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Autore: Jade_Horan    06/08/2014    8 recensioni
"Scorpius la guardò chiudere gli occhi, sorridere e avvicinarsi al calderone. La guardò inspirare l’odore della pozione e concentrarsi solo su di esso. La guardò bearsi del profumo dell’erba appena tagliata e quello della pergamena nuova. La guardò mentre veniva avvolta da quell’inconfondibile profumo, fresco come il vento che ti sferza il viso, ma, allo stesso tempo, dolce e travolgente come un sorso di cioccolata calda in inverno. E Scorpius non aveva idea che fosse proprio il suo profumo a farla sorridere tanto. E la guardò sorridere ancora, ed arrossire leggermente. E guardò uno di quei boccoli che le era sfuggito dallo chignon fatto di fretta e furia, mentre le ricadeva sulle guance puntellate da quelle lentiggini che lo facevano impazzire. Ed era così bella che quasi non si accorse di quanto fosse pericolosamente vicina al calderone."
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Fluff | Romantico | Sentimentale | Slice of life | Generale
New Generation, What if?
RosexScorpius. ♥
[2.370 words]
 
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nuova generazione
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Il profumo dell’Amortentia
 
 

 
Scorpius Malfoy stava per affrontare un’altra monotona lezione di Pozioni.
Era in ritardo, in estremo ritardo, ma era stato trattenuto dal capitano della sua squadra di Quidditch, al quale non importava molto se lui facesse tardi a lezione o meno.
Pensò in fretta a qualche scusa plausibile mentre si sistemava la sua cravatta che, differentemente da come tutti pensavano, non era affatto verde e argento.

Era ormai al suo sesto anno, ma ogni volta che abbassava lo sguardo ed osservava i suoi indumenti rosso-oro ancora ricordava di quanto tutti erano rimasti sbalorditi, il primo giorno, durante lo smistamento.
Ma lui era diverso da suo padre, da suo nonno, da Bellatrix – della quale gli avevano parlato molto i suoi – e da tutto il resto della sua famiglia.
Lui era diverso, ed il cappello parlante non faticò molto ad accorgersene.

E Scorpius era cambiato, in quei sei anni. Era davvero diverso dal bambino che era appena arrivato ad Hogwarts.
Ricordava ancora tutte le difficoltà che aveva provato nei primi giorni, quando nella sala comune era sempre solo in un angolo, non sentendosi pienamente parte della sua casata.
Ma non perché volesse finire a Serpeverde, anzi, lui era diverso, ma perché non si sentiva ne abbastanza coraggioso, ne abbastanza forte.

Insomma, non riusciva nemmeno a socializzare con qualcuno, in quei primi giorni.
Il suo coraggio era praticamente inesistente.

Una persona, però, riuscì ad aiutarlo.

Rose Weasley si che sapeva il vero significato della parola “gentilezza”, ma anche delle parole “fiducia” ed “amicizia”. Fin dal primo anno era stata gentilissima, con lui. L’aveva reso meno solo e gli aveva dato fiducia, nonostante il passato, nonostante le storie scritte sui libri di scuola, nonostante i brutti ricordi ed i rancori. Lei aveva riconosciuto subito che lui era diverso da tutti i Malfoy.
E Rose era l’unica, nonostante tutto, ad aver avuto fiducia in lui. E poi divennero amici, talmente amici che Rose avrebbe potuto beccarsi un anatema che uccide in pieno petto, pur di salvare lui.
E lui avrebbe fatto lo stesso, per lei. Ed entrambi consideravano la loro amicizia davvero importante.
Ed erano cresciuti insieme, ed i Malfoy erano riusciti a superare le loro divergenze con i Potter ed i Weasley.
Poiché, nonostante l’imbarazzo iniziale, e qualche rancore legato al passato, i Weasley ed i Potter amavano Scorpius, mentre i Malfoy consideravano davvero positivo il fatto che loro figlio li frequentasse.

