Sorpresa
Pov
Zuko
Erano le
nove precise e io ero sotto casa di Katara ad aspettare che si
decidesse a
scendere.
Avevo
deciso di portarla in una scuola di danza, precisamente nella scuola di
danza
dove ballava da piccola, così magari avrebbe ascoltato il
mio consiglio ricominciando
a ballare.
Avevo
chiesto persino l’aiuto di Sokka per portare a termine il mio
piano, lui aveva
accettato subito con entusiasmo, non vedeva l’ora di rivedere
sua sorella
felice.
Quando
finalmente la porta si aprì e ne uscì fuori
Katara, rimasi incantato. Era
bellissima, aveva un vestito del colore del mare che le stava a
pennello, dei
sandali con un tacco non troppo alto e i capelli sciolti.
La vidi
improvvisamente sventolare una mano davanti al mio viso e allora cercai
di
ricompormi –Sei bellissima- Le dissi facendola arrossire
leggermente.
L’aiutai
a salire sulla moto (si, avevo una moto) e poi partii dando gas.
Arrivai
in poco tempo nelle vicinanze della scuola, ma mi fermai poco prima e
scesi
dalla moto –Mi dispiace, ma una sorpresa è una
sorpresa, quindi…- Le dissi
mentre uscivo un fazzoletto dalla tasca e glielo legavo sugli occhi.
Dopo
averla bendata, ripartii e raggiunsi la scuola, l’aiutai a
scendere dalla moto
e la guidai fino alla porta.
Una
volta arrivati dentro le tolsi la benda e tutte le sue ex compagne di
corso le
gridarono un “sorpresa!!!”.
Katara
era completamente sotto shock, si girò verso di me con gli
occhi sbarrati –Tu hai
fatto tutto questo per me?-Chiese incredula.
–Ha fatto questo e
molto di più mia cara, ti
ha iscritto alla gara nazionale di danza- Disse una sua amica al posto
mio.
-È
quello che avrebbe voluto tua madre- Le dissi accarezzandole una
guancia, lei
mi abbracciò forte, poi si dedicò alle sue
vecchie amiche.
Era
così
bello vederla mentre si divertiva, ma purtroppo arrivò il
momento di riportarla
a casa.
Rimanemmo
un po’ a parlare sull’uscio di casa sua.
-Ti
ringrazio Zuko, non so neanche dirti quanto sono felice- Disse con un
sorriso
magnifico sulle labbra, all’improvviso i nostri sguardi si
incatenarono l’uno
all’altro.
Era
calato il silenzio tra di noi, si sentivano solo i nostri respiri che
acceleravano, piano piano i nostri visi si avvicinarono,
fino a quando le nostre labbra
si unirono, come due perfette metà.
Non so
per quanto tempo rimanemmo a baciarci, so solo che quando ci staccammo
avrei
voluto ricominciare subito.
Pov
Katara
Era un
mese ormai che avevo ripreso a ballare ed era un mese che io e Zuko
facevamo
coppia fissa, ricordo il primo giorno quando all’uscita della
scuola lo trovai
ad aspettarmi poggiato alla sua moto, bello come il sole.
Tutte le
ragazze mi invidiavano, ma non avrei permesso a nessuno di portarmelo
via, mai.
Purtroppo
non sapevo che stava per abbattersi su di noi qualcosa di inaspettato.
Il
giorno dell’audizione per la gara di ballo Zuko mi
accompagnò per infondermi un
po’ di coraggio, ma li ritrovò una persona che
avrebbe preferito non rivedere
mai più.
-Zuko,
fratellino da quanto tempo- Disse una ragazza con i capelli neri e i
tratti del
viso molto simili a Zuko, non dovetti faticare molto per ricordarmi chi
fosse:
Azula, la sorella di Zuko.
-Questa
non ci voleva, perché Azula deve partecipare alla stessa
gara in cui gareggi
tu?!- Quasi urlò quando uscimmo da quell’edificio
–Zuko calmati, sono
perfettamente in grado di tenerle testa!- Gli dissi per rassicurarlo.
