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Autore: A lexie s    05/08/2014    2 recensioni
Il suo rapporto con Emma era cambiato con il tempo, in un primo periodo era tutto un riscoprirsi, un comprendere come riuscire ad andare d’accordo e ad affrontare i problemi insieme. Lui aveva cambiato il suo stile di vita per lei, dopo un primo anno trascorso sulla nave, aveva infatti deciso di doversi adattare alla città e diventare un cittadino a tutti gli effetti.
Come prenderà David la proposta? Leggete per scoprirlo ;)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rude (Marry that girl)

“Okay, Charming mi ucciderà stavolta” pensò Killian, alzandosi dal letto e recandosi in bagno. Aveva affittato un piccolo appartamento da quasi un anno, si stava adattando alla vita nel mondo moderno. E questo comprendeva un casa, nuovi vestiti, aveva persino seguito il corso per prendere la patente, così da potersi spostare con più facilità.

Continuava a vivere da solo, non più sulla sua nave però, che rimaneva ormeggiata nel porto di Storybrooke. Quello era il loro luogo speciale, quando volevano passare un po’ di tempo in intimità, si ritrovavano lì. Per il resto, la sua vita trascorreva tranquillamente, non viveva con Emma perché la donna l’aveva giudicato troppo prematuro al principio. Così lui si era adattato per lei, aveva fatto tutte le cose per bene e si era stabilito in quella piccola cittadina che ormai iniziava a considerare casa sua.

Era un sabato mattina, era quello il giorno che aveva scelto per compiere uno dei passi più difficili e pericolosi della sua vita, ma che lo avrebbe reso l’uomo più felice di tutti i mondi, sempre che fosse riuscito a sopravvivere a quello che stava per fare.

Entrò in bagno, si tolse i boxer, l’unico indumento che indossava per dormire e s’infilo nel box doccia. Una doccia calda era sicuramente ciò di cui aveva bisogno per rilassarsi, l’acqua calda gli sciolse la schiena regalandogli una sensazione di benessere che si esaurì appena uscì, difatti non era facile per lui mantenere la calma, nonostante fosse abituato a parecchie avventure e sfide. Ma quell’uomo aveva una pistola, diamine! Ed aveva imparato che quell’aggeggio era certamente più pericoloso della solita spada che era solito portare nella foresta incantata.

Si avvolse un telo alla vita e si recò in camera per cambiarsi. Indossò semplicemente un paio di jeans scuri e una maglia grigia, accompagnata dall’immancabile giubbino di pelle. Decisamente diverso dal suo abbigliamento da pirata, ma aveva voluto portare un po’ di sé anche nel nuovo look.

Fece il caffè, rigorosamente nero e amaro. Il gusto forte della bevanda gli invase la bocca, svegliandolo definitivamente. Lo reputava una grande invenzione, lo aveva perfino detto ad Emma una volta.

“Dio benedica il caffè” gli aveva sussurrato, dopo che lei lo aveva tenuto sveglio tutta la notte.

Prese il cellulare, portafogli e chiavi e li posò nella tasca del giubbino.

Aveva persino trovato un lavoro, anzi aveva dato il via ad un’attività. Con le monete e i tesori che aveva da parte, e vista la sua passione per la navigazione e per il mare, aveva dato avviò ad un cantiere navale per la costruzione e la riparazione di navi. Visto che ormai Storybrooke non era più bloccata da nessuna maledizione, si poteva andare e venire, i suoi abitanti non facevano più uso della magia perché da un paio d’anni non vi erano più pericoli, streghe e sortilegi da affrontare.

Indossò gli occhiali da sole e scese lentamente le scale, visto che l’appartamento si trovava al terzo piano. Si richiuse il portone alle spalle e salì sulla sua auto, guidare gli era subito venuto naturale, come se lo avesse sempre fatto, nonostante avesse una mano sola, d’altronde era pur sempre un capitano che si trattasse di navi o auto non faceva differenza. Sfrecciò per le strade di Storybrooke, amava la velocità, anche se solitamente cercava di limitarsi visto che la fidanzata e il padre di questa, erano rispettivamente sceriffo e vicesceriffo.

Accostò diversi isolati più avanti e scese lentamente dall’auto, in quel momento intravide accostarsi il maggiolino giallo di Emma, molte cose erano cambiate, ma altre rimanevano le stesse.

La donna gli venne in contro con passo sicuro e un sorriso rassicurante in viso, quando fu abbastanza vicina gli scoccò un bacio sulle labbra.

