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Autore: Desperate Housewriter    09/08/2014    0 recensioni
Non servirebbe scrivere che questo racconto si ispira a una storia vero, che idiozia.
Ne conoscete forse uno che non lo sia?

Il dottor Crispin Cubbling, psicologo laureato a Londra, è un uomo determinato noto in tutta Malta per i suoi modi di lavorare innovativi.
Quando viene chiamato per un caso speciale in un ospedale trascurato a causa dei pochi fondi, anche lui sembra avere le idee un po’ confuse.
La sua paziente non ha identità e nemmeno lui sa come trovarla.
Poco appassionato di letteratura, viene trascinato in un mondo di storie dove tutto è incerto.
Crispin e una poltrona di piume di pavone, una paziente e un nome vago, cinque vicine pazze e un appartamento di oleandri, Alf Woodstock della porta accanto e il colore trasparente, il pesce e la bistecca, la scrittura ben delinata della macchina da scrivere e Courier.
Eppure, tutto ciò che aveva attorno, gli sarebbe bastato.
Dal II° capitolo: "La donna si avvicinò piano a Crispin, quasi piangendo. «Sto infrangendo le regole. Sto vivendo una vita non mia.» Per un attimo i loro sguardi si incrociarono, ma lei li abbassò subito verso il pavimento. «Questa non è la mia storia»."
Genere: Introspettivo, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non servirebbe scrivere che questo racconto si ispira a una storia vero, che idiozia.
Ne conoscete forse uno che non lo sia?
 
 
 
 
Courier
 
*Chi effettua, per conto di terzi, servizi di trasporto o porta notizie urgenti, relazioni, messaggi diplomatici, ecc. 
 
 
Sarebbe mai riuscita a vedere il vuoto?
Da quando era lì era diventato il suo obiettivo. Per quanto ci provasse, riusciva solo a vedere oltre. Anche guardando il vetro del vaso sul tavolo rotondo, ciò che stava veramente osservando non era il vetro ma il verde dei gambi dei tulipani. Quanto avrebbe voluto individuare la trasparenza.
Alf Woodstock della porta accanto ci era riuscito.
«Voi siete convinti che il trasparente sia un colore» le aveva detto «ma io l'ho visto e ti assicuro che... Che è ben diverso, ecco!»
Rifletteva.
«Esattamente. E' piombata qui all'improvviso, dice di chiamarsi Montgomery Graham.»
Il mondo non era in sè un insieme di colori? Com'era possibile vedere qualcosa senza un colore?
«Abbiamo cercato e non è stata denunciata la scomparsa di nessuna Montgomery Graham. Non risulta nemmeno la sua esistenza, dottor Cubbling.»
Guardò gli altri e li imitò appoggiando la testa sulla spalla destra. Erano proprio svitati.
«Dice che Montgomery può essere un soprannome? Non ci avevo nemmeno fatto caso, è un nome da maschio!»
Chissà perchè l'avevano portata lì, insieme a loro. Forse perchè avevano bisogno di un po' di compagnia.
«Cielo, mi sono dimenticata di dirLe la cosa più stramba! Continua a ripetere che presto morirà.»
Però c'era qualcuno tra di loro che si ostinava a pensare che lei appartenesse al gruppo e questo la tormentava.
«Nathalie, da quant'è che è qui? Da... Da quasi sei mesi, circa. Lei non è alla portata dei nostri psicologi, dottor Cubbling, è più... I nostri pazienti sono ben diversi, voglio dire.»
D'altronde gli svitati non pensano mai di essere svitati, credono che siano piuttosto gli altri ad essere svitati. Doveva fare un po' di pratica e comprare un libro di sinonimi, esprimendosi in questo modo non sarebbe mai riuscita a farsi pubblicare neanche una pagina!
«Insomma, dottor Cubbling, lo sa come siamo messi qui. Abbiamo pochi fondi e andiamo avanti a fatica.»
Quindi, era del tutto giustificabile il fatto che pensassero che fosse svitata.
«Poi è arrivato il dottor Blast che mi ha detto "prova a rivolgerti al dott. Crispin Cubbling, è un uomo in gamba e si è laureato a Londra" e così ho fatto. Deve aiutarci a... A capire chi sia e a trovare la sua famiglia.»
Montgomery regalò un largo sorriso a una signora anziana che giocava a carte da sola, poverina.
«Grazie, dottore, Lei è un sant'uomo! Domani alle 8:30, mi raccomando. Grazie, grazie, grazie!»
«Ehi, Montie, sei riuscita allora a individuare il vuoto?»








Ciao!
Avendo già pubblicato due racconti abbastanza lunghi tutti in una volta, mi sono resa conto che potevano risultare pesanti.
Quindi questa volta ho deciso di spezzettare in più parti il terzo. Quindi, essendo un racconto non avrà molti capitoli e sarà piuttosto veloce.
Ho inserito sotto Missing Moments perchè si collega al mio secondo racconto, ma non è necessario leggerlo se non ne avete voglia, può essere benissimo una storia indipendente. Comunque, se vi può interessare, lo troverete sulla mia pagina, si chiama: Alètheia.
Che altro ho da dire? Siete riusciti a capire qualcosa da questo piccolo prologo? Che cosa ve ne pare?
Pubblicherò il seguito a breve, visto che è già scritto!
Fatemi sapere.
Baci,
Desperate.
  
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