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Autore: Midori Tsuki    08/08/2014    3 recensioni
[Meine Liebe]
[Meine Liebe]C'è molta agitazione alla Rosenstolz Academy, il Natale è alle porte e gli studenti sono costretti a rientrare nelle proprie abitazioni... tranne Augusta Wolfenbuetter, Wlhelmine Julch, Marin Kahlenberg e Erika Klause.
Su invito di Augusta, infatti, le ragazze passeranno le vacanze di Natale alla villa in montagna di quest'ultima.
Ma...durante un party natalizio, in cui sono invitati anche gli Strahl, si scatena una vera e propria bufera di neve. Cosa succederà alle nostre protagoniste, rinchiuse nella villa con cinque splendidi esemplari di giovani, che non potendo andarsene devono passare li la notte?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Brrr! Che freddo!
 
Era questo che pensava Erika Klause mentre camminava per i corridoi dell’Accademia Rosenstolz.
Era Dicembre inoltrato, ormai, e tutti gli studenti si stavano preparando a rientrare nelle loro abitazioni … ma non Erika. Lei non aveva alcuna intenzione di tornare a casa senza prima aver scoperto qualcosa su suo fratello, ed era decisa ad andare fino in fondo… nemmeno le vacanze di Natale l’avrebbero fermata! Sapeva di essere vicina alla soluzione dell’enigma… doveva solo tenere gli occhi aperti.
 
“Erika!” la voce di Augusta interruppe i pensieri di Erika e la fece tornare alla realtà.
 
Augusta Wolfenbuetter era stata una delle prime amiche di Erika quando era entrata alla Rosenstolz; era una ragazza molto seria e intelligente, ma anche molto riservata e su di lei velava un’ombra di mistero…
 
Erika si voltò verso l’amica e la guardò per un attimo con lo sguardo un po’ perso.
“Augusta… che succede?” le chiese riprendendosi da quello stato di trans in cui era entrata.
“Stavi di nuovo sognando ad occhi aperti Erika?” le chiese Augusta con una punta di sarcasmo.
“No…stavo solamente ripensando a mio fratello e a quanto mi manca…” rispose Erika con voce nostalgica.
“Sai Erika, con la ricerca di tuo fratello stai accumulando molta tensione… dovresti cercare di svagarti un po’ almeno sotto Natale…” disse con premura, Augusta all’amica.
“Lo so… ma non voglio darmi per vinto proprio ora che sono così vicina alla soluzione!” disse Erika sospirando.
“No, Erika, sono spiacente ma devo insistere affinché tu ti prenda un po’ di riposo in queste vacanze di Natale… a dire il vero è proprio per questo che sono venuta qui…” la voce di Augusta non ammetteva repliche; continuò dicendo:” Sono riuscita a convincere i miei genitori a darmi le chiavi della villa che abbiamo in montagna, così potrò passare le vacanze lì senza dover affrontare un lungo viaggio per tornare a casa. Sono venuta a chiederti se ti piacerebbe venire come ospite nella mia villa… so che non hai intenzione di tornare a casa…e l’accademia chiude per le vacanze, quindi tu non avresti un posto dove stare giusto? Beh sarei davvero molto contenta se tu venissi a stare da me per le vacanze natalizie, così almeno ci sentiremo meno sole…”
Erika si sorprese di quella richiesta così inaspettata, ma disse con la sua solita allegria:” Si forse hai ragione… Ti ringrazio per questa tua gentile offerta, sarei molto onorata di venire come ospite nella tua villa!” tacque per un momento e poi le chiese:” Ma non lo chiedi anche a Minna e a Marin? Le faresti molto contente…”
“Già quelle due… Minna se non ci sono gli Strahl non vorrebbe nemmeno sentirne parlare… e per quanto riguarda Marin, beh lei senza di te e di quell’altra non credo che verrebbe… per questo ho preferito prima chiedere a te… se ti fa piacere invitale, tanto ho camere a sufficienza” disse Augusta.
“D’accordo! Corro a chiederglielo!” esclamò Erika prima di correre verso l’uscita.
 