“Hai rimesso l’uncino” constatò, sfiorando il metallo delicatamente.

“Devo pur difendermi, in caso tuo padre voglia spararmi” rispose l’uomo sorridendo, in realtà lo aveva fatto perché un po’ gli mancava il suo fedele compagno di lotte e avventure, indossare una protesi non era la stessa cosa e lo faceva sentire meno potente, ma lo faceva per conservare le apparenze a lavoro in caso di visite esterne alla città.

“Dai, non ti sparerà, ormai ti vuole quasi bene” sottolineò Emma, ridendo e lisciandogli il giubbino con le mani.

“Si, andiamo d’amor e d’accordo!” Affermò lui, passandosi la mano tra i folti capelli scuri, un sorriso gli sfiorò le labbra celando la preoccupazione che non voleva si notasse.

Il suo rapporto con Emma era cambiato con il tempo, in un primo periodo era tutto un riscoprirsi, un comprendere come riuscire ad andare d’accordo e ad affrontare i problemi insieme. Lui aveva cambiato il suo stile di vita per lei, dopo un primo anno trascorso sulla nave, aveva infatti deciso di doversi adattare alla città e diventare un cittadino a tutti gli effetti. Lei non l’aveva spinto in alcun modo, era tutto partito da lui, le era stato accanto e aveva imparato come prenderla, come confortarla, come amarla. Aveva debellato le paure della donna e avevano trovato un equilibrio nella vita di coppia. Dopo quasi due anni, si sentivano pronti a fare il passo successivo.

Il rapporto con i genitori di lei era abbastanza buono, nonostante le solite frecciatine che David gli lanciava e a cui lui rispondeva a tono. Avevano imparato a coltivare un affetto reciproco, ed anche se ormai si erano tutti adattati alla pacifica vita cittadina, ciò non toglieva che il principe non aveva perso le abitudini di corte. Quindi Killian doveva fare quel passo, doveva bussare alla sua porta e chiedere la mano della figlia. Mano che Emma aveva già accettato di concedergli, in segreto durante una cenetta a bordo della Jolly Roger che ormai era diventata il loro posto fuori dal mondo, dai mondi.

“E in ogni caso, vorresti trafiggere mio padre con il tuo uncino? Queste sono cattive abitudini.” Sottolineò, portando un dito d’innanzi a lui e avvicinandosi minacciosamente tanto da farlo indietreggiare.

“Signorina, si calmi.” Replicò Killian, arrestandosi e mordendole piano il dito che ormai aveva raggiunto le sue labbra.

“Andiamo.. Fifone di un pirata, vai ad affrontare mio padre.” Lo baciò di nuovo e poi si avviò al suo maggiolino, senza dargli opportunità di scampo. Salì in auto e gli passò di fianco, abbassando il finestrino giusto per sporgersi e fargli l’occhiolino, poi partì velocemente.

“Non vada veloce o dovrò chiamare lo sceriffo.” Le urlò lui alle spalle, giusto in tempo per farsi udire e sorridere un’ultima volta.
Poi si voltò verso il muro di mattoni rossi e lo fissò per qualche secondo.

“Okay, sei ancora il più temibile dei pirati, puoi farcela. E poi, lei ha già accettato.” Si convinse mentalmente prima di entrare e salire le scale.
Si fermò sul pianerottolo e si avvicinò alla porta, due colpi decisi e attese che qualcuno gli aprisse.

David aprì la porta sorridendo, dietro di lui Mary Margaret stava preparando ancora la colazione per il marito e il figlioletto, che stava seduto sul seggiolone.

“Hook, che ci fai qui?” Chiese, spostandosi per permettergli di entrare in casa.

“Non credo che vorrai farmi entrare quando sentirai ciò che sto per chiederti.” Rispose Killian.

“Che hai combinato?” Domandò l’uomo, raggiungendo il tavolo dov’era seduta la moglie. Killian fece lo stesso e si accomodò, facendo cenno con la testa per salutare la futura suocera.

“Perché pensi sempre che io combini qualcosa?” Chiese di rimando, accostando la mano sotto al mento per sorreggersi il capo con il gomito poggiato sul tavolo.

“Ti sei presentato qui, dicendo che non ti avrei fatto entrare. Che altro avrei dovuto pensare?”

“Touché” replicò.

