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Autore: barbara91    06/08/2014    2 recensioni
Zuko e Katara sono due ragazzi di diciassette e sedici anni, inizialmente si odiano, la causa? Il padre di lui ha ucciso la madre di lei.
Con il tempo perņ impareranno a conoscersi e diventeranno amici.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katara, Zuko
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sorpresa

 

Pov Zuko

Erano le nove precise e io ero sotto casa di Katara ad aspettare che si decidesse a scendere.

Avevo deciso di portarla in una scuola di danza, precisamente nella scuola di danza dove ballava da piccola, così magari avrebbe ascoltato il mio consiglio ricominciando a ballare.

Avevo chiesto persino l’aiuto di Sokka per portare a termine il mio piano, lui aveva accettato subito con entusiasmo, non vedeva l’ora di rivedere sua sorella felice.

Quando finalmente la porta si aprì e ne uscì fuori Katara, rimasi incantato. Era bellissima, aveva un vestito del colore del mare che le stava a pennello, dei sandali con un tacco non troppo alto e i capelli sciolti.

La vidi improvvisamente sventolare una mano davanti al mio viso e allora cercai di ricompormi –Sei bellissima- Le dissi facendola arrossire leggermente.

L’aiutai a salire sulla moto (si, avevo una moto) e poi partii dando gas.

Arrivai in poco tempo nelle vicinanze della scuola, ma mi fermai poco prima e scesi dalla moto –Mi dispiace, ma una sorpresa è una sorpresa, quindi…- Le dissi mentre uscivo un fazzoletto dalla tasca e glielo legavo sugli occhi.

Dopo averla bendata, ripartii e raggiunsi la scuola, l’aiutai a scendere dalla moto e la guidai fino alla porta.

Una volta arrivati dentro le tolsi la benda e tutte le sue ex compagne di corso le gridarono un “sorpresa!!!”.

Katara era completamente sotto shock, si girò verso di me con gli occhi sbarrati –Tu hai fatto tutto questo per me?-Chiese incredula.

 –Ha fatto questo e molto di più mia cara, ti ha iscritto alla gara nazionale di danza- Disse una sua amica al posto mio.

-È quello che avrebbe voluto tua madre- Le dissi accarezzandole una guancia, lei mi abbracciò forte, poi si dedicò alle sue vecchie amiche.

Era così bello vederla mentre si divertiva, ma purtroppo arrivò il momento di riportarla a casa.

Rimanemmo un po’ a parlare sull’uscio di casa sua.

-Ti ringrazio Zuko, non so neanche dirti quanto sono felice- Disse con un sorriso magnifico sulle labbra, all’improvviso i nostri sguardi si incatenarono l’uno all’altro.

Era calato il silenzio tra di noi, si sentivano solo i nostri respiri che acceleravano, piano piano i nostri visi si  avvicinarono, fino a quando le nostre labbra si unirono, come due perfette metà.

Non so per quanto tempo rimanemmo a baciarci, so solo che quando ci staccammo avrei voluto ricominciare subito.

 

Pov Katara

Era un mese ormai che avevo ripreso a ballare ed era un mese che io e Zuko facevamo coppia fissa, ricordo il primo giorno quando all’uscita della scuola lo trovai ad aspettarmi poggiato alla sua moto, bello come il sole.

Tutte le ragazze mi invidiavano, ma non avrei permesso a nessuno di portarmelo via, mai.

Purtroppo non sapevo che stava per abbattersi su di noi qualcosa di inaspettato.

Il giorno dell’audizione per la gara di ballo Zuko mi accompagnò per infondermi un po’ di coraggio, ma li ritrovò una persona che avrebbe preferito non rivedere mai più.

-Zuko, fratellino da quanto tempo- Disse una ragazza con i capelli neri e i tratti del viso molto simili a Zuko, non dovetti faticare molto per ricordarmi chi fosse: Azula, la sorella di Zuko.

