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Autore: Demigod97    07/08/2014    3 recensioni
Dopo la battaglia di New York e la sconfitta di Luke/Crono Percy e Annabeth si prendono una vacanza...ma i ricordi sono difficili da affrontare da soli...
visto che è ambientato alla fine della prima serie, contiene qualche spoiler dei primi cinque libri
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Percy/Annabeth
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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disclaimer: I personaggi della storia non sono di mia proprietà ma di Rick Riordan. La storia non ha scopi di lucro.

periodo: Un mese dopo la battaglia di new York, prima della sparizione di Percy
Personaggi: Annabeth Chase, Percy jackson 
Coppie: Percabeth
Parole: 1.150
Note: Spoiler riguardo avvenimenti riguardo alla prima serie di Percy Jackson

Percy osservava il Mare e per l’ennesima volta rimase colpito dall’immensità dell’oceano, avvertendo un senso di orgoglio verso il genitore di cui tanto sentiva la mancanza. Il vento soffiava sul suo volto, spettinandogli i capelli neri. Chiuse i bellissimi occhi verdi che molto spesso facevano sospirare le ragazze, come d’altronde tutto il resto, e si concentrò sul rumore del mare. Così facendo si calmava profondamente, perché era uno dei pochi modi a sua disposizione, se non l’unico, per sentire il padre vicino a sé.  Ascoltando lo sciabordio delle onde che si infrangevano sugli scogli sorrise impercettibilmente, pensando che quel suono potesse rappresentare una seconda voce di Poseidone, un altro suo modo per esprimersi. Sorrise per davvero, quando si rese conto della stranezza dei suoi pensieri.                                                                                                                                                                            
Siccome il ragazzo era del tutto preso dall’odore di salsedine, dai ragionamenti e dall’estensione dell’acqua, impiegò qualche istante prima di accorgersi della familiare voce alle sue spalle che tentava di richiamare la sua attenzione, leggermente spazientita per la mancanza di risposta.

Quando finalmente si voltò, restò estasiato da ciò che gli mostrarono i suoi occhi: una ragazza bionda, poco più bassa di lui con dei bellissimi occhi grigi. Si stupì della propria reazione. Appena l’aveva conosciuta aveva subito pensato che fosse davvero carina, e crescendo era diventata sempre più bella. Guardandola in quel momento capì che nessuno, nemmeno le figlie di Afrodite potevano reggere il confronto. Percy era anche estremamente convinto che ormai avrebbe dovuto essere abituato a trovarsela davanti, dopotutto conosceva Annabeth da ben quattro anni, e nell’ultimo mese si erano fidanzati. Invece no, nossignore, lui si ritrovava a sbavare ogni volta che la vedeva (e quando dormiva, ma questa è un'altra storia). E al Campo Mezzosangue la vedeva piuttosto spesso.

- A cosa stai pensando Testa d’Alghe? - chiese la bionda, con il sorriso sulle labbra dopo aver notato l’espressione di Percy

-Non riuscirò mai a capacitarmi di quanto sia enorme il dominio di papà, né del suo potere. Se non sapresti chi fosse mio padre diresti mai che io sia suo figlio? Credi che sia degno di esserlo?- il semidio guardò la figlia di Atena provando a nascondere il dubbio dalla voce e dagli occhi, senza però riuscirci granché bene.

-Ovviamente no. Da un vero figlio del dio del mare uno si aspetterebbe grandi cose, non so, creare onde gigantesche, sconfiggere Ares in un duello, salvare l'Olimpo... e cose così - rispose Annabeth con sarcasmo, ma anche con una nota di orgoglio nella voce.

-Non ho salvato Bianca in quella discarica, Beckendorf é morto facendo saltare in aria la nave Andromeda, e poi a New York sono morti troppi mezzosangue e….

-non è stata colpa tua Percy - lo interruppe la ragazza, dandosi mentalmente della stupida per aver inizialmente sottovalutato la discussione, per non essersi accorta della crisi del suo ragazzo. Sapeva che gli sarebbe passata poiché non era la prima volta che avevano questo tipo di discussione, ma le dispiaceva vedere la tristezza di Percy e il senso di colpa che provava. Alcuni dei ragazzi mancavano anche a lei, ma era consapevole che non avrebbe potuto fare nulla per salvarli. Avevano combattuto per salvare il mondo, e tanti di loro erano stati portati via dalla guerra. Perché la guerra, per quanto sia per un giusto motivo, alla fine, presenta sempre il conto da pagare. Era una di quelle cose che non potevano essere cambiate nemmeno da un semidio quasi totalmente invulnerabile.  - Non potevi farci nulla - riprese poco dopo mentre si avvicinava a lui.

