosa un po' contorta in mente - e quando mai io faccio le cose semplici -, e al momento ho un sacco di cose da scrivere, tra cui un'originale per un contest, aaaargh, quindi con tutta onestà, non ho la più pallida idea di quando la finirò e la pubblicherò, quindi, se volete leggerla ditemelo in una recensione così vi avverto quando la metto :)
Questo per dirvi che le avventure dei Thalia e tutti i nostri ragazzi non sono ancora ufficialmente finite :3
Quindi facendo le persone serie, questo Epilogo ce lo avevo in mente da un sacco di tempo, a dir la verità. Credo che per superare davvero tutto, Lilian avrebbe dovuto fare un'ultima "comparsa" - anche se non è una vera e propria comparsa. Se ricordate bene, ho sempre detto che Ashton non avrebbe mai dimenticato completamente Lilian e mai lo farà: è stata parte integrante della sua vita e credo che sia giusto così :)
La finisco qui e passo a ringraziarvi. Alloraaaa, grazie ad ognuno di voi. Grazie a chi c'è dall'inizio, grazie a chi si è aggiunto dopo, grazie a chi ha letto silenziosamente, grazie a chi leggerà anche dopo che questa storia sarà finita. Grazie a tutti voi che avete messo questa storia nelle preferite/ricordate/seguite, grazie a tutti voi che avete recensito, in particolare a: shakjra, Annachiara99, animanonimy, Letizia25, KleineJAlien, Jade_Horan, FreeSpirit_, Eleobeliever99, DarkAngel1, Alex_Horan,  Aletta_JJ, ashton_irwin94 e xitsmaj per aver recensito lo scorso capitolo. Grazie perché è solo merito vostro se questa storia è entrata a far parte delle storie più popolari della sezione! ♥
Vi lascio con le bellissimi immagini che FreeSpirit_ ha creato (ciao tesoro ♥), ricordate di dirmi se volete leggere la OS che vi segno (?) e poi vi avverto!
Un grande bacio,
Marianne
  

 





 
 


 
   
 
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