Trovò per prima Marin che era, stranamente, in biblioteca…
 
“Marin!” la chiamò Erika.
“Oh Erika-chan! Che gioia vederti!” esclamò quella bambolina dai capelli rosa.
 
Marin Kahlenberg era forse la ragazza più spontanea e solare che Erika avesse mai conosciuto, non aveva mai paura di dire quello che pensava, anche se in certe occasioni questo l’aveva messa nei guai. Nonostante qualche piccolo difetto era una ragazza molto dolce e affettuosa, ed era molto legata alle sue tre amiche: Erika, Minna e Augusta.
 
“Hai dei progetti per le vacanze natalizie?” le chiese Erika.
“Mmm… pensavo di tornare a casa dalla mia famiglia, anche se non me la sento di affrontare un viaggio così lungo per una sola settimana… ma perché me lo chiedi Erika-chan?” rispose Marin con la sua solita allegria.
“Beh, Augusta ci ha invitate nella sua villa in montagna per le vacanze, ma se non puoi venire non c’è probl…” non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Marin esclamò entusiasta:” Che bello! Staremo tutte insieme per le vacanze! Quando si parte?”
“…beh andiamo a chiederlo a Minna prima…” disse Erika.
 
Così Erika e Marin andarono alla ricerca di Minna e come sempre la trovarono che stava dando la caccia ad uno degli Strahl… questa volta si trattava di Ludwig.
 
“Minna-chan!” gridò Marin “stai spiando Ludwig? Hey Lud…” non fece in tempo a finire la frase che Minna le aveva già tappato la bocca.
“Vuoi stare zitta insomma?! Sto cercando di capire quello che piace a Ludwig!” disse Minna bisbigliando.
“E non faresti prima a chiederglielo?” chiese Marin con una stupidità innocente.
“Marin, ti sembra una domanda da fare proprio a Ludwig?!” le rispose Minna alquanto nervosa.
 
Wlhelmine Julch era una ragazza molto bella e solare, quando però si innervosiva era meglio starle alla larga, perché diventava una furia, specialmente con le fan dei suoi cinque ragazzi preferiti: gli Strahl; era gelosissima di loro. In quel periodo era attratta soprattutto da Ludwig.
 
“Oh… hai ragione Minna-chan! Il “bel tenebroso” non risponderebbe mai ad una domanda simile!!!” disse Marin provocando in un attacco di gelosia in Minna.
“Come l’hai chiamato?!” tuonò Minna con gli occhi rossi.
“Ehm…ragazze…” la voce di Erika riuscì a calmare la tensione che si era creata tra Minna e Marin.
“Comunque ragazze che ci fate qui? Non ho tempo da perdere in chiacchere devo assolutamente scoprire gli interessi di Ludwig!” disse Minna.
“Non ti faremo perdere troppo tempo, volevamo soltanto chiederti se ti farebbe piacere venire con me e Marin alla villa in montagna di Augusta per le vacanze natalizie.” Le disse Erika speranzosa che la ragazza venisse.
“Mmm… beh d’accordo… almeno non passerò delle noiose vacanze natalizie!” disse allegramente Minna e continuò chiedendo:”… ma saranno presenti anche gli Strahl?”
“Ehm… non saprei… non credo che Augusta li abbia invitati…” disse Erika un po’ titubante.
“Ooh! Come farò una settimana senza vedere il mio adorato Ludwig!!” esclamò tragicamente Minna.
“E se organizzassimo una festa di Natale?!” la voce di Marin fece tornare il sorriso a Minna, che sorrise a sua volta dicendole :”Finalmente una buona idea!”
 
Così le quattro assistenti degli Strahl si misero d’accordo con questi ultimi per una festa, la vigilia di Natale, alla villa in montagna di Augusta. Degli Strahl solamente Naoji disse di non poter essere presente alla festa, perché doveva partire per la sua terra d’origine, il Giappone.
Trascorsero alcuni giorni in cui le ragazze fecero i preparativi per la festa… e poi arrivò il fatidico giorno…
La festa iniziò verso sera e gli Strahl, meno Naoji, arrivarono tutti insieme, portando alle ragazze dei regali di Natale.
La festa si aprì con una musica soft.
 
