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Autore: Shurq Elalle    09/08/2014    1 recensioni
In questa poesia si domanda all'inverno il perché di tanti avvenimenti negativi tutti concentrati nell'arco dei mesi più freddi dell'anno.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inverno, mio diletto, che freddo avvolgi
le entità umane di questa terra
con quell'abbraccio di pietra,
mi porti ancora una volta,
quel sapor ormai a me
ben conosciuto del dolor
di saper che la vita mia,
ancor una volta, ennesima
come una stella che spunta al ciel,
il dolor angosciante ancor
una volta ha incontrato.
O Inverno mio diletto,
ti ho sempre amato da quando volsi
il primo respiro infantile al mondo
perché dopo un lustro quasi
volgi a me questa angoscia straziante?
Il motivo non è cambiato, lo so,
ed è questo è turbamento, o mio diletto!
D'esser immune ormai credevo
da questa morsa fatale,
credevo che mai più una simil prova
avrei dovuto affrontare dopo
quelle altre che l'hanno precedute
ben più lunghe e micidiali.
Son sopravissuta e, quindi,
che senso ha il propormi
una prova come questa?
Vorrei qualcosa di nuovo
e men fatal, possibilmente,
un vento novo anche
nel campo di guerra del dolor.
Vorrei qualcosa di diverso
per essere meglio equipaggiata
nei prossimi lustri che verranno.

   
 
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