Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: reigisaseirin    08/08/2014    2 recensioni
Questa storia nasce da un prompt lanciato su Tumblr, secondo il quale Kuroko si fa avanti per primo.
Dall'esterno poteva sembrare calmo, ma internamente stava tremando per l'agitazione, aspettando che l'altro facesse qualcosa di più invece di continuare a fissarlo, perchè aveva paura di perderlo e che le sue parole, i suoi sentimenti, avessero appena rovinato la loro amicizia.
[...]
Era possibile che avesse semplicemente sopravvalutato le sue parole, vedendovi qualcosa in più di quanto avrebbe dovuto?
{KagaKuro}
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon salve gente! (^-^)/
Dopo settimane, finalmente approdo anche io su questo fandom *ancora la barca e scende a terra per respirare l'aria di basket (?)*
È la prima KagaKuro che scrivo, quindi sono moooooolto preoccupata di essere andata OOC, di aver scritto minchiate, o di aver rovinato questi due tesori.
É tutto nato da un propmt che ho letto su tumblr, quindi originariamente l'avevo scritta in inglese. Se volete rebloggarla/leggere l'originale vi lascio il link *here*
(Il titolo fa pena, ma non avevo davvero idee, si accettano suggerimenti!)

 


 

The real trophy are your lips

 

La loro squadra aveva appena vinto contro la Touou, e Kagami stava camminando verso casa con Kuroko, come erano soliti fare ogni giorno.
Camminavano in silenzio, entrambi troppo immersi nei loro pensieri per poter pensare a qualcosa da dire per intrattenere una conversazione.
Kagami era abituato a questo silenzio ma, come si ritrovava a fare il più delle volte, si stava chiedendo a cosa stesse pensando il ragazzo dai capelli celesti.
Forse i suoi pensieri erano rivolti alla sua amicizia con Aomine, l'ala grande del Touou: sapeva che i due erano molto uniti quando giocavano per la Teikou. Essendo stato Kuroko l'ombra di Daichi così come ora era la sua, aveva una mezza idea di come la loro amicizia potesse essere stata, anche se evidentemente non era stata forte abbastanza da poter resistere alla scelta di due scuole superiori diverse.
O forse stava solo pensando alla partita che avevano appena giocato, o alla ragazza dai capelli rosa (di cui non ricordava proprio il nome) che aveva continuato a guardarli per tutta la partita con uno sguardo serio, come se stesse studiando ogni loro singola mossa.
Non poteva dirlo con certezza perché, nonostante fossero amici da un po' di tempo , Kagami ancora non riusciva a capire cosa passasse per la mente di Kuroko ed era frustrante. Essendo sempre stato un libro aperto per lui, Kuroko era sempre pronto ad aiutarlo senza aver bisogno di parole e Kagami voleva poter fare lo stesso.
A dire il vero, voleva essere sempre al suo fianco, sia quando era triste, sia quando era felice, in qualsiasi momento della giornata. Non voleva più essere solo un amico per lui, ma qualcosa di più.
Lo aveva capito quando avevano perso la possibilità di vincere l'Interhigh, perdendo la partita contro la Touou Academy.
Aveva visto il dolore negli occhi di Kuroko, lacrime versate in silenzio scorrere sul suo viso, e il modo in cui il suo corpo tremava per la sofferenza di non essere ancora abbastanza, e si era detto che non avrebbe mai più permesso che il suo amico soffrisse in quel modo. Il suo più grande rimorso era non essere stato capace di confortarlo in quel momento, perché vederlo in quello stato, così afflitto, gli aveva spezzato il cuore in mille pezzi, e non voleva più sentirsi in quel modo.

 


"Kagami-kun?" guardò il suo amico, richiamato alla realtà dalla sua voce. "Sì?"
Kuroko abbassò lo sguardo, cercando di trovare le parole giuste e Kagami, poiché le sue guance erano diventate leggermente rosse, pensò che sembrasse un po' imbarazzato..
No, probabilmente si sbagliava... perché avrebbe dovuto esserlo? La loro amicizia era sempre stata sincera, e non vi era ma stato spazio per l'imbarazzo.
A meno che non avesse scoperto ciò che Kagami provava veramente per lui; quello sarebbe stato decisamente imabazzante.
"Stavo pensando... giocare con voi mi ha fatto sentire molto meglio di come mi sentivo nella Generazione dei Miracoli. Vincere oggi è stato fantastico, diverso, probabilmente perché era solito pensare che la vittoria fosse scontata; o perché abbiamo vinto come una squadra, non come singoli individui.
Ciò che voglio dire è che tu hai completamente ribaltato il mio mondo, facendomi innamorare di nuovo del basket proprio quando avevo perso la passione, facendomi sentire come se fossi finalmente parte di qualcosa – non solo un fantasma di cui non importava a nessuno – e con la tua luce, Kagami-kun, mi ha reso più forte." Kuroko smise di camminare e si voltò verso Kagami, guardandolo negli occhi "Il mondo non sarebbe più lo stesso senza di te." disse, con uno dei sorrisi più sinceri – e stupendi - che Kagami abbia mai visto in volto.
Arrossì violentemente e distolse velocemente lo sguardo, cercando di nasconderlo al suo amico. Inutilmente, però, perché l'altro lo aveva già notato.