“Erika…” la voce di Orpherus fece sussultare Erika, provocando un leggero rossore sulle sue guance.
“ Oh s-salve Orphe…” balbettò la ragazza faticando a guardarlo negli occhi.
“Mi concederesti l’onore di questo ballo?” le chiese Orphe dolcemente, senza staccarle gli occhi di dosso.
“Ehm…si certo…ma come sai non sono una brava danzatrice…” rispose Erika sempre più rossa in volto.
“Di questo non ti devi preoccupare…ti guiderò io” le disse Orphe prendendole dolcemente le mani.
 
Erika danzò per tutto il tempo con Orphe, specchiandosi, ogni volta che alzava lo sguardo, nei suo occhi azzurri come il cielo estivo. Dal canto suo Orphe non riusciva a smettere di guardare la fanciulla.
Mentre succedeva questo, Minna era riuscita ad invitare Ludwig a danzare con lei.
 
“L-Ludwig… mi farebbe molto piacere ballare con te… vorresti?” gli chiese con coraggio Minna.
“… se proprio devo…” rispose Ludwig apparentemente seccato.
 
Minna sorrise felice; sapeva che il ragazzo era un tipo un po’ burbero, però non era malvagio come molti lo descrivevano.
Intanto Marin stava danzando con Camus.
 
“Oh Camus! Sei bravissimo a danzare!” esclamò Marin.
“ Beh… g-grazie” disse Camus timidamente e un po’ imbarazzato.
“Anche se preferisco quando ti prendi cura dei tuoi fiorellini nella serra!” esclamò Marin allegramente.
“…questo mi rende molto  felice soprattutto perché io amo i fiori…” rispose Camus dolcemente.
 
Infondo alla sala Eduard e Augusta osservavano gli altri danzare.
 
“Allora…? Non mi chiedi di danzare?” gli chiese Augusta.
“Non è una cosa che detesti?” le domandò Ed guardandola sorpreso.
“Non se sei tu a chiedermelo…” gli rispose Augusta guardandolo a sua volta.
“Pff…sei proprio una ragazza strana tu!” sorrise Ed dolcemente.
“Non sei il primo a dirmelo…” disse Augusta accennando un sorriso.
“Allora…vorresti danzare con me Augusta Wolfenbuetter?” le chiese porgendole delicatamente la mano per invitarla a danzare.
“Con immenso piacere Eduard Markgraf von Sekt Braunschweig” rispose prendendo dolcemente la sua mano.
 
Così le ragazze e gli Strahl danzarono insieme per quasi tutta la serata, dopodiché ci fu un piccolo rinfresco…ma arrivò il momento per gli Strahl di andare.
Augusta si diresse verso l’attaccapanni, per prendere i mantelli dei quattro ragazzi, ma, passando di fianco alla finestra, notò qualcosa di davvero inaspettato.
 
“Allora Augusta… non avrai mica intenzione di far aspettare gli Strahl?!” esclamò Minna. Augusta tacque un momento, sempre con lo sguardo rivolto alla finestra, poi si voltò e disse con voce ferma e tranquilla:”Temo che per gli Strahl sia impossibile lasciare la villa… in quanto fuori si sta scatenando una vera e propria bufera di neve…”
“Che cooosa?!” gridò Erika, provocando lo stupore di tutti.
“… esattamente quello che ho detto… gli Strahl non possono lasciare la villa a causa della bufera… quindi saranno costretti a rimanere qui fino a domani…” disse Augusta, che non sembrava per niente tesa.
“Che bello! Che bello! Gli Strahl che si fermano qui con noi!” esclamò Marin super contenta.
“Oh, se è così allora…!” esclamò Minna con gli occhi che le brillavano “Dovremo mostrare agli Strahl le loro stanze da letto! Vieni Ludwig da questa parte… e anche voi ragazzi…” e fece strada agli Strahl per le stanze da letto.
 
Intanto Erika era ancora sotto shock… possibile che fosse l’unica ad essere preoccupata del fatto che quattro dei più splendidi ragazzi trascorressero la notte con loro?
 
