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Autore: Mugiwara_no_Tales    09/08/2014    3 recensioni
Zoro e Luffy sono grandi amici. Luffy ha salvato la vita a Zoro e da quel momento la loro amicizia è iniziata.
Sicuri che sia così?
" Rubber, sai una cosa? "
Era stato Zoro a parlare.
" Cosa? " chiese il ragazzo.
" Quando ti sei parato davanti a me, ieri, mi è sembrato... " Zoro si bloccò.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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N.B. Luffy qui avrà il nome di Rubber perché mi è più comodo scrivere così.
         Tranquilli, io sono del tutto contraria ad usare il nome Rubber, che senso ha chiamare una         persona        "Gomma"? SOLO perché ha mangiato il frutto del diavolo Gom Gom che gli ha fatto diventare il corpo di gomma, poi.E' del tutto inutile. Quindi pace e amore e godetevi la FF.

<< Rubber, sai una cosa? >>
Era stato Zoro a parlare.
I due si trovavano in una piccola barca, e la loro unica compagnia erano i gabbiani e una botte piena di mele, che Rubber stava già svuotando.
<< Cosa? >> chiese il ragazzo.
<< Quando ti sei parato davanti a me, ieri, mi è sembrato... >> Zoro si bloccò.
<< Cosa? >> ripeté Rubber impaziente.
<< Mi è sembrato di averti già visto da qualche parte. >> mormorò lo spadaccino.
<< Davvero? >> chiese l'altro a bocca piena.
<< Sì. Sai che non ti mentirei su una cosa del genere. >>
I due rimasero per qualche istante in silenzio.
La calma che regnava era quasi palpabile, il solo rumore presente era lo sciabordio delle onde.
<<  Zoro, sai una cosa? >>
<< Cosa? >>
<< Anche a me sembra di averti già visto. O, quantomeno, di aver visto uno simile a te >>.
Zoro ne rimase piuttosto sorpreso. Conosceva da poco quel ragazzo e continuava a stupirsi della sua sfacciataggine. O del fatto che non si separava mai da quello stupido cappello.
<< Ah, sì? E quando? >>
Rubber finì la sua mela, osservò assorto l'orizzonte, poi fece un gigantesco sorriso.
<< Ero piccolo, non me lo ricordo. >> scoppiò a ridere, poi afferrò un'altra mela e la addentò.
<< Smettila di mangiare! >> urlò inviperito Zoro.
L'altro sembrava non essersi accorto degli strepiti del compagno. Continuò indifferente a mangiare il frutto che aveva in mano, ingoiandolo intero.
<< Sei disumano quando mangi, lo sai? >> chiese Zoro leggermente divertito.
<< Non è colpa se ho sempre fame! >> si difese Rubber. Decise di lasciare perdere il cibo, ormai sazio e si sedette accanto allo spadaccino, sospirando. Zoro lo osservò curioso. Rubber era proprio strano: sembrava normale a prima vista, forse un po' rammollito, ma Zoro sapeva che non era così. Era rimasto impressionato dalla prestazione del giorno prima -fermare i proiettili col proprio corpo? Impossibile, eppure Rubber c'era riuscito- ma qualcosa gli diceva di aver già vissuto un'esperienza simile. Una specie di deja-vu.  E qualcosa dentro di sé gli diceva che quel volto gli era familiare.