Dopo qualche attimo di silenzio, in cui David continuava a battere freneticamente il piede sul pavimento e Mary Margaret guardava entrambi spaesata mentre imboccava una pappina al piccolo Neal. Killian si decise a parlare.

“Ho bussato alla tua porta perché volevo farti una domanda, so che sei un uomo all’antica quindi mi sembrava giusto chiedertelo. Vorrei che mi concedessi la mano di tua figlia.”

David si alzò, cominciò a camminare freneticamente per tutto il soggiorno, mettendo agitazione sia a Killian che ad un’emozionata Mary Margaret. Lei si era affezionata parecchio all’uomo che rendeva felice sua figlia.

“No.” Disse poi, voltandosi semplicemente e fissando Killian in volto. Mary Margaret sobbalzò sulla sedia inizialmente, ma non disse nulla perché scorse qualcosa nell’espressione del marito.

“Che vuol dire no?” Chiese quello, spaesato e contrariato. Non si aspettava che fosse semplice, ma ormai lui ed Emma stavano insieme da due anni, cosa cambiava per lui se l’avesse sposata.

“Sei un pirata!” Affermò l’altro, nascondendo il sorriso che si stava formando sulle sue labbra e che Killian non riuscì a notare.

“Andiamo, amico, non essere cosi rude.”

Ancora silenzio, nessuno proferiva parola e David si era accostato alla finestra del soggiorno e guardava fuori.

“Avrei voluto davvero il tuo consenso, ma io la amo e la sposerò comunque. Non ti resta che accettarlo.” Riprese Killian, assumendo una posizione precisa. Era rimasto più che spiazzato dalla reazione del principe, immaginava potesse rimanere un po’ contrariato, ma non fino a quel punto.

“Okay, Emma, vieni fuori. Lo abbiamo fatto soffrire abbastanza!” urlò David, rivolgendosi alla porta d’ingresso che aveva lasciato accostata. La donna entrò sorridendo e Killian quasi simultaneamente si alzò e le andò in contro.

“Io non capisco” disse spaesato.

“Era un scherzo, Killian. Avete la mia benedizione, dopotutto sei l’unico che è riuscito a renderla felice.” Spiegò il principe, sorridendo e avvicinandosi per dare una pacca sulla spalla del futuro genero.

“Trattala bene.” Gli sussurrò in un orecchio, prima di riavvicinarsi alla moglie che, essendosi resa conto della presa in giro, rideva ormai apertamente. Padre e figlia l’avevano fatta anche a lei inizialmente, poi conoscendo le espressioni del marito, aveva compreso che si trattasse di uno scherzo.

“Sei una strega”sussurrò Killian ad Emma, cingendole un fianco con la mano e avvicinandosi al suo viso.

“Si si” rispose ridendo sarcasticamente la donna, prima di annullare definitivamente le distanze.

“Ti amo, anche se lo sei.” Sottolineò l’uomo, staccandosi appena. Lei annuì convinta, lo sapeva. Sapeva quanto lui l’amasse.

“Volevo solo prenderti un po’ in giro.” Sottolineò poi, appoggiando la fronte a quella di lui.

Mentre i genitori guardavano abbracciati e sinceramente emozionati quella scena, godendosi finalmente quei momenti di felicità ritrovata.
 
Autrice:
Allora da dove inizio?! Intanto vi saluto. Poi, volevo sottolineare che questa idea mi è balenata in mente guardando questo video: https://www.youtube.com/watch?v=7c19IRyCLJ8
Vi consiglio di vederlo, è bellissimo e veramente ben fatto. La canzone è Rude dei Magic, mi sono letteralmente fissata e dopo averla ascoltata una quarantina di volte, mi sono decisa a scrivere. Se leggete la traduzione della canzone, questa OneShote avrà più senso, quindi ve la posto: http://testi-di-canzoni.com/canzone/mostrare/4032661/magic/testo-e-traduzione-rude/
Questa Shote, non ha nulla a che vedere con l’altra che ho scritto, non è un continuo. Qui la proposta è avvenuta diversamente, intimamente sulla Jolly Roger.
L’altra OneShote sarebbe questa: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2743311&i=1
Spero che sia uscito qualcosa di decente, ovviamente parla di un ipotetico futuro, più che roseo che come sappiamo è quasi impensabile in OUAT.
Concludo dicendo che ovviamente e come sempre, tutti i pareri sono ben accetti e ringrazio chi la leggerà.
A presto <3
 
 
 
 
 
 
  
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