Perché tutti notavano la felicità che brillava negli occhi di Scorpius ogni volta che prendeva una passaporta per dirigersi alla Tana.


 E, col passare degli anni, Scorpius era sempre più convinto che quella ragazza fosse la cosa più preziosa che avesse.



Ed eccola li, Rose, già seduta al suo posto, col calderone ed il libro di pozioni appoggiato sul banco.

Prese posto accanto a lei, sorridendole, tirando un sospiro di sollievo: la Ayer non era ancora arrivata.
Rose ricambiò il sorriso, con il solito imbarazzo che c’era, da qualche tempo, tra i due.

Un imbarazzo nato da quando Scorpius si era accorto realmente di quanto Rose fosse diventata bella, negli ultimi anni.
I capelli crespi erano diventati morbidi e definiti, e le ricadevano sulle spalle in una cascata di boccoli rossi. Gli occhi azzurri erano sempre stati grandi e dolci, ricchi di sfumature che Scorpius conosceva ormai a memoria, ma che non smettevano mai di stupirlo. Le lentiggini sparse sulle guance, il naso all’insù e le sue labbra rosee completavano alla perfezione il viso dai tratti delicati, molto più che simili a quelli della madre. Erano praticamente identiche, ormai.
E negli ultimi anni Scorpius e molti altri ragazzi avevano piacevolmente notato la presenza di varie curve, sul corpo di Rose, tutte al posto giusto.


Erano tutte quelle cose che, insieme, rendevano Rose bella, anche se per Scorpius era più che bella.
Talmente bella da non riuscire a trovare un aggettivo giusto per descriverla.
Gli altri ragazzi la definivano attraente, bella, ed alcuni facevano commenti ad alta voce sul suo fondoschiena, anche davanti a Scorpius, il quale ogni volta doveva fingere che non gli importasse e reprimere l’impulso di prenderli a pugni.
Ma Rose era davvero cieca e, Scorpius ne era quasi felice, non si accorgeva dei continui apprezzamenti dei ragazzi.

Eppure Rose si accorgeva di qualunque cosa. Degli innamoramenti, delle bugie, degli sguardi delle persone su Scorpius.

Perché, ovviamente, dopo James Sirius Potter, Hogwarts aveva bisogno di un altro ragazzo che – per tutte le studentesse – fosse il più bello ed irraggiungibile di tutta la scuola.
E Scorpius Malfoy era di sicuro il  più adatto al titolo a quel titolo.

Ma come avrebbe potuto essere altrimenti? Scorpius era alto, con un fisico asciutto, i capelli sempre a posto, occhi tra il grigio e l’azzurro ed un sorriso capace di far sognare chiunque. Per non parlare del modo gentile in cui trattava tutti. E le ragazze, anche quelle più piccole, credevano tutte di avere una possibilità con un ragazzo così gentile.

Lo osservavano nei corridoi, in sala comune, e soprattutto quando era con Rose.
Poiché molte invidiavano il loro essere così uniti.
E le ragazze li osservavano ridacchiando ed altre bisbigliando a bassa voce tra di loro.
Rose era sulla bocca di tutti da un po’, data la sua presunta relazione con il ragazzo più desiderato di tutta Hogwarts.

Aveva ricevuto infiniti inviti ad Hogsmeade, complimenti, occhiatine maliziose e lettere anonime d’ammirazione.

Ma Scorpius, con queste “ammiratrici”, non voleva nulla a che fare.

E la ragione erano quella cascata di boccoli rossi, quel sorriso splendido e quegli occhi blu in cui era bello perdersi.
La ragione era essersi innamorato della sua migliore amica.

E ne era innamorato perso da tempo, forse fin dal primo anno, quando era troppo occupato da tutto quanto per accorgersene.