Il pomeriggio passava con una calma esasperante. Il sole picchiava prepotente sulle loro teste, accaldandoli. Zoro aveva gli occhi chiusi, incurante, in apparenza, dei lamenti di Rubber che si sventolava una mano come se fosse stata un ventaglio.
<< Che caldo! >> si lamentò per l'ennesima volta il suo compagno. Zoro digrignò i denti e fece finta di niente. Quel ragazzino continuava a lamentarsi e lui non ne poteva davvero più.
"Resta calmo, Zoro, la sera arriverà presto e se tutto va bene, Rubber dovrebbe smetterla di lamentarsi. Tutto quello che devi fare è stare CALMO."
Zoro aprì un occhio e si ritrovò davanti il volto di Rubber, che sorrideva.
Zoro sussultò. << Rubber, mi hai fatto spaventare! >> il ragazzo rise e si sedette vicino a lui.
Lo spadaccino sospirò.
<< Sai... >>
Questa volta era stato Rubber a cominciare.
<< Che c'è? >> chiese infastidito Zoro. Quando ci si metteva, quel ragazzino era peggio di una zanzara.
<< Ci ho pensato e... mi è venuto in mente un episodio in cui sono sicuro di averti già visto. >>
Zoro si destò  subito da quella specie di torpore che lo stava attanagliando.
<< Come dici? >>
<< Hai sentito. Ho detto che... >>
<< Sì, ho capito. >> lo interruppe Zoro. << Racconta. >>
<<  Beh... >> Rubber sembrava incerto. << Era un giorno d'estate e io stavo camminando per il paese... >>
Zoro chiuse gli occhi: se il racconto fosse continuato secondo questo ritmo si sarebbe di sicuro addormentato.
<< Quando ti ho visto. >>
Zoro aprì un occhio. Mugugnò qualcosa di incomprensibile, per far capire che lo stava ascoltando.
<< Eri circondato da dei ragazzini più grandi persino di te che avevano dei ghigni strani sulla faccia. >>
Finalmente qualcosa di interessante. Zoro aprì definitivamente gli occhi e si sedette.
<< E cosa successe? >>
Rubber sorrise. Zoro notò che gli si illuminava il viso. Se non altro non si vedeva più la cicatrice che aveva sotto l'occhio sinistro.
<< Eri come un animale in gabbia. Braccato. >>
<< Smettila di fare similitudini per favore. >> disse a denti stretti Zoro.
Rubber rise.
<< E smettila di ridere! >>
Rubber smise immediatamente.
<< Scusa. Dicevo? Ah, sì. Insomma, eri in serie difficoltà. Quei ragazzi avevano brutte intenzioni. Io mi sono avvicinato e ho notato che avevano delle pistole. >>
Rubber fece una smorfia che fece ridere Zoro.
<< Contento che ti stia divertendo. >> disse Rubber sorridendo.
<< Dai, continua! >>
Rubber si parò il cappello davanti agli occhi, oscurando così il proprio viso. L'unica cosa che si vedeva era il suo grande sorriso.
<< Non volevo farmi notare perché, sai, avevano delle pistole. E anche se avevo i poteri del frutto Gom Gom, non ero capace di usarli. >>
<< Come scusa? >> Zoro era sconcertanto.
<< Ho detto... >>
<< Sì, ho capito quello che hai detto! >> sbottò Zoro improvvisamente serio. << Solo che non capisco. Quando l'hai mangiato il frutto del mare? Non pensavo che fossi ancora un bambino quando l'hai mangiato. >>
Rubber sorrise di nuovo, poi disse con calma: << Ero molto piccolo quando successe. Non era mio, apparteneva a Shanks, così come questo cappello. >> indicò il cappello di paglia che aveva sulla testa. << Mi è venuto un attacco di fame e quello era l'unico cibo a mia disposizione, in quel momento. >>
Zoro annuì assorto. << Continua. >>
<< Tu avevi con te una spada... una spada molto lunga... credo che fosse quella. >>
Il ragazzo indicò la spada dalla custodia bianca che Zoro portava alla cintola. Zoro seguì il movimento della sua mano con lo sguardo. Quando il suo campo visivo  raggiunse la spada, il suo sguardo si indurì.
<< Quanti anni avevi? >>
<< Come? >>
<< Quando è successo. Quanti anni avevi? >>
<< Beh... dato che era già da un paio di anni che... e dato che... uhm, direi sette. >>
Zoro sorrise, tranquillizzato dall'affermazione dell'amico. Già dall'inizio del racconto, Zoro sospettava che Rubber se lo fosse inventato di sana pianta. Ma grazie a quell'affermazione, sapeva che Rubber non stava mentendo. Anche perché la sua mente, elaborando tutte quelle informazioni, aveva cominciato a racimolare ricordi. Forse sconnessi fra loro, ma la faccenda si stava facendo sempre più chiara.
<< Purtroppo quei ragazzi mi hanno visto subito. E  hanno subito cominciato a... inteire? >>
<< Inveire. >> lo corresse sorridendo Zoro. Sembrava proprio un bambino a volte.
<< Ad inveire contro di me, giusto. >> anche Rubber stava sorridendo.
<< Hanno subito sguainato  le loro pistole... >>
<< Rubber, credo che il termine "sguainare" non sia adatto per delle pistole. >>
<< Uhm,  sì, giusto. >> Rubber si guardò intorno. << Cosa stavo dicendo? Ah, sì. Insomma, a quel punto tu ti sei messo davanti a me con la spada in mano. Hai detto... >>
"Vattene via!" pensò Zoro, proprio mentre Rubber diceva << ... "Vattene via!" >>
<< Però i ragazzi avevano già attaccato e un proiettile ti ha colpito proprio qui. >> Rubber puntò il dito sulla bandana verde che Zoro teneva sempre legata al braccio. << Allora io mi sono parato davanti a te e io ragazzacci hanno detto che ero solo un rammollito  che avrei dovuto andarmene se ci tenevo alla mia vita. >>
Zoro sorrise osservando Rubber che, mentre raccontava, mimava le scene, rendendo il racconto più buffo di quanto fosse.
<< Io ho detto  loro di provare a sparare e loro hanno riso  fortissimo. Sembravano indemoniati. >> Rubber scoppiò a ridere, nel tentativo di imitare quei ragazzi.  
<< Al che tu hai detto che ero pazzo e che sarei dovuto andare via. Io non ti ho ascoltato. >>
<< Ovviamente. >> disse Zoro, che sapeva fin troppo bene quanto fosse cocciuto l'amico.
<< E quei tizi hanno sparato. E' stato come se tutto fosse successo  al rallentatore. Alcuni già stavano esultando. Ma poi si sono accorti che i proiettili rimbalzavano sulla mia pelle e si sono spaventati.  Quindi ne ho approfittato e ho dato loro una scarica di pugni, che è stata la mia prima volta. O forse la mia prima volta è stata quando... >>
<< Ok, non mi importa! >> sbottò Zoro. Era incredibile. Tutto aveva un senso in quel momento. Ecco perché il giorno prima il gesto protettivo di Rubber gli era sembrato così familiare. Ma allora, perché la sua mente  aveva rimosso quel ricordo? O meglio, quel dettaglio. Perché l'unica coa che non ricordava era chi fosse stato il suo salvatore, per così dire. Una coincidenza del genere era strana, ma Zoro si sentiva stranamente sollevato.
 
