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Autore: Nanek    07/08/2014    16 recensioni
Sono la ragazza dal sorriso rotto.
Sono la ragazza che sa benissimo che la propria vita non è solo arcobaleni e farfalle.
Sono la ragazza che bussa alla tua porta per averti vicino.
Sono la ragazza che aspetti sotto la pioggia.
Sono la ragazza che tenti di salvare sempre, la ragazza che puoi salvare, perché riesci a farla sentire bella, riesci a farla sentire a casa.
Sono la ragazza che si nasconde, ma che tu riesci sempre a trovare, sono la ragazza che ti implora di essere sollevata ogni volta che cade, sono la ragazza che ti ama nonostante tutte le tue insicurezze.
Sono la ragazza che tu puoi amare come nessun altro, sono la ragazza che aspetta solo da te quelle parole, quella domanda: “Vuoi restare un po’?”.
Sono quella ragazza che verrà amata, amata da te, Calum.

«Solo da te» bisbiglia lei implorandolo ancora una volta con lo sguardo.
«Ti amo» confessa lui di getto, per poi impossessarsi delle sue labbra, sentendo il cuore nel petto battere all’impazzata, un misto di tristezza e felicità, un misto tra inquietudini e sicurezze, sicurezze che solo lui può darle, solo lui sa di poterla salvare.
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10

English love affair

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When the lights go out,
she's all I ever think about
The picture burning in my brain
kissin' in the rain
I can't forget my English love affair

 
 
Calum.
L’album di debutto di Cels si intitola Calum: non ci crede, è senza parole, incredulo, sconvolto, non può essere vero.
Cammina per il corridoio del suo Hotel, raggiunge la camera, dove ad accoglierlo ci sono gli altri, che gli parlano, urlano a momenti, ma lui non ci fa caso, è troppo preso da quell’album che tiene tra le mani, che ha paura di far cadere, che continua a pensare sia frutto della sua immaginazione, non può essere vero, lei non può avergli dedicato un album, non può essere arrivata a questo, non ci crede, è impossibile, eppure, lo ha tra le mani, quell’album, e lo ritiene la cosa più preziosa del mondo, perché è come se fosse Cels, è parte di lei.
Ma la cosa che lo lascia ancora più a bocca aperta, è la track list che c’è dietro.
1-Cause he is
2-All I need to
3-Live
4-U are
5-My soul, my sunshine and my heart
6-I love you and I miss you
7-Elya
8- Ice and fire
9-Shiver
10-Happy ending
In quella lista di canzoni c’è un messaggio, non troppo nascosto, indirizzato a lui, ne è sicuro, ne è certo, perché le iniziali delle prime cinque canzoni formano il suo nome, non se lo sta sognando, c’è davvero un messaggio per lui, c’è davvero una frase rivolta a lui.
Cause he is All I need to Live; U are My soul, my sunshine and my heart”
«Dov’è il computer? Dov’è internet??» quasi esclama a voce fin troppo alta, preso dall’emozione, dall’agitazione, dall’adrenalina: ha bisogno di sapere dov’è Cels, ha bisogno di lei, ha bisogno di vederla, deve parlarle, deve spiegarle ogni cosa, deve sistemare tutto quel casino, deve fare qualcosa, quel messaggio è chiaro, è diretto a lui, lui che è la sua anima, il suo raggio di sole e il suo cuore, deve trovarla, deve abbracciarla, deve farle capire quanto le sia mancata, quanto la sua vita sia vuota senza di lei, perché anche lei è per lui, la sua ragione di vita.
E Calum schiaccia i tasti fin troppo velocemente, cerca tra le pagine notizie su Cels, cerca ogni tipo di informazione, scorre pagine che non gli interessano, scorre velocemente, non ha un solo secondo da perdere; va poi su Twitter, e ringrazia al cielo di aver trovato dei Updates davvero utili, che lo informano che lei è di ritorno da New York, lei sta tornando a Londra, per il suo concerto, che si terrà tra due giorni, atterrerà a Heathrow: e Calum, non rendendosi conto di usare il suo account personale, ritwitta quell’informazione, e lascia un tweet veloce, dove ringrazia le ragazze che, dopo aver notato che Calum Hood è passato nel loro profilo, impazziscono.
Calum spegne tutto, non ha tempo da perdere.
 