“Tranquillizzati Erika… di certo gli Strahl sono dei gentiluomini, non farebbero niente a delle fanciulle indifese…” la voce di Augusta riuscì un po’ a placare la paura che Erika provava.
“… si, credo che tu abbia ragione Augusta…” disse Erika un po’ più tranquilla.
“Hey ragazze che ne direste di fare un gioco?” dal fondo della sala si udì la voce esuberante di Marin.
 
La guardarono tutti, Strahl compresi, incuriositi…
 
“ Ma che ti salta in mente Marin?!” le disse Minna nervosamente.
“ Ma scusa Minna-chan che male ci sarebbe? Dato che gli Strahl devono rimanere qui, tanto vale divertirci un po’ tutti insieme!” esclamò Marin euforica.
“A me sembra un’ ottima idea!” esclamò Ed allegramente.
“Mi aggrego anche io” disse Orphe.
“Ci sono anche io!” disse Camus con un sorriso.
Ludwig era l’unico che non aveva ancora detto nulla, così Camus lo incitò:”Partecipa anche tu Ludwig! Vedrai sarà divertente!” gli disse, facendogli uno dei suoi sorrisi ai quali nessuno può resistere.
“… uff d’accordo, parteciperò ai vostri stupidi giochetti…” disse Ludwig rassegnato, provocando la felicità di Camus :”Che bello! Ero sicuro che sarei riuscito a convincerti!”
 
Così iniziarono facendo il gioco del mimo, a coppie: Erika stava con Orpherus, Augusta con Eduard, Minna con Ludwig e Marin con Camus.
La coppia che si dimostrò migliore fu la coppia Minna-Ludwig, provocando molto stupore da parte di tutti. Minna era molto abile quando si trattava di mimare e Ludwig riusciva ad indovinare le cose ancor prima che finissero di mimarle.
Poi cambiarono gioco e fecero un gioco di assaggi: ognuno a testa doveva essere bendato, poi gli si faceva assaggiare un cibo e lui doveva indovinare che cibo era.
Continuarono a divertirsi ancora per un po’, ma… arrivò la mezzanotte, e quindi il momento andare a letto…
Si ritirarono tutti nelle loro stanze, ad eccetto di Augusta che stava riordinando la sala. Ci mise un po’ di tempo e quando ebbe finito si sedette sul divano esausta.
“Mmm… mi sembra tutto in ordine!” la voce di Ed fece sorridere Augusta.
“Da quanto tempo sei li?” gli chiese lei senza voltarsi.
“Da quanto basta… non ti starai sforzando un po’ troppo?” le domandò Ed avvicinandosi al divano.
“…no, tranquillo è tutto sotto controllo…” disse Augusta accennando un sorriso.
“E invece non sono per niente tranquillo…” adesso Ed era proprio dietro di lei ed aveva appoggiato le mani sulle sue spalle “Non voglio che ti affatichi troppo” continuò facendole un massaggio. Le sue dolci mani di pianista si muovevano delicatamente sul collo e sulle spalle di Augusta.
“Non sto parlando solo di adesso… anche durante le riunioni… ti dai sempre molto da fare… se non rallenti un po’ crollerai…” continuò dolcemente Ed.
La sua voce era così calda e dolce che riuscì a far rilassare Augusta.
“Che stai facendo?” gli chiese Augusta.
“Ti sto facendo un massaggio… per alleviare la tensione” le rispose dolcemente Ed.
Augusta chiuse gli occhi e si fece cullare da quel dolcissimo tepore delle mani di Ed.
“Tu sai sempre come farmi rilassare… mi rendi sempre felice… anche se non sono per nulla femminile e non riesco a comportarmi dolcemen…”non riuscì a terminare a frase perché Ed la interruppe dicendole:”Non dire così!” poi si avvicinò con la bocca al suo orecchio sinistro e le sussurrò queste dolci parole:”Ti assicuro che tu per me sei molto femminile e sei davvero dolcissima… non devi mai dimenticarlo…”
Quelle parole fecero arrossire Augusta, per la prima volta in vita sua.
 