-Questa non ci voleva, perché Azula deve partecipare alla stessa gara in cui gareggi tu?!- Quasi urlò quando uscimmo da quell’edificio –Zuko calmati, sono perfettamente in grado di tenerle testa!- Gli dissi per rassicurarlo.

-Tu non conosci mia sorella, è la cattiveria fatta a persona, sarebbe capace di tutto pur di vincere quella gara, sono preoccupato per te!- Sospirò accarezzandomi il viso.

-Non preoccuparti- Gli dissi prima di baciarlo e lasciar così cadere l’argomento.

Purtroppo, il mio ragazzo aveva ragione, Azula non faceva altro che combinarmene di tutti i colori, mi faceva cadere durante le prove, mi nascondeva i vestiti mentre facevo la doccia.

Una sera mi ritirai a casa completamente distrutta, appena aprii la porta mi ritrovai mio fratello davanti –Ehi sorellina c’è qualcosa che non va? Hai bisogno di qualcosa?- Chiese con gentilezza.

-Certo, qualcosa potrebbe servirmi- Risposi come in trance.

-Che cosa ti serve?-  
-Un divano… E un’ascia.- Dissi con un sorriso leggermente sadico mentre mi faceva accomodare accanto a lui.

-Perché mia sorella ha istinti omicidi?-

-Voglio uccidere la sorella di Zuko, non la sopporto più mi farà impazzire!-

 

Qualche giorno dopo, ci fu la prima sfida, ci avevano diviso in otto coppie, e di ogni coppia, solo una sarebbe passata al turno successivo, sarebbe andata avanti così, fino a quando non fossero rimaste solo due concorrenti a sfidarsi.

Io fortunatamente, con un po’ di fatica e di incoraggiamento da parte dei miei amici e di Zuko, riuscii a passare il turno.

Purtroppo anche Azula riuscì  a superare la prova, se fossimo arrivate entrambe in finale avrei avuto un occasione per farle vedere chi di noi fosse la migliore.

Quella sera ci riunimmo tutti a casa mia per festeggiare, e lì ricevetti un’altra sorpresa, la più bella che il mio ragazzo avesse potuto farmi, anche più bella della danza.

Durante i festeggiamenti sentimmo  bussare alla porta, e dopo poco, nel salotto fece il suo ingresso una delle persone a cui volevo più bene: mio padre.

-Sorpresa- Mi sussurrò  Zuko, mentre mio padre si avvicinava per abbracciarmi, contento di vedermi di nuovo felice.

Da quello che avevo capito Zuko era riuscito, grazie a suo zio, a mettersi in contatto con la nave di mio padre e ad informarlo della situazione.

Così l’aveva convinto a fare momentaneamente ritorno a casa per salutare i suoi figli.

-Grazie- Gli dissi saltandogli al collo e stringendolo forte.

Il giorno dopo ci fu la seconda sfida, la mia avversaria era davvero brava, ma io riuscii a impressionare talmente tanto la giuria da passare il turno.

Se fossi riuscita a vincere anche la prossima sfida, avrei gareggiato contro Azula nella gara finale, quindi dovevo metterci tutta me stessa.

 

Pov Zuko

Dal giorno in cui avevo rivisto mia sorella, avevo impedito a Katara di andare in giro da sola, sapevo che Azula, pur di vincere non si sarebbe fermata davanti a niente, era capace di qualsiasi cosa.

Per questo la scortavo ovunque, anche a scuola di danza, non la perdevo di vista un attimo.

Rimasi a dir poco entusiasta quando, vedendo suo padre era saltata in aria dalla felicità, fortunatamente mio zio aveva ancora i contatti giusti dentro la marina militare.

Katara, suo padre e Sokka avevano passato la serata insieme, tanto che io e gli altri decidemmo di togliere il disturbo.

Andai via con Suki, Aang e Toph, accompagnammo prima le ragazze in modo che non si trovassero da sole in situazione spiacevoli, visto l’orario.