E all’aeroporto, si rende conto di non essere l’unico ad aspettare Cels, e non si rende conto, che aver scritto quel commento… ha portato solo sue fan ad aspettarlo, speranzose di vederlo, di incontrarlo, insieme a Cels.
E si maledice, per aver lasciato gli occhiali da sole in camera, maledice di essere così poco coperto, perché tutte, tutte, lo riconoscono e si affrettano ad avvicinarsi, riempiendolo di domande, di richieste, che lui soddisfa, ma continua a cercare con lo sguardo la figura di Cels, che non esce, che forse, ha preso l’uscita VIP, che forse, non si farà vedere.
Ma un urlo gli fa capire che lei è arrivata.
E la vede uscire dagli arrivi, lei, la sua Cels.
I capelli raccolti in due trecce, gli occhiali da sole indossati, le labbra avvolte dal rossetto rosso, la pelle candida, il giaccone pesante, il suo sorriso che si apre non appena vede le sue fan.
Molte ragazze vanno più vicine, si fanno abbracciare da lei, le baciano le guance, le chiedono una foto, un autografo e lei firma, sorride, le avvolge, scambia due parole, ma le sue iridi azzurre hanno già notato quelle marroni di Calum, quelle iridi azzurre fremono, sono nervose, sono impazienti, lei non ha più voglia di aspettare.
«Dobbiamo andare ora, grazie per essere venute» dice la ragazza alle sue fan, avvicinandosi a lui, prendendolo per mano e avviandosi insieme verso l’uscita, verso un posto, dove loro due possono parlare.
 
E quel locale, il locale che li ha fatti conoscere, è ancora chiuso, non c’è il DJ già all’opera, non ci sono tutte quelle persone pronte a cantare: è deserto, è spento e Calum non capisce che ci facciano qui, fuori, ad aspettare.
«Vieni con me» lo trascina ancora lei, portandolo sul retro, dove un muretto piuttosto alto blocca loro la strada.
«Spero tu sappia scavalcare» sorride ancora Cels, cominciando ad arrampicarsi, sotto lo sguardo incredulo di Calum che, tentando di non sembrare goffo fino alla derisione, la segue, scavalcando e saltando dall’altra parte, dove un giardino fin troppo bello lo accoglie di sorpresa: non lo ha mai visto.
«Questo è un posto segreto, in pochi sanno della sua esistenza» commenta la ragazza, avanzando, come per controllare che tutto sia rimasto come lo ha lasciato.
Ma i suoi occhi, vanno di nuovo a cercare quelli di Calum: non è tempo di blaterare, non è tempo di chiacchiere, loro devono parlare, devono chiarire, hanno troppe domande da farsi, hanno troppe parole da far scivolare dalle loro labbra, non riescono più a tenersi dentro tutto.
«Comincia tu» la precede Calum, facendola arrossire, il suo sorriso timido si fa avanti, quelle parole sono così difficili da dire, è passato così tanto tempo, sono successe tante cose.
«Ti amo» confessa di getto «Mi manchi» confessa ancora, facendo irrigidire il moro che, al sentire quelle parole, si sente il cuore in gola, pulsa come non mai, non lo fa deglutire «E, io... sono una stronza che pensa di poter tornare dal nulla per riaverti con sé» dice ancora lei, sospirando, ricevendo un sorriso da parte di lui, che quasi non ci crede di aver sentito quelle parole.
«Non merito il tuo perdono Cal, lo so. Ma… ci ho provato, mio padre mi ha sempre insegnato così: cercare di rimediare agli errori, soprattutto con le persone che… sono importanti» la sua voce quasi diventa un sibilo, i suoi occhi puntano ai suoi piedi, la vergogna e l’imbarazzo davanti al suo silenzio si fanno più vivi che mai.
«Pensavo fosse la cosa più giusta» quella voce così debole «Ma… non sono mai stata brava in relazioni sociali» dice quasi ironica, provocando in lui una risatina soffocata.
«Parla tu ora, Calum: insultami, urla, fa quello che vuoi» lo incita, mentre lui avanza verso di lei.
A Calum non è mai piaciuto litigare, non gli piace urlare contro la gente, non gli piace perdere la voce perché la alza con qualcuno.
A Calum non è mai piaciuto essere in lite con qualcuno, è una cosa che non sopporta, che non regge, perché quando qualcuno litiga con te, dopo è automatico che te lo ritrovi ovunque, e l’atteggiamento che siamo costretti a mettere in atto è da patetici: non ci si saluta, non ci si guarda nemmeno, non si sa mai cosa dire, non si sa mai se si deve salutare o meno, anche con un solo cenno del capo.
A Calum non piacciono queste cose, a lui piace arrabbiarsi solo con se stesso, non è in grado di farlo con altri, perché gli passa tutto alla velocità della luce: e Cels, non sarà l’eccezione.
Lei che è così importante per lui, lei che è la fonte di ogni suo pensiero, lei che la ama con tutto se stesso, l’ha perdonata.
Ma non la perdona oggi, perché lei è tornata, perché lei ha appena confessato di non poter stare senza di lui, lui l’ha perdonata davvero tanto tempo prima, solo che non ha mai avuto il coraggio di dirlo.
E Calum, travolto dal suo amore per lei, travolto da quella tenerezza che quella ragazza gli sta infondendo, le si avvicina, sempre di più, fino ad avere un respiro di distanza.
Le prende il viso tra le mani, guarda quelle iridi azzurre per pochi secondi, e appoggia le sue labbra alle sue, sentendole nuovamente parte di lui, parte della sua vita; quelle labbra così fine, che vengono avvolte dalle sue, con delicatezza, con amore; quelle labbra fine che sente ancora un po’ screpolate, ma che ama incondizionatamente; e le sente poi, quelle mani, quelle dannate mani affusolate, mani così fragili, così perfette, mani che gli hanno lasciato un ricordo così assillante: quelle mani sul suo corpo, quelle mani in grado di fargli provare brividi incancellabili, quelle mani che ora gli accarezzano le guance, per poi scendere al suo collo, per poi avvolgersi tra i suoi capelli; quelle mani della sua Cels che tanto gli sono mancate, quegli occhi che tanto ha sognato, quel momento in cui tutto si sarebbe risolto che si sta avverando per davvero, facendogli battere il cuore all’impazzata, facendolo sorridere in questo bacio così lungo e così perfetto.

