Fanfic su artisti musicali > The GazettE
Segui la storia  |       
Autore: Suzuki_san    08/08/2014    4 recensioni
Haruka: Ryo domani pomeriggio esce con Junko Kishimura, una della sua classe! VI RENDETE CONTO???
Hana: O.O
Sonoko: SCHERZI VERO?
Haruka: Purtroppo no! Ci ho litigato per tutta la durata della cena con quel cretino!
Yuuko: Scusate, ma perché siete così sconvolte? È solo un banale appuntamento ò.ò
Hana: Ma Junko è una ragazza!
Yuuko: E quindi?
Sonoko: Come “E quindi”! Yuu-chan, ma hai presente chi è il fratello di Hacchan? Insomma, è palesemente gay!
Yuuko: Ne siete sicure?
Hana: Guarda Yuu-chan, io lo vedo tutti i giorni a scuola e ti posso assicurare che è gay fino al midollo!
Yuuko: E allora che facciamo adesso?
Haruka: Non lo so, sono nel pallone! Dobbiamo trovare un modo per fargli capire quanto in realtà sia innamorato di Takanori!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Erano ormai passati tre giorni dall’incidente di Takanori, e Haruka, dopo che il fratello era tornato a casa la mattina dopo la nottata in ospedale, non aveva ancora trovato l’occasione giusta per parlargli. In altre situazione sarebbe stata capacissima di strapparsi i capelli per quel fallimento, invece – in quel particolare caso – non si sentiva così tranquilla e rilassata da tempo.
Il motivo? Molto semplice: in Ryo era finalmente scattata la scintilla!
Naturalmente non lo diceva tanto per dire… Era più che sicura che il fratello avesse capito – o almeno iniziato a capire – quanto fossero grandi e profondi i suoi sentimenti nei confronti dell’amico d’infanzia. E ciò che aveva scaturito in lei quei pensieri, l’input per così dire, era stato vedere il repentino cambiamento del fratello, avvenuto da un giorno all’altro e apparentemente senza motivo.
Ryo, infatti, da sempre diversificatosi dalle altre persone per il suo carattere socievole e perennemente allegro, si era trasformato in una creatura più simile agli antichi eremiti delle montagne: a scuola evitava tutti, non parlava nemmeno più con i suoi migliori amici; se ne stava sempre per conto suo e quando era a casa si rinchiudeva in camera, impedendo l’accesso a chiunque… Insomma, agli occhi sognanti e speranzosi di Haruka era palese ci fosse qualcosa di strano. Ovviamente all’inizio aveva provato comunque ad instaurare un dialogo con il nuovo Ryo, ma dopo essersi presa in faccia quel mattone che era il libro di storia aveva preferito lasciar perdere.
In realtà l’innocente sorella non aveva la minima idea dello scombussolamento interiore che stava affrontando il povero Ryo in quei giorni… Perché da quando aveva passato la notte in ospedale con Takanori, il suo cervello aveva iniziato a formulare strani pensieri – pensieri accentuati ogni volta anche dall’aumentare del suo battito cardiaco – e lui non sapeva più da che parte sbattere la testa. Si era spaventato tanto quel giorno; aveva avuto paura di perderlo per davvero e da quel momento la sua mente aveva iniziato a mandargli strani segnali… Per esempio, aveva iniziato a notare cose che fino ad allora gli erano sconosciute: come le occhiate che gli lanciava sempre il suo compagno di classe Maya; oppure il groviglio allo stomaco che gli veniva ogni volta che pensava a Takanori… O come la sempre più forte voglia di proteggerlo, ma non come semplice amico, bensì come suo ragazzo.