Dopo aver lasciato Suki, lasciammo Toph, e nel momento del saluto vidi Aang arrossire leggermente. Che il mio piccolo amico fosse innamorato della ragazzina cieca?

Per fortuna che non vedeva, altrimenti Toph l’avrebbe preso a calci per il carattere che aveva.

Quando io e Aang rimanemmo da soli, lo vidi leggermente agitato –Zuko?- Disse all’improvviso cercando di richiamare la mia attenzione.

-Dimmi Aang-

–Com’ è essere fidanzato?- Mi chiese di getto prendendo subito dopo un piccolo respiro di sollievo.

-Aang, perché questa domanda? Non è che per caso centra qualcuno che conosco?- Risposi alludendo all’episodio accaduto poco prima.

-Si vede così tanto?-

–Direi di si, ovviamente Toph non può vederlo, ma devo dire che ogni volta che le stai a meno di mezzo metro diventi rosso dalla testa ai piedi.

In quel momento il rossore tornò a fargli visita –Ecco e questo quello che intendevo- Dissi indicandolo.

-Ascoltami Aang, parlale, male che vada ti prenderà a calci- Ironizzai mentre raggiungevo la porta di casa.

-Ora vai a casa a dormire, buonanotte-

Mio zio stava dormendo, silenziosamente raggiunsi la mia camera e seguii anch’io il consiglio che avevo appena dato ad Aang, dopo aver augurato la buonanotte a Katara tramite messaggi, andai a dormire.

Le due gare successive per Katara andarono più che bene, le passò entrambe a pieni voti, era arrivata in finale, ma sfortunatamente la sua avversaria era proprio Azula.

-Kat, sei stata bravissima, ma forse dovresti ritirarti, Azula sa che puoi batterla e non si farà scrupoli a farti anche del male pur di vincere- Le dissi mentre uscivamo dalla scuola di danza.

-Andiamo Zu, che cosa mai potrebbe farmi!- Disse mentre attraversava la strada, fu proprio in quel momento che la vidi, mia sorella, seduta in una macchina, che partiva a tutta velocità puntando verso di lei.

Katara era rimasta immobile per la paura, vedeva la macchina che le veniva incontro e non si spostava, fu allora che reagii.

Corsi più veloce che potei, afferrai Katara per la vita e la spinsi via, ma io non riuscii a spostarmi in tempo, e fui preso in pieno.

In un primo momento riuscivo ancora a sentire la voce di Katara che gridava il mio nome, poi tutto diventò buio.

 

Pov Katara

Era appena arrivata l’ambulanza per portare Zuko in ospedale, Azula era scappata via, subito dopo l’impatto per non essere beccata.

Vidi i medici portare via il mio ragazzo ancora privo di sensi, mentre mio padre mi tirava verso la sua macchina.

Raggiungemmo subito l’ospedale, ma nessuno ci volle dire niente, solo con l’arrivo di suo zio, finalmente potemmo avere qualche notizia.

Dal responso dei medici risultava che Zuko avesse un trauma cranico, una gamba rotta e due costole incrinate, ma la cosa peggiore doveva ancora arrivare: era in coma.

Mi avvicinai al vetro della stanza in cui l’avevano collocato e incominciai a piangere, aveva la testa e il busto fasciati, mentre la gamba era ingessata e sollevata leggermente dal letto.

Perché si era messo in mezzo? Perché non aveva lasciato che Azula investisse me? Ma soprattutto perché non mi ero spostata?

Non riuscivo a trovare nessuna risposta a queste domande.

Passai un’intera settimana con lui, smisi anche di allenarmi per la gara, lui era più importante e doveva sentirmi vicina.

Continuavo a parlargli, sperando che si risvegliasse, ma sembrava che non volesse proprio saperne.

