Note: One-shot sempre Ron/Hermione (arrendetevi: quando scrivo su Harry Potter, solitamente si parla di loro due^^). Un’ ipotetico missing moment dell’estate prima del sesto anno. Buona lettura, spero possiate apprezzare. Commenti, critiche, recensioni et similia, molto gradite. La storia partecipa al contest 100 prompts! indetto dal forum Fanfiction Contest ~ {Collection of starlight since 01.06.08 }
do
you like apricots?
Da
quando poteva ricordare, le albicocche erano sempre state il suo frutto
preferito. Così succose, morbide, vellutate, e con quel colore arancione che le
piaceva tanto. Ogni morso sembrava un piccolo pezzo d’estate. Ne avrebbe potute
mangiare a centinaia… e in effetti era quello che aveva sempre fatto.
E
né i rimproveri dei suoi sul “non ingozzarsi”, né l’espressione della gente che
la vedeva divorare decine di frutti, le avevano mai fatto cambiare idea. E
trangugiare albicocche come una bambina, era proprio quello che stava facendo al
momento.
All’ombra
dell’albicocco della Tana, Hermione mangiava allegramente, prendendo il sole
caldo di luglio. Non c’erano molti momenti durante l’anno, in cui potesse
sentirsi così bene e in pace con sé stessa e col mondo. Da una parte però, la
mancanza di albicocche a Hogwarts era anche una benedizione. Le persone che la
conoscevano con la reputazione di una ragazza seria e composta, sarebbero
rimaste scioccate vedendola adesso, con la bocca completamente arancione, a
mangiare come se quello fosse l’ultimo pasto della sua vita. Ma al momento, per
fortuna, non sembrava esserci nessuno alla Tana.
Molly
era di sicuro a cucinare per cena, Arthur era al lavoro, i gemelli erano al
villaggio a incantare qualche ragazza babbana con “trucchi magici” e Ginny non
avrebbe di sicuro detto niente anche se l’avesse vista.
L’unico
che mancava all’appello era Ron. Il che era bel un problema, visto e considerato
che l’ultima persona che voleva la vedesse in quello stato era proprio Ron
Weasley. Non voleva neanche pensare a cosa sarebbe successo, se il ragazzo per
cui si era presa una bella sbandata, avesse visto una ragazza matura e
apparentemente sedicenne, con la faccia impiastricciata di pezzi d’albicocca
come una bimba di tre anni.
“Ma
che vado a pensare?” considerò Hermione con ottimismo, scuotendo la testa e
chiudendo gli occhi per godere di più il sole e le albicocche. “Dopotutto non si
è fatto vedere per tutto il pomeriggio e quest’albero fortunatamente è
abbastanza nascosto…”
“Ti
piacciono le albicocche, eh?” fece una voce ironica poco distante.
Hermione
aprì gli occhi: davanti a lei si era materializzato il suo peggiore incubo.
Un
ragazzo dai capelli rossi, e con un ghigno divertito, la stava fissando con
quegli occhi blu che l’affascinavano tanto.
“Coff…Ron…”
nel tirarsi su di scatto per cercare di eliminare le prove della sua abbuffata,
un grumo di frutta semi-masticata le si era bloccato, con precisione chirurgica,
proprio in mezzo alla gola.
“Ron…coff…on
‘efpiro…” cercò di dire boccheggiando. Un attimo dopo era stesa per terra, con
un ragazzone alto un metro e ottanta che la baciava. Per un attimo si abbandonò
alla bella sensazione… poi capì che c’era qualcosa che evidentemente non andava
e scattò in piedi.
“Ron
si può sapere che stai facendo? Perché mentre io ti chiedo aiuto, tu mi baci?”
fece Hermione con una vocetta decisamente acuta. Di buono c’era che con lo
scatto verso l’alto, le albicocche avevano trovato la giusta via per la
digestione. Di cattivo ovviamente, c’era che, mentre la sua voce era salita di
diverse ottave, la sua faccia stava diventando di un bel color peperone.
“Io
che ti bacio, ma che vai farneticando? Tu mi hai chiesto aiuto e io te l’ho
dato. Non si chiama qualcosa come pronto soccorso?” fece il rosso con aria
smarrita.
La
ragazza ebbe un tuffo al cuore e si diede mentalmente dell’idiota: aveva confuso
un maldestro tentativo di respirazione bocca a bocca, con un bacio.
“No
Ron quello che tentavi di fare era la respirazione bocca a bocca, che si usa
quando uno sta annegando, non quando sta soffocando per colpa di qualche frutto”
spiegò, mentre i battiti del suo cuore ritornavano normali.
“Ma
sì, stessa cosa” la liquidò velocemente il ragazzo. “E poi quante storie per un
bacetto” fece sorridendo in modo malizioso.
Per
un attimo Hermione fu tentata di ricominciare ad arrossire e abbassare lo
sguardo, ma poi pensò che avrebbe fatto pagare al rosso la figuraccia appena
procuratale, beccandola a divorare albicocche.
“Tsè,
e quello tu me lo chiami bacio? Lavanda non ti ha insegnato proprio nulla eh?”
Ora
era Ron che si stava colorando di un bel rosso vermiglio.
“Co-cosa vorresti insinuare?”
“Nulla, solo che non fai pena solo come soccorritore tutto qui” fece la ragazza sorridendo.
“Ah è così?” fece il rosso avvicinandosi.
“Già, proprio così” disse Hermione sempre sorridendo.
“Vediamo
allora Signorina-so-tutto-io, mi mostri il suo tanto decantato pronto soccorso”
Ron era sicuro di averla in pugno. Nonostante a lui Hermione piacesse da diverso
tempo ormai, era sicuro che la ragazza non avrebbe mai accettato quella sfida
assurda. Ma ovviamente sottovalutava Hermione dopo che si era rimpinzata di
albicocche.
Successe
tutto troppo in fretta: la ragazza smise di sorridere, fece per pensar su alla
richiesta del ragazzo, sorrise di nuovo, e poi, come al rallentatore, la bocca
ancora sporca di albicocche cominciò ad avvicinarsi…
***
Poco
lontano due ragazzi, identici fino all'ultima lentiggine, sghignazzavano
nascosti da un cespuglio.
"Fred,
George, si può sapere che avete da ridere?" fece una ragazza dai capelli rossi
dopo aver appena scovato i fratelli in un angolo del giardino, che si rotolavano
ululanti, cercando di non essere sentiti.
“Niente
sorellina…ho come l’impressione che quest’anno le albicocche abbiano un sapore
particolarmente buono” risposero in coro i gemelli, in preda ad un attacco
convulso di risate.