Se n’era accorto, per la prima volta, quando lei gli parlò di un ragazzo che le faceva battere il cuore.
Se n’era accorto quando divenne consapevole che anche quel ragazzo provava qualcosa per lei.
Se n’era accorto quando i due si baciarono per la prima volta. E quando stettero insieme sotto al suo naso per settimane, mano nella mano, rubandosi quei baci che Scorpius sognava più di ogni altra cosa.
Se n’era accorto quando consolò Rose, dopo che lui la lasciò con una squallida e ridicola lettera.

E ne era sempre più convinto.
E più la guardava, con lo sguardo rivolto ovunque tranne che su di lui, le guance arrossate dall’imbarazzo ed i capelli legati con la prima piuma che capitava, più si innamorava di lei.


E ringraziò mentalmente la professoressa Ayer, per essere entrata nell’aula, sbattendo la porta come di suo solito per attirare l’attenzione o, più semplicemente, terrorizzare gli studenti.
Era stranamente in ritardo, ed erano rimasti solo venti minuti di lezione al posto della solita ora.
Un silenzio religioso si era diffuso nella stanza quando la signorina Ayer posizionò un calderone di fronte alla scrivania.
Era di un colore rosa, luminosissimo. Scorpius ci mise davvero poco a riconoscerlo.

Ed in pochi istanti capì il vociare insolito di tutti quegli studenti, il ritardo della professoressa e l’imbarazzo di Rose leggermente più accentuato rispetto al solito.
«Date le voci che sono state messe in giro, tutti quanti saprete che, in questo calderone, c’è una pozione molto pericolosa. Chi sa dirmi cos’è è?» le mani di Rose e di Scorpius si levarono in aria. «Malfoy»
«L’amortentia, signora.» disse, tutto d’un fiato.
«Bene. E sa dirmi qualcosa su questo filtro, Weasley… come ad esempio l’effetto che ha sulle persone?»
«E’ un filtro d’amore. Il più potente al mondo, per precisione. Il ministero ne ha vietato la produzione. Crea un’incredibile attrazione verso qualcuno, un’ossessione.»
«Qualche caratteristica?» Solamente Rose e Scorpius alzarono le mani, di nuovo. «Malfoy» ridacchiò la professoressa, dato che la scena si ripeteva ogni volta allo stesso modo.
«Il vapore che produce è a spirale, ed è molto luminosa. Ma la cosa più importante è che ha un profumo diverso per ognuno di noi»
«Perfetto, quindici punti a Grifondoro per la perfetta spiegazione di Malfoy e Weasley. Come sapete, l’Amortentia ha una fragranza diversa per ogni persona, a seconda di ciò che più piace. Se volete, potete vederne la consistenza, la luminosità ed il colore, dato che la faremo assieme nella prossima lezione. Ed attenti al profumo, non annusatela troppo.» tutta la classe, tranne Rose e Scorpius, era in fila davanti al calderone per vedere la famosa Amortentia. Specialmente le ragazze. «Attento Scorp, una di quelle te ne metterà un po’ nel succo di zucca» ridacchiò Rose.




Il turno dei due arrivò dopo il suono della campanella, quando la classe si svuotò.
Erano davanti a quella pozione da qualche minuto, e soprattutto erano da soli.
 
«Scorp, davvero, vai prima tu.» lo intimò Rose, per l’ennesima volta.
«Sei impossibile!» imprecò lui, sorridendole leggermente.

Si avvicinò lentamente al calderone ed inspirò il profumo che emanava.
A primo impatto sentì un profumo floreale. Poi ne sentì un altro più dolce. Sorrise leggermente e chiuse gli occhi, per concentrarsi meglio su ciò che sentiva.
Profumava di fiori, ma anche di vaniglia. Si, vaniglia, ecco cos’era il dolce che inebriava le sue narici. E poi profumava di rose, e poi di nuovo di vaniglia.
E poi di nuovo di fiori. Ed era come se quei tre profumi si rincorressero, diventando mano a mano sempre più intensi. Ed era come se quel profumo lo cullasse, facendolo sentire a casa.