Il giorno della gara, mio padre e mio fratello mi raggiunsero in ospedale –Katara hai la gara, dobbiamo andare- Disse mio fratello cercando di convincermi, ma io scossi la testa –Non ho intenzione di allontanarmi da lui, non mi importa niente di quella gara!- Risposi irritata.

All’improvviso, la mano che stavo stringendo a Zuko, si chiuse intorno alla mia, mi girai a guardarlo e vidi che piano piano incominciava a muoversi.

-Tu devi andare a quella gara- Sentii dire dalla sua voce molto debole, mentre apriva gli occhi e mi guardava.

Io mi precipitai ad abbracciarlo, ma mi allontanai subito a causa di un suo mugolio di dolore –Scusa, scusa- Gli dissi con le lacrime a gli occhi.

Un’infermiera entrò insieme a mio padre nella stanza, era uscito un attimo per avvisare i medici del fatto che  Zuko si fosse svegliato.

-Katara vai, fallo per me, vai e vinci, vinci per me-Disse sempre con quella voce debole, mentre l’infermiera lo rimproverava perché non doveva sforzarsi.

Io annuii e dopo avergli lasciato un leggero bacio sulla guancia corsia via con mio padre e mio fratello.

Arrivai con qualche minuto di ritardo, i giudici stavano quasi per proclamare Azula vincitrice, ma io li interruppi in tempo e la gara poté finalmente iniziare, sotto lo sguardo furibondo di Azula.

Lei fu la prima ad esibirsi, era davvero brava, questo dovevo ammetterlo, ma io ce l’avrei messa tutta per batterla, lo dovevo a Zuko.

Iniziai a ballare, nella mia mente scorrevano tutti i momenti felici passati con la mia famiglia e con Zuko, con i miei amici e con mia madre e questo mi diede la forza di muovermi con tutta l’energia e il sentimento che avevo.

Quando ebbi finito, i giudici chiamarono anche l’altra candidata per il verdetto finale.

-La vincitrice della gara è… Katara!- Annunciò il giudice mentre mi consegnava la coppa –Cosa?- Gridò Azula, -Ma non è giusto! Io meritavo di vincere!- Purtroppo la sua uscita teatrale fu interrotta dalla polizia, appena entrata nel teatro.

La portarono via in manette, l’accusa? Guida senza aver raggiunto la maggiore età e tentato omicidio, i miei amici avevano scoperto che le telecamere della scuola avevano ripreso tutta la scena.

Corsi in ospedale felice, non trovai più Zuko in terapia intensiva, ma in una semplice camera dell’ospedale e insieme a lui c’erano Aang e Toph che si tenevano per mano.

-C’è qualcosa che devo sapere?- Dissi indicando le mani dei due –È una lunga storia- Disse Zuko mentre si scambiava uno sguardo complice con Aang.

-Allora com’è andata la gara?- Decisi di fargli uno scherzo –Bè… ecco…- Dissi mettendo su il mio sguardo più triste –Non preoccuparti tesoro, non importa se non hai vinto, sei bravissima comunque-

Dopo quella sua frase scoppiai subito a ridere –Ho vinto!- Gridai mentre gli buttavo le braccia al collo. I nostri sguardi si incrociarono e per la prima volta sentii che dovevo dirgli una cosa che  non ero mai riuscita a dirgli, ma adesso che avevo rischiato di perderlo, non volevo più aspettare.

-Ti amo- Sospirai mentre continuavo a guardarlo  negli occhi, lui sobbalzò leggermente, poi mi sorrise –Ti amo anch’io- Rispose prima di baciarmi e suggellare così il nostro amore. Fine

 

 

 

Ecco a voi il secondo e ultimo capitolo di questa storia, mi scuso per l’immenso ritardo, ma ad essere sincera mi ero dimenticata di dover finire di pubblicare questa storia =)

Ringrazio la mia beta per la correzione di tutta la storia.

Spero che il capitolo vi piaccia =)

Baci Baby <3

  
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