In quel momento Kuroko capì che Kagami provava gli stessi sentimenti che lui aveva provato fin dal primo giorno in cui avevano giocato insieme, e non poté esserne più felice, perché pensava di star mentendo a se stesso, ma chiaramente non era così.
Continuò a sorridere e tese un pugno verso Kagami per un fist-bump, un gesto che erano soliti fare dopo una bella partita, come a voler ringraziare l'altro per il bel lavoro di coppia.
Dall'esterno poteva sembrare calmo, ma internamente stava tremando per l'agitazione, aspettando che l'altro facesse qualcosa di più invece di continuare a fissarlo, perchè aveva paura di perderlo e che le sue parole, i suoi sentimenti, avessero appena rovinato la loro amicizia.
Kagami non sapeva cosa pensare: Kuroko aveva appena detto delle cose davvero sentimentale – non di certo qualcosa che si dice ad un amico – e poi voleva che battessero il pugno, un gesto chiaramente amichevole.
Era possibile che avesse semplicemente sopravvalutato le sue parole, vedendovi qualcosa in più di quanto avrebbe dovuto?
Avvicinò il pugno all'altro, ma poi Kuroko gli prese il polso e lo avvicinò a sé, baciandolo dolcemente.
Quando Kagami sentì quelle labbra sulle sue smise di pensare a qualsiasi altra cosa, e strinse Kuroko tra le sue braccia, avvicinandolo a sé ancora di più di quanto già lo fosse, sollevandolo fino a farlo stare in punta di piedi per poterlo baciare meglio.
Kuroko gettò le braccia al collo dell'altro per mantenere l'equilibrio e approfondì il bacio, pregando che non finisse mai.
Non gli importava del vento freddo che soffiava sul suo collo ancora sudato, o della cena che lo aspettava a casa. In quel momento gli importava solo del sapore delle labbra di Kagami e del profumo della sua pelle, forte abbastanza da fargli venire le farfalle allo stomaco.

Kagami aveva sempre immaginato come sarebbe stato baciare Kuroko, ma nessuno dei baci nei suoi sogni potevano essere comparati a quello reale: anche se erano ancora sudati ed avevano decisamente bisogno di una doccia, quel bacio era perfetto.
Le labbra di Kuroko erano più soffici dello zucchero filato, e il loro sapore gli ricordava vagamente quello del milkshake alla vaniglia, un sapore di cui era già dipendente e che avrebbe voluto assaporare sempre di più, come una delle droghe più pesanti.
Quando smisero di baciarsi continuarono a guardarsi negli occhi, ancora pieni di amore e desiderio.
"Ho aspettavo questo momento per molto tempo, Kagami-kun, ma ne è valsa la pena" disse Kuroko, sorridendo.
Kagami arrossì di nuovo, poiché non si aspettava che Kuroko dicesse già qualcosa di così sdolcinato, ma non poteva non essere d'accordo.
"Cavolo, riesci ad essere ancora più imbarazzante?" disse e, dopo un momento di silenzio, scoppiarono a ridere, perché erano entrambi fin troppo contenti di aver finalmente dichiarato i propri sentimenti per poter fare.
"Dovresti vedermi quando dormo!"
Kagami sorrise dolcemente al pensiero. "Non vedo l'ora" disse solamente, guardando quello che era ora il suo ragazzo, non potendo fare a meno di pensare che fosse bellissimo con quel sorriso stampato in volto – e che non accennava ad andarsene.
Non vedeva davvero l'ora di passare i suoi giorni con lui, era tutto ciò che avrebbe potuto chiedere dalla vita.
Appena ricominciarono a camminare, Kuroko lo prese per mano.
Sapeva che avrebbe ricordato quel giorno non solo come il giorno in cui avevano vinto contro la Touou, ma anche come il giorno in cui Kagami aveva vinto il suo cuore.

 


Fuuuu, se siete arrivati fino a qui vi ringrazio di cuore <3
Non ho molto da dire, in realtà, spero solo vi sia piaciuta! Hasta la vista, mes amigos! *scappa in Messico e non torna mai più*
   
 
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