E ci volle poco, per Scorpius, capire che la sua Amortentia sapeva di lei.
Il profumo floreale che lo invadeva ogni volta che la abbracciava; lo shampoo alla vaniglia che usava per i suoi capelli; il dolce odore di rose che c’era nella sua camera, alla tana.


«Scorp?» la sua voce era un sussurro, ma riuscì a riportare l’amico alla realtà. Solo adesso Scorpius si accorse che si era avvicinato davvero troppo a quel calderone.
«S-scusami. Era davvero…» cercò di descrivere in poche parole il suo profumo, concentrandosi su di esso, per cercare di trarne un aggettivo. Ma ne uscì solo una smorfia, che tramutò poi in uno di quei sorrisi che Rose amava tanto.
«Ho capito, indescrivibile.» rise lei «tocca a me…» sospirò.

Scorpius la guardò chiudere gli occhi, sorridere e avvicinarsi al calderone. La guardò inspirare l’odore della pozione e concentrarsi solo su di esso. La guardò bearsi del profumo dell’erba appena tagliata e quello della pergamena nuova. La guardò mentre veniva avvolta da quell’inconfondibile profumo, fresco come il vento che ti sferza il viso, ma, allo stesso tempo, dolce e travolgente come un sorso di cioccolata calda in inverno. E Scorpius non aveva idea che fosse proprio il suo profumo a farla sorridere tanto. E la guardò sorridere ancora, ed arrossire leggermente. E guardò uno di quei boccoli che le era sfuggito dallo chignon fatto di fretta e furia, mentre le ricadeva sulle guance puntellate da quelle lentiggini che lo facevano impazzire. Ed era così bella che quasi non si accorse di quanto fosse pericolosamente vicina al calderone.

«Rose!» la prese per il polso e la tirò verso di se, forse un po’ troppo bruscamente. «Scusa…» sussurrò subito dopo essersene accorto.
Il suo brusco movimento l’aveva fatta quasi cadere.

Ed ora era erano uno di fronte all’altra, pericolosamente vicini.
Scorpius aveva la mano saldamente appoggiata alla base della schiena di Rose, mentre con l’altra le stringeva ancora il polso.
La fece scivolare lentamente verso la sua, e le loro dita si intrecciarono con disinvoltura.

La punta del naso di Scorpius sfiorò quella di Rose, che – se possibile – divenne ancora più paonazza.
«Scusa» sussurrò nuovamente, compiendo di nuovo il gesto che l’aveva fatta arrossire.
«D-di niente.» sussurrò lei. Scorpius sorrise, e fece leggermente più salda la presa che aveva sulla sua mano.
Gli piaceva essere in quella posizione.
Ed amava il suo imbarazzo, ed il piccolo sorriso che ora le era nato sul volto.
Amava tutto, di lei.

«P-posso baciarti, Rose?» bisbigliò, arrossendo. Se il suo cuore prima batteva più forte del normale, adesso sarebbe potuto uscirgli dal petto.


E, cosa che entrambi non si sarebbero mai aspettati, Rose scoppiò a ridere, lasciando il ragazzo perplesso, ma sorridente.
Rose rideva ancora, come se non ci fosse un domani, e mandò la testa all’indietro come faceva di solito quando cominciava a ridere in modo incontrollato.
Rideva perché era nervosa, ed anche un po’ divertita. Rideva perché era confusa, e perché non ne aveva un preciso motivo.

E poi tornò a perdersi negli occhi di Scorpius, smettendo di ridere, e passando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
Erano più distanti, rispetto a prima, ma sempre nella stessa posizione.

E sembrava che Scorpius non avrebbe mai mollato la sua mano, ma in realtà nessuno dei due ne aveva l’intenzione.
E Rose, con la mano libera, portò una mano sulla guancia di lui, accarezzandogliela dolcemente.