-Tu non
conosci mia sorella, è la cattiveria fatta a persona,
sarebbe capace di tutto
pur di vincere quella gara, sono preoccupato per te!-
Sospirò accarezzandomi il
viso.
-Non
preoccuparti- Gli dissi prima di baciarlo e lasciar così
cadere l’argomento.
Purtroppo,
il mio ragazzo aveva ragione, Azula non faceva altro che combinarmene
di tutti
i colori, mi faceva cadere durante le prove, mi nascondeva i vestiti
mentre
facevo la doccia.
Una sera
mi ritirai a casa completamente distrutta, appena aprii la porta mi
ritrovai
mio fratello davanti –Ehi sorellina c’è
qualcosa che non va? Hai bisogno di
qualcosa?- Chiese con gentilezza.
-Certo,
qualcosa potrebbe servirmi- Risposi come in trance.
-Che
cosa ti serve?-
-Un divano… E un’ascia.- Dissi con un sorriso
leggermente sadico mentre mi
faceva accomodare accanto a lui.
-Perché
mia sorella ha istinti omicidi?-
-Voglio
uccidere la sorella di Zuko, non la sopporto più mi
farà impazzire!-
Qualche
giorno dopo, ci fu la prima sfida, ci avevano diviso in otto coppie, e
di ogni
coppia, solo una sarebbe passata al turno successivo, sarebbe andata
avanti così,
fino a quando non fossero rimaste solo due concorrenti a sfidarsi.
Io
fortunatamente, con un po’ di fatica e di incoraggiamento da
parte dei miei
amici e di Zuko, riuscii a passare il turno.
Purtroppo
anche Azula riuscì a
superare la prova,
se fossimo arrivate entrambe in finale avrei avuto un occasione per
farle
vedere chi di noi fosse la migliore.
Quella
sera ci riunimmo tutti a casa mia per festeggiare, e lì
ricevetti un’altra
sorpresa, la più bella che il mio ragazzo avesse potuto
farmi, anche più bella
della danza.
Durante i
festeggiamenti sentimmo bussare
alla
porta, e dopo poco, nel salotto fece il suo ingresso una delle persone
a cui
volevo più bene: mio padre.
-Sorpresa-
Mi sussurrò Zuko,
mentre mio padre si
avvicinava per abbracciarmi, contento di vedermi di nuovo felice.
Da
quello che avevo capito Zuko era riuscito, grazie a suo zio, a mettersi
in
contatto con la nave di mio padre e ad informarlo della situazione.
Così
l’aveva convinto a fare momentaneamente ritorno a casa per
salutare i suoi
figli.
-Grazie-
Gli dissi saltandogli al collo e stringendolo forte.
Il
giorno dopo ci fu la seconda sfida, la mia avversaria era davvero
brava, ma io
riuscii a impressionare talmente tanto la giuria da passare il turno.
Se fossi
riuscita a vincere anche la prossima sfida, avrei gareggiato contro
Azula nella
gara finale, quindi dovevo metterci tutta me stessa.
Pov
Zuko
Dal
giorno in cui avevo rivisto mia sorella, avevo impedito a Katara di
andare in
giro da sola, sapevo che Azula, pur di vincere non si sarebbe fermata
davanti a
niente, era capace di qualsiasi cosa.
Per
questo la scortavo ovunque, anche a scuola di danza, non la perdevo di
vista un
attimo.
Rimasi a
dir poco entusiasta quando, vedendo suo padre era saltata in aria dalla
felicità, fortunatamente mio zio aveva ancora i contatti
giusti dentro la
marina militare.
Katara,
suo padre e Sokka avevano passato la serata insieme, tanto che io e gli
altri
decidemmo di togliere il disturbo.
Andai
via con Suki, Aang e Toph, accompagnammo prima le ragazze in modo che
non si
trovassero da sole in situazione spiacevoli, visto l’orario.
Dopo
aver lasciato Suki, lasciammo Toph, e nel momento del saluto vidi Aang
arrossire leggermente. Che il mio piccolo amico fosse innamorato della
ragazzina cieca?