La cosa che lo lasciava più sconcertato era il fatto di non provare alcun tipo di ribrezzo per quelle idee, anzi: si sentiva emozionato al pensiero di poter avere Takanori tutto per sé; di stringerlo, di accarezzarlo, di baciarlo… La maggior parte delle volte gli bastava fare una doccia fredda per calmare quei pensieri, ma le altre volte si era ritrovato con un’erezione nelle mutande. Per quello il secondo giorno era finito in uno di quei centri d’ascolto LGBT. Aveva parlato con dei ragazzi a detta di Yuu “più esperti” di tutti loro messi insieme, ma non aveva concluso niente. Alla seduta di gruppo gli avevano detto cose che già sapeva, ovvero che Takanori gli piaceva ed ora che ne aveva avuto la conferma non poteva più voltare la testa dall’altra parte. Ed ora rimaneva il dilemma su come affrontare la cosa. Sapeva bene che Takanori aveva una cotta per lui da sempre quindi, forse, non sarebbe stato così difficile affrontare l’argomento. Ne avrebbero potuto parlare con calma, magari davanti ad un bel gelato o ad una pizza…
Sì, avrebbe fatto così! E poi era da quella mattina all'ospedale che non lo sentiva, iniziava a mancargli.
Sorrise, rigirandosi per l’ennesima volta nel letto e, dopo aver preso il telefono, compose il numero dell’amico.
Takanori rispose dopo la bellezza di sette squilli.
«Pronto?» chiese, con voce decisamente assonnata.
«Ciao Taka sono io!» rispose squillante. «Ti ho disturbato, dormivi?»
«Vedi un po’ te Ryo…sono le due e quaranta di notte, ovvio che dormivo! Baka!» aggiunse, giusto per fargli capire quanto fosse incazzato. In effetti Takanori non amava essere svegliato. Anche quando andavano al mare insieme per farlo alzare la mattina doveva pregare in aramaico. E c’era anche da dire che l’orario non l’aveva nemmeno guardato. Era salito in camera che erano le dieci, non credeva fosse passato già così tanto tempo.
«Mi dispiace averti svegliato…è che non riuscivo a dormire…»
«E hai pensato bene di chiamarmi nel bel mezzo della notte?»
«Scusa, hai ragione…non avrei dovuto» disse sconsolato. A quanto pareva Takanori ce l’aveva davvero con lui… E pensare che lui quando lo chiamava era capacissimo di tenerlo al telefono per ore e guai se osava lamentarsi! Va beh che non lo chiamava alle tre di notte, però il concetto era lo stesso.
«Ormai l’hai fatto, quindi…»
Ci fu una piccola pausa nel quale lui non seppe cosa fare. Non sapeva se doveva riagganciare, scusarsi oppure iniziare a parlare… La sua testa era peggio di un frullatore.
Per fortuna Takanori venne in suo aiuto.
«Comunque, è tutto a posto? Hai bisogno di qualcosa?»
Di te…
Sgranò gli occhi a quel pensiero, scuotendo freneticamente la testa. Doveva mantenere la concentrazione!
«A dire la verità vorrei vederti…»
«Vedermi?»
«Sì…devo…devo parlarti!»
«Non è che pensi ancora che abbia tentato di suicidarmi, vero?» chiese, sempre più stizzito.
«No, no, tranquillo! Voglio…voglio solo parlare con te…cioè, a dire la verità, vorrei parlare di noi.»
«Di noi? In-In che senso?»
La sua voce cambiò totalmente. Si fece attenta, oltre che sorpresa.
Allora ci tieni ancora a me…
«Vediamoci domani…alle otto al parco. Andiamo a mangiare qualcosa e poi facciamo un giro, va bene?»
«S-Sì…sì, direi che va bene!»
«Perfetto! A domani, Taka.»
«A domani» e riagganciò.
Ancora non sapeva se avesse fatto bene a chiamarlo, ma ora si sentiva molto più leggero. In un modo o nell’altro domani avrebbe risolto tutti i suoi problemi!
O la va, o la spacca!
 


