Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Ricorda la storia  |      
Autore: Giga Drill Break    09/08/2014    0 recensioni
- ...mi hanno sempre detto che non si dovrebbe piangere davanti agli altri… - sussurrò Rin con voce sommessa.
Nitori staccò le mani dall’erba, stava per alzarsi poi si fermò e sorrise:
- E’ vero.
…ma qui non c’è nessun’altro. –
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il silenzio assordante della notte inondava la stanza, si infiltrava nelle pieghe del tempo e dello spazio come piccoli insetti che corrono furtivi nelle spaccature della terra.                                                                                                                                                                  Fuori la luna era bianchissima e piena e i crateri formavano interessanti disegni.                                                                            
Nitori era sdraiato sul letto nel dormitorio della Samezuka, su un fianco, guardava la sfera lunare godendo della fresca brezza notturna che spirava dalla finestra aperta.                        
Gli occhi non riuscivano proprio a rimanere chiusi e il sonno non accennava ad arrivare, così decise di uscire a fare due passi: magari la stanchezza si sarebbe fatta sentire.                           
Scese lentamente dal letto, in punta di piedi, si infilò le scarpe da tennis e quatto quatto attraversò il lungo corridoio buio rasentando le pareti. Da tempo, aveva ormai dovuto ammettere a se stesso di essere terrorizzato dal buio per chissà quale trauma subito da bambino.                                                                  
Fece per aprire la porta principale ed uscire quando sentì dei passi all’altro capo del corridoio.                                      
Sussultò e riuscì a stento a reprimere un urlo tappandosi la bocca con la mano. Chi avrebbe potuto mai essere a quell’ora?         
Si appiattì sul vetro delle porte facendosi più piccolo che poteva e senza nemmeno accorgersene iniziò nervosamente a mordicchiare la punta del pollice, come faceva da bambino quando, di notte, percorreva quasi correndo il buio che separava la sua cameretta dal bagno.       
I passi si fecero sempre più veloci e vicini fin quando apparve una figura ben familiare: Rin.                                                     
Nitori, ancora con il cuore in gola esclamò - R-rin senpai? - ,
Rin lo guardava con un’espressione severa che sfociò poi in un tenero sorriso: - Fai silenzio o sveglieremo tutti -.               
Lo spaventato Nitori poté finalmente tirare un sospiro di sollievo e improvvisare un evidentemente impacciato sorriso.              
Rin aprì la porta e lo invitò a seguirlo con un cenno della testa.
Camminavano vicini sulla strada addormentata, il silenzio denso e tagliente era interrotto solo dal fruscio degli alberi mossi dal lieve vento e dal rumore dei loro passi.                       
Nessuno dei due disse nulla, sembravano non averne bisogno per ascoltarsi, per capirsi.                                         
Tutte quelle parole non dette erano abbracci sinceri, pacche sulle spalle, sguardi d’intesa.

Raggiunsero il parco e si sedettero sull’erba, schiena contro schiena, guardando lo stesso cielo di velluto blu.
- Sai, - disse Rin – non riuscivo a dormire perché pensavo a mio padre.                                                            
Una volta quand’ero piccolo mi disse che “siamo solo polvere nel vento”.                                                 
Ovviamente a quel tempo non capii cosa volesse dire, ma ora credo di aver compreso: la vita è una sola e non sappiamo come né quando finirà. Non ne sprecherò un solo altro minuto.         
In fondo è tutto ciò che ho… – la sua voce tremò un poco, fece un pausa. – Tu sei l’unico con cui ho condiviso questa cosa.
…tu sei l’unico… -
Nitori continuava a guardare la luna senza dire nulla ma ascoltava come non aveva mai fatto in vita sua, quelle parole risuonavano nella sua testa, assordanti, vere.                                     
Sentì l’altro sussultare, con la coda dell’occhio lo vide cercare invano di fermare le lacrime.

- ...mi hanno sempre detto che non si dovrebbe piangere davanti agli altri… - sussurrò Rin con voce sommessa.
Nitori staccò le mani dall’erba, stava per alzarsi poi si fermò e sorrise:
- E’ vero.
…ma qui non c’è nessun’altro. –

Rin lo guardò negli occhi,  poi scoppiò in un mare di singhiozzi, abbandonandosi nelle sue braccia.                  
Rimasero così per attimi intensi, svuotati di ogni parola superflua.
Il respiro e il battito cardiaco di Rin tornarono lentamente regolari, la luna sembrava brillare più di quanto non lo avesse mai fatto.                                                              
I fili d’erba oscillavano malinconici al vento.
“…tu sei l’unico…”
Rin si asciugò gli occhi e con le mani ancora umide strinse il viso di Nitori, premendogli le guance e sorridendo dell’assurda tenerezza di quel ragazzino timido e insicuro che stava, poco a poco, a piccoli passi, guarendogli le ferite.
Le mani di Rin, in confronto al piccolo viso che stavano stringendo erano davvero gigantesche, ma Nitori le intrecciò con le sue in modo perfetto, come le fibre di una stoffa pregiata.
-  Promettimi che camminerai ancora nel buio con me.                            
Non lasciarmi… -
Rin confermò l’intreccio, strinse le mani ancora di più, ancora più forte:
- …non ti lascerò…
…non ti lascerò mai,Ai-kun…-
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: Giga Drill Break