Per
fortuna che non vedeva, altrimenti Toph l’avrebbe preso a
calci per il
carattere che aveva.
Quando
io e Aang rimanemmo da soli, lo vidi leggermente agitato
–Zuko?- Disse
all’improvviso cercando di richiamare la mia attenzione.
-Dimmi
Aang-
–Com’
è
essere fidanzato?- Mi chiese di getto prendendo subito dopo un piccolo
respiro
di sollievo.
-Aang,
perché questa domanda? Non è che per caso centra
qualcuno che conosco?- Risposi
alludendo all’episodio accaduto poco prima.
-Si vede
così tanto?-
–Direi
di si, ovviamente Toph non può vederlo, ma devo dire che
ogni volta che le stai
a meno di mezzo metro diventi rosso dalla testa ai piedi.
In quel
momento il rossore tornò a fargli visita –Ecco e
questo quello che intendevo- Dissi
indicandolo.
-Ascoltami
Aang, parlale, male che vada ti prenderà a calci- Ironizzai
mentre raggiungevo
la porta di casa.
-Ora vai
a casa a dormire, buonanotte-
Mio zio
stava dormendo, silenziosamente raggiunsi la mia camera e seguii
anch’io il
consiglio che avevo appena dato ad Aang, dopo aver augurato la
buonanotte a
Katara tramite messaggi, andai a dormire.
Le due
gare successive per Katara andarono più che bene, le
passò entrambe a pieni
voti, era arrivata in finale, ma sfortunatamente la sua avversaria era
proprio
Azula.
-Kat,
sei stata bravissima, ma forse dovresti ritirarti, Azula sa che puoi
batterla e
non si farà scrupoli a farti anche del male pur di vincere-
Le dissi mentre
uscivamo dalla scuola di danza.
-Andiamo
Zu, che cosa mai potrebbe farmi!- Disse mentre attraversava la strada,
fu
proprio in quel momento che la vidi, mia sorella, seduta in una
macchina, che
partiva a tutta velocità puntando verso di lei.
Katara
era rimasta immobile per la paura, vedeva la macchina che le veniva
incontro e
non si spostava, fu allora che reagii.
Corsi
più veloce che potei, afferrai Katara per la vita e la
spinsi via, ma io non
riuscii a spostarmi in tempo, e fui preso in pieno.
In un
primo momento riuscivo ancora a sentire la voce di Katara che gridava
il mio
nome, poi tutto diventò buio.
Pov
Katara
Era
appena arrivata l’ambulanza per portare Zuko in ospedale,
Azula era scappata
via, subito dopo l’impatto per non essere beccata.
Vidi i
medici portare via il mio ragazzo ancora privo di sensi, mentre mio
padre mi
tirava verso la sua macchina.
Raggiungemmo
subito l’ospedale, ma nessuno ci volle dire niente, solo con
l’arrivo di suo zio,
finalmente potemmo avere qualche notizia.
Dal
responso dei medici risultava che Zuko avesse un trauma cranico, una
gamba
rotta e due costole incrinate, ma la cosa peggiore doveva ancora
arrivare: era
in coma.
Mi
avvicinai al vetro della stanza in cui l’avevano collocato e
incominciai a
piangere, aveva la testa e il busto fasciati, mentre la gamba era
ingessata e
sollevata leggermente dal letto.
Perché
si era messo in mezzo? Perché non aveva lasciato che Azula
investisse me? Ma
soprattutto perché non mi ero spostata?
Non
riuscivo a trovare nessuna risposta a queste domande.
Passai
un’intera settimana con lui, smisi anche di allenarmi per la
gara, lui era più
importante e doveva sentirmi vicina.
Continuavo
a parlargli, sperando che si risvegliasse, ma sembrava che non volesse
proprio saperne.
Il
giorno della gara, mio padre e mio fratello mi raggiunsero in ospedale
–Katara
hai la gara, dobbiamo andare- Disse mio fratello cercando di
convincermi, ma io
scossi la testa –Non ho intenzione di allontanarmi da lui,
non mi importa
niente di quella gara!- Risposi irritata.