 
***
 


Vorrei parlare di noi.
Dopo quelle parole, Takanori non era più riuscito a chiudere occhio. Aveva passato il resto della nottata a girarsi e rigirarsi nel letto, continuando a domandarsi perché Ryo avesse pronunciato quella frase.
Sicuramente doveva aver capito i suoi sentimenti. In fondo, anche se molti avrebbero detto il contrario, non era idiota al cento per cento… Prima o dopo si sarebbe accorto del rossore che gli tingeva le guance ogni volta che erano insieme… Oppure del battito cardiaco che aumentava tutte le volte che lo sfiorava anche solo con un dito. E quella notte in ospedale evidentemente si era esposto troppo. Il fatto di dormire abbracciati in un letto così piccolo, di essere stretti l’uno all’altro… Per non parlare del bacio che gli aveva dato sulla fronte! Kami, se solo ci ripensava si sentiva morire.
Sperò davvero che Ryo non gli avesse chiesto di uscire solo per dirgli di non poter ricambiare i suoi sentimenti, perché se così fosse stato non era sicuro di riuscire a continuare ad essergli amico… Forse avrebbe dovuto dirgli di no e rimanere nella sua beata ignoranza, almeno non lo avrebbe perso. Già con Junko aveva rischiato parecchio e, anche se con lei non era andata bene, presto ne sarebbe arrivata un’altra. Era solo una questione di tempo.
Eppure non c’era riuscito a dirgli di no. Volendo faceva ancora in tempo ad andarsene, visto che erano le otto e dieci e Ryo non si era ancora fatto vedere, ma i suoi piedi rimanevano ben piantati per terra. Non voleva esagerare, ma probabilmente se il biondino gli avesse chiesto di buttarsi giù da un burrone, lui lo avrebbe fatto senza pensare.
Okay, sì, questa era un’esagerazione…
«TAKAAA!» sentì urlare dopo un po’. Sorrise in automatico, ma quando si girò per poco non gli venne un infarto. Ryo stava camminando a passo svelto verso di lui e… Ed era bellissimo. Indossava dei jeans chiari, una maglietta nera e sopra una giacca di jeans che metteva in risalto le spalle. Si era fatto anche la cresta quella sera, liberando così il viso da tutte le ciocche di capelli che solitamente gli coprivano gran parte della fronte e degli occhi.
Si mise una mano sul petto, giusto per controllare che il cuore battesse ancora.
«Scusami per il ritardo» disse, una volta arrivatogli di fronte. «È che mia madre mi ha obbligato ad andare a fare la spesa con lei dato che doveva prendere acqua e quant’altro e poi, come se non bastasse, quando stavo per uscire mia sorella mi ha placcato e non voleva farmi andare via a meno che non le dicessi dove stessi andando tutto in ghingheri!»
Takanori sorrise.
«E glie lo hai detto?»
«Ovvio che no! Me la sarei ritrovata attaccata ad una gamba altrimenti!» e scoppiarono a ridere, incamminandosi verso il piccolo ristorante dove da anni ormai andavano a mangiare ogni volta che uscivano insieme.
Fu Ryo a pagare per entrambi, con tutte le proteste di Takanori, ma siccome era stato lui ad invitarlo gli sembrava giusto così. Poi, con le pance sazie, decisero di fare una passeggiata nel parco. Era sempre stata una bella zona quella: di giorno era sempre riparata dall’ombra dei ciliegi, mentre la sera diventata un ottimo posto per trascorrere del tempo in compagnia del proprio partner. Per quello si sentivano tutti e due un po’ imbarazzati… Perché era circa mezz’ora che camminavano e non avevano fatto altro che incontrare coppiette.
«Allora» esordì Takanori, vedendo che il livello di imbarazzo stava salendo alle stelle. «Che volevi dirmi di tanto importante da non riuscire a dormire?»
Ryo si bloccò per qualche secondo e, se non fosse stato per la poca luce presente, Takanori avrebbe giurato di vederlo arrossire.
«Beh…ecco…» balbettò, mentre riprendeva a camminare. «Da dove iniziare…»