<< Zoro, mi senti? >> Rubber aveva un'espressione contrariata sul volto, mentre schiaffeggiava l'amico.
<< Certo, ti ascolto,  smettila di schiaffeggiarmi! >> ordinò lo spadaccino massaggiandosi la guancia infuocata dal dolore.
<< Stavo dicendo, dopodiché sono scappati e anche tu te ne stavi andando. Prima di sparire però mi hai detto... >>
<< ... Stai lontano da me, ragazzino di gomma. >> concluse al suo posto Zoro.
<< Esatto. >> disse piano Rubber.
I due rimasero in silenzio, ognuno con pensieri diversi per la testa. Mentre Zoro pensava a quanto fosse strano, Rubber pensava che sarebbe stato bellissimo avere qualcosa da mangiare che fosse diverso da una mela.


<< Non ci vedo più dalla fame! >> esclamò Zoro.
All'improvviso, sopra le loro teste, passò un uccello particolarmente grosso, che fece venire l'acquolina in bocca a Rubber.
<< Dai, catturiamolo! >> propose Rubber entusiasta.
<< Eh? E in che modo, scusa? >>
<< Lascia fare a me! >> Rubber allungò le braccia e si aggrappò al minuscolo albero maestro.
Con quello si diede la spinta e riuscì a saltare sino all'uccello.
<< Ehy, sei una vera molla. >> disse sarcastico Zoro, osservandolo.
Qualcosa andò storto e Rubber si ritrovò la testa nel becco dell'uccello.
<< Aiuto! Aiutatemi! >> gridò il ragazzo, mentre Zoro cominciava a remare con tutte le sue forze.
<< Razza di zucca vuota, non potevi stare più attento? >> urlò Zoro infuriato, mentre l'uccello usciva dalla sua visuale.

Buongiorno/buonpomeriggio/buonasera a tutti.
Non so bene da dove mi sia uscita l'idea per questa fic, so solo che mi sono detta "Wow, ho appena avuto un'idea per  una storia" e l'ho scritta.
Mi sembrava un'idea carina pensare che ci sia stato un incontro fra il nostro Capitano e lo spadaccino più bravo del mondo, prima dell'inizio della storia originale.
E poi io adoro la loro amicizia, anche se Zoro pensa che Luffy sia un babbeo senza speranza xD
Ho voluto provare un nuovo stile di scrittura, ovvero quello di incentrare la ff più che altro sui dialoghi che sulle azioni, anche se ho entato di unire le due cose.
Ho preso ispirazione dall'episodio 4 , quando si scopre come Luffy diventa gommoso e c'è tutto un flashback che dura praticamente tutto l'episodio.
L'ultimo piccolo paragrafo di ff è uguale identico alla fine dell'episodio, ho solo trascritto quello che vedevo in parole. I dialoghi sono identici, potete controllare se volete xD
Ho solo omesso la parte dei tre pirati della ciurma di Buggy il clown perché non avevo voglia di inserirli.
Credo sia tutto, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, mi piacerebbe molto :)


   
 
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