E, dopo qualche secondo, Rose si avvicinò lentamente al suo viso, lasciandosi scappare un sorriso, fino a far sfiorare le loro labbra con timidezza.
Scorpius ci mise davvero poco ad eliminare quella distanza, e Rose sentì le labbra morbide del Grifondoro premere sulle sue.

E da quel momento fu un susseguirsi di labbra, sorrisi, e dita fra i capelli.

E quando Scorpius si allontanò, facendo sfiorare i loro nasi, sorrise.
Sorrise come se l’indomani non avrebbe più potuto farlo.
Sorrise perché era confuso e felice, maledettamente felice. Ed era così felice che l’unica cosa che voleva fare era stringere a se la ragazza che amava e continuare a sorridere.
E vedere un sorriso anche sulle labbra di lei. Perché il bello della felicità è condividerla con gli altri e perché, diciamocelo, la vita è davvero troppo breve per viverla con tristezza.

Scorpius poggiò entrambe le mani alla base della schiena di lei e, spingendola verso di se, la abbracciò.

E si strinsero forte, Scorpius e Rose, per dimostrare l’uno all’altra che non servivano chiarimenti, ne occorreva sprecare parole.
E Rose sentì Scorpius accarezzarle i capelli, e Scorpius sentì il profumo di lei inebrargli i sensi.

Ed ecco la vaniglia dei suoi capelli, e quella fragranza floreale che lo faceva impazzire.

«Lo sento di nuovo…» le sussurrò il ragazzo.
«Cosa, Scorp?»
«Il profumo dell’Amortentia» conoscendola, sapeva che stava sorridendo.
«Anch’io lo sento di nuovo» replicò lei, stringendo Scorpius un po’ più forte. «ma sentirlo tra le tue braccia è decisamente meglio.»


 
Angolo autrice!
(Cioè.. "autrice", ci provo insomma ahah)
 
Ciao a tutti!
Sono Jade Horan qui su Efp, e Martina nella vita di tutti i giorni, potete chiamarmi come preferite.
Questo Angolo "autrice" è  molto importante per me, quindi vi prego di leggerlo.
Innanzitutto, grazie per essere arrivati a leggere fin qui.

Volevo dirvi che ho iniziato da un po' ad avere delle idee su una Scorpius/Rose long. Ma, dato che non volevo scrivere una delle solite storie in stile "Scorpius-è-stronzo-ma-vuole-mettersi-con-rose-ma-non-può-perchè-è-una-Weasley" (non è affatto un'offesa, anzi, a me piacciono), ho pensato ad uno Scorpius Malfoy che si sente un po' il Sirius Black della situazione (toh, Sirius è uno dei miei personaggi preferiti, che coincidenza! c:) e viene smistato a Grifondoro (e poi fa amicizia con Rose ed Albus e bla bla bla)

Se voltete saperne qualcosa in più su quest'ipotetica long, sono piuttosto sicura che non durerà 965654 capitoli, e che inizierà dal primo anno.

Tornando a parlare della One-Shot. A me non piace molto, un po' come tutto ciò che scrivo. L'idea era carina, ma è proprio la storia in se che non mi piace.
Comunque, spero che a voi sia piaciuta, o che perlomeno vi abbia lasciato qualcosa di positivo, questo è il mio scopo:)

Ditemi tutto ciò che ne pensate in una recensione, e sopratutto se vorreste leggere la long.

Quindi, che dire, vi auguro tanti unicorni e spero che viviate questo ultimo mese di vacanza al meglio, prima di tornare ad Hogwarts.
Ci si vede al binario, un abbraccio! (feels like Gianni Morandi)


 Vi lascio qualche mia One-Shot recente nel caso vi andasse di leggere qualcosaltro di mio, un bacio!

Chuck vs. le piccole cose (Chuck, serie tv)
Inaspettato I tasselli del puzzle (originali)
Heart's on fire (originale)


 
 
  
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