Già, brutto cretino, avresti potuto prepararti un discorso!, pensò Ryo. Ma con tutto quello che gli avevano fatto fare quel giorno era già tanto che fosse riuscito ad andare all’appuntamento. Ancora una volta avrebbe dovuto affidarsi al suo istinto… E stava anche quasi per riprendere il discorso, quando da lontano vide arrivare l’ultima persona che si era aspettato di vedere in quel posto e in quel preciso istante: Junko. Era in compagnia di un ragazzo – a quanto pareva aveva fatto in fretta a dimenticare Ryo… E pensare che, la mattina, dopo a scuola gli aveva fatto una scenata degna di un oscar! – e non appena lo vide, iniziò a camminare più svelta trascinandosi a dietro quello sfortunato ragazzo, fino a che non gli fu di fronte.
«Ma guarda un po’! I due piccioncini che fanno la passeggiatina nel parco» disse cattiva, fissandolo in cagnesco. «Così è lui il tizio per cui mi hai dato buca l’altro giorno? Tsk…non è niente di speciale!»
Ryo provò molta pena per lei in quel momento, ma poi spostò lo sguardo verso Taka e vide che lui non l’aveva presa molto bene. Era infatti diventato rosso, un po’ per l’imbarazzo e un po’ per il fastidio che doveva provare nei confronti di Junko, e aveva abbassato lo sguardo. Il biondo avrebbe voluto dirgli che non doveva prendere a cuore quella parole, scaturite dalla bocca di una brutta gallina gelosa, ma anziché parlare fece un gesto che lasciò stupito sia sé stesso sia Takanori: tirò fuori la mano dalla tasca dei jeans e, senza alcun tipo di timore, andò a stringere quella di Taka.
«Ti sei mai vista allo specchio?» le disse, nel frattempo che intrecciava le dita con quelle dell’amico. «E poi ti chiederei di andartene, visto che questo è il primo appuntamento con il mio ragazzo e tu, con la tua brutta presenza, me lo stai rovinando!»
Per poco a Takanori non venne un secondo infarto.
Cosa… Cosa aveva detto?
Ragazzo?
No… Aspetta… No, doveva aver preso una botta in testa non c’era altra spiegazione! Junko, invece, guardò furiosa entrambi per poi andarsene senza osare dire più nulla.
«Quella brutta cretina…» disse Ryo e solo quando si voltò vide che le guance di Takanori stavano letteralmente andando a fuoco. «Tutto bene?» chiese con la massima tranquillità.
«S-Sì…è che…n-non c’era bisogno fingessi di essere il mio ragazzo!» disse, con il cuore che tra un po’ usciva dal petto.
«E chi fingeva?» replicò Ryo, avvicinandosi a lui e scompigliandoli tutti i capelli. Se possibile, Takanori divenne ancora più rosso. Vederlo in quello stato gli mandava in confusione i pensieri.
«Ma che…che dici?» disse ancora Takanori tentando di allontanarsi, ma lui gli prese un braccio e lo fermò.
«Quello che ho detto!» rispose, scostandogli dagli occhi le ciocche ribelli.
Voglio baciarlo, pensò emozionato.
Era la prima volta che provava un così forte desiderio di contatto.
«Hai forse la febbre? E poi così, all’improvviso…tu…tu non sei nemmeno gay!»
«Non sono gay, però mi piaci comunque…perché ti vedo così scioccato?»
«Perché io sono anni che ho una cotta per te e tu fai finta di niente! Perché non venirmi a dire che non lo sapevi, altrimenti è la volta buona che ti lincio per davvero! E adesso te ne esci tutto bello pacifico dicendo che ti piaccio come se niente fosse e, soprattutto, come se io fossi d’accordo!»
«Perché, non sei d’accordo?» chiese preoccupato.
«OVVIO CHE SONO D’ACCORDO, BAKA CHE NON SEI ALTRO!» urlò arrabbiato. Ryo invece scoppiò a ridere e, avvicinandosi ancora, si abbassò e gli diede un bacio sulle labbra. Il suo primo bacio… Ed era estremamente felice di averlo condiviso con Takanori.
E Takanori, dal canto suo, non sapeva cosa aspettarsi. Era rimasto completamente pietrificato.
Non sapeva se Ryo stesse facendo sul serio o se la loro storia sarebbe diventata qualcosa di reale… Ma quel bacio, quel contatto che aveva bramato per tutti quegli anni, bastava per mettere a tacere ogni suo pensiero. Si abbandonò, completamente, lasciandosi avvolgere dalle braccia forti e calde di Ryo.
«Che ne dici…» disse il biondo, staccandosi da quelle labbra così invitanti. «Andiamo a casa?»
Takanori annuì, anche se non sapeva esattamente cosa aspettarsi.
 