*
 
Ed è ora di calare le luci in questa arena “O2 Shepherds Bush Empire”, è ora di sentire un boato alzarsi dagli spalti, voci che chiamano quel nome, voci che vogliono lei, lei e le sue canzoni, lei che tanto le fa emozionare, lei che è il loro angelo, lei che finalmente ha cominciato il suo tour.
E Cels compare, illuminata da una luce bianca: compare con i suoi pantaloni a vita alta e la canottiera nera, i capelli biondi e lunghi che le scendono sul petto, gli occhi azzurri pesantemente truccati di nero, le labbra caratterizzate dal suo rossetto rosso che lasciano spazio a un sorriso, che lasciano uscire da quelle labbra il suo saluto verso il suo pubblico.
E Cels però, ha un annuncio da fare, ha un cambio di programma improvviso per quanto riguarda la scaletta per quella serata: non canterà “Elya” per prima, ma canterà una canzone a lei davvero cara, una canzone che l’ha portata in quel palco, perché quattro ragazzi l’hanno notata grazie a questa.
«Vorrei dedicare a tutte voi “She will be loved” e per rendere il tutto più speciale… ho pensato di portarvi una sorpresa» un boato ad accogliere quelle parole, urla ancora più forti quando la figura di lui viene illuminata a sua volta: lui e la sua chitarra, lui e il suo sorriso raggiante, saluta il pubblico con la mano, si avvicina a lei quasi timidamente.
«Calum Hood ragazze, se volete urlare, vi do cinque secondi per farlo» suggerisce Cels, per poi venire travolta da quelle urla, sorridendo al suo ragazzo, che è imbarazzato come non mai, che ringrazia per il caloroso saluto datogli, per poi guardare lei, la sua Cels, che gli dà segno di cominciare quella canzone.
E Cels e Calum cantano quella canzone che tanto appartiene loro: lei, la ragazza dal sorriso rotto, lui, il ragazzo che l’aspetta anche sotto la pioggia.
Quella canzone che rimbomba per tutta l’arena, quella canzone che è accompagnata dai flash dei cellulari che illuminano quel buio, facendo brillare gli occhi dei due cantanti, che danno il meglio di loro, che cantano convinti di quelle parole, che si guardano complici sorridendosi a vicenda, cercando di stare vicini, cercando di non perdersi mai.
E quello che il pubblico non sa, è che sarà l’ultima volta che Cels canterà ai suoi concerti quella canzone.
Sarà l’ultima volta, perché lei ormai, non ha più bisogno di essere convinta.
Lei non ha più bisogno di quelle parole di incoraggiamento, lei non ha più bisogno di essere confortata dalla voce di Adam Levine, non ha più bisogno di quella melodia, non ha davvero più bisogno di essere chiamata “the girl with the broken smile”.
E la ragione, è il ragazzo che le sta affianco in questo momento.
Cels ha il suo Calum
Calum ha la sua Cels.
Non c’è davvero più bisogno di quella canzone, non c’è davvero più bisogno di quelle parole.
Cels sa che lui l’aspetta anche sotto alla pioggia.
Calum sa che è colui che aggiusterà sempre il suo sorriso quando più ne avrà bisogno.
Cels sa che lui vuole solo farla sentire bella.
Calum sa che la loro vita non sarà solo farfalle e arcobaleni, ma metterà se stesso per rendere i loro giorni luminosi più frequenti di quelli bui.
Cels sa che se cade lui la aiuterà a rialzarsi, e, lei, farà lo stesso con lui.
Calum giura, che potrebbe guidare anche per miglia e miglia, ma tornerà sempre da lei, in tempo.
Cels sa che entrambi tendono ad essere insicuri, ma giura, che insieme riusciranno sempre a dare il meglio di loro.
Calum sa dove Cels tende a nascondersi, lui la conosce, sa ogni cosa di lei e riuscirà sempre a trovarla.
Ma la cosa più importante è che: sia Cels che Calum sono consci di una cosa, una cosa che appartiene loro, una cosa che li legherà sempre, una cosa che li farà sempre tornare l’uno verso l’altra, perché si appartengono, perché sono fatti per stare insieme, perché si completano, perché loro sono loro, e la loro storia è unica nella sua semplicità.
Calum e Cels, sanno che verranno entrambi amati per davvero: Cels da Calum e Calum da Cels, da nessun altro, perché nessuno ha quello che serve loro, perché loro si amano, a modo loro, un modo che nessuno potrà mai imitare.
Loro si ameranno sempre e comunque.