- Avrei tanto voluto salvarli Ann - non riuscì a completare la frase a causa delle labbra che si appoggiavano delicatamente alle sue. Era un bacio casto, dolce in cui Annabeth tentò di trasmettergli tutta la sicurezza e la fiducia che aveva nei suoi confronti. Fu quando si staccarono e si guardarono negli occhi, che Percy si maledì. Si maledì per essere crollato davanti a lei. Si maledì perché dopo la morte di Luke si era ripromesso di essere forte e di starle vicino, superando la gelosia che provava ogni volta che pensava a ciò che avevano condiviso i due prima che lui arrivasse al campo. Dopo tutto quel tempo non riusciva ancora a capire perché l’idea di loro due da soli lo infastidiva tanto, visto che tra loro non c’era mai stato nulla, anche se molto probabilmente Annabeth una bella cotta l’aveva avuta. Luke aveva salvato Annabeth, perché per quanto fosse straordinaria, non sarebbe mai riuscita a sopravvivere da sola inseguita da tutti quei mostri, e per questo Percy gli sarebbe stato grato per sempre. Ma nonostante questo e al fatto che aveva salvato l’Olimpo sacrificandosi, una piccola parte di Percy lo odiava ancora, a differenza di Annabeth per la quale il figlio di Ermes rappresentava una parte importante della propria vita.

Ed era per questo che non doveva crollare, adesso doveva essere forte per lei. Perché era consapevole che anche lei stava soffrendo, anche se cercava di nasconderlo.

Decise quindi di lasciare stare i sensi di colpa,  prese la ragazza in braccio e mormorando qualcosa come  -  adesso ti  fai un bel volo, eh sapientona? - entrò in acqua, ignorando la bionda che si dimenava e urlava minacce, senza però impensierire il moro che, nel frattempo, era avanzato fino a un punto in cui l’acqua era abbastanza alta per non farla schiantare.

- cinque, quattro, tre - e la lanciò in acqua a tradimento, saltando metà del conto alla rovescia.

- Hey,  il due e l’uno dove li lasci? - esclamò la ragazza, indignata e ovviamente fradicia.

Annabeth si avvicinò nuovamente a Percy per baciarlo, ma stavolta appena le loro labbra si sfiorarono si allontanò, guardando  il ragazzo con aria vendicativa. – Annabeth, non puoi lasciarmi così!- urlò questo, con lo sguardo ferito.

-  Così impari, Testa d’Alghe - iniziò a dire la bionda, ma dovette interrompersi perché cadde in acqua.
Quando riemerse poco dopo, Percy, che si era avvicinato, la prese in braccio e lei gli mise le braccia attorno al collo.  - Mai sfidare un figlio di Poseidone in un oceano - sussurrò il ragazzo, sorridendo.

Guardandosi da quella distanza, quasi inesistente, entrambi si resero conto di aver bisogno della persona che avevano di fronte per  andare avanti, per superare i ricordi, i sensi di colpa, gli orrori, e la tristezza  degli ultimi avvenimenti. Erano certi che insieme ci sarebbero riusciti, e non si sbagliavano.

- Jackson, stammi bene a sentire - incominciò a dire Annabeth, capendo perfettamente cosa passava per la testa del ragazzo –  hai salvato l’Olimpo e questo fa di te un eroe.  Per me ci sei sempre stato, quando dei ragnetti meccanici mi stavano facendo impazzire, quando siamo scesi nel labirinto, e quando hai rifiutato l’immortalità per me. E questo fa di te il mio eroe, Testa d’Alghe.
Percy sorrise, rendendosi conto che esserlo era tutto ciò di cui aveva bisogno. E la baciò.

- Ti amo Annabeth.

- Lo so, ti amo anch’ io.

Insieme avrebbero superato ogni cosa.

ANGOLO AUTORE: Ciao a tutti, questa è la mia prima storia, e spero vi sia piaciuta. Se cosi non fosse, gradirei ricevere recensioni, in modo da sapere cosa non va, se non vi piace lo stile, se faccio troppi errori grammaticali, se i personaggi caratterialmente non assomigliano all' originale, eccetera se la trama fa pena o se vi siete addormentati ecc, grazie a tutti
  
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