 

Whatsapp – Messaggi – Gruppi – “Pride&Fuyoshi”
 


Sonoko: HARUKA!!! TU ADESSO ALZI IL TUO REGAL DERETANO E VAI A FAR LORO UN VIDEO E CE LO MANDI!!! ADESSO!!
Hana: Sì, sì…muoviti! Anche tante foto +_+
Haruka: Ma siete impazzite forse? Come faccio?
Yuuko: Senti! Ci hai scartavetrato le ovaie con questa storia, adesso ci mandi le foto!
Haruka: Ma se entro in camera si sveglieranno…e se stanno facendo le porcate??
Sonoko: APPUNTO! CREDI CHE MI SIA AFFEZIONATA ALLA VICENDA PER IL BEL CULO DI TUO FRATELLO?
Hana: Beh anche ò.ò
Sonoko: -_-
Yuuko: Sonoko ha ragione…noi li vogliamo vedere T_T DOBBIAMO VEDERLI!
Haruka: Ragazze, smettetela! Tanto li vedrete insieme sicuramente visto che la loro storia è appena cominciata <3 Non siate insistenti su! *va a spiare dal buco della serratura*
Sonoko: BRUTTA INGRATA! TORNA IN CAMERA TUA O VENGO LI’ ANCHE SE E’ MEZZANOTTE PASSATA!
Hana: Oddio, stanno limonando duro?+_+ Oppure sono già allo step successivo?+_+
Haruka: Non lo so, c’è la luce spenta e non vedo T_TT_TT_T
Yuuko: Senti se ci sono strani gemiti per l’amore di tutti i Santi Kamigami!!
Haruka: Gno T_T Non si sente niente mannaggia al demonio T_T
Sonoko: E IO CHE SPERAVO SI STESSERO SFONDANDO A VICENDA!
Haruka: Socchan per favore!!! Egne saranno abbracciati stretti stretti @_@ *muore*
Yuuko: Awwwwww che ccccariniiiiii >w<
Hana: Però domani ce la mandi una foto di loro due che sono tutti vicini vicini e si fanno le coccole, vero? *fa occhioni grandi e amorevoli*
Haruka: Certo, che amica sarei altrimenti?^^ E poi sono proprio curiosa di vedere la faccia che faranno mia mamma e mia nonna quando domani mattina si vedranno scendere dalle scale anche Takanori xDxD
Sonoko: DOMANI VENGO A FARE COLAZIONE A CASA TUA!
Yuuko: Veniamo anche noi!!
Hana: Comunque non vorrei interrompere tutto questo ma oggi ho scoperto una cosa…
Yuuko: Oddio, cosa? O.O
Hana: Ho scoperto che Yuu Shiroyama ha chiesto a Nagisa di uscire…
Yuuko: Oddio ecco perché oggi era tutta felice e se ne dava come se esistesse al mondo solo lei!
Hana: Sì ma Yuu che esce con Nagisa? AHAHAHAHAHAHA E’ ANCHE PEGGIO DI RYO E JUNKO!
Sonoko: RAGAZZE! SAPPIAMO GIA’ COSA FARE!
Yuuko: Il team “Pride&Fuyoshi” colpirà ancora!!!
Hana: Dobbiamo assolutamente farlo mettere con Kouyou vi prego @_@ Quei due insieme sono il sangue @_@
Haruka: Non preoccupatevi…ho già in mente un piano +_++_++_++_+





THE END
 



 
 
 
Note:
 
E finalmente sono arrivata alla fine di questo obbrobrio senza senso *evviva l’autostima* xDxD No dai, scherzo…alla fine Haruka e il suo gruppetto di amiche mi piace tanto…c’è molto di me in quelle conversazioni xD
Che dire, spero che questa mini-long senza alcun senso vi sia piaciuta e vi abbia fatto fare almeno un sorriso :D Penso che per adesso, salvo ispirazioni improvvise, mi prenderò una pausa per finire al meglio School Days insieme alla mia compare reila_guren e per iniziare la nuova long Reituki/Aoiha (che poi sarebbe la mia prima prima visto che l’altra long ha un personaggio inventato e School Days è in collaborazione *ansia da prestazione*) che ho in mente…a dire la verità ho già cinque capitoli scritti, ma voglio arrivare ad averne un bel numero così da non farvi aspettare mesi prima di un aggiornamento…per cui non so proprio quando inizierò a metterla xD
Bene, ora vi saluto e ci vediamo presto :D
Vale_Suzuki_san

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The GazettE / Vai alla pagina dell'autore: Suzuki_san