All’improvviso,
la mano che stavo stringendo a Zuko, si chiuse intorno alla mia, mi
girai a
guardarlo e vidi che piano piano incominciava a muoversi.
-Tu devi
andare a quella gara- Sentii dire dalla sua voce molto debole, mentre
apriva
gli occhi e mi guardava.
Io mi
precipitai ad abbracciarlo, ma mi allontanai subito a causa di un suo
mugolio
di dolore –Scusa, scusa- Gli dissi con le lacrime a gli occhi.
Un’infermiera
entrò insieme a mio padre nella stanza, era uscito un attimo
per avvisare i
medici del fatto che Zuko
si fosse
svegliato.
-Katara
vai, fallo per me, vai e vinci, vinci per me-Disse sempre con quella
voce
debole, mentre l’infermiera lo rimproverava perché
non doveva sforzarsi.
Io annuii
e dopo avergli lasciato un leggero bacio sulla guancia corsia via con
mio padre
e mio fratello.
Arrivai
con qualche minuto di ritardo, i giudici stavano quasi per proclamare
Azula
vincitrice, ma io li interruppi in tempo e la gara poté
finalmente iniziare,
sotto lo sguardo furibondo di Azula.
Lei fu
la prima ad esibirsi, era davvero brava, questo dovevo ammetterlo, ma
io ce
l’avrei messa tutta per batterla, lo dovevo a Zuko.
Iniziai
a ballare, nella mia mente scorrevano tutti i momenti felici passati
con la mia
famiglia e con Zuko, con i miei amici e con mia madre e questo mi diede
la
forza di muovermi con tutta l’energia e il sentimento che
avevo.
Quando
ebbi finito, i giudici chiamarono anche l’altra candidata per
il verdetto
finale.
-La
vincitrice
della gara è… Katara!- Annunciò il
giudice mentre mi consegnava la coppa
–Cosa?- Gridò Azula, -Ma non è giusto!
Io meritavo di vincere!- Purtroppo la
sua uscita teatrale fu interrotta dalla polizia, appena entrata nel
teatro.
La
portarono via in manette, l’accusa? Guida senza aver
raggiunto la maggiore età
e tentato omicidio, i miei amici avevano scoperto che le telecamere
della
scuola avevano ripreso tutta la scena.
Corsi in
ospedale felice, non trovai più Zuko in terapia intensiva,
ma in una semplice
camera dell’ospedale e insieme a lui c’erano Aang e
Toph che si tenevano per
mano.
-C’è
qualcosa che devo sapere?- Dissi indicando le mani dei due
–È una lunga storia-
Disse Zuko mentre si scambiava uno sguardo complice con Aang.
-Allora
com’è andata la gara?- Decisi di fargli uno
scherzo –Bè… ecco…- Dissi
mettendo
su il mio sguardo più triste –Non preoccuparti
tesoro, non importa se non hai
vinto, sei bravissima comunque-
Dopo
quella sua frase scoppiai subito a ridere –Ho vinto!- Gridai
mentre gli buttavo
le braccia al collo. I nostri sguardi si incrociarono e per la prima
volta
sentii che dovevo dirgli una cosa che non
ero mai riuscita a dirgli, ma adesso che avevo rischiato di perderlo,
non
volevo più aspettare.
-Ti amo-
Sospirai mentre continuavo a guardarlo
negli occhi, lui sobbalzò leggermente, poi mi
sorrise –Ti amo anch’io- Rispose
prima di baciarmi e suggellare così il nostro amore. Fine
Ecco
a
voi il secondo e ultimo capitolo di questa storia, mi scuso per
l’immenso
ritardo, ma ad essere sincera mi ero dimenticata di dover finire di
pubblicare
questa storia =)
Ringrazio
la mia beta per la correzione di tutta la storia.
Spero
che
il capitolo vi piaccia =)
Baci
Baby
<3