Intanto, anche un’altra persona non riusciva a prendere sonno… Erika Klause.
La sua mente era piena di pensieri: suo fratello… lei che si trovava da Augusta… gli Strahl che erano rimasti lì a dormire…
Ma c’era un pensiero che era più frequente degli altri: Orpherus… non riusciva a smettere di pensare a lui. Così per distrarsi decise di uscire all’aria aperta.
Uscì dalla porta della sua camera e vide uno spettacolo dolcissimo: c’erano Eduard e Augusta che erano seduti sul divano e stavano parlando allegramente…
Decise di non disturbarli e passare nel corridoio per raggiungere il balcone.
Quando uscì all’aria aperta si lasciò cadere con le braccia sul balcone…
 
Perché non faccio che pensare ad Orphe? In effetti già all’accademia facevo di questi pensieri… Ma perché? Cosa rappresenta Orphe per me?
 
E mentre faceva questi pensieri una voce alle sue spalle la fece trasalire...
“Erika… anche tu qui?” era la voce di Orphe.
“!!! O-Orphe?! Che ci fai tu qui?!” disse Erika voltandosi di scatto.
 
Perché ogni volta che penso a Orphe… subito compare?
 
“Questo dovrei chiedertelo io Erika… è notte fonda…” le disse Orphe sorpreso.
“Ehm… beh… diciamo che non riesco a prendere sonno… e tu… come mai sei qui?” gli domandò Erika.
“… per il tuo stesso motivo… continuo a pensare ad una certa persona… e così non riesco a dormire…” le rispose Orphe guardandola con i suoi meravigliosi occhi azzurri.
“…” Erika non riuscì a dire nulla, ma si sentì avvampare.
Possibile che stesse parlando di lei?
Orphe le si avvicinò e le scostò una ciocca di capelli dal viso…
Questo fece tremare un pochino Erika.
“… non hai freddo? La bufera è finita da poco… Ti ricordo che siamo a Dicembre, non è più estate…” le chiese Orphe.
“N-no no sto bene… non preoccuparti…” gli rispose Erika sempre più imbarazzata.
“Non mi sembra proprio…” disse Orphe guardandola sospettoso e le mise sulle spalle il suo mantello “Così non sentirai troppo freddo…” le disse dolcemente guardandola.
Erika arrossì e lo guardò “G-grazie…” rispose.
“Buon Natale Orpherus…”
“Buon Natale Erika…” le rispose Orphe.
Poi si appoggiò alla sua spalla e tutti e due si misero a guardare le stelle.
 
Il giorno dopo la neve che bloccava l’ingresso della villa si era sciolta e gli Strahl poterono ritornare a casa.
 
“Uff… peccato che la neve si sia sciolta… volevo passare ancora un po’ di tempo con il mio Ludwig!!!” esclamò Minna delusa.
“Non ti preoccupare Minna-chan! Quando torneremo all’accademia lo rivedrai di certo!” disse Marin.
“… grazie Marin! Questo lo so anche io!” le rispose Minna seccata.
“Vabbè… intanto perché non ci divertiamo oggi, che è il giorno di Natale?! Dai facciamo un pupazzo di neve!” esclamò Marin euforica.
“Mmm… d’accordo! Io farò il pupazzo di neve del mio Ludwig!” esclamò Minna, alla quale era tornato il sorriso.
“Dove credete di andare?” la voce di Augusta le fermò di colpo “Ieri sera ho pulito solo una piccola parte del salone… oggi bisogna fare il resto… tutte insieme!”
“Ma Augusta-chan! E’ il giorno di Natale!” disse Marin con lo sguardo tenerissimo.
“Beh… d’accordo… ma più tardi comunque mi darete una mano!” disse Augusta rassegnata.
“Siiii! Evviva Augusta-chan!” esclamò sorridendo Marin e, insieme a Minna, si precipitò fuori per fare un pupazzo di neve.
 
Solo Erika se ne stava ancora in silenzio.
 
“Quelle due non cambieranno mai… sei d’accordo Erika?” Augusta smorzò il silenzio che si era creato.
“Ahah si…” sorrise Erika.
“Beh direi che questo giorno di Natale è cominciato in modo strano… ma si è risolto piacevolmente..” detto questo si diresse verso l’uscita.
Erika la guardò un attimo… poi sorrise e disse:” … già è stato proprio uno strano Natale…” e corse fuori dalle sue amiche.
   
 
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