 
THE END

 
 
 
Note di Nanek

È FINITA.
Pure questa mini long è conclusa, DIAMINE.
Beh, voglio un applauso perché vi ho messo di nuovo il lieto fine :P state pur certe che un giorno vi caccio un finale da pianti isterici perché finisce male XD non sto scherzando u.u
Cels e Calum, finalmente vissero felici e contenti insomma, i miei patati <3
Dolcini loro.
Prima di ringraziarvi, volevo solo avvisarvi di una cosuccia ^^
So che mi ammazzerete appena ve lo scrivo ma… mi dispiace, devo: la FF su Mike……. È posticipata a settembre, forse per il 10 o giù di lì e non prima.
Lo so, volevo finire questa al più presto per mettervi quella su Mike, lo so, mica sono scema, ma… il tempo mi rema contro.
Per farvi dello spoiler gratuito, la FF su Mike è a rating rosso, molto rosso, quindi i capitoli sono abbastanza complicati per la mia mente fluffuosa, sono ancora ferma al capitolo 4 o 5, ho poco tempo, dato che ho esami e il 18 parto per la mia “meritata” vacanza lol, e… non sarebbe giusto nei vostri confronti farvi aspettare millenni per capitoli che io non riesco a scrivere.
Mi spiace davvero anche per la OS su Luke, spoileriamo anche qui, è su punk Luke, e… ci tengo a farla bene e bella lunga, ma il tempo è poco, devo studiare e impegnarmi e non ho davvero tempo per accendere il pc, chiedo umilmente perdono.
A settembre non manca tanto, quindi spero che per il momento riusciate a sopravvivere solo con Satellites che verrà aggiornata spero presto, Dio mio che casino che ho lol
Bene, dette queste cattive notizie, vi ringrazio di cuore per essere arrivate fino a qui <3
Ringrazio le 37  persone che hanno messo la storia tra le preferite <3
Ringrazio le 5 persone che hanno messo la storia tra le ricordate <3
Ringrazio le 42 persone che hanno messo la storia tra le seguite <3
Ringrazio le 95 recensioni che mi hanno sempre resa molto felice <3

Vi ringrazio per aver dato una possibilità a Cels <3 dico sul serio <3
Un grande grazie sempre e comunque a Nek <3 ma anche ai Maroon 5 per aver creato questa canzone che dà speranza <3 grazie ad Ash, Luke e Mikey per essere stati degli aiutanti perfetti <3
Grazie a Calum per essere un panda adorabile <3
Grazie davvero per ogni cosa =)
Noi ci sentiamo presto, o almeno lo spero <3
Nanek

 
  
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