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Autore: Zola_Vi    05/08/2014    8 recensioni
-A lui interessa un altro genere di ragazze- dissi distogliendo il viso dal suo e mantenendolo basso. 
Sorrise. 
-Questo é tutto da vedere- 
-Cioè?- 
-Potresti chiederglielo- 
-A quale scopo?-
-Magari siete anime gemelle- mi fece un occhiolino. 
Si alzò poco dopo, lasciandomi ai miei pensieri, tornando in camera sua. 
“Anime gemelle” aveva detto. 
“Figurati” 
.........................
“Che ci sta succedendo?” pensai. 
All’improvviso, era cambiato tutto. 
Perché lui mi aveva evitata?
Perché lui non mi aveva più parlato?
Era tornato ad odiarmi, come in passato?
Voleva lasciarmi, di nuovo?
Come sempre, dipendeva tutto da lui. 
E io mi sentii debole, incapace di agire, come anni prima. 
-Ti prego. Non andartene un’ altra volta, non riuscirei a sopportarlo- lo supplicai.  
..........................
“Sai… quello che mi fa più rabbia é che io continuo a tenere a te, nonostante tutta questa merda” mi fermai alcuni secondi, per trattenere le lacrime.
“Mentre tu ti sei dimenticato di me da un pezzo”
“É così” disse semplicemente, dopo aver distolto il suo sguardo dal mio.
Quelle parole mi ferirono.
Il mio cuore si frantumò.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sei una merda”

“Cosa cazzo ti ho fatto, si può sapere?” 

“Dovresti saperlo benissimo, non credi?”

“E’ per Liz? Sei gelosa?” 

“Liz? Sul serio hai la faccia tosta di chiedermi se é per lei?” 

“Io non ti capisco, sei strana”

“Pff, strana…” 

“Non sei più la Ploon che conoscevo una volta, sei cambiata…” 

“Io? Io sono cambiata? Non tu? Che te ne vai in giro come uno stronzo per tutta la scuola fingendo che io non esista nemmeno più?”  

 

Ploon. 

Harry. 

Una bimba scatenata. 

Un bimbo ricciolo. 

Non era necessario parlarsi per capire cosa pensasse o provasse l'altro, avevano solo il disperato bisogno di esserci sempre l'uno per l'altra. 

Solo due anni di differenza, ma un grande legame li univa. 

Questi due semplici nomi racchiudevano anni di profonda e vera amicizia, un unione indissolubile ed eterna, destinata a spezzarsi per poi aggiustarsi lentamente, perché non sono i gesti a mantenere vivo un rapporto, ma il sentimento che si prova.

Il piccolo ometto, quando aveva sfiorato la tenera e delicata manina della bimba appena nata, il 13 Maggio 1996, aveva sentito il bisogno di proteggerla per sempre. 

"Piccola peste" la chiamava.

Harry passava le giornate intere a casa di Piccola Peste, divertendosi e affezionandosi ogni giorno di più: cantandole una canzone se aveva paura durante la notte, offrendole il suo ultimo pezzo di biscotto se aveva fame.

Il primo giorno d' asilo di Ploon, “Il Mio Tesoro", come lo chiamava lei, la prese per mano e giocò tutto il tempo con lei, facendo attenzione a non condividerla con altri bimbi. 

Lui era geloso di Piccola Pesta, era sua. 

Lei si sentiva protetta grazie al Suo Tesoro. 

Ploon ad ogni compleanno esprimeva sempre lo stesso desiderio: "Desidero che Harry rimanga sempre con me, che non voglia mai andarsene". 

Lei odiava il giorno del suo compleanno.

Lei desiderava restare bambina per sempre insieme al Suo Tesoro. 

Il 13 Maggio 2003 Piccola Peste si era nascosta dietro al grande albero nel giardino di Harry per non festeggiare: era convinta del fatto che più sarebbe cresciuta, più lui si sarebbe allontanato. 

Ma lui l’aveva trovata: lui sapeva esattamente cosa passasse nella testa di Piccola Peste. 

L’aveva rassicurata, le aveva promesso di restare sempre con lei, ne era convinto. 

L’aveva abbracciata e asciugato le lacrime. 

Ogni anno Harry lo faceva, ma più il tempo passava, più la loro amicizia veniva messa alla prova: i primi amori, i primi segreti, i primi amici diversi. 

Harry, all'età di quindici anni, aveva deciso d' intraprendere una strada diversa da quella di Ploon: lui aveva bisogno di sentirsi "grande" .

Così, più o meno lentamente, si era allontanato da Piccola Peste, che, di nascosto, aveva iniziato ad innamorarsi del suo migliore amico.

Il 13 Maggio 2009 Harry era arrivato in ritardo alla festa di Piccola Peste. 

-Buon tredicesimo anno di vita- le aveva urlato non appena giunto a casa sua. 

Lei lo aveva perdonato:  tutto quello che riguardava il Suo Tesoro poteva essere perdonato e dimenticato.

Lo aveva ammirato tutta la sera: sembrava essere davvero felice, più del solito… 

…Lei non ne conosceva il motivo, era curiosa. 

Solo quando Josh, il migliore amico del Suo Tesoro, e Harry si erano seduti sul divano enorme di casa sua per chiacchierare, lei sentì tutto, nascosta dietro al divano pronta per fargli uno scherzo. 

-Penso che sia la ragazza migliore che potessi trovare: é davvero stupenda- 

-Ploon?- esordì Josh. 

-No… Liz, ovviamente- aveva risposto Harry.

-Avete…?- 

-Si- 

Il cuore di Piccola Peste al suono di quelle poche parole si era spezzato. 

Tante lacrime le avevano ricoperto il volto, fino a farle scoppiare il petto. 

Capì che avrebbe messo sempre al primo posto Harry… A differenza sua. 

Tutta la sera il Suo Tesoro aveva cercato Piccola Peste per starle vicino, ma lei non lo aveva considerato per la prima volta in tutta la sua vita, non volendo più saperne per almeno quella sera: si era sentita abbandonata, proprio come temeva.

Poi avevano litigato, ogni giorno era diventato un inferno per entrambi.

Harry diventò menefreghista ed egoista: non curandosi più dei sentimenti di Piccola Peste e preoccupandosi sempre di più della propria stupida immagine. 

La casa di Ploon venne sempre meno visitata dal bel bimbo ricciolo, ormai diventato ragazzo. 

Ogni singola mattina, Ploon incrociava lo sguardo di Harry dall'altra parte della strada: sembrava felice, cresciuto. 

Lui voltava sempre il suo sguardo quando s’incrociavano. 

Non un semplice "ciao", non un più complesso "Come stai?". 

Ploon aveva cercato di dimenticare quello che era stato: il bimbo dolce e premuroso che non la lasciava mai. 

Molte volte si era chiesta perché l'avesse abbandonata: una sera avevano litigato e non si era più preoccupato di sapere come stesse la sua migliore amica. 

Un profondo solco nel cuore di Ploon si era creato quando la persona più importante per lei aveva deciso di lasciarla.

Si sentiva in colpa perché gli aveva permesso di andarsene senza lottare, ma perché trattenere una persona che vuole scappare? 

Adesso aveva diciotto anni, aveva un ragazzo, molti amici: era di nuovo felice. 

Solo un pizzico di malinconia e rabbia invadeva il suo animo.

Tratteneva tutti i suoi sentimenti fino a farli esplodere dentro di se: adesso preferiva apparire sempre allegra e senza pensieri, ma tosta e forte.

I suoi occhi color mare erano diventati ghiaccio: se Harry li avesse visti, si sarebbe sicuramente spaventato. 

   
 
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